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La Barriera Forum _ L'Occhio degli Dei _ Trama e vicende

Inviato da: Lord Beric il Sep 16 2007, 08:36 PM

Sono passati ormai 15 anni dal fausto giorno in cui re Rhaegar I Targaryen è salito al trono, spodestando suo padre.
Questa pare l’occasione giusta perché tutti vengano invitati a riflettere sugli anni passati e sul bene portato al regno dal governo del nuovo sovrano.
Anche per questo, Rhaegar ha convocato a corte delegazioni di tutti i più importanti nobili del regno: festeggiare i suoi 15 anni da re e raccogliere da parte loro rinnovati giuramenti di fedeltà. L’invito del sovrano, pur nel suo abile linguaggio diplomatico, è perentorio: egli si aspetta che tutti i grandi lord siano presenti.

Finalmente, con il passare dei giorni, egli assiste beato all’arrivo dei suoi alfieri...
I Tyrell, i primi ad arrivare: lord Mace Tyrell, la moglie e il figlio maggiore Willas, e con loro la cerchia delle compagne della principessa Visenya Targaryen, Margaery Tyrell, Joy Hill e Sansa Stark, di ritorno dal loro breve soggiorno ad Alto Giardino, sotto la scorta del manto bianco Ser Jaime Lannister. Lord Redwyne, lord Florent, lord Rowan e lord Tarly completano il folto drappello della delegazione Tyrell.
Subito dopo è la volta degli Arryn, l'anziano e orgoglioso lord Jon che ritorna nella città che lo ha visto Primo Cavaliere per molti anni; al suo seguito alcuni dei lord più influenti della Valle, Lord Royce e lord Redfort.
Il porto di Approdo del Re riceve la visita della nave proveniente dalla Roccia del Drago, che conduce in città lord Stannis Baratheon, il principe ereditario Aegon, la sua cerchia di compagni, Jasper Arryn, Jon Snow e Loras Tyrell, e i cavalieri della guardia reale ser Barristan Selmy e Renly Baratheon. È presente con loro anche lord Velaryon.
Dalle plaghe assolate del sud giungono i Martell, il principe Oberyn assieme alla concubina, Ellaria Sand, ad Arianne e Quentyn, figli del principe regnante Doran, alla principessa Rhaenys Targaryen con la sua scorta, e il cavaliere della guardia reale ser Arys Oakheart. Con loro lord Yronwood.
Da ovest arrivano i Lannister, l'orgoglioso e potente lord Tywin assieme al fratello minore Kevan e alla figlia Cersei. Anche Tyrion Lannister decide di interrompere per pochi giorni la sua vita di eterno vagabondo e si reca ad Approdo del Re assieme alla sua guardia del corpo, il mercenario Bronn. Sono presenti anche i lord Brax, Marbrand e Crakehall, nonché il Mastino, Sandor Clegane.
L'arrivo della famigerata Silenzio attrae gli occhi di tutti, la misteriosa nave pirata appartenente al più feroce corsaro di Westeros, che ha scontato il suo lungo esilio e ora può tornare a solcare le acque del Continente Occidentale: Euron Greyjoy. Lui è il solo Greyjoy a presenziare.
I Tully arrivano poco dopo: lord Hoster, il Primo Cavaliere allontanatosi per breve tempo dalla corte, e suo fratello Ser Brynden, il famoso Pesce Nero, accompagnati i lord Bracken, Blackwood e Mallister, oltre a svariati Frey.
Dalle lontane lande del nord arrivano gli Stark, lord Eddard, assieme al fratello lord Benjen e al figlio maggiore Robb; con loro i lord Umber, Karstark e Bolton, oltre a Theon Greyjoy, il protetto di lord Eddard.
Infine, a pochissimi giorni dallo scadere del bando, si presenta lord Robert Baratheon da Capo Tempesta, assieme a lord Estermont e lord Tarth.

Qui, la sera stessa del quindicesimo anniversario della sua incoronazione, la sera prima dell'inizio del grande torneo indetto dal re, si tiene una grande cena: settantasette portate, pasticcio d’agnello, torta di mele.
Ben pochi, dopo aver svogliatamente sbocconcellato le prime sette portate, sembrano notare che lord Hoster Tully, il Primo Cavaliere, non ha ancora preso parte alla cena.
All’improvviso, si apre una delle porte posteriori della sala, lasciando filtrare il debole bagliore della luna calante. Un servitore piomba trafelato nella sala, mormorando tra sé con fare stralunato, supera le varie tavolate e si dirige verso re Rhaegar.
Egli porta una ferale notizia: due guardie, insospettite dall’assenza del Primo Cavaliere e dai rumori provenienti dalla stanza in cui era rinchiuso da solo, dopo aver chiamato senza riceverne risposta, hanno fatto irruzione nella sala, che pareva chiusa dall’interno, e…
Il Primo Cavaliere giaceva morto alla sua scrivania, con un pugnale in acciaio di Valyria conficcato nel petto ed un incomprensibile biglietto tra le mani.
Alla notizia la sala intera piomba per un momento nel silenzio più totale, per poi scatenarsi in brusii e clamori via via che la notizia si doffonde verso i tavoli periferici del banchetto. Il nome di "Hoster" serpeggia lungo le tavolate, unitamente alle tetre parole "ucciso" e "pugnale in acciaio di Valirya".
Il re, celando i propri pensieri dietro un volto imperturbabile, si alza dal proprio scranno, alza un calice e propone immediatamente un brindisi alla memoria dell’uomo che lo ha servito tanto bene negli ultimi anni. Poi, conquistati il silenzio e l’attenzione di tutto l’uditorio, dice:
"Miei alfieri, compagni ed amici, vogliate tutti assistermi in questo giorno di lutto: la morte di lord Hoster, Primo Cavaliere, che tanto funesta questo giorno di festa, costituisce una grave perdita per tutto il regno! Vi esorto dunque a collaborare, tutti insieme, per scoprire cosa è accaduto: chi darà il più grande contributo a questa nobile causa sarà debitamente ricompensato, e godrà della mia eterna gratitudine".

Inviato da: Lord Beric il Sep 27 2007, 12:24 AM

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L'eco della voce di Rhaegar, che legge senza passione le lettere del codice cifrato, si spegne nella grande sala, e ora il silenzio regna sovrano.
Gli ospiti si guardano l'un l'altro, chi stupito, chi affranto, chi corrucciato. È Jon Connington il primo a muoversi: alzatosi dal suo posto accanto al re, si inginocchia davanti al seggio reale, e proclama: "La tragica morte del Nostro fedele Hoster Tully pare avvolta nel mistero. I fatti di questa sera potrebbero essere solo un avvertimento, ma la morte di un così valente Primo Cavaliere non può essere presa alla leggera, e non è certamente un semplice caso isolato. So quale pericolo questa morte può gettare su tutti i Sette Regni: è per questo che io offro il mio aiuto a vostra altezza... ed invito tutti i nobili del regno a fare altrettanto!"
Il re fissa a lungo il suo fido consigliere e infine risponde: "Accettiamo i vostri servigi e vi ringraziamo per l'offerta, Connington. Avete ragione: in questo difficile momento il Reame ha un forte bisogno dell'aiuto di tutti i suoi fedeli sudditi."
Questa mossa è la scintilla: in breve tutti i lord del reame vanno a far sfoggio di fedeltà dinanzi al re, cimentandosi in parole sempre più ardite ed entisuastiche per far colpo su sua maestà.
Il segreto del biglietto rimane tuttavia sempre oscuro, e nella sala ben presto tutti provarono a cimentarsi.
Nel frattempo re Rheagar, affiancato da Lord Jon Connington e da Varys, il Maestro dei Sussurri, stabilisce perentoriamente il da farsi: il corpo di Lord Hoster sarebbe stato affidato al Gran Maestro Pycelle, affinché lo preparasse per i funerali. Il pugnale che ne aveva causato la morte sarebbe stato invece preso in consegna da Ser Arthur Dayne, Lord Comandante delle Guardie Reali. Nessuno sarebbe potuto entrare o uscire dalla Fortezza Rossa, e la stanza che era stata di Lord Hoster sarebbe stata sigillata, e costantemente sorvegliata da guardie fidate. Nel castello si respira l'aria di chi sta per accingersi ad una battaglia.
Dapprima sono molte le idee proposte dal fior fiore della nobiltà di Westeros: "Potremmo provare a contare le ripetizioni di ciascuna lettera", suggerisce Lord Mace Tyrell. "E se le lettere riportate in ciascuna riga non fossero altro che una chiave per ricavarne una successiva, in modo da creare un nuovo messaggio?", propone Tyrion Lannister, il nano.
Questi e molti altri sono i suggerimenti, ma mentre la sera si tramuta in notte fonda il segreto del biglietto continua a rimanere tale.
Ben presto alcuni nobili iniziano a ritirarsi nelle loro stanze, sotto nutrite scorte e scambiandosi sguardi in cui inizia a balenare il reciproco sospetto. Ben pochi rimangono nella grande sala: Ser Jaime Lannister, il volto pallido che l'armatura bianca rende ancora più spettrale, parla con il Gran Maestro Pycelle. Il Principe Oberyn Martell consegna a due suoi servitori rotoli di pergamena impartendo indicazioni, per poi volgersi a parlare con la mipote, la principessa Rhaenys. La principessa Rhaenys che parla con uomini della corte. La principessa Visenya, in un angolo vicino al camino, le labbra che si muovono in una fervida preghiera ai Sette Dei. Euron Greyjoy si avvicina a suo nipote Theon, il quale d'un tratto, dopo una conversazione appena sussurrata, si irrigidisce allontanandosi di scatto, verso lord Eddard Stark. Lo stesso Euron, che conferisce brevemente don il Re. Ser Brynden Tully, gli occhi velati di dolore e rabbia, che entra ed esce dalla sala senza darsi pace, malgrado le molte condoglianze offertegli da tutta la corte.
Infine è Jon Snow, il Bastardo di Grande Inverno, a rompere il silenzio della notte ormai vecchia.
"Maestà, so cosa c'è scritto."
Lo sguardo dei presenti si fissa su di lui, ma Jon ha occhi solo per il re.
"Guardate, sire, ogni riga del messaggio ha sei lettere. Come il nome del Vostro defunto Primo Cavaliere, Hoster. Ho allora pensato che questo nome poteva essere la chiave per leggere questo scritto. E guardate: TDKXMG, questa è la prima riga. Se diamo a ciascuna di queste lettere un valore numerico, abbiamo 20, 4, 11, 24, 13 e 7. Il nome Hoster compone invece 8, 15, 19, 20, 5 e 18. Sottraendo le seconde dalle prime si ottiene 'lord ho'... E andando avanti il contenuto del messaggio diviene 'Lord Hoster fatevi trovare a mezzanotte alla banchina sedici la prima sera dopo il novilunio'."
"Giovane Snow, sono davvero ammirato dalla tua arguzia, sei stato abile", risponde il re, fissandolo intensamente.
"Dopo il novilunio..." sussurra Pycelle, "manca solo un giorno..."
"Domani sera, eh? Maestà, datemi il comando di un gruppo di uomini, mi recherò lì oggi stesso e sterminerò chiunque abbia osato compiere un omicidio così vile!", urla Ser Renly Baratheon.
"Impedire che la notizia della morte di Lord Hoster si diffonda sarà molto difficile, penso però che dovremo tentare." suggerisce di nuovo Jon Snow, "Recarci all'appuntamento, magari presentandoci sotto mentite spoglie, ci permetterà di scoprire molte più cose di un attacco alla cieca: se, come spero, ci sarà una nave ad attenderci, potremo scoprire qualcosa di più con un'indagine piuttosto che usando la forza."
"Giovane Snow, voglio premiarti per la tua sagacia, e ti concedo di fare un tentativo. Poiché il pericolo può venire da ciascun punto del mio reame, desidero che un drappello, formato da persone di ogni grande casata, sia approntato per recarsi sul luogo dell'appuntamento! Se c'è una casata traditrice, che il suo tradimento sia palese dinanzi alle altre. Se è una minaccia che viene dall'esterno, che le casate di Westeros siano pronte ad accettare insieme la sfida! Ora vai a riposare e a prepararti, sei stato abile, e questa sera ti si potrebbe chiedere di mettere nuovamente alla prova le tue capacità!"

Inviato da: Lord Beric il Oct 11 2007, 12:06 AM

Jon si china ancora verso il re, come per mormorargli qualcosa, ma in tutta risposta Rhaegar scuote la testa, l'espressione severa in volto.
Si fa avanti Euron Greyjoy, declamando ad alta voce: "Ebbene, lord Snow, in questi eventi sembra essere coinvolto il mare, a cui non piace essere sfidato, soprattutto da chi non lo conosce. Se gli eventi lo richiedessero, ricorda che la mia Silenzio è ancorata in porto".
La risposta di Jon è immediata. Spostando continuamente lo sguardo da Euron a Rhaegar pronuncia: "Mio Lord Euron, vi ringrazio della vostra offerta. Devo però ricordarvi che io non sono altro che un fedele e fortunato suddito di Re Rhaegar, a cui mi onoro di aver potuto essere utile in questo tragico frangente. Vi invito quindi a rivolgere a lui la vostra generosa offerta."
"Il re ha posto te al comando di queste operazioni, ragazzo! Quindi ha fiducia nelle decisioni che vorrai adottare, ed un comandante che voglia servire al meglio il proprio signore sa anche quando è il momento di prendere iniziative. E' vero, da giovani è difficile agire senza una guida, ma ascolta il consiglio di un vecchio capitano: mai mostrare insicurezza se si è al comando, perché metteresti in pericolo anche la vita dei tuoi uomini."
Poco dopo il re, consigliato dai suoi più fedeli collaborati, prende le misure necessarie per assecondare il piano di Jon; emana quindi un editto per bloccare il porto della capitale: fino a nuovo ordine a nessuna nave sarà permesso lasciare Approdo del Re senza uno speciale permesso provvisto della firma e del sigillo del re o di un funzionario da lui espressamente delegato.
Nella Grande Sala sono molti ad avvicinarsi al giovane Snow per congratularsi con lui e decidere i dettagli del piano; è la principessa Rhaenys la prima ad avvicinarsi a Jon, seguita da Benjen ed Eddard Stark, mentre Euron e Ser Brynden Tully discutono presso la grande porta che da sul cortile principale del castello, e Jon Arryn e Oberyn Martell consegnano alcuni fogli di pergamena ai rispettivi servitori.
Quel pomeriggio fervono i preparativi, e la Fortezza Rossa è animata da un continuo via vai di lord e cortigiani. In un angolo della Grande Sala Euron discorre con Stannis, mentre Jaime Lannister, presso il camino, conversa con il suo lord comandante, Ser Arthur Dayne.
La sera, assecondando la brillante idea di Jon Snow, vari nobili si recano al porto, al molo sedici, per presentarsi all’appuntamento segnalato sul biglietto trovato nelle mani di lord Hoster. Il gruppo è molto nutrito: ogni grande casata, infatti, ha voluto presenziare per l’occasione, ed ha inviato dunque lord, cavalieri o dame con l’opportuna scorta di armigeri.
Consapevoli di non poter passare inosservati, su suggerimento di lord Connington i presenti hanno designato ser Rodrik Cassel perché, dopo essersi tagliato i baffoni per assomigliare almeno vagamente a lord Hoster, si rechi incappucciato alla banchina, mentre gli altri sarebbero rimasti nascosti a poca distanza.
La notte è buia e nebbiosa; quasi nessuno si aggira per il porto, ad eccezione del gruppo dei nobili inviati del re. Jon Arryn, teso, confabula con Stannis Baratheon. Il gruppo si separa come previsto, ma…
Ben presto, ser Rodrik toglie il cappuccio dal volto e chiama a grandi gesti i suoi compagni. Tutti si precipitano verso la banchina sedici, appena in tempo per vedere una nave allontanarsi nell’oscurità: qualcuno è riuscito a violare l’editto reale!
Nella nebbia, si intravede a malapena la fiancata della nave, che pare coperta da vari teloni, forse per nascondere il nome della nave. Tutti, frementi di rabbia, guardano la nave che discende la foce delle Acque Nere...

Inviato da: Lord Beric il Oct 11 2007, 12:09 AM

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La nave si sta ormai allontanando, e nella foschia si intravede soltanto qualche vago segno sulla sua fiancata.
Euron Greyjoy sussurra qualcosa a Lord Connington, che risponde con qualche parola e un sorriso di sufficienza.
"Cos'è quella scritta?", chiede qualcuno.
"Perché, c'è una scritta?", replica lord Stannis Baratheon, corrucciato.
"Sì, sui teloni, pare di intravedere qualcosa..."
"Saranno solo delle cuciture!"
"D'accordo, ma sono così regolari che... Quasi..."
"Sì, formano una parola! I teloni sono al rovescio, ecco perché si fa così fatica a distinguerla... Mi chiedo se sia il nome della nave...".
Tutti si voltano sorpresi verso il principe Oberyn Martell, che aveva appena pronunciato queste parole.
"Il nome di una nave", ironizza lord Connington. "Chissà come reagirei, se portasse il nome di un mio familiare... E voi?", soggiunge, squadrando la folla assiepata attorno a lui.
"Non spetta certo a me dirlo", dice di nuovo il principe Oberyn. "Ma qualcuno qui avrà qualcosa di cui rispondere, temo".
Tutti d'un tratto si voltano verso la Vipera: con ogni evidenza, era stato lui il primo a decifrare la scritta.
"Ora sto vedendo anch'io...", dice ser Brynden Tully, impallidendo e sgranando gli occhi. "Ma è possibile che...?"
"E allora, cosa vedete? Questa è un'informazione per il re!", dice con urgenza lord Connington, per nulla tranquillizzato dall'atteggiamento del principe dorniano. "State forse dicendo che veramente il nome che vedete scritto, il nome di quella nave accusa una grande casata?".
Il principe Oberyn fa due passi, e si mette lungo la banchina, spalle al mare.
"Il nome di quella nave accusa una grande casata. Come se potessero esserci dubbi! Il tradimento si annida tra i nobili dei Sette Regni. Non solo un nobile, tra l'altro... una guardia reale!" risponde, volgendo lo sguardo nella direzione di ser Jaime Lannister.
"Il nome che si legge su quei teloni, il nome della nave", soggiunge, guardandolo fissamente negli occhi, "è Ser Tygett. Proprio come il nome di vostro zio".
Un silenzio di tomba cala su tutto il gruppo.
È ancora lord Connington a romperlo.
"Ed in nome del re, principe, cosa dobbiamo fare noi, ora? La nave è fuggita... ci conviene inseguirla?"
"Ormai la nave è persa", risponde Oberyn. "Torniamo alla Fortezza Rossa, invece, e riveliamo le nostre scoperte al re. Per parte mia, io gli suggerirò di consentire a noi di recarci tutti insieme alla capitaneria di porto per scoprire il nome del proprietario e la rotta della nave Ser Tygett."

Inviato da: Lord Beric il Oct 14 2007, 10:37 PM

"Principe Oberyn, sono lusingato che vi siate ricordato del mio amato zio morto prematuramente, ma suppongo sia lampante a tutti che è piuttosto improbabile che chi sta commettendo qualcosa di illegale si presenti con una nave con un chiaro indizio che porti alla sua casata di appartenenza!", ribatte ser Jaime Lannister dopo un attimo di esitazione. "È chiaro che qualcuno cerca di seminare il sospetto e acuire le divisioni tra le nobili famiglie a scapito della pace nel regno. Da parte mia non ricordo quella nave, mio padre ne sa sicuramente di più sulla nostra flotta. Il nostro re saprà valutare correttamente la situazione, vi prego quindi di non esitare oltre e di rivolgerci direttamente a lui".
Seguendo l'indicazione del principe Oberyn, il gruppo ritorna alla Fortezza Rossa per riferire al re. Tutti sono pieni di sfiducia verso il Lannister, incerti se dare credito o meno alle sue parole. Su ordine di lord Connington, l'uomo è tenuto discretamente d'occhio da alcuni armigeri.
Al loro ingresso nella Fortezza Rossa, Connington chiede subito udienza al re. A presentarsi è invece ser Arthur Dayne, lord comandante della Guardia Reale, che li scorta alla sala del trono. Prima di entrarvi, dice loro: "Mio lord Connington, miei nobili signori, purtroppo il re è impegnato in un importante colloquio con il Maestro del Conio, e non può ricevervi. Le brutte notizie si accavallano una sull'altra, a quanto pare. Vi riceverà il principe Aegon, che fa le sue veci".
Seduto sul Trono di Spade, li accoglie in fatti l'erede al trono. Assieme a lui stanno il suo miglior amico, Jasper Arryn, il nervoso maestro Pycelle e la Guardia Reale ser Richard Lonmouth. Pochi nobili, vista l'ora tarda e le fatiche della notte precedente, spesa insonne a tentare di risolvere il misterioso biglietto trovato in mano a lord Hoster, occupano ancora la sala. Eddard Stark discute a voce bassa con suo fratello Benjen in un angolo. Lord Jason Mallister passeggia nervosamente avanti e indietro, chiacchierando animatamente con lord Brax e lord Rowan, e Arianne Martell conversa con ser Arys Oakheart della Guardia Reale e con lord Royce. Tutti si voltano verso i nuovi entrati nella sala, gli sguardi ansiosi, e anche un po' sollevati nel vederli rientrare sani e salvi.
Connington si rivolge per primo ad Aegon: "Mio principe, come mai vostro padre non è presente? Abbiamo importantissime novità da riferire, quale problema è peggio dell'assassinio del Primo Cavaliere?"
Aegon scambiò uno sguardo con Jasper, poi rispose incerto: "Mio lord, miei signori... Non posso dire niente. Lord Baelish e mio padre hanno trovato un problema grave e immediato. Sono certo che sapranno rimediarvi, ma la soluzione sta impiegando più tempo del previsto. In mancanza del Primo cavaliere, ha lasciato me e il Gran Maestro a rispondere alle udienze. Ordunque, che avete da riferirmi?"
È Oberyn a rispondere: "Principe, ci siamo recati al molo ma abbiamo potuto vedere solo una nave che si allontanava nella nebbia, malgrado il blocco predisposto dal re. Nonostante la nebbia, siamo riusciti a leggere il nome della nave. Un nome che pesa: Ser Tygett. Il defunto fratello di Tywin, zio di ser Jaime." Aegon apre la bocca per reagire, ma Jaime non gli lascia il tempo di parlare: "Principe, sospetti infamanti sono stati sollevati sulla mia famiglia e su di me, da parte mia non rammento quella nave e non so spiegare il perchè fosse approdata li, comunque sia è sospetto l'utilizzo in affari loschi di una nave che riporta direttamente a una grande e fedele casata ed è ovvio che qualcuno stia tentando di incastrarci, mio padre saprà comunque più di me sulla flotta Lannister e potrà chiarire sicuramente questo spiacevole equivoco."
"In ogni modo principe, qualunque cosa sia accaduta," aggiunge inginocchiandosi, sguainando la spada e deponendola ai piedi del re con curata lentezza "come sempre la mia spada e la mia vita sono al servizio del re, ma se la vostra fiducia nei miei confronti è venuta a mancare sono pronto a rinunciare al mio posto tra le cappe bianche in questo stesso momento, sappiate comunque che se me ne darete la possibilità farò tutto il possibile per prendere il responsabile di questo complotto!"
Aegon chiede allora: "Jasper, maestro, ser Dayne, voi cosa dite di queste parole?" Per primo Pycelle risponde "Ser Jaime ha certamente ragione, mio sire: conosciamo tutti lord Tywin, se la nave appartenesse a lui non avrebbe mai contravvenuto a un ordine reale, né avrebbe avuto ragione di essere implicato in loschi rapporti col compianto Hoster... " Al che Jasper interviene: "Gran Maestro, nessun dubbio che abbiate ragione... e credo che ser Jaime non avrà problemi a dimostrarlo impegnandosi ancora di più per risolvere questo caso, nevvero? Non vedo ragione di mettere in dubbio la sua fiducia..." e Dayne aggiunge, con un'occhiata significativa: "Ser Jaime, ricordatevi anche che nessuno ha mai perso il Manto Bianco senza perdere anche la vita. Fate in modo che non ci siano motivi perché succeda."
Rivolgendosi a Jaime, Aegon ribadisce: "Avete sentito? Fate sì che la nostra fiducia in voi non sia mal riposta, e non ci saranno problemi tra noi... Dimostrate quanto vale l'onore della vostra casata, se è stata ingiustamente infangata. Probabilmente è come dite voi, ser, la nave potrebbe non essere vostra. Che pensate di fare?"
Risponde ancora ser Oberyn: "La cosa più saggia, secondo me, è di cercare il registro portuale per scoprire dettagli su questa nave: da dove viene e dove andava."
Aegon parlottò rapidamente e sottovoce con Jasper, poi si rivolse agli astanti: "Così sia, allora. Avete tutti passato la notte in bianco: non vedo motivo di farvi tornare di corsa al porto. Voi riposate e discutete pure tra di voi. Manderò subito qualcuno di massima fiducia a recuperare i documenti in porto: ser Richard, volete pensarci voi?"
Lonmouth accettò l'incarico di buona lena, e scelto un gruppo comprendente membri e uomini leali a ciascuna delle nove grandi casate, si diresse alla capitaneria senza perdere tempo.

Due ore dopo è di ritorno, e tutto il gruppo ha un aspetto preoccupato e sgomento. Rhaegar non è ancora tornato nella sala del trono, e la luce nelle stanze del Maestro del Conio è sempre accesa. Pertanto è sempre Aegon, gli occhi ormai cerchiati dalla lunga veglia, ad accogliere ser Lonmouth nella sala del trono. Recando con sé diversi pesanti tomi, il cavaliere fa subito rapporto ad Aegon e agli uomini che avevano avvistato la nave: "Maestà, miei lord, terribili notizie! La capitaneria è stata saccheggiata! Siamo entrati trovando tutti gli uomini morti, comprese due Cappe Dorate uccise sulla soglia. Non c'è dubbio: sono caduti sotto colpi di spada! Quasi tutti i documenti e libri erano stati ammucchiati per terra e incendiati... Quasi tutto distrutto! Ciò che non è andato perduto lo abbiamo portato qui, ma come vedete molti fogli sono stati strappati..."
Immediatamente tutti i presenti si mettono a sfogliare i libri rimasti. Alcuni sono ormai ridotti alle sole copertine. "Hanno distrutto anche gli archivi delle mappe!" esclama lord Stannis Barahteon, aprendo un volume dove i moncherini delle pagine rappresentano frammenti di mappe di ogni parte del mondo. Aprendo un libro, ser Brynden trattiene a stento un'esclamazione: "Guardate! Qui vi è un elenco di navi, con nome, molo e data... E poi... Cosa sono questi numeri? Non capisco..."
"Presto, cavaliere! Cerchiamo l'ultima nave che è attraccata al molo sedici!" quasi urla Jon Snow.
Ser Brynden sfoglia il volume, facendo attenzione a non danneggiare ulteriormente i delicati frammenti di pagine, quasi completamente bruciati o strappati. Infine, l'ultima scritta riguarda proprio il molo sedici. "Eccola!" esclama Jasper Arryn. "Guardate, il numero del molo e la data! Non ci sono dubbi! Si intravedono altre parole, ma non capisco cosa..."
"Ma cosa sono quei numeri?" chiede ancora ser Brynden.
"Probabilmente," risponde lord Stannis Baratheon, "per qualche ragione è stato scelto di non scrivere direttamente una qualche informazione riguardante le navi che attraccano al porto, ma di nasconderla. Immagino che da qualche altra parte doveva essere contenuta la chiave di lettura... Ser Lonmouth, siete certo di non aver tralasciato nulla, al porto?"
"Sicuro, mio lord. Abbiamo setacciato ogni angolo, e riportato alla fortezza tutto quello che si poteva trasportare."
"Allora," sospira lord Jon Arryn, "non ci rimane che cercare di capire cosa c'è scritto."

Inviato da: Lord Beric il Oct 25 2007, 12:01 AM

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La notte è ormai fonda, la gente nella Grande Sala poca, il re continua a non riapparire. Malgrado il sonno e la stanchezza, tutti si avvicinano al foglio di pergamena, steso con cautela da ser Brynden dinanzi al principe Aegon. Ultimi ad avvicinarsi, dopo aver brevemente parlato, sono ser Jaime Lannister e la principessa Rhaenys Targaryen. Lord Jason Mallister si avvicina brevemente a ser Brynden, come per dirgli qualcosa, così come fa la principessa Arianne con suo zio Oberyn.
"Formeranno una scritta oppure un'immagine?", chiede a voce alta ser Loras Tyrell. Gli altri lo guardano scuotendo la testa, il buio è totale.
"Forse si tratta di indicazioni relative a luoghi sulle mappe, ma...", lord Stannis indica con fare lugubre il tomo delle mappe, completamente bruciato.
"No, secondo me si tratta di un testo, ogni riga deve essere una parola...", mormora la principessa Rhaenys.
"Ma allora, per i Sette Dei, quale è mai la codifica?", sbotta ser Jasper Arryn.
"Forse ho un'idea...," la voce di lord Jon Arryn è quasi esitante, "e se ogni riga fosse semplicemente una lettera? Se il testo intero fosse semplicemente composto di due parole?"
"Ma allora, lord Jon, cosa significherebbero quei numeri?", chiede lord Benjen Stark, prima di chinarsi verso Jon e sussurrargli qualcosa all'orecchio.
"Coordinate. Coordinate dei vertici di ciascuna lettera."
"Sarebbe un sistema veramente diabolico, se fosse vero", esclama Jon Snow, "ma vale la pena di fare un tentativo."
Tutti seguono con aspettativa le mani di Jon Snow che tracciano esitanti punti e tratti su un foglio di pergamena, ma la smorfia del giovane alla fine del lavoro è eloquente. "Nulla di fatto," esclama sconsolato.
"Un momento," interviene il principe Oberyn. "Quei segni non significano nulla, è vero, ma comunque alcuni sono molto simili tra loro... Secondo me siamo sulla buona strada, grazie all'intuizione di lord Arryn. Solo, non saprei come proseguire..."
"Forse ci sono!", esclama ser Jaime.
Gli sguardi di tutta la sala si volgono verso di lui.
"Davvero, ser Jaime? I nostri appelli alla vostra fedeltà hanno sortito un così rapido effetto?", la voce di ser Jasper Arryn è un misto tra l'ironico e il sorpreso.
"Quando si tratta di difendere l'onore della mia casata non mi tiro indietro, Arryn. Lord Jon aveva visto bene, ma non è riuscito a portare a termine il ragionamento. È vero, è un sistema di coordinate, ma sono coordinate polari. Mi pare siano usate spesso, in navigazione, anche se vi è gente più esperta di me in queste cose. Ogni punto è descritto in base alla sua distanza da un centro, e all'angolo in cui si trova rispetto ad un angolo scelto come partenza. Ecco, datemi qualche minuto..."
Jaime si mette a scribacchiare furiosamente su una pergamena.
"Ecco qui! Vedete, i miei segni sono piuttosto rozzi perché ho calcolato distanze e angoli a mente, ma il significato del messaggio è chiaro. Luce Solitaria, Myr. Senza dubbio la provenienza e la destinazione della nave. Luce Solitaria... Sbaglio, o si trova nelle Isole di Ferro? Sbaglio, o è la sede della casata Farwynd? Sbaglio," il tono di voce sale sempre di più, "o durante la ribellione delle Isole gran parte della nostra flotta venne distrutta o catturata dalle navi della Flotta di Ferro? Miei nobili signori, ecco le prove che la casata Lannister ha subito un vile tentativo di infamare il suo onore! Euron Greyjoy, voi eravate lontano e siete appena tornato dal vostro esilio, ma potete fornirci lo stesso qualche indicazione? Quanto alla morte del Primo Cavaliere, direi che non ci sono dubbi: la giustizia del Re deve recarsi immediatamente a Luce Solitaria e a Myr, onde fare chiarezza il prima possibile su questo delitto!"
Mentre la sala sprofonda nel caos, una voce, possente eppure incrinata, risuona: "Cosa sta succedendo qui?"
Re Rhaegar, pallido, le occhiaia profonde a cerchiare gli occhi violetti, entra nella sala. Al suo fianco, lord Baelish.

Inviato da: Lord Beric il Oct 28 2007, 11:38 PM

È ser Jaime Lannister il primo a farsi avanti al cospetto del re.
"Sire, forse abbiamo scoperto qualcosa di importante... Ma aspettate, comincio da principio", inizia la cappa bianca. Il racconto è lungo, e mentre ser Jaime narra le vicende della notte i primi raggi dell'aurora rischiarano la Grande Sala. "Luce Solitaria, Myr", conclude infine lo Sterminatore di Re, mostrando al suo sire il tomo recuperato alla capitaneria. "La provenienza e la destinazione della Ser Tygett, direi. Un'Isola di Ferro ed una Città Libera". La corte si è ormai popolata, e chi non ha avuto modo di ascoltare il racconto del cavaliere dal principio domanda sottovoce ai vicini maggiori ragguagli. Robb, Eddard e Benjen Stark confabulano con Jon Snow presso il camino della Grande Sala.
Di nuovo, sulla sala scende il silenzio, interrotto soltanto dalla voce del re.
"Un'Isola di Ferro ed una Città Libera", ripete, rivolgendosi ancora al Lannister. "E dunque, voi cosa suggerireste di fare, ora?".
"Dirigersi verso entrambe, mio signore."
La voce di ser Jaime riecheggia ancora nella sala, quando viene interrotta da un lento e solitario applauso.
"I miei vivissimi complimenti, Lannister", esordisce un compiaciuto Euron Greyjoy, "Ti prenderei a bordo della mia Silenzio, se tu non fossi già impegnato qui a corte". Poi, allargando le braccia, "Purtroppo hai ragione, sono stato lontano dalle mie isole per sei lunghi anni, e da altrettanto tempo non ho notizie della mia dolce famiglia. Ma hai anche ragione nel giudicare sospetto un indizio così grossolano. Se vale per un nome scritto su un telone, figuriamoci per una rotta dichiarata a voce. Infine, non sbagli su quanto accaduto alle vostre navi, ma a questo proposito voglio subito rassicurarti: furono bruciate tutte, dalla prima all'ultima".
Dopo una breve pausa, passata a sfidare lo sguardo del suo interlocutore, Euron si rivolge agli altri nobili: "No, non è nostra la Ser Tygett, né è il tipo di tinozza con cui amiamo solcare i mari. Avevo io stesso messo a disposizione un vascello degno di tal nome, utile per l'inseguimento, ora dovrò accontentarmi di mostrarvi lo scoglio di lord Gylbert, se insistete. L'autore di questa farsa si divertirà a immaginarci circondati da foche e leoni marini, ma se non altro offriremo un diversivo alla noiosa vita dei pescatori locali. Oppure c'è sempre Myr, dove però, ve lo ricordo, nessuno di noi ha alcun potere. A voi la scelta".
"A me la scelta, Occhio di Corvo", insiste re Rhaegar, sprezzante. "Solo a me, il vostro sovrano. Non mi pare affatto che voi abbiate proposto un'alternativa migliore di quella di ser Jaime", continua, rivolto ad Euron Greyjoy. "La nave si chiamava Ser Tygett e proveniva da Luce Solitaria. Proprio voi due meritereste di essere mandati nelle due direzioni che abbiamo ora, per potervi redimere dalle accuse che vi sono state rivolte, e dagli indizi che indubitabilmente puntano su di voi, qualunque genere di difese tentiate di adottare. Ma credo che anche il nostro lord Baelish, qui" continua, indicando il Maestro del Conio, "si meriti un premio per quanto ha combinato. Un Maestro del Conio dovrebbe vegliare con maggiore attenzione sull'oggetto del suo incarico. Che sia lui, dunque, a guidare la spedizione verso le foche ed i leoni marini di lord Gylbert. Insieme a ser Richard, a ser Renly, a lord Tarly, a lord Redfort e agli uomini che essi decideranno di portare con sé. Sarei tentato di ordinarvi di dare loro la Silenzio", dice rivolgendosi ad Euron, "Ma credo che per ora sia meglio che la vostra nave resti qui. Con me, non con voi", precisa il sovrano. Rhaegar è seduto sul Trono di Spade, gli occhi violetti gelidi, le mani strette con forza sui braccioli del trono. Un rivolo di sangue inizia a scorrere sotto il suo braccio sinistro, ma il sovrano non pare nemmeno rendersene conto.
"Ed io dove dovrei andare, senza la mia nave?" chiede l'uomo di ferro, gelido.
"Almeno un rappresentante per casata, come sempre. Guidate da lord Connington e da ser Viserys. Andrete tutti insieme, insieme agli uomini che vorrete portare con voi. Verso Myr, naturalmente. Principessa Arianne. Prenderò la nave con cui siete giunta ad Approdo, la Myriah di Dorne. Questa nave andrà a Luce Solitaria. La Terrore Nero e la Giovane Drago le faranno da scorta. La Grifone Pallido, dono di lord Connington per la nascita della principessa Visenya, andrà a Myr, assieme alla Ali d'Argento e alla Cavaliere del Drago. Darò ordini immediati, cosicché possiate salpare il prima possibile, magari oggi stesso. Nel frattempo, il Gran Maestro Pycelle mi ha informato che il corpo di lord Hoster è stato portato al Grande Tempio di Baelor, prima di essere affidato alle Sorelle del Silenzio per il lungo viaggio verso Delta delle Acque. Immagino che vogliate rendere un ultimo omaggio a questo fedele servitore del reame, vilmente ucciso."

I preparativi richiedono diverse ore: armare le navi, trovare gli uomini, tentare di calmare i bollenti spiriti dei grandi nobili, che si sentono maltrattati dal sovrano. Stannis Barahteon, con espressione grave, ed Euron Greyjoy, si parlano brevemente appena usciti dalla Grande Sala del castello. Ser Renly è palesemente alticcio, mentre, durante il percorso verso il grande Tempio, discorre sottovoce con Oberyn Martell.
Nel pomeriggio parte la Myriah di Dorne, la nave dorniana che la principessa Arianne è indotta a prestare al sovrano, con direzione Luce Solitaria. A bordo hanno insistito per imbarcarsi anche un focoso Robb Stark, desideroso di prendere parte attiva all'avventura, dopo aver assisitito alle azioni del fratellastro, Quentyn Martell, e, a sorpresa, Tyrion Lannister e la sua guardia del corpo Bronn. "Voglio vedere la Barriera, e le Isole di Ferro non sono male, come tappa intermedia." Malgrado le insistenti offerte, a nessuno dei lord presenti, salvo Jon Arryn e Stannis Baratheon che già avevano fatto parte della spedizione al porto, è concesso di lasciare la città.
Al tramonto, finalmente, anche Grifone Pallido è pronta a partire.
Re Rhaegar stesso si presenta al porto per salutare i partenti, col al suo fianco il fido ser Arthur Dayne, lady Ashara e lord Myles Mooton, destinato a prendere provvisoriamente le funzioni di tesoriere, in attesa del ritorno di lord Baelish.
Lo sguardo gelido del sovrano non pare affatto beneaugurante a nessuno dei nobili presenti sulla nave.

Dopo due giorni di viaggio, una violenta tempesta estiva, proveniente da nord, coglie di sorpresa la nave ed i suoi marinai. La pioggia dura per giorni e giorni, intensa e violenta, e la nave diventa presto ingovernabile, sbatacchiata lungo il Mare Stretto in balia degli elementi. Prima la Cavaliere del Drago, e successivamente anche la Ali d'Argento, scompaiono alla vista.
Il capitano della Grifone Pallido, ser Imry Florent, convoca tutti i nobili per un consulto.
"Miei signori", li informa, "La rotta è persa".
Un freddo sorriso aleggia ora sul volto di Euron Greyjoy. Gli altri paiono sconcertati dalla notizia.
"Non è possibile che non siate in grado di ritrovare la rotta nella nebbia!", dice lord Connington, incredulo. "L'avevate tracciata prima della partenza!"
"Il problema non è questo, mio lord", risponde Florent, imbarazzato. "Il fatto è che da terra non conoscevamo affatto gli ostacoli che ci saremmo trovati di fronte. E così... così, in questa tempesta, non siamo in grado di identificare banchi di sabbia, scogli, altre navi, piovre giganti, branchi di coccodrilli...".
"Ma certo!" esclama ser Viserys. "Degli incompetenti, ecco gli uomini che ci ha fornito il re!".
"Una soluzione ci sarebbe", interviene timidamente il timoniere. "Ma..."
"Intende dire", continua ser Imry, recuperando la calma, "che uno dei marinai della Silenzio aveva tracciato un'altra mappa; il re aveva chiesto ogni informazione possibile, così ce la siamo fatta dare. Mio signore Greyjoy, erano ordini del re, scusateci se non eravate stato informato. Comunque... La mappa. L'uomo l'aveva disegnata un po' tramite quello che vedeva, un po' con i suoi ricordi. Solo che l'uomo è muto e non sa scrivere".
"E noi non riusciamo proprio a capirla, questa mappa", chiosa il timoniere, con uno sguardo disgustato.

Inviato da: Lord Beric il Nov 8 2007, 01:00 AM

Euron prende in mano il foglio che il capitano gli porge e lo guarda velocemente: «Usignolo!» ride di gusto Occhio di Corvo, «È il nome del mio uomo, ne riconosco lo... stile. Sono desolato che non vi abbia potuto spiegare a voce il significato di quei segni, ma non è certo colpa mia se cantava così male. Proprio non sopporto le persone stonate». Dopo essersi stretto nelle spalle, Euron prosegue: "Ecco, guardate... È semplice, basta far combaciare i numeri scritti in riga e in colonna... Ogni numero indica una fila o una colonna da marcare, come terra, covo di pirati, o ostacoli di altro genere..." Alla fine, porgendo una rozza mappa del Mare Stretto, rivolge il suo occhio blu verso ser Imry, vistosamente impallidito: «E ora, capitano Florent, sembra che il Grifone possa riprendere il suo travagliato volo verso Myr, pallore permettendo. Se a bordo sono presenti altri oggetti provenienti dalla mia nave, ti pregherei di informarmene prima, la prossima volta».
Detto questo, il pirata si allontana verso prua, incurante di una tempesta che non accenna a placarsi, anzi apparentemente godendosi il vento salato tra i capelli neri.

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Nel silenzio generale, ser Imry si rivolge al timoniere: "Ci può bastare?"
"Mio signore... La mappa mi pare un po' approssimata, probabilmente perché a mano non si poteva fare di meglio, però... Si riconosce molto bene la parte sudorientale di Westeros, le Stepstones e parte del Continente Orientale... Sì, direi che, tenendoci lontani dalle coste, possiamo farcela senza problemi."
"Procediamo verso Myr, allora. E speriamo che le altre navi siano state più fortunate della nostra!"

Inviato da: Lord Beric il Nov 11 2007, 11:34 PM

Grazie alla cartina di Usignolo ed alla fine della tempesta, il lungo viaggio della Grifone Pallido verso Myr procede senza intoppi.
Ormai giunti nei pressi delle coste Myriane, dopo oltre due mesi di navigazione, la vedetta annuncia di scorgere delle navi all'orizzonte.
Ser Imry, lord Connington e gli altri nobili presenti formano un breve concilio: è chiaro a tutti, infatti, come sia necessario elaborare una strategia flessibile, adatta sia al caso che le navi abbiano intenzioni amichevoli, sia che siano ostili.
Prima che venga presa una decisione, tuttavia, giunge un'ulteriore, confortante comunicazione da parte della vedetta: sull'albero maestro di una delle navi sventola una bandiera, che reca lo stemma di un drago argentato. E' facile riconoscervi dunque la Ali d'Argento, che, dopo aver annunciato l'arrivo dell'ammiraglia, sta ora giungendo per accoglierli insieme ad una scorta di navi di Myr.
In effetti, una scialuppa abbandona ben presto la Ali d'Argento per dirigersi verso la Grifone Pallido, su cui sale un gruppo di uomini.
Il capitano della nave del drago bianco è raggiante.
"Ser Imry!", dice, "Temevo proprio di avere perso voi ed i vostri preziosi ospiti, invece vedo che siete tutti sani e salvi!".
"Certo", risponde ser Imry, "per merito di quelle incomprensibili mappe che ci erano state fornite dai marinai della Silenzio, ricordate?".
"Ricordo", risponde il capitano, sorpreso. "Se avessimo dovuto affidarci a quelle, noi saremmo morti... invece, una volta passata la tempesta, siamo stati assistiti dalla fortuna e da una nave Myriana che ci ha offerto soccorso".
Uno degli uomini che accompagnano il capitano è un nobile di Myr, il conte Meros Voldan, inviato dai maggiorenti della sua città in veste di ambasciatore.
"Miei signori", dice, rivolgendosi ai nobili presenti con un veloce inchino, "Ho l'incarico di darvi il benvenuto nella nostra città. Sarà un piacere accogliere uomini di una schiatta così nobile... purché scendiate non armati, naturalmente, a dimostrazione dei nostri storici buoni rapporti".
Connington acconsente a tale richiesta, anche se tra i suoi compagni serpeggiano vari mugugni, ed i Myriani scortano le due navi westerosiane verso la costa.
Durante il viaggio, Voldan prende ancora la parola.
"Gli uomini della nave che vi ha preceduti ci hanno già raccontato, a grandi linee, i motivi del vostro viaggio. Saremo lieti di aiutarvi... ma credo sia opportuno dirvi che negli ultimi tempi c'è stato qualche problema, in città".

Inviato da: Lord Beric il Nov 21 2007, 11:59 PM

"In città," racconta il conte Voldan "è scoppiata una misteriosa epidemia: la gente si ammalava, comparivano orribili macchie sul volto, ma senza alcuna febbre o dolore. Le macchie non erano neppure percettibili al tatto... Il Signore della Città ha chiesto il consiglio degli illuminati Sacerdoti di R'hllor, i quali hanno asserito che ci si doveva comportare nel seguente modo: si doveva fare voto assoluto di silenzio, e vivere in completo isolamento salvo le preghiere del mattino al Signore della Luce. Neppure si poteva guardare la propria immagine riflessa. Se qualcuno si rendeva conto di essere malato (e l'unico modo per farlo era scoprire di avere le macchie sulla pelle), doveva recarsi immediatamente al tempio per essere purificato. Voi mi capirete, nobili signori, se vi dico che l'oracolo dei sacerdoti ci era apparso ben oscuro... Come era possibile capire di essere malati, se si era fatto voto di silenzio e la malattia non era percettibile al tatto? Eppure, a corte, sapendo che c'era sicuramente almeno un malato, dopo ventitre giorni passati senza che nessuno si recasse al tempo, il ventiquattresimo giorno tutti, e solo i malati, hanno volontariamente preso la strada per la Dimora del Signore della Luce. Ora sappiamo che sono in buone mani, e presto potranno tornare da noi. In effetti, ora la corte del Signore della Città è un po' spoglia, ci sono solo trentadue persone contro le abituali..."
"Cinquantasei!" esclama ser Jaime Lannister a mezza voce, quasi assorto nei propri pensieri.
"Siete stato molto sagace, mio signore!" esclama il conte Voldan, visibilmente ammirato, rivolto verso il biondo uomo in armatura bianca. "A Westeros dunque non conta solo il sangue, nella nobiltà, ma anche il valore e l'intelligenza godono di pregio. I marinai della Ali d'Argento mi hanno già informato delle vostre ricerche. Purtroppo non è approdata nessuna nave chiamata Ser Tygett, ma voi sapete meglio di me quanto sia facile camuffare il nome di una nave. Tuttavia forse le notizie che posso offrirvi potranno esservi d'aiuto: pare che alcuni capitani della Compagnia Dorata e dei Corvi della Tempesta, le famose compagnie mercenarie, si siano recati in città da circa una settimana, e ancora non se ne siano allontanate. Non so se questa informazione ha a che vedere con al vostra ricerca, ma temo sia tutto ciò che sono in grado di dirvi. Oh, guardate, il porto! Siamo arrivati, miei nobili signori!"
"Mio signore Voldan," interviene ancora ser Jaime, "di fronte a voi, se non conoscete appieno gli usi di Westeros, avete la principessa Rhaenys Targaryen, una dama di sangue reale. Con lei, assieme al fiore della nobiltà del reame, sono presenti due membri della Guardia Reale, tra cui ser Viserys, fratello stesso del re. La nostra vita è consacrata alla protezione della famiglia reale, non possiamo accettare di scendere disarmati a Myr."
"La principessa... Mia signora, imploro il vostro perdono per non avervi riconosciuta. Da noi nelle Città Libere i tratti valiryani sono di certo più comuni che nelle Terre del Tramonto, avrei dovuto pensare immediatamente che le vostre fattezze vi rendevano immediatamente riconoscibile come appartenente alla famiglia Targaryen! E lo stesso per voi, cavaliere" aggiunge il conte rivolgendosi a Viserys. "In questo caso, credo non si possa fare altrimenti: lungi da me scatenare le ire della famiglia reale: ser Jaime e ser Viserys potranno tenere con sé le loro armi. E farò di più: vi assegnerò venti delle mie migliori guardie affinché vi facciano da scorta durante la vostra permanenza in città. Per ogni cosa, sentitevi liberi di agire secondo i vostri scopi, purché non siano in conflitto con la nostra amata città. Immagino che, prima di sbrigare i vostri affari, vorrete ristorarvi: ho fatto preparare delle stanze a Palazzo Voldan, la magione della mia famiglia."

Palazzo Voldan è un lussuoso edificio che sorge su una delle due alture principali di Myr, ampio e spazioso. È circondato da altre residenze nobiliari, e il panorama, che racchiude in un unico colpo d'occhio il mare e le guglie dei numerosi templi della città, è da mozzare il fiato. Le stanze sono comode e accoglienti, la servitù impeccabile.

Inviato da: Koorlick il Nov 25 2007, 11:58 PM

È solo il mattino successivo che il gruppo riesce a liberarsi dalla costante presenza del conte, richiamato al palazzo del Signore della Città, per svolgere le proprie indagini. I nobili westerosiani attraversano tutta Myr, da casa Voldan al palazzo signorile, dal vecchio palazzo Roden a casa Fell fino alla locanda dell'Oro della Verità... ma le indagini si rivelano infruttuose. Né i tentativi svolti di persona, né le indagini svolte tramite i marinai delle nave portano a risultati concreti. Tutti sono convinti che i capitani mercenari si trovino in città, molti affermano di averli visti, chi al porto, chi in qualche locanda, chi nei quartieri nobiliari, ma nessuno sa affermare con certezza dove alloggino, e men che meno quali siano i loro scopi. Quanto alla nave Ser Tygett, non se he trova traccia né al porto, né nei registri navali. Sono diverse le navi che hanno nomi tipicamente westerosiani, ma tutte si rivelano essere innocue imbarcazioni mercantili.
A sera inoltrata, al ritorno a palazzo Voldan, un servitore del conte prende da parte lord Connington: "Mio signore, il mio padrone mi ha ordinato di riferivi questo messaggio." Il tono diventa quello di una persona che ripete qualcosa a memoria. "So che avete svolto diverse indagini per scoprire qualcosa sulle compagnie mercenarie e sulla presenza della nave che a quanto pare stavate inseguendo. Ebbene, perdonatemi l'ardire, ma mi sono permesso di svolgere anche io qualche ricerca per vostro conto. Purtroppo non posso esservi di alcun aiuto per quanto riguarda la vostra ricerca sulla nave, ma forse posse rendermi utile sulle compagnie mercenarie." Dicendo questo, il servitore pone nelle mani di Connington una pergamena, aggiungendo: "Il mio padrone ha detto che è stato costretto non mettere esplicitamente su pergamena informazioni potenzialmente pericolose, ma che non avrete alcun problema a comprenderle e ad agire per il meglio."

Inviato da: Koorlick il Dec 6 2007, 12:16 AM

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Una volta uscito il servitore, tutti accorrono accanto a lord Connington nel vano tentativo di decifrare la pergamena: il testo, tuttavia, pare fin troppo intricato. I presenti iniziano a fare congetture, qualcuno borbotta qualche ipotesi o suggerimento, qualcun altro prende carta ed inchiostro, ricopia il testo ed inizia a tracciarvi delle linee... Ben presto sulle labbra di alcuni iniziano ad apparire parole sparse, finché qualcuno può leggere il testo.
"Ecco qua: Cinque capitani dei Corvi della Tempesta sono arrivati in città da quattro giorni. Il comandante della Compagnia Dorata è arrivato solo ieri insieme alla sua guardia del corpo. Un giovane uomo di Westeros, un cavaliere dell'Altopiano, che indossa un mantello con le farfalle, negli ultimi giorni ha parlato con ognuno di loro. Oggi è giunto a Myr anche uno straniero grasso, barbuto e profumato. Egli è ospite a palazzo Roden. Si dice che questi nove uomini si incontreranno là questa notte. Cosa ne dite?", dice Jon Arryn.
"Barbuto, grasso e profumato", lo corregge lord Connington. "Ora vedo anch'io la soluzione".
"Ma come avete fatto?", chiede ser Loras esterrefatto.
"Non è stato difficile", inizia a spiegare il signore del Nido dell'Aquila, con uno sguardo di sufficienza. "Vedete? Se immaginiamo che ogni lettera ed ogni numero si trovino all'interno di una casella, abbiamo quattrocento caselle. Basta collegare ogni casella con una di quelle adiacenti, in orizzontale, verticale o diagonale, fino a formare una linea spezzata che tocchi una volta tutte le caselle senza incrociarsi mai... ed ecco fatto!".
"D'accordo, questo vale per le lettere", risponde Euron Greyjoy. "E mi pare che i numeri vadano sostituti con delle altre lettere, giusto?"
"Certo che qui a Myr usano codici abbastanza strani, se arrivano a riempire un testo di numeri inutili solo per complicare la vita a chi deve decrittarli!", aggiunge il principe Oberyn, stizzito.
"Ma no, certo, anche i numeri hanno un senso!", chiarisce infine lord Arryn. "Provate ad immaginare di riempire la tabella di una serie di rettangoli, ognuno sviluppato attorno ad uno dei numeri. Provate ad immaginare che quel numero rappresenti proprio il numero di caselle di cui è composto ciascun rettangolo". Tutti gli altri lo ascoltano sbigottiti. "Vedete? Se sommate tutti i numeri, ottenete 398: due caselle, infatti, restano fuori. Su una di quelle caselle c'è la lettera C, sull'altra la lettera E: sono la prima e l'ultima del nostro testo. E' una facilitazione, per chiunque ne capisca lo schema... ma certo, capirlo è ben difficile per chi non lo conosce", termina, con fare accondiscendente.
"Quindi... cosa diceva la frase?", chiede nuovamente lord Connington. "Cinque capitani..."
"Cinque capitani dei Corvi della Tempesta sono arrivati in città da quattro giorni. Il comandante della Compagnia Dorata è arrivato solo ieri insieme alla sua guardia del corpo. Un giovane uomo di Westeros, un cavaliere dell'Altopiano, che indossa un mantello con le farfalle, negli ultimi giorni ha parlato con ognuno di loro. Oggi è giunto a Myr anche uno straniero grasso, barbuto e profumato. Egli è ospite a palazzo Roden. Si dice che questi nove uomini si incontreranno là questa notte", recitò ser Jaime Lannister.
"Questa notte, quindi. E un uomo dell'Altopiano", dice il lord del Grifone, meditabondo. "Ser Loras, credo che voi avrete qualcosa da spiegare al re, al nostro ritorno. Intanto, provate a pensare a chi potrebbe essere quell'individuo: un mantello con le farfalle, sarà il suo stemma?".
"Miei Lord, la Casa Tyrell è sempre stata fedele al Re ed alla Casa Targaryen... Se davvero è implicato un uomo dell'Altopiano in questa brutta faccenda, è oltremodo oltraggioso pensare che il nostro casato sia complice di qualche misfatto... Come figlio di lord Mace Tyrell, giuro solennemente di aiutarvi a proseguire l'indagine per giungere alla verità e dimostrare l'asoluta estraneità di Casa Tyrell!", proclama ser Loras.
"Mi compiaccio delle vostre parole, Ser... Ma spero che a queste seguano degne azioni!", replica Jon Connington. Poi, rivolto con fare deferente a lord Arryn, aggiunge: "Lord Arryn, i miei complimenti per l'esauriente spiegazione: forse il re avrebbe dovuto insistere per trattenervi a corte, quando, anni fa, avete deciso di fare ritorno alla vostra Valle. Di certo, ora io mi aspetto da parte vostra un consiglio su cosa fare con questi mercenari. Ci rechiamo tutti insieme a palazzo Roden?".
Il lord supremo della Valle sembra esitare qualche istante, poi risponde: "Non credo che sarebbe prudente: in fondo, non abbiamo alcuna prova che là dentro si stia complottando qualcosa a nostro danno. Piuttosto, cerchiamo di indagare sul proprietario del palazzo, ed intanto mandiamo cinque spie per pedinare i nove uomini prima che si riuniscano. Solo in questo modo avremo eventualmente le informazioni necessarie per recarci poi a palazzo Roden con fare accusatore".

Inviato da: khal Rakharo il Dec 9 2007, 10:24 PM

"Ci rechiamo tutti insieme a palazzo Roden?".
Il lord supremo della Valle sembra esitare qualche istante, poi risponde: "Non credo che sarebbe prudente: in fondo, non abbiamo alcuna prova che là dentro si stia complottando qualcosa a nostro danno. Piuttosto, cerchiamo di indagare sul proprietario del palazzo, ed intanto mandiamo cinque spie per pedinare i nove uomini prima che si riuniscano. Solo in questo modo avremo eventualmente le informazioni necessarie per recarci poi a palazzo Roden con fare accusatore".
I suoi compagni di viaggio iniziano a discutere animatamente sulle parole di lord Arryn, chiedendosi se la sua condotta prudente sia la più conveniente per il bene dei Sette Regni.
Nessuno, tuttavia, pare voler contestare l'atteggiamento dell'uomo che era riuscito ad intuire così velocemente il significato della pergamena del conte Voldan, e tutti cominciano a discutere di quali uomini scegliere per il ruolo di spie.
È il principe Viserys ad interrompere le loro riflessioni. "Non credo che tutta questa prudenza giovi a qualcuno", dice. "E' comprensibile che un vecchio come lord Arryn scelga una via sicura e cauta, ma mi sorprenderebbe se persone più giovani, cavalieri e pirati intendessero seguirlo" aggiunge, facendo scorrere il suo sguardo lungo tutta la saga. "Io non voglio mandare cinque spie a pedinare degli uomini che probabilmente stanno complottando contro di noi, ed in sostanza attendere ancora delle ore, se non dei giorni, prima di agire, come è nostro preciso dovere. Voglio che siamo noi stessi ad appostarci davanti a palazzo Roden e a farvi irruzione nel momento più propizio. Sono certo che siete tutti d'accordo con me, in fondo".
I nobili presenti si guardano sconcertati. Prima che qualcun altro possa rispondere, prende la parola lord Connington. "Principe, io credo che la condotta suggerita da lord Arryn sia quella migliore, nella nostra condizione attuale: nonostante le vostre granitiche certezze, noi non sappiamo affatto chi siano o cosa vogliano quelle persone". Il signore di Cava del Grifone si guarda intorno e poi aggiunge, come per dissipare gli ultimi dubbi: "D'altra parte, vi ricordo che sono io ad avere il comando di questa spedizione, per volontà del re". Il mormorio che si era levato per un attimo cessa: è chiaro che nessuno avrebbe contestato volentieri l'autorità di Jon Connington.
Nessuno, salvo, nuovamente, il principe Viserys, che replica stizzito: "Siete il comandante della spedizione? Ma bene! Tuttavia, mio caro lord Jon, credo che nessuno, qui, possa dare degli ordini a me, poiché nessuno di voi ha un rango superiore al mio: in questa stanza in effetti non vedo nessun re, nessun erede al trono" soggiunse, guardando di sfuggita la nipote, "né il comandante della Guardia Reale... e neppure il Primo Cavaliere, nonostante voi da anni fingiate molto bene di avere quell'autorità. Io sono un principe di sangue reale, e decido da solo le mie azioni!".
A queste parole, lo sguardo di Connington diviene gelido. "Ebbene, principe reale", dice, "noi tutti faremo quanto indicato da lord Arryn. E voi cosa intendete fare?".
"Mi apposterò davanti a palazzo Roden e vi farò irruzione anche da solo, se necessario!".
"Principe, scendete a più miti consigli, vi prego!", continua Connington, con un tono ora accomodante. "Non sappiamo nulla di palazzo Roden. La nostra guida, il conte Voldan, non si è più vista dal nostro ritorno. E, permettetemi di dirlo, sarebbe veramente sventato da parte vostra presentarvi davanti a palazzo Roden da solo: con i vostri capelli, il colore dei vostri occhi ed il vostro mantello nessuno potrebbe essere indotto in errore sulla vostra identità... tanto meno un westerosiano, come pare sia uno degli uomini che si riuniranno lì".
"Vi faccio notare che nelle Città Libere i miei tratti non sono così unici come credete: qui l'antica nobiltà valyriana è spesso sopravvissuta! Quanto al resto, prenderò con me un paio degli uomini che il conte ci ha affidato, se questo vi fa sentire più tranquillo. Ed è chiaro che, se veramente i nostri nemici si riuniranno a palazzo Roden, anche le vostre spie mi raggiungeranno: di certo gli intriganti non si aspettano un attacco, quindi l'effetto sorpresa dovrebbe essere dalla nostra parte. La mia decisione è ormai presa".

Dopo l'uscita di scena del principe Viserys, i nobili scelgono le cinque spie: pensano appositamente ad un myriano dai capelli argentei, per rendere meno riconoscibile il principe Viserys, e poi quattro uomini della scorta che li aveva accompagnati fin da Approdo del Re.
Inviati questi uomini a compiere la loro missione, anche il gruppo decide di uscire nuovamente da casa Voldan, per cercare in città delle informazioni su palazzo Roden. Percorrono le strade e le piazze di Myr, incontrando di nuovo alcune delle persone che già avevano visto quel pomeriggio, frequentando gli stessi ostelli e le stesse locande, ma questa volta sono più fortunati.
Palazzo Roden è infatti una costruzione famosa, a Myr: situata poco fuori dalla città, era appartenuta un tempo ai suoi Signori, per poi essere assegnata ad una famiglia della nobiltà locale, i Roden, appunto, da cui il palazzo aveva preso nome. Nel giro di pochi decenni, tuttavia, il conte Roden era caduto in disgrazia ed era stato costretto a vendere tutte le proprietà di famiglia. Palazzo Roden era allora stato acquistato dall'arconte di Tyrosh, che tuttavia non lo aveva mai utilizzato direttamente: salvo i brevi periodi di presenza a Myr degli ambasciatori della sua città, egli lo aveva infatti sempre concesso in affitto ad emissari di tutte le altre Città Libere... con grande generosità, senza dubbio, ma anche a grande prezzo. Nessuno tuttavia sapeva mai bene chi fosse di volta in volta l'ospite del palazzo.

Senza riuscire a valutare l'effettiva importanza delle informazioni così raccolte, i nobili tornano ancora una volta a casa Voldan quando era ormai notte.
È il conte Voldan stesso ad accoglierli con sollecitudine.
"Mi hanno detto i miei servitori come avete passato la vostra giornata. Siete riusciti a leggere il biglietto che vi avevo lasciato? Era convinto che vi avrei trovato a palazzo Roden, non qui", disse.
"Lo abbiamo letto, sì", rispose lord Connington, "ma abbiamo ritenuto che non sarebbe stato prudente recarci direttamente lì, senza sapere nulla di esso e dei suoi abitanti".
"Capisco", ribattè il conte. "Il mio Signore ha pensato diversamene, a dire il vero. Prima non mi avete trovato perché ero andato a riferire a lui le stesse informazioni che avevo raccolto per voi: ed il Signore della città, nella sua infinita saggezza, ha ritenuto che fosse doveroso presentarsi a palazzo Roden per ottenere certe spiegazioni dalle persone che si stavano riunendo lì. Purtroppo il suo manipolo di uomini è stato attaccato fuori dal palazzo da un gruppo di individui armati", spiega. "Figuratevi che mi hanno raccontato che uno di loro ha cercato di difendersi dicendo di essere il principe Viserys!", aggiunse, ridendo.
I nobili westerosiani si guardano l'un l'altro, allibiti.
"Conte, non so nulla di questo episodio, ma il principe Viserys era appostato davanti a palazzo Roden, nella speranza di farvi irruzione. Dobbiamo preoccuparci per lui?", chiede a quel punto Connington, ansioso.
"State dicendo che quel tizio poteva essere davvero il vostro principe? E perché diamine Viserys avrebbe attaccato i soldati Myriani?", si chiede Voldan, aggrottando la fronte. "Se veramente le cose sono andate così, non sono certo che voi sarete ben accetti ancora a lungo qui a Myr. In ogni caso, c'è un solo modo per appurare velocemente come si sono svolti i fatti: uno degli uomini della mia scorta faceva parte del manipolo. Lo interrogheremo".

Inviato da: Lord Beric il Dec 20 2007, 11:59 PM

Soldato: Da dietro la siepe sono usciti otto uomini.
Voldan: Erano armati?
Soldato: Due avevano le spade sguainate. Poi c’erano due lance, un uomo aveva un coltello, un altro una fionda.
Connington: Quindi voi avete attaccato anche degli uomini disarmati!
Soldato: Beh, sì, ma loro sono fuggiti subito.
Connington: C’era un uomo dai tratti valyriani?
Soldato: Ce n’erano due, a dire il vero, ma uno poi è fuggito.
Voldan: Ne sono fuggiti altri?
Soldato: Quando il comandante ci ha dato l’ordine di caricare, tre di loro se la solo data a gambe. Gli altri hanno provato a combattere, ma sono tutti rimasti feriti.
Connington: Era grave la ferita dell’uomo dai tratti valyriani?
Soldato: Non so dirvelo, la situazione era molto confusa. Posso dirvi che l’uomo che chiamavano Pate, che di sicuro non indossava la nostra divisa, è stato ferito ad una mano.
Voldan: Beh, è un po’ poco. Non ricordi altro?
Soldato: Sì: il rossiccio ha una contusione alla testa. L’uomo col coltello è stato ferito al braccio; Quello grande e grosso ad una gamba.
Voldan: C’erano altre persone alte?
Soldato: Di sicuro c’era un uomo alto e magro che portava la spada.
Voldan: E l’altra spada era fuggita?
Soldato: No, una ce l’aveva l’uomo col mantello bianco, l’altra quello col mantello marrone.
Connington: L'uomo col mantello bianco com'era?
Soldato: Di certo non molto alto.
Voldan: E gli altri mantelli di che colore erano?
Soldato: C’era un tizio basso e muscoloso che indossava un mantello verde.
Connington: Il principe era insieme a due myriani, un uomo biondo e ad uno moro. C’erano?
Soldato: Di sicuro c’era un uomo dai capelli neri. Lo chiamavano Meros, che è un nome myriano, ma aveva il mantello rosso, non la nostra divisa.
Voldan: Erano entrambi lancieri. Le lance sono rimaste lì?
Soldato: Una ce l’aveva l’uomo coi capelli neri, l’altra uno coi capelli argentei.
Connington: C’era anche un uomo di nome Jate?
Soldato: Chiamavano così quello con la fionda.
Connington: E Berry?
Soldato: Berry? Quello basso e grasso? Sì, c’era, aveva i capelli grigi.
Connington: Era il più basso del gruppo?
Soldato: Non saprei, anche Pate era basso e magro.
Connington: E questo Pate era l’unico uomo magro?
Soldato: Beh, di sicuro l’uomo coi capelli castani era magro.
Voldan: Ma alla fine dei conti, c'è qualche ferito grave?
Soldato: solo l'uomo con lo squarcio nel petto, signore.
Connington: E’ chiaro che su una delle risposte vi siete sbagliato, ma se le altre sono corrette il principe ha preso almeno qualcuna delle precauzioni che gli avevamo raccomandato. Purtroppo, non pare che sia stato abbastanza saggio da evitare le rogne con le guardie, o almeno di fuggire.
Voldan: quindi il vostro principe è rimasto ferito?
Connington: di sicuro, anche se non sono certo di aver capito come siano stati feriti i nostri uomini... più che altro non è molto chiaro com'erano vestiti. Voi cosa ne pensate, miei signori?

I nobili presenti si mettono a rimuginare, borbottando qualcosa.
"Sappiamo che il principe ha i capelli argentei..." commenta Jon Snow.
"Ma quale precauzione avrebbe preso?" chiede lord Stannis Baratheon.
"Di certo non indossava il mantello bianco. Non è una gran precauzione, temo", prova a rispondere Euron Greyjoy.
Ben presto, una voce si leva sulle altre. "Temo che il nostro principe sia rimasto ferito gravemente, miei signori", dice ser Brynden Tully. "O almeno, è così se le informazioni dell'armigero sono corrette".
"E' così?", chiede Voldan al suo uomo. "L'uomo ferito al petto aveva i capelli argentei?".
"Sì, mio signore".
"Indossava un mantello marrone?", chiede il Pesce Nero, per verificare che la sua soluzione fosse esatta.
"Sì... mi pare di sì".
Tutti si guardano sgomenti. Era il principe Viserys l'uomo altro e magro. Era il principe Viserys che era uscito dalla siepe spada in mano. Era il principe Viserys, dunque, l'uomo dal mantello marrone che si era guadagnato nello scontro un profondo squarcio al petto.
"Non c'è tempo da perdere", dice ser Brynden, riscuotendosi. "Dobbiamo recarci al più presto a parlare con il principe: dobbiamo sapere come sta e capire come sono andate le cose!".
"Avete ragione, ser", risponde lord Connington, riprendendo il controllo della situazione. "Conte, voi potete aiutarci?".
Il conte Voldan appare in chiaro imbarazzo di fronte alla richiesta dei nobili westerosiani.
"Non ho idea del motivo del comportamento scriteriato del vostro principe, signori", dice. "Ciò che so, è che tutti i feriti sono ora prigionieri del Signore di Myr".
"Beh, ma allora potremo chiedere al Signore di farci parlare con il principe! Voi non avete l'autorità per darci un simile permesso?", chiede ser Brynden.
"Io no di certo, cavaliere", risponde Voldan, rammaricato. "E nessun altro, temo", continuò, facendo girare lo sguardo tra tutti i presenti. "Stavo per dirvelo. Dopo l'episodio avvenuto davanti a palazzo Roden, il Signore è partito con un manipolo di uomini. Non ci aspettiamo il suo ritorno prima di una settimana".
"Ma... è partito per dove?", chiede lord Connington. Voldan, tuttavia, non pare intenzionato a rispondere, questa volta.
"Avrà pur lasciato qualcuno al governo della città!", prorompe ser Imry Florent.
"Ma certo: il suo plenipotenziario in città, ora, è il conte Nylos Bauman. Domani potrete tentare di parlare con lui", risponde il conte Voldan, con aria scettica.

L'indomani mattina, la delegazione westerosiana si reca al palazzo signorile, con la guida di Voldan.
Il conte Bauman, tuttavia, rifiuta di riceverli per tutta la mattina. Il pomeriggio tornano a palazzo, ma il conte Bauman fa annunciare loro di essere troppo impegnato per riceverli.
Passa un altro giorno prima che, finalmente, il plenipotenziario acconsenta a parlare con loro.
Si trovano davanti ad un uomo molto grasso, seduto su un alto scranno da cui può dominare l'intera sala signorile.
"Conte Nylos, ecco gli stranieri che da qualche giorno mi onoro di ospitare", dice Voldan con un leggero inchino. Bauman fa un veloce gesto sprezzante con una mano, indicando così a Voldan di tacere e di fare parlare al suo posto gli ospiti.
Lord Connington china la testa in segno di rispetto, poi prende la parola. La sua voce è tesa ed ai limiti della collera.
"Conte, come avrete saputo dal vostro collega, il conte Voldan, nutriamo il forte sospetto che il principe Viserys - fratello del sovrano dei Sette Regni, nonché cavaliere della Guardia Reale", precisa il lord del grifone con puntiglio, "sia prigioniero nelle vostre segrete".
"Segrete?", chiede Bauman, con fare infastidito. "Noi non abbiamo segrete". I nobili westerosiani si guardano costernati. "I nostri prigionieri vengono giustiziati, nella maggior parte dei casi", aggiunge, a mo' di commento.
"Ma non è questo il caso", dice Voldan, intervenendo. "Parlano di uno degli uomini di palazzo Roden".
"Ah, quelli", commenta Bauman, sprezzante. "Quelli sono ancora a palazzo Roden. Vivi, a quel che mi risulta".
"Abbiamo saputo che il nostro principe è rimasto gravemente ferito nello scontro", continua Connington, sollevato. "Vi chiediamo quindi il permesso di parlare con lui".
"Impossibile", risponde Bauman, reciso. "Quegli uomini sono dei cospiratori". Poi aggiunge, con un tono più animato: "Anzi, gli unici feriti sono quelli che hanno attaccato il nostro Signore! E voi vorreste vederli! Se fosse per me, sarebbero stati giustiziati seduta stante!".
"Vi rendete conto, spero, della gravità delle vostre accuse", risponde Connington, gelido.
"E voi vi rendete conto, spero", dice Bauman, con tono arrogante, "della precarietà della vostra posizione qui a Myr. Non so per quale strano motivo Voldan abbia continuato ad ospitarvi...", continua; poi, rivolgendosi al collega, aggiunse: "...ma credo che sia ora che questa situazione finisca. Meros, questi colleghi di cospiratori non sono più graditi a Myr. Ti ordino di cacciarli da casa tua!".
L'ordine colpisce tutti come uno schiaffo, ma Voldan rompe subito il silenzio.
"D'accordo, Nylos. Oggi stesso saranno fuori da casa mia, se questi sono i tuoi ordini", dice. "Ma per evitare un grave incidente diplomatico, credo sia giusto consentire loro di parlare con l'uomo che ritengono essere il loro principe".
"Impossibile", ripete Bauman, irritato. "Lo sai anche tu: il Signore ha ordinato che i prigionieri resteranno confinati a palazzo Roden e non potranno parlare con nessuno fino al suo ritorno".
"Ma Nylos, il Signore non sospettava neppure che uno di quegli uomini potesse essere veramente di sangue reale. Non trovi che questo cambi un po' le cose?", chiede Voldan.
"Non trovo, Meros. Gli ordini sono ordini: tu sai benissimo che io non posso e non voglio discutere né trasgredire agli ordini del nostro Signore. Gli ordini vanno eseguiti alla lettera!", risponde Bauman, piccato.
"Alla lettera", sottolinea Voldan, con calma. "Sono d'accordo con te. Quindi è un ordine del nostro Signore la cacciata da Myr dei westerosiani, devo dedurre", commenta poi, trionfante.
Bauman lo guarda, la fronte imperlata di sudore. Poi solleva una mano, in segno di congedo.
"Gli stranieri resteranno", dice, flemmatico. "Ma non ti sognare più di portare questa feccia al mio cospetto".

Il gruppo dei nobili westerosiani fa dunque ritorno a casa Voldan, sapendo che sarebbe dovuto rimanere a Myr almeno fino al ritorno del Signore. Le conversazioni con lui, tuttavia, cessano da allora. I westerosiani passano le giornate in giro per Myr, tutti insieme o separatamente, alla ricerca di informazioni sullo stato di salute del principe Viserys, sui mercenari, sulla cospirazione, o almeno sulla meta del Signore. Voldan, invece, fa rientro a casa solo raramente, e anche quelle poche volte non rivolge parola ai suoi ospiti. E' chiaro a tutti che la loro permanenza a Myr è legata ad una lotta di potere dei due conti, non certo ad una vera e propria amicizia da parte di Voldan.

Sono ormai passati vari giorni dal loro arrivo a Myr quando ser Imry Florent, di ritorno dal porto, consegna un plico a lord Connington. Questi riunisce tutti i compagni, ed apre al loro cospetto le lettere che gli sono giunte. Si tratta di tre pergamene, giunte con l'ultima nave approdata lì dalla capitale dei Sette Regni. Nel leggerle, il signore di Cava del Grifone aggrotta la fronte, dispiaciuto.
"Abbiamo delle notizie da Approdo del Re", dice. "Gravi notizie". Tutti lo guardarono, in preoccupata attesa. "Pare che la missione a Luce Solitaria non sia cominciata sotto i migliori auspici. Già nel breve viaggio che separava la Myriah di Dorne dalla sua prima tappa, la nave è stata colta da una tempesta", continua Connington, con fare grave. "La nave ha poi ritrovato la rotta, ma è arrivata a Vecchia Città con un uomo in meno", disse. Poi soggiunge, posando lo sguardo su lord Stannis Baratheon: "Lord Stannis, vi porgo le condoglianze mie e quelle di re Rhaegar, che ve le trasmette mio tramite. Vostro fratello è morto".
Per un momento pare che nessuno abbia ben capito la notizia, ma poi lord Connington fa passare tra i presenti la prima pergamena: si tratta di una scarna lettera del Gran Maestro Pycelle, che trasmetteva loro la notizia della morte di ser Renly Baratheon con l'informazione della costernazione di re Rhaegar.
"Lord Mooton mi comunica che re Rhaegar si è messo subito alla ricerca di un cavaliere che possa sostituire ser Renly nelle fila della Guardia Reale", continua Connington, scorrendo il secondo rotolo di pergamena. "Pare che sia in attesa di un consiglio, tuttavia. E che se lo aspetti da parte mia", insiste. "Signori, ormai siamo in viaggio da molto tempo, insieme, ed ho acquisito ogni giorno di più maggiore fiducia in voi. Soprattutto in alcuni di voi", aggiunge, facendo scorrere lo sguardo su tutti i presenti. "Spero quindi che a vostra volta vorrete consigliarmi su questo punto: mi aspetto che chi vorrà, tra di voi, mi proponga il nome di un nuovo cavaliere per la Guardia Reale. Io, da parte mia, mi impegno a fare al re il nome del cavaliere che mi sembrerà il più meritevole tra quelli da voi indicati, prima di pensare ad un nome io stesso".
Connington riprende il rotolo di pergamena proveniente da lord Mooton e continua a scorrerlo.
"Purtroppo, pare che questa non sia l'unica ferale notizia proveniente dai Sette Regni. Vostra nonna è molto malata, ser", disse, rivolgendosi ora a ser Loras Tyrell. "Mi chiedo se riusciremo a vederla ancora viva, una volta tornata. E' anziana, ma senza dubbio la sua morte sarebbe una gravissima perdita per tutti noi... e soprattutto per la casa Tyrell, ora che, come mi si riferisce, vostro padre ha litigato con il re... Visto che Mooton non si dilunga in merito, penso non si tratti di nulla più che un semplice screzio. Altre cose... A proposito di fidanzamenti: pare che anche su questo fronte ci siano state delle novità. Lord Tarly unirà la propria casata con quella di lord Manderly, tramite il matrimonio tra Dickon e Wylla. E pare che ser Donnel Swann...". Connington si interruppe, poi guarda il volto del principe Oberyn Martell, quindi continua: "...abbia chiesto la mano di vostra figlia Tyene. Devo farvi le congratulazioni?".




EDIT: Dato che alcuni lo hanno chiesto, inserisco anche la soluzione completa dell'enigma, che dal testo manca:

QUOTE
PATE Bianco Basso e Magro Spada Castani Mano
VISERYS Marrone Alto e Magro Spada Argentei Petto
MEROS Rosso Grande e grosso Lancia Neri Gamba
JATE Verde Basso e Muscoloso Fionda Rossicci Testa
BERRY Divisa Basso e Grasso Coltello Grigi Braccio



Il prossimo enigma verrà pubblicato a gennaio, ma restano aperte le comunicazioni. Queste sono possibili a Palazzo Voldan (scritte/orali, pubbliche/private/segrete) e per le strade di Myr (orali, pubbliche/private).




PS: come alcuni avranno notato, la trama è stata lievemente riscritta rispetto alla pubblicazione di un'ora fa. Ci scusiamo per la pubblicazione errata. unsure.gif

Inviato da: Koorlick il Jan 7 2008, 12:02 AM

Una decina di giorni dopo, finalmente, un messaggero del conte Voldan si presenta di mattina al cospetto di lord Connington e dei suoi nobili accompagnatori westerosiani, con la notizia che il Signore di Myr è tornato in città ed ha acconsentito a riceverli quella mattina stessa.
Il gruppo si ripresenta dunque al palazzo di Myr.
Sull'alto scranno, questa volta, siede un uomo diverso, che è facile identificare come il Signore di Myr. Accanto a lui, in piedi, stanno i suoi più stretti collaboratori, il conte Meros Voldan ed il conte Nylos Bauman.
"Ecco gli stranieri, mio signore", li presenta Voldan, glaciale.
"Gli stranieri provenienti da Westeros, dunque", diee il Signore, flemmatico. "Cosa volete da me?"
Jon Connington, con un leggero inchino, risponde: "Abbiamo scoperto che il principe Viserys Targayen, fratello del nostro amato re, oltre che cavaliere della sua Guardia Reale, è rimasto ferito in uno scontro con i vostri uomini. Vorremmo avere il permesso di vederlo e parlare con lui, anche per chiarire quello che sono certo è stato solo un increscioso equivoco...".
"State parlando dei prigionieri di palazzo Roden, immagino. Bene, non ho un gran voglia di peggiorare ulteriormente l'incidente diplomatico che si è creato con il vostro potente reame. Quegli uomini ci hanno attaccati, ma certo, se si fosse trattato di un complotto contro di noi, come hanno pensato i miei uomini, non avreste mandato il vostro principe al macello. Forse si è realmente trattato di un equivoco, dopo tutto. Di certo, non è mia intenzione negarvi la possibilità di parlare con il principe. Ciononostante, miei signori", continua il Signore di Myr, alzandosi irritualmente dal suo scranno e spolverando la sua veste, "questi incidenti non nascerebbero se gli onorevoli ospiti ricordassero sempre di essere, per l'appunto, degli ospiti... e dunque collaborassero con le autorità, anziché cercare di compiere da soli infruttuose indagini, e poi se ne andassero - volontariamente, di certo - non appena esaurito il loro compito. Andate a trovare il vostro principe, dunque, chiarendo l'equivoco, se vi è stato, e portatevelo via... il più lontano possibile da Myr. Per favore", conclude il Signore, abbandonando la sala con noncuranza.
Voldan scende dalla piattaforma su cui si trovava e raggiunge i nobili westerosiani.
"Dove si trova il principe?", chiede prontamente lord Connington, cercando di recuperare la propria compostezza.
"A palazzo Roden, dovreste saperlo", risponde Voldan. "Non ci ho messo piede dopo quell'increscioso episodio, quindi non so dove, di preciso, siano tenuti i prigionieri. Mi risulta che siano tutti insieme, nella stessa stanza. Palazzo Roden è formato da una miriade di stanze quadrate tutte uguali quanto a dimensioni, un vero e proprio labirinto: ogni stanza è raggiungibile, in qualche modo, ma spesso i percorsi per farlo sono tortuosi. Ne ho una piantina, ma temo che sia un po' particolare. L'ingresso è nell'angolo in alto a sinistra, e l'uscita sul retro nell'angolo in basso a destra. I prigionieri si trovano nella Sala delle Rose. Non vi posso accompagnare ma è semplice: dirigendosi verso l'uscita attraversando il minor numero di stanze possibili, è la ventesima che incontrerete. Ho già pronto il lasciapassare per le guardie”.
Detto questo, Voldan consegna loro il lasciapassare ed un foglio con su scritti dei numeri.
“Ecco la piantina… o almeno, tutto quello che ho su palazzo Roden”, precisa il conte.

Ecco il testo del foglio dato loro da Voldan:

5 3 4 3 3 1 6 5 5 6 5 6 3 8
3 2 5 6 6 6 5 6 2 3 2 2 3 7
4 3 2 3 3 2 1 5 4 2 4 2 4 9
6 5 4 5 4 5 3 7 3 2 3 2 3 7
3 2 4 3 4 3 6 8 6 5 5 3 5 9
3 3 2 7 4 6 6 8 2 5 3 3 5 7
4 2 2 4 5 3 3 4 4 7 5 2 4 7
3 2 4 3 5 2 3 2 3 4 3 4 3 8
2 2 6 5 7 2 4 5 4 5 3 4 3 2
3 2 4 4 6 1 6 8 7 8 5 3 3 3
2 2 8 7 9 5 4 5 4 3 2 4 2 2
3 4 6 3 5 2 3 4 3 3 3 1 2 4
4 4 4 5 4 3 2 4 3 3 2 2 1 4
2 2 2 1 2 1 4 3 4 4 5 5 4 3
8 6 8 7 8 7 6 3 2 3 3 5 4 6


ATTENZIONE!: Visti i problemi di server che si stanno verificando sul forum, per evitare disparità nella pubblicazione sui forum di casata per questa volta l’enigma e le note organizzative vengono pubblicati, uguali per tutti, solo in questo topic.


Note organizzative

Il portavoce deve inviare la soluzione dell’enigma entro giovedì 16 gennaio, alle ore 23.00 (compreso). Anche il tempo è importante: l’ordine di arrivo delle soluzioni inciderà sulla classifica.

Oltre alla soluzione dell'enigma, dovrà essere inviata l'indicazione dell'azione che la squadra intende far compiere successivamente al gruppo degli avatar. Infatti, fino a nuovo avviso, gli avatar si muoveranno come un gruppo per svolgere le indagini affidate dal Re. Le azioni possono essere compiute anche da un messo che riferisca i risultati agli avatar. L'azione indicata dalla prima squadra che risponde correttamente sarà eseguita dagli avatar, e la trama si svilupperà di conseguenza.
È necessario inviare la descrizione dell'azione entro 48 ore dall'invio della soluzione, e sempre nel rispetto della scadenza fissa del 16 gennaio.

Quanto alle comunicazioni, queste potranno avere luogo:
- a casa Voldan;
- in giro per Myr;
- al palazzo di Myr, primo o dopo il colloquio con il Signore.
Queste comunicazioni potranno essere orali, pubbliche o private verso tutti i presenti.
Solo a casa Voldan potranno essere anche segrete verso i presenti oppure scritte verso chiunque.
Si ricorda che le comunicazioni devono recare anche la modalità, il mezzo con cui vengono effettuate e il luogo in cui vengono effettuate. In caso contrario, tali dettagli saranno decisi dagli organizzatori.
Gli addetti alle comunicazioni sono invitati a consultare la lista aggiornata dei loro colleghi (alcune squadre fanno a turni, e dunque gli addetti possono cambiare di volta in volta).

Il prossimo enigma sarà pubblicato, salvo ritardi, il 20 gennaio.

Inviato da: Lord Beric il Jan 16 2008, 11:58 PM

Jon Arryn prende il lasciapassare e la piantina dalle mani del conte. "Conosco questo tipo di mappa: ne avevo letto la descrizione su un vecchio libro che acquistai a caro prezzo, che narrava di usi e costumi originali delle Città Libere. Ogni numero indica una stanza; il numero inoltre indica quante stanze è possibile vedere restando fermi in quel punto. Per esempio, qui c'è un 1: indica una stanza stando nella quale è possibile vedere solo un'altra stanza. Ma non perdiamo altro tempo: datemi un momento e presto avremo la mappa di come le stanze sono collegate." Detto questo, Lord Jon ricostruisce velocemente lo schema di palazzo Roden. Dopo un momento di riflessione, Jon indica la mappa agli altri Lord: "Questo è il percorso più breve per attraversare il palazzo, quindi la Sala delle Rose, che è la ventesima che incontreremo, dovrebbe essere... vediamo... questa!" Dice Jon, indicando un nove.

Immagine IPB

"Molto bene!" Sorride Voldan. "A quanto pare non avrete bisogno di aiuto. Vi saluto, nobili Lord. Un'ultima cosa: il nostro Signore è rimasto molto contrariato dall'accaduto, ma in nome della pace tra Myr e Westeros, ha deciso di darvi la libertà di agire per risolvere l'equivoco. Dopodichè, credo sarà meglio per tutti se voi e il vostro principe lascerete Myr appena possibile. Arrivederci."
"Grazie della vostra disponibilità" saluta Jon. "Vi assicuro che appena possibile, lasceremo Myr. Noi ma soprattutto il principe Viserys. Concordo con il vostro Signore". E sparito il conte in un'altra stanza, aggiunge tra sè: "...in effetti non vedo l'ora di lasciare questa strana città per tornarmene al mio tranquillo Nido dell'Aquila."
"Andiamo, miei cari Lord, abbiamo un giovane e avventato principe da salvare. Speriamo sia cosciente, altrimenti non potrà vedere il sorriso di scherno sul volto di questo vecchio e prudente Lord."
Detto ciò, il gruppo si affretta a entrare a palazzo Roden. Il lasciapassare permette loro di addentrarsi nel labirintico edificio, fino a raggiungere la Sala delle Rose, che in verità aveva ben poco a che fare con le rose, a parte il nome...

Nella sala il principe Viserys giace esanime a terra, incosciente, mentre i suoi compagni di sventura guardano ai loro liberatori increduli. Jon Snow si affretta a correre presso il principe svenuto, per accertarsi che sia ancora in vita.

Dopo aver ritrovato il principe, il gruppo riunito esce immediatamente da palazzo Roden. All'ingresso, Jon Arryn si accorge che gli altri lord si stavano automaticamente dirigendo verso il porto, quindi con enfasi dice: "Aspettate! Non possiamo certo lasciare Myr a mani vuote! Siete davvero certi che la collera del Signore di Myr sarebbe peggiore di quella del nostro amato re Rheagar? Siamo qui per indagare su un grave delitto che sembra nascondere affari ancor più loschi e gravi. Fino a prova contraria, non possiamo fidarci troppo di nessuno nè possiamo chinare il capo dinanzi a chiunque."
"Cosa proponi di fare, allora?" Chiede uno dei Lord, interpretando la perplessità degli altri.
"Eseguiremo alla lettera i consigli del Signore di Myr, in modo da ottenerne il massimo vantaggio. Il nostro principe Viserys non è più gradito qui. Anzi, per lui questo è ora un luogo pericoloso, e non escludo che in questo stesso momento siamo osservati da qualche spia mercenaria al soldo di Myr. Quindi", continua Jon alzando leggermente la voce, "per il bene della nostra casata reale, e della nostra missione, propongo che il principe parta immediatamente per fare ritorno a Westeros, dove saranno i nostri fidati maestri della cittadella a prendersi cura delle sue ferite. O forse preferite prendervi la responsabilità dell'incolumità del principe in questa terra lontana e insidiosa? Io no di certo."
A queste parole, i Lord si dichiarano subito d'accordo.
"Noi quindi", chiede Imry Florent, "continueremo a indagare a Myr."
"E' nostro dovere." Risponde Jon. "Ma non agiremo avventatamente: riconosco la saggezza delle parole del Signore di Myr: collaborando con le autorità locali, avremmo da subito evitato gli equivoci e ottenuto più risultati. Torniamo quindi al suo palazzo per chiedere udienza. Lo informeremo dell'immediata partenza del principe, e chiederemo la sua collaborazione, anche al prezzo di qualche offerta diplomatica o agevolazione commerciale da parte di Westeros. Sono certo che ne sa già molto più di noi sull'omicidio di Lord Hoster. E ho troppi anni sulle spalle per tornare in patria a testa bassa."

Inviato da: Lord Beric il Jan 20 2008, 11:03 PM

Così il gruppo si dirige verso la Cavaliere del Drago, alla fonda al porto di Myr. Il capitano accoglie con tutte le cure del caso il corpo esanime del Principe Viserys. Improvvisamente il giovane spalanca gli occhi rantolando, tira la manica della veste di seta di Connington e gli sussurra rauco alcune brevi parole... Per poi ripiombare nell'incoscienza.

Connington, con voce aspra, comanda al capitano di salpare il prima possibile verso Approdo del Re, di modo che Viserys possa ricevere le cure più adeguate dai Maestri della Cittadella.

Dopo una breve sosta sulla Grifone Pallido, il gruppo si reca quindi nuovamente dal Signore di Myr, deciso a trattare in maniera diversa la questione della ricerca della nave Ser Tygett, delle compagnie mercenarie e dello spiacevole incidente che quasi era costato la vita al fratello del Re.

Il colloquio si dimostra fin da subito più pacato dei precedenti, il clima maggiormente collaborativo, e maggiori sono anche le informazioni raccolte. Il Signore di Myr svela infatti che le sue guardie sono riuscite a catturare qualcuno, dentro Palazzo Roden: un nobile delle Città Libere, di Pentos, malgrado tutti i capitani delle compagnie mercenarie siano sfuggiti.

Su richiesta di Connington, il gruppo di nobili westerosiani ottiene il permesso di interrogare l'uomo, tenuto, come richiede il suo rango, in un palazzo poco fuori città.

La costruzione è isolata, una residenza nobliare di campagna appartenente al Signore di Myr, e sorvegliata da due guardie cittadine. I westerosiani entrano, e li accoglie un ambiente rustico e gradevole. Secondo le indicazioni ricevute, il nobile Pentoshi si trova nella propria stanza, e lì il gruppo si dirige.

Dopo aver aperto una pesante porta in legno massiccio, il gruppo guidato da lord Connington giunge quindi alla presenza del nobile prigioniero, un uomo straordinariamente grasso, riccamente abbigliato e ornato di gioielli, anelli, bracciali e collane. La sua barba biforcuta è tinta di un giallo intenso, e nei suoi occhi aleggia un'espressione mista tra la sfrontatezza e lo stupore.

Dopo un momento di perplessità e di studio, lo straniero domanda:
"Chi siete?"
"Le domande le facc.." inizia a dire Euron Greyjoy, con fare minaccioso, ma si interrompe al suono di rumori che paiono provenire dall'esterno.
Ser Loras Tyrell si avvicina alla grande finestra della stanza per capire si che si tratti, ma proprio in quel momento si odono passi concitati all'interno della casa, e nemmeno un istante dopo la pesante porta di legno della stanza, spinta selvaggiamente, si chiude con un tonfo.

Dalla finestra, infine, un uomo massiccio, avvolto in un anonimo mantello marrone, si lancia in una corsa forsennata lontano dal palazzo, verso il centro abitato.

"Bene, sembra che ci troviamo tutti nella stessa situazione, non vi pare?" domanda il nobile Pentoshi con un sorriso.
"Lurido bast..." inizia a imprecare il Principe Oberyn.
"Calma, Principe," fa Connington. "Quest'uomo ha molte cose da raccontarci... E lo farà."
"E forse," aggiunge sardonicamente Jon Arryn "il fatto di essere chiusi anche noi qua dentro renderà l'interrogatorio piacevolmente lungo. Sono certo che riusciremo a sapere tutto quello che occorre."

"Ma nel frattempo sarà anche meglio pensare a come uscire da qui. Qualcuno deve averci seguiti, e averci imprigionati," dice la principessa Rhaenys con aria cupa. "Ma chi?"
"Un complotto da parte del signore di Myr?", si interroga lord Stannis Baratheon.
"Può essere, ma può anche essere che siamo stati semplicemente seguiti. Non sappiamo se siano state le guardie del palazzo a giocarci questo brutto tiro, o se invece anche loro non siano vittime di qualcun altro..." mormora ser Brynden Tully, scuotendo gravemente la testa.
"Beh, lo scopriremo," riprende Jon Snow. "Nel frattempo, date un'occhiata a questa strana serratura..."

Inviato da: Bloodraven il Jan 22 2008, 10:21 PM

Mio signore, credo che a questo punto sia opportuno fare le presentazioni, non mi pare opportuno che vi riferiate a me come a quello con la spada. - Mentre parla così Jaime sfiora, l'impugnatura dell'arma, come a sottolineare di essere l'unico armato nella stanza - tanto per fare un esempio, si capisce.
Dunque io sono ser Jaime Lannister, cavaliere della guardia reale del nostro sovrano, sua maestà il re Rhaeghar. E voi signore, chi siete, e qual'è la vostra nobile famiglia, di grazia.

Inviato da: Koorlick il Jan 22 2008, 11:08 PM

QUOTE(ser Jaime Lannister della Guardia Reale)
Mio signore, credo che a questo punto sia opportuno fare le presentazioni, non mi pare opportuno che vi riferiate a me come a quello con la spada. - Mentre parla così Jaime sfiora, l'impugnatura dell'arma, come a sottolineare di essere l'unico armato nella stanza - tanto per fare un esempio, si capisce.
Dunque io sono ser Jaime Lannister, cavaliere della guardia reale del nostro sovrano, sua maestà il re Rhaeghar. E voi signore, chi siete, e qual'è la vostra nobile famiglia, di grazia.


L'uomo alza gli occhi verso il cavaliere.
Se la mettete così, di certo non mi riferirò a voi solo come l'uomo con la spada. Mi riferirò a voi piuttosto come l'uomo che osa minacciare un prigioniero indifeso con la spada. Mi avevano detto che l'onore era una delle virtù dei cavalieri westerosiani. Pfui!, dice.
Poi continua, rivolto questa volta a tutto il gruppo: Miei molto onorevoli signori, benvenuti nella mia umile dimora - o forse dovrei meglio dire prigione, come è diventata da qualche giorno in qua. Il mio nome è Illyrio. Sono il Magistro Illyrio Mopatis, della Città Libera di Pentos, per servirvi, conclude con un inchino.

Inviato da: Lord Beric il Jan 22 2008, 11:32 PM

QUOTE(lord Jon Arryn del Nido dell'Aquila)
Magistro Illyrio Mopatis, permettetemi di presetarmi. Sono Jon Arryn, signore di Nido Dell'Aquila e protettore della Valle. Non indugiamo oltre. Ditemi: chi vi ha costretto nella vostra stessa dimora?


Di chi credete siano le uniformi delle guardie che presidiano la magione impedendomi di uscire, signore del Nido dell'Aquila e protettore della Valle, se non quelle del Signore della Città?

Inviato da: Il Prete Rosso il Jan 22 2008, 11:37 PM

Non sono cieco. Ma mi chiedevo come mai abbiate scatenato la sua ira. Dovrà aver avuto un ottimo motivo per farvi rinchiudere. Mi chiedevo quale poteva essere? Purtroppo gli eventi degli ultimi giorni non ci hanno permesso di parlarne con lui direttamente...


Edit Importante: per problemi con il mouse ho cancellato il mio post precedente. spero non sia grave. Sorry

Inviato da: Koorlick il Jan 23 2008, 12:11 AM

QUOTE(lord Jon Arryn del Nido dell'Aquila)
Non sono cieco. Ma mi chiedevo come mai abbiate scatenato la sua ira. Dovrà aver avuto un ottimo motivo per farvi rinchiudere. Mi chiedevo quale poteva essere? Purtroppo gli eventi degli ultimi giorni non ci hanno permesso di parlarne con lui direttamente...


Chissà, forse era preoccupato per la mia sicurezza... Forse non voleva che la mia servitù si scomodasse a far compere al mercato, delegando a tale compito le sue amorevoli guardie.... Illyrio si interrompe come per riflettere. No, ecco, ci sono! non voleva che frequentassi cattive compagnie!, insiste, con lo sguardo ironico. Infine conclude: A dire il vero non ne ho idea, con fare sconsolato.

Inviato da: Il Prete Rosso il Jan 23 2008, 12:36 AM

"Forse lo sappiamo noi, caro Illyrio. Dovevate partecipare ad un incontro con la compagnia dorata a Palazzo Roden. Argomenti illeciti e delicati. Ma il Signore di Myr vi ha catturato. E' questo il motivo per cui siete qui." Disse Jon Arryn con fare accusatore. "Ma forse possiamo aiutarci a vicenda: vi conviene innanzitutto dirmi se sapete qualcosa riguardo l'assassinio di Lord Hoster"

Inviato da: Lord Beric il Jan 23 2008, 09:48 AM

QUOTE(lord Jon Arryn del Nido dell'Aquila)
"Forse lo sappiamo noi, caro Illyrio. Dovevate partecipare ad un incontro con la compagnia dorata a Palazzo Roden. Argomenti illeciti e delicati. Ma il Signore di Myr vi ha catturato. E' questo il motivo per cui siete qui." Disse Jon Arryn con fare accusatore. "Ma forse possiamo aiutarci a vicenda: vi conviene innanzitutto dirmi se sapete qualcosa riguardo l'assassinio di Lord Hoster"


Un incontro con Aemon il Guercio, che millanta di essere l'ultimo discendente di Acreacciaio? E suvvia, lord, visto che sapete ogni cosa, immagino sappiate anche riferirmi delle delicate conversazioni che ho intrattenuto con una persona di tale piacevolezza...
Lo sguardo si fa duro.
Non negherò, poiché vedo che non avrebbe senso. Ma vi chiedo, dunque, di chiarirmi in cosa un simile incontro, di cui vedo che il Signore di Myr vi ha già informati, possa essere per lui illecito. L'ho domandato anche a lui, le volte che si è degnato di essere mio ospite in questa mia umile dimora, ma a quanto pare in questo luogo vige l'usanza di imprigionare le persone senza motivo. Io sono ancora in attesa di una sua risposta; forse voi ne avete una? In quel caso la mia gratitudine non avrebbe limiti se vi compiaceste di mettermene a conoscenza.
Scuote la testa.
Quanto a Tully... Era il primo cavaliere di Rhaegar, giusto? La novella della sua morte non mi è nuova, e mi è giunta nella mia dimora natale di Pentos: i corvi viaggiano veloce e le navi quasi altrettanto. Mi perdonerete se vi confesso che non ho mai pianto alla notizia.
Come sia morto? I superstiziosi marinai del porto sostengono sia stato ucciso da un incantesimo nero. I mercanti della Piazza Bianca invece raccontano di un Uomo senza Volto. I corvi poi dicono ogni cosa: suicidio, vendetta, potere, denaro. Tully è morto molte volte, a quanto pare.

Risatina.

Inviato da: Erin il Jan 23 2008, 01:23 PM

Frenando la risposta rovente riguardo la morte del fratello
"Diteci invece della nave.Il giorno in cui è morto mio fratello, il primo cavaliere, doveva incontrarsi al porto con qualcuno. Abbiamo imposto il blocco su tutte le navi, ma una è riuscita ad andarsene. Forse la conoscete, dato che myr è nella sua rotta. Si chiamava Ser tygett...voi che ne sapete?"

Inviato da: Koorlick il Jan 23 2008, 03:05 PM

QUOTE(Ser Brynden Tully @ Cavaliere della Porta Insanguinata)
Frenando la risposta rovente riguardo la morte del fratello
"Diteci invece della nave. Il giorno in cui è morto mio fratello, il primo cavaliere, doveva incontrarsi al porto con qualcuno. Abbiamo imposto il blocco su tutte le navi, ma una è riuscita ad andarsene. Forse la conoscete, dato che myr è nella sua rotta. Si chiamava Ser tygett...voi che ne sapete?"


Ser Tygett, dite?, chiede il magistro. Una nave Lannister, a giudicare dal nome. Ma l'uomo con la spada non è forse un Lannister? Perché fate la domanda a me? Temo di non potervi aiutare: non l'ho mai sentita nominare. So di navi provenienti da Westeros che di recente sono giunte qui a Myr, questo sì, ma non so in quali intrighi, leciti o meno, fosse coinvolto vostro fratello.

Inviato da: L'Esiliato il Jan 23 2008, 05:15 PM

Quando questi finì di parlare, Jon Snow si rivolse al Pentoshi:

"Magistro Mopatis,il mio nome è Jon Snow e sono il Bastardo di Grande Inverno. Volete, per favore, rivelarci di cosa dovevate discutere con il capitano Aemon il Guercio? Magari, sapendolo, potremmo aiutarvi a capire perchè il Signore di Myr ritiene tale incontro illecito... Inoltre, credo che agendo insieme, tutti noi avremo più possibilità di uscire dalla scomoda situazione attuale."

Inviato da: Koorlick il Jan 23 2008, 06:21 PM

QUOTE(Jon Snow @ il Bastardo di Grande Inverno)
Quando questi finì di parlare, Jon Snow si rivolse al Pentoshi:

"Magistro Mopatis,il mio nome è Jon Snow e sono il Bastardo di Grande Inverno. Volete, per favore, rivelarci di cosa dovevate discutere con il capitano Aemon il Guercio? Magari, sapendolo, potremmo aiutarvi a capire perchè il Signore di Myr ritiene tale incontro illecito... Inoltre, credo che agendo insieme, tutti noi avremo più possibilità di uscire dalla scomoda situazione attuale."


Discutere?, chiede il magistro. Le vostre parole sono mielate, bastardo di Grande Inverno, ma non ho mai detto che dovevamo discutere. Ho detto che mi sono incontrato con lui, null'altro. Poi continua, con fare pacato: A dire il vero, non ero io che dovevo discutere con il comandante... o con qualcun altro.

Inviato da: Bloodraven il Jan 23 2008, 10:41 PM

lungi da me minacciarvi, magistro. Volevo solo esser cortese, ma sono uomo d'arme, più adatto alla battaglia che al salone di un Lord. Son anzi convinto che unendo le nostre forze, noi e voi si possa ottenere il massimo beneficio. Dunque sareste così cortese da riferirci per quale lecito motivo vi intrattenevate a palazzo Roden,intendo, quali argomenti si dibattevano nella vostra riunione segreta e tra chi, argomenti i cui scopi erano tanto leciti che i vostri frettolosi convitati sono fuggiti a gambe levate appena hanno visto l'uniforme del signore della città? senza dubbio saprete fornirci una spiegazione soddisfacente!

Inviato da: Lord Beric il Jan 24 2008, 10:02 AM

QUOTE(Ser Jaime Lannister della Guardia Reale)

lungi da me minacciarvi, magistro. Volevo solo esser cortese, ma sono uomo d'arme, più adatto alla battaglia che al salone di un Lord. Son anzi convinto che unendo le nostre forze, noi e voi si possa ottenere il massimo beneficio. Dunque sareste così cortese da riferirci per quale lecito motivo vi intrattenevate a palazzo Roden,intendo, quali argomenti si dibattevano nella vostra riunione segreta e tra chi, argomenti i cui scopi erano tanto leciti che i vostri frettolosi convitati sono fuggiti a gambe levate appena hanno visto l'uniforme del signore della città? senza dubbio saprete fornirci una spiegazione soddisfacente!


Illyrio allarga le braccia sconsolato.
Ahimé, la mia figura era solo quella di garante. Sapete, le persone che si dovevano incontrare non nutrivano reciproca fiducia l'una nell'altra. Così, per le mie note doti di onestà, mi hanno scelto per sedare la reciproca sfiducia. Mi capirete: l'oro porta agli atti più avventati come alla più rigida prudenza...
Ciò però mi mette nell'impossibilità di raccontarvi cose non mie, di cui non è mio diritto abusare destinandole a orecchie forse sbagliate. Spero comprendiate, uomo che porta la spada.
I miei compagni sono fuggiti? Forse, visto il trattamento riservatomi dal Signore di Myr, hanno fatto bene!

Alza la voce.
Myr è stato un luogo comodo perché sufficientemente centrale da raggiungere per coloro che dovevano incontrarsi. Ma i loro propositi avranno luogo molto lontano da questa città. Questo il Signore di Myr lo sa, ma sfortunatamente non godo della sua fiducia, a quanto pare...

Inviato da: Bloodraven il Jan 24 2008, 04:42 PM

"Uomo che porta la spada", ci fu addirittura un re, o aspirante tale, con questo nome... non porta fortuna... preferirei vi riferiste a me col mio, mio signore.
- un sorriso amichevole si allarga sul volto di Jaime -
Vedrò di intercedere per la vostra liberazione presso il signore di Myr. Non vi prometto nulla, ma metterò in gioco la rete delle mie conoscenze in città.
Tuttavia ancora ho una richiesta: visto che non potete svelare l'argomento del contendere sono certo che sicuramente potrete rivelarci i nomi dei convitati: d'altronde potremmo ricavare le medesime informazioni dal signore della città e dai suoi uomini che tanto sembra ne sappiano al riguardo. Non tradireste dunque la fiducia di alcuno, dandoci solo anticipatamente una informazione che facilmente potremmo ottenere tra qualche ora.

Inviato da: Koorlick il Jan 24 2008, 09:28 PM

QUOTE(Ser Jaime Lannister della Guardia Reale)
"Uomo che porta la spada", ci fu addirittura un re, o aspirante tale, con questo nome... non porta fortuna... preferirei vi riferiste a me col mio, mio signore.
- un sorriso amichevole si allarga sul volto di Jaime -
Vedrò di intercedere per la vostra liberazione presso il signore di Myr. Non vi prometto nulla, ma metterò in gioco la rete delle mie conoscenze in città.
Tuttavia ancora ho una richiesta: visto che non potete svelare l'argomento del contendere sono certo che sicuramente potrete rivelarci i nomi dei convitati: d'altronde potremmo ricavare le medesime informazioni dal signore della città e dai suoi uomini che tanto sembra ne sappiano al riguardo. Non tradireste dunque la fiducia di alcuno, dandoci solo anticipatamente una informazione che facilmente potremmo ottenere tra qualche ora.


Ser Jaime, dunque. O forse dovrei dire Sterminatore di Re?, risponde il magistro. Ma avete ragione: sia ser Jaime, dunque. Devo dire che dubito che voi abbiate veramente in città la rete di conoscenze che millantate: ma se spenderete una parolina per me, tanto meglio.
In cambio, tuttavia, mi chiedete molto: informazioni che avreste già, se realmente, come dite, fosse così facile procurarsele. Posso di certo confermarvi ciò che probabilmente già sapete: con me c'era Aemon il Guercio, c'erano altri capitani mercenari, e c'era un cavaliere westerosiano. Cosa volete di più?

Inviato da: Bloodraven il Jan 25 2008, 08:50 AM

Voi signore rispondete con acredine alla mie generose profferte.

Da uno come voi mi sarei aspettato comprendeste quante amicizie procurano gli ori, e in che ridotto lasso di tempo per giunta! E visto che mi conoscete molto bene saprete certo che non difetta alla mia famiglia la liberalità con i preziosi,... nè l'appoggio ad amici ed alleati in difficoltà d'altronde.

Come saprete che un Lannister paga sempre i suoi debiti. Ditemi dunque, perché io possa contrarre con voi un debito, debito che di per certo vi sarà reso, e con gli interessi, chi fosse quel cavaliere, o, se il nome vi fosse sconosciuto, quale fosse il suo stemma e quali i suoi tratti!


Inviato da: Koorlick il Jan 25 2008, 01:48 PM

QUOTE(Ser Jaime Lannister della Guardia Reale)
Voi signore rispondete con acredine alla mie generose profferte.

Da uno come voi mi sarei aspettato comprendeste quante amicizie procurano gli ori, e in che ridotto lasso di tempo per giunta! E visto che mi conoscete molto bene saprete certo che non difetta alla mia famiglia la liberalità con i preziosi,... nè l'appoggio ad amici ed alleati in difficoltà d'altronde.

Come saprete che un Lannister paga sempre i suoi debiti. Ditemi dunque, perché io possa contrarre con voi un debito, debito che di per certo vi sarà reso, e con gli interessi, chi fosse quel cavaliere, o, se il nome vi fosse sconosciuto, quale fosse il suo stemma e quali i suoi tratti!


Quanto ai vostri ori, cavaliere, vedo che avete capito che potreste ottenere risultati molto migliori offrendoli direttamente a me, anziché a ignoti myriani vagamente individuati: il vostro oro può senz'altro comprare quasi tutto... ma ciò vale anche per informazioni che il signore di Myr non vuole condividere con voi? Dubito che qualche myriano oserebbe sfidarlo.
Voi mi chiedete se io conosca il nome di quel cavaliere: di certo, non vorrete credere che io abbia l'abitudine di intrattenermi con persone di cui non conosca nome e scopi!
Tuttavia, mi dispiace, messere, ma non credo sarebbe opportuno, da parte mia, rivelarvi quel nome, che pure senza dubbio qualcuno dei vostri nobili compagni conosce, forse anche molto bene... Si tratta di un uomo temerario e probabilmente pericoloso, benché giovane... è molto difficile che io accetti di tradire la sua fiducia.

Inviato da: Erin il Jan 25 2008, 07:40 PM

Facendosi avanti

"La cautela con cui volete tener nascosta l'identità di questo cavaliere è notevole. Dobbiamo dunque dedurne che siete molto legato a lui o che sia molto più pericoloso del nostro "uomo con la spada"? Se tutto questo ha a che vedere con la morte di mio fratello, potete comprendere come saremo interessati a saperlo."

Inviato da: Koorlick il Jan 25 2008, 07:46 PM

QUOTE(Ser Brynden Tully @ Cavaliere della Porta Insanguinata)
Facendosi avanti

"La cautela con cui volete tener nascosta l'identità di questo cavaliere è notevole. Dobbiamo dunque dedurne che siete molto legato a lui o che sia molto più pericoloso del nostro "uomo con la spada"? Se tutto questo ha a che vedere con la morte di mio fratello, potete comprendere come saremo interessati a saperlo."


Mi avete frainteso, cavaliere: non sono affatto legato a quell'uomo, se non per quegli aerei legami che sono chiamati crediti, debiti, dragoni d'oro... e promesse, molte promesse. Non so se il cavaliere sia pericoloso con la spada quanto il vostro ser Jaime: ne dubito, a dire il vero, visto che conosco di fama il valore di quest'ultimo... ma mi riferivo ad un altro genere di pericolosità: la pericolosità di chi complotta nell'ombra, non quella di chi uccide a viso aperto.

Inviato da: Bloodraven il Jan 27 2008, 11:17 AM

Perlomeno, magistro, credo possiate rivelarci, se ne avete nozione, chi pensate possa averci giocato un simile tiro? - indicando la porta serrata - dal momento che ne voi ne siete vittima quanto noi, spero non abbiate "aerei legami" anche verso costoro...

Inviato da: Lord Beric il Jan 27 2008, 12:38 PM

QUOTE(Ser Jaime Lannister della Guardia Reale)

Perlomeno, magistro, credo possiate rivelarci, se ne avete nozione, chi pensate possa averci giocato un simile tiro? - indicando la porta serrata - dal momento che ne voi ne siete vittima quanto noi, spero non abbiate "aerei legami" anche verso costoro...


Allargando le braccia...
Cavaliere, ne so quanto voi. Certo, se io potessi liberarmi dei miei nemici, o quantomeno ritardarli, forse ignorerei un alleato ormai bruciato e sacrificabile... O forse il Signore di Myr ha deciso che voi dobbiate avere lo stesso status che ho io in questa città... O forse, ancora, qualcuno di voi ha nemici potenti, qua a Myr oppure a Westeros, per via di qualche oscuro segreto personale... Penso che dovrei essere io a fare la domanda a voi. Ma d'altronde, a me importa ben poco, dato che i due giovanotti al di fuori dalla porta pensano che per la mia salute sia meglio evitare le scampagnate.

Inviato da: Olimpia il Jan 28 2008, 03:20 PM

Oberyn, che si era fino a quel momento tenuto in disparte, si rivolge ad Illyrio, battendo ironicamente le mani: "I miei complimenti per la vostra...devozione a questo cavaliere, mio lord...ditemi, aveva anche la scimmia con sè?" si concede un sogghigno, lasciando un secondo per preparare il Magistro all'arrivo della vera domanda: "Spero che avrà la cortesia di spiegarci perchè uno sconosciuto cavaliere come ser Mark Mullendore dell'Altopiano senta il bisogno di venire a complottare qui, a centinaia di miglia da casa sua, con la vostra illustre persona...visto lo sforzo deve trattarsi di qualcosa di importante, dico bene?"

Inviato da: Koorlick il Jan 28 2008, 03:51 PM

QUOTE(principe Oberyn Nymeros Martell)
Oberyn, che si era fino a quel momento tenuto in disparte, si rivolge ad Illyrio, battendo ironicamente le mani: "I miei complimenti per la vostra...devozione a questo cavaliere, mio lord...ditemi, aveva anche la scimmia con sè?" si concede un sogghigno, lasciando un secondo per preparare il Magistro all'arrivo della vera domanda: "Spero che avrà la cortesia di spiegarci perchè uno sconosciuto cavaliere come ser Mark Mullendore dell'Altopiano senta il bisogno di venire a complottare qui, a centinaia di miglia da casa sua, con la vostra illustre persona...visto lo sforzo deve trattarsi di qualcosa di importante, dico bene?"


A queste parole, il magistro impallidisce visibilmente.
Ser Mark Mullendore?, chiede. Che cose vi fa pensare che si trattasse di lui?. Poi, apparentemente ripresosi, continua: D'accordo, d'accordo: evidentemente ho sottovalutato le informazioni in vostro possesso, miei signori. Se mi aveste detto subito che sapevate che il mio nobile interlocutore era ser Mark forse sarei stato meno reticente.
Non so cosa intendiate a proposito della scimmia. So invece che Mullendore era qui, e che intendeva, grazie a me, prendere sotto contratto alcuni mercenari. I migliori tra i mercenari, a dire il vero.

Inviato da: Drogon il Jan 28 2008, 06:35 PM

Ser Loras, dopo aver atteso ascoltando con attenzione quell'insolito interrogatorio, cominciava a dare segni di impazienza. Quando tutti i convenuti capirono di essere arrivati ad un punto morto si fece avanti , cercando di dominare il giovane ardore:< Dunqe magistro,questo colloquio non sta rivelendosi molto fruttuoso per nessuno di noi...Siamo qui già da qualche tempo e voi continuate a stare sulle difensive...>. Scambiò brevi occhiate con i suoi compagni di quella che ormai era divenuta una cella,POi avvicinandosi senza ostilità continuò :<Siete confinato qui da più tempo di noi, e sapete cose che sembrerebbero fondamentali per la nostra indagine,vi comportate come se foste in superiorità schernendoci, qualcuno ha usato anche le sue astuzie ma nessun tentativo è andato a buon fine.>"Questo mia nonna lo farebbe cantare in dieci minuti". Dopo una pausa ad effetto sentendosi gli occhi di tutti puntati addosso aggiunse :<Dateci allora voi la "chiave"giusta di interpretazione...noi cerchiamo informazioni, e voi cosa cercate? Forse anche a voi intessa sapere qualcosa del continente, e di fronte a voi avete, appunto, molti dei cavalieri più influenti che la mia persona conosca... Chiedete e troveremo senz'altro un accordo>
"Forse sarebbe stato meglio agire si spada"...ma rimase solo un pensiero.

Inviato da: khal Rakharo il Jan 28 2008, 06:55 PM

QUOTE(Ser Loras Tyrell)
Ser Loras, dopo aver atteso ascoltando con attenzione quell'insolito interrogatorio, cominciava a dare segni di impazienza. Quando tutti i convenuti capirono di essere arrivati ad un punto morto si fece avanti , cercando di dominare il giovane ardore:< Dunqe magistro,questo colloquio non sta rivelendosi molto fruttuoso per nessuno di noi...Siamo qui già da qualche tempo e voi continuate a stare sulle difensive...>. Scambiò brevi occhiate con i suoi compagni di quella che ormai era divenuta una cella,POi avvicinandosi senza ostilità continuò :<Siete confinato qui da più tempo di noi, e sapete cose che sembrerebbero fondamentali per la nostra indagine,vi comportate come se foste in superiorità schernendoci, qualcuno ha usato anche le sue astuzie ma nessun tentativo è andato a buon fine.>"Questo mia nonna lo farebbe cantare in dieci minuti". Dopo una pausa ad effetto sentendosi gli occhi di tutti puntati addosso aggiunse :<Dateci allora voi la "chiave"giusta di interpretazione...noi cerchiamo informazioni, e voi cosa cercate? Forse anche a voi intessa sapere qualcosa del continente, e di fronte a voi avete, appunto, molti dei cavalieri più influenti che la mia persona conosca... Chiedete e troveremo senz'altro un accordo>
"Forse sarebbe stato meglio agire si spada"...ma rimase solo un pensiero.


Ridendo.
Cavalierel siete voi che fate domande, siete voi che avete fretta, a quanto vedo, di uscire da qui. Siete voi che state chiedendo il mio aiuto. Questo, come il più umile dei mercanti potrà dirvi, fa sì che sia io a fissare il prezzo... Sempre che io abbia qualcosa in vendita per voi...

Inviato da: Drogon il Jan 29 2008, 09:33 PM

"Un prezzo, dite. Ebbene magistro, quale sarebbe il vostro prezzo? Badate che sia appropriato a ciò che realmente avete da offrire... Il Trono di Spade ha una lunga memoria, e il nostro amato re Rhaegar è un Targaryen. Sapete cosa dicono i Targaryen, vero? Fuoco e sangue. Fossi in voi lo terrei bene a mente... Così come terrei a mente che sono qui presenti rappresentanti di tutti i Sette Regni."

Inviato da: Lord Beric il Jan 29 2008, 10:31 PM

QUOTE(Ser Loras Tyrell)

"Un prezzo, dite. Ebbene magistro, quale sarebbe il vostro prezzo? Badate che sia appropriato a ciò che realmente avete da offrire... Il Trono di Spade ha una lunga memoria, e il nostro amato re Rhaegar è un Targaryen. Sapete cosa dicono i Targaryen, vero? Fuoco e sangue. Fossi in voi lo terrei bene a mente... Così come terrei a mente che sono qui presenti rappresentanti di tutti i Sette Regni."


Suvvia... Guardatevi. Il vostro Primo Cavaliere è morto, e voi siete qui, mille miglia lontani da casa vostra... Per cosa? Per una nave chiamata Ser Tygett? E perché il vostro re "Fuoco e Sangue" non ha raso al suolo Castel Granito, ma vi ha mandati qui, a seguire una traccia quantomeno improbabile? Forse a qualcuno faceva comodo vedere così tanti e tanto importanti signori fuori da Westeros? O forse il vostro era un re disperato che ha seguito una traccia disperata?
Gocce di sudore imperlano il viso arrossato di Illyrio.
E ora cosa vorreste da me? Informazioni su una nave di cui non so il nome? O su un cavaliere dell'Altopiano - la vostra terra, se non sbaglio, visto che il vostro cognome è Tyrell - in cerca di gloria e fortuna a Myr? O ancora su mercenari che decidono di incontrarsi in questa città? Da quando la nobiltà del Continente Occidentale ha il diritto di sapere cosa accade nelle Città Libere?
Ebbene, Mark Mullendore era qui, con i capitani di due temute compagnie mercenarie. Buon pro vi faccia, a voi e al vostro reame.

Ride sguaiatamente.

Inviato da: Bloodraven il Jan 30 2008, 06:48 PM

Jaime stava studiando la strana serratura quando, all'udire di Castel Granito, scatta in avanti, gli occhi tradiscono rabbia, scosta rabbiosamente Lord Arryn, si fa largo e scansato il giovane Loras prorompe in tono perentorio:

"Fate molta attenzione Magistro... è la seconda volta che tirate in ballo Castel Granito, ed ora aggiungete per buona misura degli insulti al mio re. Al re che ho scelto di servire e di cui custodisco l'onore. Potrei decidere di chiedervi soddisfazione per le vostre parole...

- Jaime stringe il pugno con rabbia -

Le vostre ridicole accuse non fanno che confermare quanto avevamo già chiaramente accertato. La ser Tygett non centra un bel nulla con la mia famiglia!

E confermano anche che voi siete invischiato in questa vicenda fino all'osso, visto che cercate di mescolare le carte, che seminate false piste e che parlate solo per confondere e mai per chiarire.

la vostra lealtà verso questi cospiratori è per certi versi ammirevole... ma davvero è meritata? potrebbero aver già deciso di scaricarvi dopo che siete stati catturato...

e se si diffondesse la voce che ci avete messo a parte delle informazioni che erano già in nostro possesso? - sorriso cattivo - Potrebbero pensare male... e noi non vi proteggeremmo, dal momento che non ci avete aiutato... mentre potreste salvarvi dall'ira del signore di Myr e da quella dei vostri ambigui alleati se decideste di collaborare e rivelarci più dettagliatamente gli scopi della vostra riunione.

Se non ci aiuterete temo che dovremmo chiedere al signore di Myr di portarvi con noi ad Approdo del Re, magari accompagnando la nostra richiesta con generose offerte, tanto per renderla irrinunciabile.

oppure, se questi dovesse rifiutare, potrebbero nascere delle delle voci, voci che sussurrano che voi avete tradito i convitati, la qual cosa, unita ad un'offerta di oro da parte nostra, una sorta di taglia, per informazioni su Mullendore e su Aemon il Guercio, potrebbe convincere i vostri convitati dell'opportunità di assicurarsi che certe disdicevoli fughe di notizie non abbaino a verificarsi in futuro, magari fornendo nel contempo un buon esempio ai loro alleati ed amici...

Non l'avete detto voi che si tratta di gente che ama cospirare, agire nell'ombra, e che magari è usa allacciare con i senza faccia quegli aerei legami che tanto amate, - Jaime scimmiotta la voce di illyrio - crediti, debiti, dragoni d'oro, promesse..."

Inviato da: Koorlick il Jan 30 2008, 10:10 PM

QUOTE(Ser Jaime Lannister della Guardia Reale)
Jaime stava studiando la strana serratura quando, all'udire di Castel Granito, scatta in avanti, gli occhi tradiscono rabbia, scosta rabbiosamente Lord Arryn, si fa largo e scansato il giovane Loras prorompe in tono perentorio:

"Fate molta attenzione Magistro... è la seconda volta che tirate in ballo Castel Granito, ed ora aggiungete per buona misura degli insulti al mio re. Al re che ho scelto di servire e di cui custodisco l'onore. Potrei decidere di chiedervi soddisfazione per le vostre parole...

- Jaime stringe il pugno con rabbia -

Le vostre ridicole accuse non fanno che confermare quanto avevamo già chiaramente accertato. La ser Tygett non centra un bel nulla con la mia famiglia!

E confermano anche che voi siete invischiato in questa vicenda fino all'osso, visto che cercate di mescolare le carte, che seminate false piste e che parlate solo per confondere e mai per chiarire.

la vostra lealtà verso questi cospiratori è per certi versi ammirevole... ma davvero è meritata? potrebbero aver già deciso di scaricarvi dopo che siete stati catturato...

e se si diffondesse la voce che ci avete messo a parte delle informazioni che erano già in nostro possesso? - sorriso cattivo - Potrebbero pensare male... e noi non vi proteggeremmo, dal momento che non ci avete aiutato... mentre potreste salvarvi dall'ira del signore di Myr e da quella dei vostri ambigui alleati se decideste di collaborare e rivelarci più dettagliatamente gli scopi della vostra riunione.

Se non ci aiuterete temo che dovremmo chiedere al signore di Myr di portarvi con noi ad Approdo del Re, magari accompagnando la nostra richiesta con generose offerte, tanto per renderla irrinunciabile.

oppure, se questi dovesse rifiutare, potrebbero nascere delle delle voci, voci che sussurrano che voi avete tradito i convitati, la qual cosa, unita ad un'offerta di oro da parte nostra, una sorta di taglia, per informazioni su Mullendore e su Aemon il Guercio, potrebbe convincere i vostri convitati dell'opportunità di assicurarsi che certe disdicevoli fughe di notizie non abbaino a verificarsi in futuro, magari fornendo nel contempo un buon esempio ai loro alleati ed amici...

Non l'avete detto voi che si tratta di gente che ama cospirare, agire nell'ombra, e che magari è usa allacciare con i senza faccia quegli aerei legami che tanto amate, - Jaime scimmiotta la voce di illyrio - crediti, debiti, dragoni d'oro, promesse..."


Minacce, minacce... Pare che voi, cavaliere, non sappiate profferire null'altro che minacce. Dovrei forse scegliere tra le promesse allettanti degli uni e le terribili minacce degli altri?
Noto tra l'altro che le vostre minacce sono in questa caso particolarmente vuote, dato che, in tutta onestà, non ho capito cos'altro vogliate sentirmi dire, oltre a ciò che ho già ammesso a fronte delle domande dei vostri compagni. Non vi basta ancora sapere chi c'era qui con me?

Inviato da: Lord Beric il Jan 30 2008, 11:58 PM

L'interrogatorio del nobile Pentoshi ferveva, quando improvvisamente Euron Greyjoy spezza il silenzio.
"Possiamo uscire," afferma con voce tranquilla, spingendo la porta, che si apre lentamente.

Tutti si voltano verso di lui, attoniti.
"Come ci siete riuscito?", domanda Connington.
"Alla fine era solo un giochetto di pazienza... Vedete, bastava spostare e ruotare i pezzi della serratura in modo da far coincidere i numeri incisi".

Immagine IPB

"Geniale... Sono veramente ammirato!" esclama il lord di Cava del Grifone. "Ora come ci muoviamo? Non abbiamo ancora finito con quest'uomo..."
"Continuiamo a spremerlo," replica il pirata. "Se, come penso, qualcuno ci ha voluti chiudere qui dentro, credo che dovremo aspettarci un attacco da un momento all'altro. Possiamo pensare che la persona che abbiamo visto fuggire sia andata a chiamare i suoi complici... Quindi esploreremo il Palazzo, alla ricerca di qualche luogo dove sia possibile organizzare una difesa degna di questo nome. Tra l'altro, vorrei anche vedere dove si trovano le guardie del Signore di Myr... E che qualcuno si metta alla finestra, così saremo avvertiti per tempo."
Annuendo con aria assorta, pur senza perdere di vista Illyrio, Jon Arryn si sistema presso la grande vetrata della stanza, scambiando un cenno di approvazione con Euron Greyjoy.
Il Principe Oberyn Martell e Jon Snow si accodano invece al pirata mentre questi inizia a perlustrare la magione.

Ben presto i tre sono di ritorno, con sguardo cupo.
"Quali nuove?", domanda Ser Jaime Lannister.
"Le guardie sono state uccise" annuncia Jon, con voce tesa.
"Una non ha nemmeno avuto il tempo di estrarre le armi, è stata uccisa da un colpo alle spalle prima ancora di rendersi conto di cosa le stesse capitando", spiega Oberyn.
"La seconda" conclude Euron, "deve aver tentato qualcosa in più, ma non ha avuto miglior fortuna. Arryn, quali nuove dalla finestra?"
"Niente, Grejoy, niente", scuote la testa il vecchio.
"E questo palazzo è quanto di peggio si possa pensare di avere come fortino da difendere" continua il pirata. "Bene, credo che dovremo rivedere la nostra strategia: ormai, chiunque sarebbe potuto andare in città e tornare indietro ad assalirci; evidentemente, lo scopo di chiunque ci abbia chiusi qui dentro era metterci fuori causa... Lo sorprenderemo, allora!" un sorriso si allarga sul suo volto.
"E di lui che ne facciamo?" domanda ser Jaime, indicando il magistro, che saettava con gli occhi dall'uno all'altro dei westerosiani.
"Portiamolo con noi," risponde Connington, corrucciato. "Sarà la nostra moneta di scambio, nel caso serva."
"E non si sa mai," conclude Oberyn allegramente "che l'aria di una bella passeggiata lo convinca ad essere più collaborativo..."

Inviato da: Bloodraven il Jan 31 2008, 01:54 PM

Magistro,
offendete la mia intelligenza sminuendovi in questa maniera. Sono certo che voi, essendo addentro alla cosa, ed è bene ricordare - continua Jaime voltandosi e rivolgendosi agli astanti, in particolare a Connington - che la "cosa" è un complotto contro la corona, contro il nostro re!
voi dicevo sappiate benissimo cosa possa interessarci o meno.

tuttavia, visto che insistete nel recitare questa parte che vi siete scritto, vi rammenterò due o tre dettagli che credo siano centrali, e su cui vorremmo da voi delle risposte:

Avete idea di chi possa essere il mandante di ser Mullendore. Un uomo della vostra sagacia non potrà non avere notato che le finanze dei Mullendore non sono certo tali da poter assoldare un esercito di mercenari...

[segue nel prossimo post, dopo la risposta del magistro]

Inviato da: Koorlick il Jan 31 2008, 02:39 PM

QUOTE(ser Jaime Lannister della Guardia Reale)
Magistro,
offendete la mia intelligenza sminuendovi in questa maniera. Sono certo che voi, essendo addentro alla cosa, ed è bene ricordare - continua Jaime voltandosi e rivolgendosi agli astanti, in particolare a Connington - che la "cosa" è un complotto contro la corona, contro il nostro re!
voi dicevo sappiate benissimo cosa possa interessarci o meno.

tuttavia, visto che insistete nel recitare questa parte che vi siete scritto, vi rammenterò due o tre dettagli che credo siano centrali, e su cui vorremmo da voi delle risposte:

Avete idea di chi possa essere il mandante di ser Mullendore. Un uomo della vostra sagacia non potrà non avere notato che le finanze dei Mullendore non sono certo tali da poter assoldare un esercito di mercenari...


Ma dite davvero? Non lo avrei mai detto, risponde Illyrio, con fare sornione. A parte gli scherzi, visto che i vostri toni sembrano tornati più confacenti ad un nobile cavaliere come voi siete... ritengo anch'io che ser Mark non abbia agito da solo. Ho l'impressione, anzi, che abbia sempre avuto le spalle ben coperte. Io, tuttavia, ho sempre trattato solo con lui... E Mullendore è stato prudente e attento nell'evitare di svelare nomi, pur avendo sempre lasciando intendere di avere protettori molto potenti...

Inviato da: Bloodraven il Jan 31 2008, 04:37 PM

Bene, voglio credervi mio signore. Anche perchè sono certo conveniate che avete tutto da guadagnare collaborando. Ma continuiamo:

avete affermato che gli affari dei convitati si svolgeranno lontano da Myr, e che addirittura ciò è palese e noto anche al signore della città: bene, parlateci di questi luoghi, di dove dovranno esser condotte le armate mercenarie e per quali vie con quali mezzi, o se questi dettagli non fossero stati palesati dove i cospiratori si siano dati appuntamento per rivedersi

[segue nel prossimo post, dopo la risposta del magistro]

Inviato da: Lord Beric il Jan 31 2008, 09:48 PM

QUOTE(Ser Jaime Lannister della Guardia Reale)

Bene, voglio credervi mio signore. Anche perchè sono certo conveniate che avete tutto da guadagnare collaborando. Ma continuiamo:

avete affermato che gli affari dei convitati si svolgeranno lontano da Myr, e che addirittura ciò è palese e noto anche al signore della città: bene, parlateci di questi luoghi, di dove dovranno esser condotte le armate mercenarie e per quali vie con quali mezzi, o se questi dettagli non fossero stati palesati dove i cospiratori si siano dati appuntamento per rivedersi

[segue nel prossimo post, dopo la risposta del magistro]


Cavaliere, non so quale sarà la meta finale dei mercenari, ma posso dirvi per certo che la loro prossima destinazione sarà ad occidente.

Inviato da: Bloodraven il Feb 1 2008, 02:46 AM

oltre il mare stretto dunque... Ma...
avete parlato di conio e di promesse. Cosa vi stato offerto, da chi dei partecipanti. E quale conio vi è stato consegnato: dragoni del continente occidentale, dragoni di re Rhaegar o di re aeris? O magari si parlava di dragoni intendo conio... più antiche monete forse, o ancora danari delle città libere...?

Come vedete non mancano le cose che potreste rivelarci.

Inviato da: Koorlick il Feb 2 2008, 12:32 PM

QUOTE(Ser Jaime Lannister della Guardia Reale)
oltre il mare stretto dunque... Ma...
avete parlato di conio e di promesse. Cosa vi stato offerto, da chi dei partecipanti. E quale conio vi è stato consegnato: dragoni del continente occidentale, dragoni di re Rhaegar o di re aeris? O magari si parlava di dragoni intendo conio... più antiche monete forse, o ancora danari delle città libere...?

Come vedete non mancano le cose che potreste rivelarci.


Dragoni del continente occidentale, monete delle Città Libere, monete antiche... ne parlate come se non esistessero traffici commerciali sul Mare Stretto! Io, anche a prescindere da tutto questo, possiedo dragoni di re Rhaegar, dragoni di re Aerys, monete di Myr, Braavos, Lys e molte altre: non sorprendetevi dunque se vi dico che le somme a me consegnate erano in ciascuna di queste valute. Per me era importante solo che si trattasse di oro di valuta corrente, che non destasse troppi sospetti nei traffici che ne sarebbero eventualmente seguiti.

Inviato da: L'Esiliato il Feb 3 2008, 01:42 AM

Jon Snow, dopo essere rientrato nella cella al seguito di Euron Greyjoy, aveva ascoltato senza intervenire fino a quel momento.Quando lo Sterminatore di Re finì di parlare, gli si affiancò e si rivolse al pingue pentoshi.

“'Magistro Illiryo” , disse, mentre il suo viso assunse un'espressione imperturbabile,

“Vi prego di non dar peso ai modi rudi ed irrispettosi con cui vi abbiamo trattato sin ora. Sappiate che sono dettati unicamente dalla situazione contingente: questa faccenda si sta trascinando da presso una scia di sangue che noi vorremmo fermare. Non da ultimo il Principe Viserys, fratello del nostro amato re, che giace gravemente ferito dopo gli scontri a Palazzo Roden.”

La sua voce non tradiva emozione alcuna, il tono al contempo determinato e calmo, pareva quasi rilassato. Mentre i suoi occhi grigi e profondi scrutavano il viso paonazzo dell'uomo continuò,

“Mi chiedevo, tuttavia, se poteste soddisfare una mia piccola curiosità: noi tutti sappiamo che l’incontro è stato interrotto; ciò che vorrei sapere da voi è chi fu a interromperlo, se il nostro avventato principe Viserys o la guardia cittadina.”

Inviato da: Koorlick il Feb 3 2008, 12:25 PM

QUOTE(Jon Snow @ il Bastardo di Grande Inverno)
Jon Snow, dopo essere rientrato nella cella al seguito di Euron Greyjoy, aveva ascoltato senza intervenire fino a quel momento.Quando lo Sterminatore di Re finì di parlare, gli si affiancò e si rivolse al pingue pentoshi.

“'Magistro Illiryo” , disse, mentre il suo viso assunse un'espressione imperturbabile,

“Vi prego di non dar peso ai modi rudi ed irrispettosi con cui vi abbiamo trattato sin ora. Sappiate che sono dettati unicamente dalla situazione contingente: questa faccenda si sta trascinando da presso una scia di sangue che noi vorremmo fermare. Non da ultimo il Principe Viserys, fratello del nostro amato re, che giace gravemente ferito dopo gli scontri a Palazzo Roden.”

La sua voce non tradiva emozione alcuna, il tono al contempo determinato e calmo, pareva quasi rilassato. Mentre i suoi occhi grigi e profondi scrutavano il viso paonazzo dell'uomo continuò,

“Mi chiedevo, tuttavia, se poteste soddisfare una mia piccola curiosità: noi tutti sappiamo che l’incontro è stato interrotto; ciò che vorrei sapere da voi è chi fu a interromperlo, se il nostro avventato principe Viserys o la guardia cittadina.”


Questa è una domanda a cui credo di saper rispondere, mio gentile giovane., rispose il magistro. D'un tratto sentimmo un trambusto venire da fuori: sembrava uno scontro, anche se poi ho scoperto che si trattava di un attacco in piena regola... nato in circostanza e per motivazioni molto tristi, ahimè. Ser Mark ed i mercenari mandarono una guardia a controllare cosa stesse succedendo, e, prima ancora che il rumore finisse, questa tornò informandoci dell'arrivo dei soldati myriani.
Ser Mark ed i capitani decisero immediatamente di lasciare questo palazzo dalla porta sul retro. L'avrei fatto anch'io, ma qui avevo schiavi e bagagli... e prima che potessi prepararmi, i myriani avevano fatto irruzione!
Solo poi ho saputo che la causa di tutto quel trambusto era stato l'infausto scontro con il vostro principe, che i myriani dovevano aver preso per un nemico.

Inviato da: Bloodraven il Feb 3 2008, 10:52 PM

mi scuso per aver formulato una domanda dalla risposta sì triviale magistro, ma purtroppo non sono esperto di commerci e di valute. Sono però edotto di guerre e di eserciti, e dunque vi chiedo, se il continente occidentale è la meta delle armate mercenarie, poiché mi pare di aver inteso così dalle vostre parole, essendo Myr tra le più occidentali delle città libere, da dove pensate che possano muovere:

intendo, per movimentare una grande armata è necessario un grande porto e molte navi, e da quel che ricordo solo sette delle città libere si affacciano sul mare stretto. Escludendo Myr restano sei porti, ma non è facile trovare una città che rischi di accogliere entro le sue mura armate dedite allo stupro e al saccheggio... io penso dunque che ragionevolmente i punti da cui prendere le mosse potrebbero ridursi ad una o due delle città libere...

Inviato da: khal Rakharo il Feb 3 2008, 11:26 PM

QUOTE
mi scuso per aver formulato una domanda dalla risposta sì triviale magistro, ma purtroppo non sono esperto di commerci e di valute. Sono però edotto di guerre e di eserciti, e dunque vi chiedo, se il continente occidentale è la meta delle armate mercenarie, poiché mi pare di aver inteso così dalle vostre parole, essendo Myr tra le più occidentali delle città libere, da dove pensate che possano muovere:

intendo, per movimentare una grande armata è necessario un grande porto e molte navi, e da quel che ricordo solo sette delle città libere si affacciano sul mare stretto. Escludendo Myr restano sei porti, ma non è facile trovare una città che rischi di accogliere entro le sue mura armate dedite allo stupro e al saccheggio... io penso dunque che ragionevolmente i punti da cui prendere le mosse potrebbero ridursi ad una o due delle città libere...


Sogghignando: Si, cavaliere, un po' triviale lo è... credete che sia la prima volta che una compagnia mercenaria viaggi per mare? Le cose sono semplici, i mercenari sanno bene che hanno bisogno di un porto libero e le città sono sempre disposte a qualche rischio pur di ingrassare sempre più... Di solito le compagnie vengono imbarcate a piccoli gruppi per volta, ma non è affatto una difficoltà questa. L'oro apre tante porte. Presumo che Myr stessa sia adatta all'imbarco.

Inviato da: khal Rakharo il Feb 3 2008, 11:39 PM

Uscendo dal palazzo, il gruppo si dirige nuovamente verso la città attraverso il viale del giardino. Appena usciti dal cancello, vedono un uomo a cavallo galoppare verso di loro; dopo un attimo di incertezza, Euron calma tutti dicendo: "Riconosco gli abiti... e riconosco anche il modo di cavalcare di un vero marinaio. È Quattrochiappe, uno dei miei uomini." Aggrotta la fronte.
Il pirata infatti si arresta davanti al gruppo, e cerca subito Euron con gli occhi; ma Connington si pone di fronte a lui e lo apostrofa: "Marinaio, quanta foga. Immagino tu abbia importanti notizie per noi."
Esitando, Quattrochiappe risponde: "Ecco... le mie notizie sono riservate..."
"Niente storie, marinaio! Se hai notizie che possono interessare tutti quanti, sciogli la lingua!" risponde Connington.
Quattrochiappe esita ancora un momento, guarda alternativamente Euron e Jon Connington, fissa in modo imperscrutabile Illyrio, e finalmente si decide: "E va bene, sono notizie troppo importanti, non possiamo perdere tempo" dice guardando con volto di scusa il Greyjoy. "Sono stato mandato al campo dei mercenari e ho trovato due miei compagni di ciurma, quando ero con i, ehm, mercanti di Lys, che ora fanno parte dei Corvi della Tempesta. Mi hanno detto che c'è stato un cavaliere di Westeros al loro campo e ha parlato a lungo con i loro capi e con il capitano della Compagnia Dorata... So anche il nome del cavaliere! Si chiama ser Mart Merendolle, se ricordo bene... Non ne sono sicuro, ecco. Ma so che si trova a Myr ora! Le trattative con i mercenari sono a un punto morto, e ieri il cavaliere è tornato in città. Non ho scoperto con certezza il nome della locanda, ma molti mercenari dicono di avergli sentito parlare delle baldracche del bordello chiamato il Cane al Miele e che diceva di volerci tornare ancora".
Connington replica: "Ci precipitiamo subito! Dimmi solo una cosa: cosa significa che le trattative sono a un punto morto?"
"Beh, mio lord, ho sentito dire che la Compagnia Dorata è stata messa sotto contratto per una grossa cifra e un grosso lavoro, mentre le trattative con i Corvi sono ancora in sospeso perché lo stesso signore di Myr ha fatto loro un'offerta... E quindi non si sa che intende fare il cavaliere, ora".


Il gruppo si mette subito di nuovo in cammino verso il centro città a cercare quel bordello, mentre Quattrochiappe e Euron parlottano burberamente in fondo alla colonna. Connington tenta di far parlare Illyrio, ma lui insiste dicendo che nella breve riunione di palazzo Roden non c'era stato tempo di prendere accordi, né tantomeno di firmare la doppia copia dei contratti; il magistro continua a dichiararsi all'oscuro degli intenti di Mullendore e dei mercenari.


In città chiedono informazioni ai passanti e scoprono facilmente che questo bordello si trova nel quartiere occidentale, dove un cavaliere attira meno l'attenzione. Entrando, si trovano in una taverna che rivela chiaramente la sua seconda vocazione. La grassa donna al bancone guarda in malo modo lo strano gruppo: e quando Connington si avvicina e chiede prudentemente informazioni su un cavaliere occidentale, picchia una manata sul bancone: "Se quell'uomo è vostro amico, fategli sapere di non presentarsi mai più qua! Va bene la maleducazione, accetto anche l'arroganza, ma non tollero che un cliente m riduca la camera a quel modo!"
Lord Stannis si aggiunge al dialogo: "Ma che ha fatto quel cavaliere? Dopotutto non siamo amici tanto cari..."
"Beh? e a me che me ne importa? Aveva prenotato la camera con compagnia per altri tre giorni... È arrivato di corsa qualche ora fa, ha fatto rumore in camera e poi è scappato con tutti i suoi bagagli sottomano senza voler nemmeno pagare il conto! L'ho rincorso urlando e l'ho fermato, carico com'era non poteva correre lontano... gli ho fatto pagare il resto e poi l'ho visto filare verso il porto."
"Verso il porto?" chiede Jon Arryn.
"Si, si... ah ma questo non è niente! Sono salita in camera per riordinarla e indovinate un po'? Un vero disastro! Vestiti sporchi abbandonati in un angolo, cassetti rovesciato, materasso buttato all'aria, carta stracciata per terra... Una vergogna!"
Estraendo rapidamente una manciata di monete di bronzo, Connington chiede il permesso di vedere la camera. La donna li accompagna senza difficoltà e mostra loro una stanza che è stata evidentemente lasciata in gran fretta. L'attenzione di tutti cade però sui promessi pezzetti di carta: di fronte al comodino sta un mucchietto di coriandoli. I due giovani, ser Loras e Jon Snow, si gettano per terra a raccoglierli. "C'è scritto qualcosa! Sembra un testo... una lettera forse... strappata in mille pezzi!"
"Raccoglieteli tutti, mi raccomando... Chissà che ci possano dire qualcosa di più rispetto alle esitazioni del grassone!"
Illyrio Mopatis, guardato a vista da Jaime Lannister, aggrotta le ciglia ma non dice niente.

Inviato da: isettina il Feb 3 2008, 11:41 PM

Ascoltando la risposta di Illyrio alla domanda precedente, la Vipera Rossa decide di intervenire nella discussione: “Bene, nonostante quanto detto dal nostro valente Ser Loras poco fa, quest’incontro sta dando comunque i suoi frutti… Per inciso, più in là mi piacerebbe anche sapere se i nostri amici Tyrell sapessero del viaggio di questo loro alfiere in oriente…” si interrompe per lanciare un’occhiata in tralice a Loras, per poi continuare “E ditemi, sapete anche dove si sarebbero diretti questi gentili signori? Mi piacerebbe scambiare un paio di chiacchiere anche con loro, specie con il nostro valente Ser Mullendore…” si interrompe un attimo “…sempre che il nostro cavaliere di fiori sia d’accordo, ovviamente!

Inviato da: Koorlick il Feb 3 2008, 11:46 PM

QUOTE(principe Oberyn Nymeros Martell)
Ascoltando la risposta di Illyrio alla domanda precedente, la Vipera Rossa decide di intervenire nella discussione: “Bene, nonostante quanto detto dal nostro valente Ser Loras poco fa, quest’incontro sta dando comunque i suoi frutti… Per inciso, più in là mi piacerebbe anche sapere se i nostri amici Tyrell sapessero del viaggio di questo loro alfiere in oriente…” si interrompe per lanciare un’occhiata in tralice a Loras, per poi continuare “E ditemi, sapete anche dove si sarebbero diretti questi gentili signori? Mi piacerebbe scambiare un paio di chiacchiere anche con loro, specie con il nostro valente Ser Mullendore…” si interrompe un attimo “…sempre che il nostro cavaliere di fiori sia d’accordo, ovviamente!”


Principe, intendete ser Mark Mullendore, Aemon il Guercio oppure i Corvi della Tempesta? Non sono certo che se ne siano andati tutti insieme. Sono tutti scappati in fretta e furia: sulla loro destinazione posso al massimo fare supposizioni. So che la Compagnia Dorata è accampata poco fuori città, quindi immagino che Aemon il Guercio sia tornato lì. Quanto a ser Mark... se non li ha seguiti, potrebbe aver veleggiato verso casa.

Inviato da: Koorlick il Feb 13 2008, 10:26 PM

«Euron si fa avanti, osservando i molti frammenti e cercando distrattamente di farli combaciare; dopo qualche tempo solleva la testa, guardando gli altri nobili con sguardo grave. "Sembrerebbero i contratti cui faceva riferimento il Magistro", esordisce Occhio di Corvo, "e non sembrano essere firmati. Per nostra fortuna, visto il contenuto:

Io sottoscritto, per conto del mio mandante, il cui nome resterà ignoto, assoldo la compagnia mercenaria dei Corvi della Tempesta, qui rappresentata dai suoi capitani Daario Naharis, Prendahl na Ghezn, Sallor il Baldo, ser Boremund Storm e ser Damon Hill, con l’incarico di assediare e conquistare la città di Approdo del Re. La somma pattuita è di seimila dragoni d’oro. Un terzo sarà da me versato alla firma del contratto, un terzo sarà versato ai capitani al castello di Arbor prima dello sbarco e il resto con il rimborso delle spese sarà consegnato quando i nostri alleati a corte si saranno appropriati del tesoro reale.

"Forse", continua Occhio di Corvo, volgendo l'attenzione al Magistro, "ora che i suoi affari sono nei nostri domini, Sua Circonferenza sarà piú propenso a parlare; dubito che le premure usategli finora siano ancora necessarie, di fronte all'interesse del Regno.
"Mentre lui ci metterà gentilmente a conoscenza delle informazioni in suo possesso, rimandiamo Quattro Chiappe dai mercenari a raccogliere ulteriori notizie, anche alla luce delle recenti novità: sa come muoversi, ha la loro fiducia, per quanta un mercenario possa darne, e da solo continuerebbe a non destare sospetti. Dobbiamo tuttavia agire al piú presto: il Re va informato appena possibile. Se ritenete che alcuni dettagli siano indispensabili, vi invito a farne richiesta ora, in modo che Quattro possa cercare, se possibile e con discrezione, di reperirli.

"Ah, Magistro", aggiunge Euron, quasi distrattamente, "prima di alleggerirti la coscienza dandoci informazioni davvero utili, inizia con qualcosa di più concreto. Quel gioiello, ad esempio - Euron indica compiaciuto l'anello più appariscente del Magistro - sembra pesare parecchio. Come rimborso per il servizio che il mio uomo ha offerto, non richiesto ma infinitamente più prezioso del tuo, e per i rischi che correrà a causa della fiducia che non sei riuscito a guadagnarti, io lo reclamo"».

Illyrio guarda il pirata, tremebondo, chiede "Questo?" e, lentamente, si sfila l'anello e glielo consegna.

Note organizzative

L'enigma è finito, ma le comunicazioni restano aperte.
Esse si svolgeranno ora nel momento successivo alla soluzione dell'enigma e alle battute di Euron riportate qui sopra. Saranno ambientate sempre all'interno della locanda oppure per le strade di Myr, ma saranno ancora possibili anche comunicazioni ambientate prima della risoluzione dell'enigma, secondo le regole indicate in precedenza.
I punteggi attribuiti a ciascuna casata verranno assegnati domani, per pure ragioni di ritardi nei calcoli e nella definizione dei punti. Scusateci per l'inconveniente.
Salvo ritardi, il prossimo enigma sarà pubblicato domenica 24 febbraio, alle ore 23.

Inviato da: L'Esiliato il Feb 15 2008, 02:11 PM

Jon Snow alzò lo sguardo dai pezzetti di carta, ascoltando attentamente le parole di Euron. Il testo che la Piovra aveva evinto dai frammenti era inquietante e richiedeva azioni immediate.
Quando il capitano della Silenzio finì di parlare, Jon prese la parola davanti ai suoi compagni.

"Complimenti, Lord Euron, per la vostra sagacia. Sono totalmente d'accordo sul fatto che dobbiamo avvertire il più presto possibile il Re. Ma proprio il fatto che le notizie siano tanto urgenti e di così vitale importanza per il Regno, mi spinge a suggerire che dovremmo imbarcarci immediatamente per Approdo del Re. Non credo che qualcuno fra noi si sentirebbe sicuro nell'affidare le nostre scoperte alle incerte ali di un corvo o alle mani di un messaggero, per quanto fedele."

Fece una pausa,abbracciando con lo sguardo tutti i nobili lì presenti, poi aggiunse:

"Inoltre, ritengo che sarebbe d'obbligo avvertire Lord Tyrell, Lord Redwyne e anche Lord Martell, in quanto le loro terre saranno certamente le prime a subire l'attacco, visto il contenuto del messaggio."

Inviato da: Il Prete Rosso il Feb 15 2008, 06:21 PM

"La situazione è ben più grave di quello che credete, giovane Snow." - interruppe Jon Arryn - "Quello che proponete di fare è certamente corretto, ma confidate nella buona fede di molte persone. Mark Mullendore è un cavaliere dell'altopiano. Non possiamo sapere chi sia il suo mandante, ma non mi stupirei fosse proprio uno di quei Lord che intendete avvisare. Non avete pensato che i Redwine potrebbero essere coinvolti nel tradimento? Non mi sembra possibile che mercenari si incontrino nel castello di Arbor senza il consenso del signore del luogo. Anche i Tyrell" - disse girandosi verso Ser Loras - "per quanto ne sappiamo potrebbero essere coinvolti come e più dei Redwine e non so quanto sarebbe utile fargli capire che è venuto il tempo di agire prima che sia troppo tardi per loro." Si fermò per un attimo e cercò con lo sguardo Stannis Baratheon. "Da qui non abbiamo modo di controllare se le mie supposizioni sono vere o sono solo il frutto della prudenza di un vecchio, ma credo che l'unica cosa che possiamo fare è confidare nella lealtà verso il trono delle terre della Tempesta e della Flotta dei Baratheon." - Poi riferendosi direttamente a lui aggiuinse - "Dai territori di Capo Tempesta certo non passerà inosservato un esercito che si dirige verso Approdo e la vostra flotta potrebbe tenere sotto controllo i pericoli provenienti dal mare di Dorne. Non credete Lord Stannis?"

Inviato da: Koorlick il Feb 15 2008, 09:55 PM

Nota

Per nostro mero errore, la somma offerta ai mercenari nel testo della lettera è risultata seimila dragoni d'oro, anziché sei milioni di dragoni d'oro, che è la cifra che avevamo in mente.
Ci scusiamo del disguido, ed invitiamo tutti a leggere la lettera come se indicasse quest'ultima cifra.
Grazie.

Inviato da: the Imp il Feb 17 2008, 09:23 PM

[gdr mode : off]
bloodraven ha chiesto di essere sostituito come addetto della squadra Lannister, per il momento lo faccio io
[gdr mode: on]

"Senza dubbio, come dice il ragazzo, dobbiamo tornare per affrontare di persona la minaccia ad approdo del re, ma dobbiamo essere sicuri che il re ne sia informato il prima possibile, per cui dobbiamo subito scrivere dei messaggi ed affidarli a corvi e a tutte le navi in partenza verso l'occidente, in modo da assicurarci che almeno uno di questi arrivi alle sue orecchie... e poi partiremo anche noi, ma consapevoli che se avessimo problemi approdo del re non sarà impreparata all'assedio!
Ma dovremmo fare fare ancora un' ultima cosa prima di partire, ma dopo aver mandato i messaggi: presentarci al signore di Myr per informarci sugli ultimi sviluppi delle indagini ufficiali, e chieder loro il permesso per portare con noi il nostro testimone"

Inviato da: Neshira il Feb 18 2008, 09:05 PM

Euron accoglie con un sorriso il discorso di Jon Snow: "Mio caro ragazzo, apprezzo la tua voglia di tornare al sicuro e riabbracciare i tuoi cari. Abbiamo tutti nostalgia dei Sette Regni, io ho addirittura dovuto attendere parecchi anni solo per ritrovarmi in viaggio per Myr dopo qualche giorno. Ti capisco.
"Tuttavia dimmi: cosa dirai al re una volta al suo cospetto? Che sai tutto di un accordo mai raggiunto, e nulla di quello che ci interessa? Che avevi la possibilità di raccogliere informazioni su un esercito diretto verso Approdo, ma hai preferito mollare gli ormeggi anzitempo? Forse l'esperienza ti porta a ritenere mal speso un paio di giorni, a fronte della possibilità di comunicare al Regno l'entità del nemico e i suoi piani".
Dopo aver scosso la testa paternamente, il capitano della Silenzio si rivolge a tutti i presenti, questa volta con un tono più deciso: "Le trattative sembrano essere ancora in corso, e spostare un esercito, soprattutto via mare, non è cosa da poco: siamo un piccolo gruppo, su una singola nave avremmo comunque un vantaggio enorme.
In realtà, ciò che mi auguravo di ascoltare è quali informazioni ritenete fondamentali, per tentare al piú presto di reperirle e andarcene sì una volta per tutte, ma con la consapevolezza di aver compiuto sino in fondo la missione che ci è stata affidata. Quello che sappiamo finora servirebbe a poco al destinatario del vostro corvo, Ser Jaime. Invece servirebbe a far sapere al mandante misterioso che il suo piano è in pericolo, se dovesse intercettarlo. Comunque, se qualcuno vuole accollarsi questo rischio personalmente, ha tempo di scrivere tutti i messaggi che vuole: io intanto ho una serie di istruzioni da dare al mio uomo su quello che deve cercare".

Inviato da: L'Esiliato il Feb 19 2008, 08:08 PM

- Non è certo la nostalgia di casa ad avermi spinto verso la proposta che tanto deridete, messere! - disse Jon Snow, per nulla intimidito dalle parole dell'uomo di ferro - Dimenticate, mio signore, che la mia casa è Grande Inverno, non Approdo del Re - aggiunse poi, lanciandogli uno sguardo significativo.
- Tuttavia, se sono soltando pochi giorni quelli che vi servono per raccogliere le informazioni di cui sostenete necessitiamo, così sia! La mia urgenza deriva solo ed esclusivamente dalla volontà di avvertire in nostro sovrano quanto prima, al fine di dargli il tempo di predisporre le difese. - lo sguardo del giovane non si era mai spostato da Lord Euron - La mia strategia - proseguì poi rivolto a tutti - prevede che i corvi vengano inviati una volta che saremo a largo, circa a metà strada da Approdo del Re, cosicché potremmo evitare si perdano o che il messaggio giunga troppo tardi. E, - aggiunse rivolgendosi nuovamente a Lord Euron - dato che a Vostro avviso il tempo non ci manca, potremmo trovare il modo di sviluppare una sinergia che possa contemplare la vostra prudenza e la necessità di avvisare il Re. Infine, - disse avvicinandosi a lui - confido che, al momento propizio, sarete in grado di riportarci ad Approdo del Re molto più rapidamente di qualsiasi altra tinozza ormeggiata in questo dannato porto! -

Inviato da: Erin il Feb 19 2008, 08:58 PM

Ser Brynden, che si era tenuto in disparte con le braccia conserte, fa un passo avanti a commenta

"Signori, ciascuno evidentemente ha opinioni discordanti in merito alla prossima mossa da fare. Personalmente io ritengo che la priorità vada all'avvisare il nostro sovrano del pericolo.
Lord Euron, anche quello che voi dite ha certamente una sua validità. e sarebbe certamente utile al nostro sovrano avere le maggiori informazioni possibili su questo complotto. Ma voglio ricordarvi che qui siamo in un territorio ostile: se i nostri nemici hanno occhi e orecchie ovunque potrebbero decidere di farci tacere in fretta, ancora prima di poter avvisare il re.
Valutiamo bene signori, nelle condizioni in cui siamo, possiamo giungere alle informazioni che ci servono?"

Inviato da: isettina il Feb 20 2008, 11:29 PM

Il Principe Oberyn, dopo aver assistito al vivace scambio di idee, si fa avanti, affiancando ser Brynden, e, rivolgendosi agli altri, dice:
"Per quanto mi riguarda, io appoggio la posizione di Ser Brynden... E i motivi sono semplici: il nostro buon Quattrochiappe ci ha appena detto che la Compagnia Dorata è stata appena assoldata e, se il contratto è stato stipulato, presto si metterà in marcia. In più, per organizzare le difese, ci vuole tempo..." -dopo una breve pausa- "Anche se in realtà una piccola idea ce l'avrei..." -conclude con un sogghigno allusivo.

Inviato da: Erin il Feb 20 2008, 11:38 PM

Ser Brynden guarda compiaciuto il principe Oberyn. Dopo un attimo di silenzio chiede

"E quale sarebbe la piccola idea, principe?"

Inviato da: isettina il Feb 20 2008, 11:46 PM

Rivolgendo la sua attenzione a ser Brynden Tully, continua il discorso lasciato in sospeso:
"Come prima idea proporrei un'imboscata. Usciamo da qui, facendo finta di non aver scoperto nulla, saliamo sulla Silenzio e ripartiamo alla volta di Westeros; gli eserciti a quanto pare si raduneranno al castello di Tarth: non sarà difficile organizzare una trappola, piazzando la flotta reale tra i fiordi dell’isola e dei reparti militari all’interno del castello…cattureremo tutti i congiurati in un colpo solo, a meno che non riescano a scappare dall’isola a nuoto." conclude con un sinistro sogghigno...

Inviato da: L'Esiliato il Feb 21 2008, 01:17 PM

Quando il Principe di Dorne terminò di presentare il suo piano al gruppo di nobili, Jon prese di nuovo la parola.

" Lord Brynden, Principe Oberyn, il piano che ci avete esposto è sicuramente interessante e probabilmente fruttuoso.", esordì, continuando poi con fare pragmatico e tono calmo, "Ma a mio avviso vi sono sfuggiti alcuni dettagli essenziali: innanzitutto, vorrei farvi notare che la Silenzio, nonostante il suo capitano sia qui presente, è rimasta all'ancora a Approdo del Re su ordine diretto di Sua Maestà.
In secondo luogo, mi domando che utilità strategica abbia far radunare la flotta reale a Tarth, visto che ormai sappiamo che la flotta nemica si radunerà ad Arbor.
Infine, benchè io non sia uomo di mare, suppongo che per radunare la flotta reale il Re e i suoi ammiragli necessitino di un minimo preavviso, che quindi dovremmo fornirgli tramite le ali di un corvo, come già proposto da me e da ser Jaime."

Fece una breve pausa, per permettere agli astanti di assimilare la sua analisi del piano, poi continuò con lo stesso tono.

"Come ho detto, il piano che ci avete proposto presenta degli indubbi vantaggi e punti a suo favore. Credo, come ha sottolineato Lord Brynden, che la miglior via stia nel mezzo: finora , le idee che abbiamo esposto non sono così discordanti da risultare incompatibili.", disse, guardando in rapida successione gli uomini che avevano parlato fino a quel momento.

"Pertanto, proporrei un compromesso: fermiamoci pure qualche giorno ancora a Myr, ma che siano pochi e calcolati per ottenere il massimo guadagno. Una volta scaduti questi, si parta seduta stante per Approdo del Re. Durante il viaggio, ci sarà possibile avvisare Sua Maestà, diminuendo al contempo sia la distanza che i corvi dovranno percorrere sia il pericolo di intercettazioni. Nei messaggi, oltre alle notizie, potremo anche chiedere al Re di radunare la flotta presso Arbor o Stelle al Tramonto o qualunque altro castello o porto strategicamente utile."

Osservando i volti dei suoi compagni, rimase in attesa di una risposta.

Inviato da: the Imp il Feb 21 2008, 11:50 PM

"Non vorrei deluderti, Greyjoy, ma i nostri avversari sanno già molto di noi: l'incidente del principe Viserys ha fatto molto rumore, ma soprattutto lo scherzo che ci hanno fatto alla villa del Magistro e il fato che Mullendore sia scappato in maniera così precipitosa ci fanno supporre che a questo punto è tardi per preoccuparsi di fughe di notizie... inoltre prego tutti voi di considerare che noi possiamo tornare ad approdo del re più velocemente di loro, ma per mobilitare i nostri eserciti ad affrontarli abbiamo bisogno di tempo, prima il re sarà informato, prima potrà iniziare i preparativi per scongiurare l'attacco.
Ma concordo con te che possiamo permetterci qualche giorno di ritardo se possiamo usarlo per ottenere più informazioni... il nome del mandante credo che ormai è fuggito con Mullendore, ma credo che sarebbe utile conoscere più dettagliatamente i piani dei mercenari per approntare una difesa più efficace!

Comunque possiamo cercare di venire a un compromesso: se il nome di Lord Stannis, proposto da Lord Arryn dà sufficienti garanzie a tutti, e se lui è disponibile, naturamente, può partire subito per westeros, in modo da avvertire prima il re e poi partire subito per Arbor,per preparare una difesa... suggerirei di non mandare l'intera flotta reale, ma di tenere una riserva pronta nel caso i nostri nemici cambino piano, mentre noi ci prendiamo i giorni che ci servono per scoprire di più sul complotto."

Inviato da: Il Prete Rosso il Feb 23 2008, 01:52 PM

"Greyjoy, credo che stavolta il giovane Lannister abbia ragione." disse Jon Arryn riportandosi al centro della stanza per rivolgersi ai nobili "Se avevamo qualche possibilità di scoprire l'identità dei traditori, questa se n'è andata con Mullendore. Se verrà deciso, rimarremo per un paio di giorni su quest'isola per ultimare le ricerche, ma, intanto, qualcuno deve avvisare subito il Re. Che sia Lord Stannis o Jon Connington o qualcun'altro a portare il nostro messaggio poco importa. Certo non possiamo permetterci il lusso di rimanere fermi mentre un esercito si prepara a conquistare Approdo del Re.
A questo proposito ho ascoltato molto attentamente le vostre proposte. Alcune le condivido. Ma tra noi c'è ancora chi non ha espresso alcun parere, seppur superi ciascuno di noi per il suo lignaggio." Si fermò un attimo, cercando con lo sguardo davanti a sè "Principessa Rhaenys. Non abbiate timore di urtare la nostra suscettibilità. Sono convinto che se una lettera deve essere inviata al Re, sarebbe molto più efficace se fosse scritta da voi, da una Targaryen."

Inviato da: Rhaenys il Feb 25 2008, 12:54 PM

Alle parole di Jon Arryn, la principessa Rhaenys, che fino ad allora era rimasta in silenzio ad ascoltare si fece avanti:
"Molte cose son state dette...avete parlato di imboscate, di tornare a casa..." il suo sguardo si posa ad uno ad uno su tutti i presenti.
Poi riprende con tono deciso "Come alcuni di voi, ritengo indispensabile avvertire il prima possibile il Re! Sono certa che mio padre saprà agire per il meglio. E come ha detto Lord Arryn, io sono senza dubbio la persona più indicata a scrivere tale lettera."

"Nel frattempo" aggiunge poi "sono sicura che trattenendoci ancora un pò qua a Myr potremmo apprendere ulteriori informazioni."

Inviato da: Darklady il Feb 28 2008, 02:43 PM

[Sostituisco momentaneamente L'Esiliato]

Lord Bryden, Principe Oberyn e voi tutti leali compagni, come abbiamo potuto riscontrare, tutti noi abbiamo a cuore gli interessi del Regno. Stando a quanto esposto finora ed a quanto appena richiesto dalla Principessa Rhaenys sembra anche che le nostre idee su come gestire questa difficile situazione siano simili, se non sovrapponibili. Pertanto, Vi propongo di unire le forze per offrire alla Principessa ed al suo nobile padre e nostro amato Re il migliore e più completo appoggio che si possa loro offrire. Cosa rispondete?

Inviato da: Erin il Feb 29 2008, 03:03 PM

Ser Brynden guarda Jon Snow

"E' ovvio che l'intenzione di tutti i presenti sia di fare la cosa migliore per il nostro amato sovrano, giovane Snow. Solo che, come spesso accade, le opinioni sul come fare la cosa migliore sono discordanti."

Si rivolge a tutti quanti

"Piuttosto che perdere tempo prezioso a discutere, propongo di fare una votazione in piena regola. Ogniuno dica la sua: o tornare a fianco del re, o restare a recepire informazioni. In alternativa, per non contrariare nessuno, ci si potrebbe dividere. Chi vuole tornare a Westeros, me compreso, si imbarcherà al più presto per essere al fianco del re il prima possibile a riferirgli quanto sappiamo. Chi invece, ritenendo di poter ricavare informazioni, vuole restare qui alcuni giorni più del previsto, sarà liberissimo di farlo. Ovviamente con l'augurio di tutti gli altri di trovare notizie utili.
Questa, a parer mio, mi pare la soluzione migliore signori. Non abbiamo tempo da perdere in ogni caso."

Fissa quindi ciascuno dei compagni attendendo una risposta

Inviato da: Lord Beric il Mar 2 2008, 10:56 PM

Ubbidendo al proprio signore, Quattrochiappe, senza neppure attendere un cenno da parte di lord Connington o degli altri, si dirige nuovamente verso il campo mercenario. Lord Connington sembra contrariato dal fatto di non essere stato neppure consultato.
Accogliendo l'invito di Occhio di Corvo, i nobili westerosiani di fermano davanti al bordello a discutere sul da farsi. Molti sembrano intenzionati a tornare finalmente nei Sette Regni, ma le parole di Euron instillano un dubbio negli altri: è veramente opportuno tornare dal re senza avere informazioni complete ed affidabili?
L'accordo è dunque quello di attendere il ritorno di Quattrochiappe e poi, una volta valutate le informazioni ricevute, eventualmente partire.
Nel frattempo, prendono alloggio ad una locanda, sperando di scoprire ancora qualcosa in città.

Quando però, diverse ore dopo, Quattrochiappe ritorna, si apparta solo con Euron Greyjoy. Il capitano della Silenzio fa poi sapere ai compagni che il loro inviato non ha scoperto nulla di importante, e che comunque avranno tempo di discutere dei dettagli delle sue scoperte.
A questo punto, la decisione di partire è pressoché ineluttabile: Jon Connington fa presente a tutti, infatti, che non hanno una pista affidabile per reperire ulteriori informazioni, e che dunque restare in città rischierebbe di rivelarsi solo un'inutile perdita di tempo.

Una volta al porto, a tarda sera, i nobili westerosiani vengono raggiunti da un uomo, che si presenta loro come servitore del conte Voldan.
"Signori, so che il mio padrone non si fa vivo con voi da molto tempo: nel frattempo, tuttavia, è riuscito finalmente a riconquistare la benevolenza del Signore di Myr, che sembrava perduta. Per farlo ha dovuto abbandonarvi al vostro destino, rinunciando ad appoggiare apertamente le vostre iniziative, come avrebbe voluto. Ora vi invita a lasciare finalmente Myr; ma prima che ve ne andiate, mi ha mandato con un messaggio per voi, un'informazione carpita al Signore in persona. Pare infatti che l'uomo che cercate, il cavaliere dell'Altopiano che pare risponda al nome di ser Mark Mullendore, abbia lasciato Myr, prendendo una nave diretta a Westeros. Il mio padrone non sa se il Signore sappia la sua destinazione, ma è riuscito a vedere un biglietto, probabilmente appartenente a Mullendore, che il Signore teneva tra i suoi appunti.
Tale biglietto riportava su una faccia le parole "Dirigiti dove segnato, ricompensa", mentre sull'altra faccia vi era un elenco di parole. Il mio padrone è riuscito ad eseguire una copia fedele di quella facciata del biglietto."
Detto questo, porge un rotolo di pergamena a Lord Connington.
"Vi auguro, a nome del mio padrone, un lieto ritorno alla vostra patria."

Senza parole, i nobili salgono sulla Grifone Pallido, che lentamente prende il largo.
Sebbene la notte sia ormai completamente calata, e le stelle punteggino la volta celeste, è quasi con rabbia che Connington apre la pergamena: "Sarà la volta buona? Se metto le mani su quel traditore io..."

Inviato da: Koorlick il Mar 13 2008, 02:57 PM

La Grifone Pallido arrancava pigra sulle acque al largo di Myr, sospinta da pochi aliti di vento. A bordo, il piccolo concilio dei nobili si assiepava attorno alla pergamena ottenuta poco prima della partenza, scrutandola col solo ausilio della Luna.
Pochi istanti di silenzio, e uno dei presenti iniziò a parlare: "Si racconta che un conte di Ghiscar, di nome Qarl, avesse anticamente ideato un sistema di giustizia alquanto singolare. Egli era convinto che la fortuna fosse uno dei più alti pregi cui un uomo potesse aspirare. Un dono concesso direttamente dagli dèi, diceva, e per questo il più prezioso. E così, quando nelle segrete del suo castello erano presenti molti condannati a morte, anziché affidarli direttamente al boia, il conte ordinava che venissero condotti in coppie davanti al suo scranno. Entrambi venivano ricoperti da un sacco di tela, per cui era impossibile distinguere l'uno dall'altro. Sulla base di un tiro di dadi, il conte decideva infine a chi concedere la grazia e a chi la ghigliottina. Questa usanza, poi abbandonata dai suoi successori, contribuì a creare il gioco senz'altro noto all'autore di questo messaggio.
"Otto gruppi di parole, ciascuno diviso in due colonne da cinque. Per ogni coppia di parole, bisogna eliminarne una. Alla cieca. Quindi va trovato il termine che le accomuni tutte. La difficoltà consiste nel presentare ogni coppia separatamente dalle altre e pagar pegno per ogni errore, ma in questo caso il compito è fin troppo semplice: estate, vento, erba, notte, ferro, albero, latte e lama sono i termini che accomunano i vari gruppi. Uniamo le iniziali, e otteniamo 'Evenfall'. Sull'isola di Tarth".
Nessuno sul momento reagì ad alta voce. Al respiro delle onde si aggiunsero solo pesanti sospiri e qualche bisbiglio. L'autore del discorso, che non aveva mai smesso di giocare con un grosso anello, riprese a parlare: "Quando nel bordello è venuto a galla il nome dell'isola in questione, ho pensato si trattasse di un errore dovuto alla frustrazione, visto che qualcuno sembrava divertirsi molto più di noi, a giudicare dai muggiti di piacere provenienti dalle altre camere".
Euron Greyjoy si interruppe per un attimo, approfittandone per cercare con lo sguardo Oberyn Martell.
"Il Principe sembrava già essere a conoscenza del contenuto di questa pergamena. Non so come vi sia riuscito, ma direi che ora abbiamo tutto il tempo per discuterne. E, mi auguro, condividere ulteriori informazioni.
"Lord Connington, finora abbiamo ottenuto diversi indizi ma nessuna certezza. Un contratto accennava ad Arbor, un messaggio a Evenfall. Il mio Quattro non è riuscito a sbrogliare la matassa, ma ha scoperto comunque qualcosa di interessante: nel luogo dell'incontro, qualunque esso sia, il traditore sta già accumulando materiale utile per conquistare Approdo. Armi, ma soprattutto macchine d'assedio. Se dovessimo recarci ora da Re Rhaegar, potremmo non fare poi in tempo a fermare i mercenari.
"Io accolgo quindi il consiglio del Principe Oberyn, e suggerisco di avvisare via corvo il Re, ma di recarci personalmente nel luogo dell'incontro. Siamo in dieci, abbiamo due navi e due equipaggi, abbiamo due possibili destinazioni. Il conte Qarl a questo punto ci dividerebbe in due gruppi, certo che almeno uno dei due riuscirebbe nell'impresa. Se concordi, scegli chi fra noi merita più fiducia e affidagli l'incarico di recarsi con la Ali d'Argento e quattro di noi ad Arbor. I restanti cinque si dirigeranno invece a Tarth con la Grifone Pallido, dopodiché faremo tutti ritorno ad Approdo"».

Note organizzative
Le comunicazioni sono sempre possibili: orali segrete, pubbliche o private, nonché scritte via corvo, sempre a bordo della Grifone Pallido prima della partenza.

Inviato da: Koorlick il Mar 16 2008, 11:19 PM

Lord Connington, colpito dalle parole del pirata, risponde: “Greyjoy, voi sapete bene che da qualche tempo a questa parte la mia fiducia e la mia stima nei vostri confronti non fa che aumentare, anche tenuto conto dell’abilità con cui di recente avete servito la causa di tutti noi, che ormai sembra prima di tutto la vostra; proprio per questo, ritengo di poter accogliere il vostro suggerimento, e separare provvisoriamente il nostro gruppo, anche se non sono certo che questo corrisponda alle intenzioni del nostro sovrano: in fin dei conti, io sono il capo di questa missione, quindi decido di prendermi questa libertà”. Poi, rivolto agli altri, continua: “Miei signori, come suggerito dal nostro nobile compagno, colui che conosce il mondo meglio di ciascuno di noi, da questo momento ci divideremo in due gruppi. Io stesso guiderò il gruppo che si dirigerà verso l’isola di Tarth con la Grifone Pallido. Euron Greyjoy, gradirei avervi al mio fianco. Principessa Rhaenys..."
"Vi accompagnerò, Cavaliere, sono ansiosa quanto voi di trovare l'uomo che ha messo in vendita la sua lealtà." C'è un sorriso crudele sul volto bellissimo della Principessa.
"Dove va la famiglia reale, vanno le Cappe Bianche," esclama ser Jaime. "Principessa, il mio posto è vicino a voi!"
"Molto bene..." continua lord Connington. "Ser Brynden, tutto è partito con la morte di vostro fratello: a voi lascio massima scelta: dove preferite recarvi?"
"Mio signore, se volete che sia la vendetta a guidarmi, sceglierò Tarth: senz'altro ciò che è accaduto nella Fortezza Rossa è opera di un singolo uomo, non di un'armata."
"Benissimo. Gli altri andranno ad Arbor, nel tentativo di intercettare gli armamenti che potrebbero essere lì ammassati e di scoprire chi sull’isola è coinvolto in questo intrigo. La guida di questo gruppo dovrebbe spettare, per ragioni di rango, al principe Viserys, se fosse ancora qui con noi. Principessa, come vi ho detto preferirei avervi vicino a me, quindi, nel pieno rispetto delle mie prerogative, conferirò invece questo incarico ad un uomo più esperto di voi ed un guerriero, in cui ripongo la mia assoluta fiducia; ritengo sia corretto, da parte mia, restare nell’ambito dei membri della vostra famiglia. Principe Oberyn, voi siete cognato e cugino del re: ritengo che a voi spetti l’onore di guidare la spedizione verso Arbor. Insieme a voi verranno, dunque, lord Stannis, ser Loras, lord Jon Arryn e Jon Snow. Ser Loras, voi sarete la nostra chiave di accesso ad Arbor: lord Redwyne è alfiere di vostro padre, anche se ormai confesso che non so più cosa pensare di quanto avviene nell'Altopiano. Vi avverto, non mancate al vostro dovere.
Non appena avremo compiuto le nostre rispettive missioni, faremo tutti ritorno ad Approdo del Re. Lì, io e lord Stannis racconteremo al re tutto ciò che abbiamo scoperto a Myr, mentre un altro membro di ciascun gruppo farà rapporto a tutti gli altri sulle due missioni separate.
Ora tutti gli uomini della spedizione verso Arbor lasceranno la nave: buon viaggio, prodi compagni, ed a rivederci presto!”.

(vedi il tuo Forum di casata)

Inviato da: Lord Beric il Mar 30 2008, 09:03 PM

Dopo lungo viaggiare, il gruppo di nobili si ritrova ad Approdo del Re.
Le due missioni arrivano quasi in contemporanea, a dire il vero. Corvi messaggeri avevano portato a corte la notizia dei rispettivi arrivi, ma solo una piccola scorta di armigeri, guidati da ser Arthur Dayne, lord comandante della Guardia Reale, si trova al porto ad attenderli.
Dayne, lugubre in volto, dice: "Ci sono giunte scarne notizie dei vostri viaggi, signori, e molte di esse erano nefaste. Spero che i dettagli che ci porterete ora saranno migliori. Il re vi aspetta".
Senza ulteriori convenevoli, tutti insieme di dirigono dunque verso la Fortezza Rossa.

Nella sala del trono, re Rhaegar siede sul trono di spade. Le sue braccia nude sono cosparse di ferite; i suoi occhi viola sembrano sprizzare fiamme.
"Bentornati, miei eroi!", dice il sovrano. "Spero vivamente che le notizie che mi porterete siano migliori di quelle che mi sono giunte finora via corvo e di quelle che ho potuto verificare da qui! Ditemi dunque, nel modo più dettagliato possibile, come si sono svolte le cose da quando siete partiti", continua, scrutando il volto dei presenti.
Lord Connington si fa avanti, e presenta un rapporto succinto ma completo di tutto quando occorso a Myr.
"Ebbene, mio sire, come promesso lascerò ora la parola ai miei nobili compagni perché vi raccontino cosa è accaduto dopo la nostra separazione", conclude. "Prego, nobile Euron".

Euron Greyjoy si separa dal resto del gruppo. I suoi stivali echeggiano nel vuoto dell'immensa sala. Un inchino, le braccia appena aperte, lo sguardo rivolto verso Rhaegar Targaryen.
"Maestà, chiedo venia per i dubbi sollevati prima della partenza. Mi sbagliavo. La missione non si è rivelata inutile come immaginavo e, alla luce di quanto scoperto, essa avrebbe spinto alla fuga solo un codardo. Potranno chiamarmi crudele, ambizioso, persino folle," l'occhio del pirata, di un blu intenso, brilla gravido di compiacimento, "ma davanti a una tempesta sarò sempre l'ultimo ad ammainare le vele.
"Vi racconterò dunque degli eventi successivi a Myr. Come sapete, avevamo appena individuato due probabili covi a voi ostili, e per questo proposi di separare la compagnia prima di far rotta per Approdo. In questo modo avremmo guadagnato del tempo, raccolto più informazioni e forse estinto sul nascere alcuni focolai di ribellione, prima che potessero diffondersi nel resto dei Sette Regni.
"Le macchie del mio Usignolo continuarono a guidarci attraverso uno dei mari più sciagurati dell'Occidente, la Baia dei Naufragi. Altre macchie, causate da un ancor più sciagurato mal di mare, hanno invece deturpato le vesti di alcuni nobili passeggeri, ma di questo solitario incidente non mi ritengo responsabile.
"Una volta a terra, lord Connington non incontrò ostacoli nell'ottenere una prima cauta udienza presso lord Selwyn, per valutare se e quanto quest'ultimo fosse coinvolto nel complotto. Lasciò saggiamente a bordo la principessa, per evitare che corresse inutili pericoli, e incaricò della sua protezione ser Jaime Lannister. Ser Brynden e io, nel frattempo, perlustrammo il porto tendendo l'orecchio a quante più voci possibili. Tutto inutile. Ahimè, non esistono più i porti di una volta, quando con un tozzo di pane e qualche donnaccia era possibile comprare interi equipaggi.
"Giunto il tramonto, comunque, ci incontrammo nuovamente a bordo della Grifone, dove lord Connington condivise con noi le sue impressioni sul signore di Tarth. La Stella della Sera sembrava ignara del complotto. Nessuna minaccia da parte sua, perciò la mattina seguente ci recammo tutti al suo castello per rivelargli la natura della nostra missione, e per proporgli un piano".
Il sorriso di Euron, fino a quel momento limitato al solo sguardo, raggiunge finalmente le sue labbra.
"Vedete, maestà, navigare per i mari di mezzo mondo mi ha insegnato molto. Non sempre ci si può affidare alla generosità dei mercantili o all'ospitalità delle genti verdi. Non sempre la preda è grassa e lenta, o spavalda abbastanza da opporsi al proprio destino. A volte si è costretti a inseguire quella più piccola, la più difficile da stanare. Tuttavia, per quanto accorta possa essere, alla fine incontrerà sempre un'esca in grado di ingannarla".
Euron scosta un lembo del proprio mantello, e da una piega del suo vestito estrae un oggetto che solleva a beneficio dei presenti: un anello d'oro con incastonato un rubino grosso come un uovo di gallina, un insulto all'austerità della sala del trono.
A diversi passi di distanza si ode qualcuno imprecare.
Occhio di Corvo, accorgendosene, scoppia in una roca risata. "Il pesce che abbiamo irretito a Tarth è fuori dal suo ambiente naturale, fatto di acque torbide e tanti dragoni d'oro. Si dimena e boccheggia disperato, poveretto. Ve lo presento, prima che muoia soffocato dalla sua stessa bile".
A un suo cenno, da una delle pareti avanzano tre figure, fino a quel momento immobili sotto l'ombra di un enorme teschio di drago. Ai lati due energumeni: chioma rossiccia e ricca armatura per uno, stoffe leggere e pelle d'ebano per l'altro; al centro, un uomo malconcio e in catene.
"Non badate all'uomo nero, è un mio marinaio. Assieme a lui, e a dimostrazione della rinnovata alleanza con la Stella della Sera, ci ha accompagnato la figlia di lord Selwyn. Credo sia quella con l'armatura. Il pesce che boccheggia è invece Mark Mullendore".
Senza essersi mai voltato verso il prigioniero e i suoi carcerieri, Euron Greyjoy riprende il suo racconto.
"Quando chiesi al magistro il suo gioiello più appariscente, stavo in realtà mentendo. Non volevo un risarcimento, benché il lavoro del mio uomo lo meritasse".
Quattro Chiappe, rimasto vicino all'ingresso, alle parole del suo capitano gonfia orgoglioso il petto, annuendo.
"L'ho preteso perché ero sicuro che prima o poi qualcuno l'avrebbe riconosciuto, abboccando all'amo.
"Mullendore era fuggito perché si sentiva braccato, e avrebbe senz'altro tentato di celare la propria identità. Come avrebbe potuto essere rintracciato dai messi dei suoi stessi complici, allora? Serviva una prova, un segno distintivo di cui potesse fidarsi per indurlo a uscire allo scoperto. Le lettere possono essere falsificate, ma un simile oggetto no. E da un ingordo come Illyrio, che sembra aver passato la propria vita a ingozzarsi di cibo e incrostarsi di pietre, non ci si aspetta che rinunci al suo ninnolo più prezioso senza un valido motivo. Purtroppo per Mullendore, il motivo era quello sbagliato.

"Così, la mattina della seconda udienza a Tarth, consegnai l'anello al padre della donzella qui con noi, il quale a sua volta incaricò i suoi uomini di mostrarlo negli ambienti giusti, in attesa che la preda facesse il resto. Il lord delle farfalle era solo, fiaccato, impaurito. Ser Jaime e ser Brynden non ebbero difficoltà nell'accerchiarlo e catturarlo, mentre lord Connington e io ne incontrammo parecchie per impedire che giungesse fin qui in una cassa di legno".
Euron china il suo sguardo sull'anello, ammirandone rapito i riflessi sanguigni. "Se il nostro è stato un atto di carità o meno, dipenderà solo da lui e dalla sua volontà di collaborare. Maestà, il prigioniero è vostro".
Detto ciò, il pirata si volta verso Mullendore, esibendogli il più compassionevole dei suoi sorrisi.

Lord Connington, con un ghigno di soddisfazione, invita poi il principe Oberyn Martell a fare un passo davanti al trono. Lì questi, al cospetto del re e dei suoi nobili compagni, dice:

“Maestà, nonostante le difficoltà incontrate nel nostro cammino, la nostra spedizione a Myr ha raggiunto lo scopo di ottenere informazioni su quanto sta accadendo nel regno, e non si tratta di buone notizie.
Su quanto avvenuto a Myr non aggiungo nulla a quanto riferito da Lord Connington, permettetemi però di sottolineare che anche se il complotto è scoperto, la minaccia rimane reale…durante i miei trascorsi come soldato di ventura nelle Città Libere, ho avuto modo di conoscere la Compagnia Dorata, e posso assicurarvi che sono famosi per aver sempre onorato i contratti stipulati con loro, nel corso dell’intera storia della Compagnia, perciò se sono stati ingaggiati, state pur certo che attaccheranno.
Tornando alla spedizione che ho avuto l’onore di guidare, mi rammarica riferirvi che le cose non sono andate come speravamo…sbarcati con il favore delle tenebre, ci siamo recati in una taverna, e a seguito di alcune chiacchiere scambiate con avventori locali, siamo venuti a conoscenza di una concentrazione di armi d’assedio ed altri armamenti nella parte occidentale dell’isola.
Andati lì a controllare, ci siamo resi conto che effettivamente c’erano armi ammassate ed uomini di guardia, ma dalle tracce presenti nel terreno, fino a poco tempo fa ce ne sarebbero dovuti essere molti di più.
Fortunatamente gli uomini lasciati lì di guardia era un gruppo di mercenari di dubbia lealtà, capitanati da Alyo Kumidis, un pittoresco mercenario Tyroshi che ho avuto modo di conoscere in precedenza, visti i miei trascorsi, e con il quale ero rimasto in ottimi rapporti.
Dopo una breve conversazione, l’ho convinto a passare dalla nostra parte, facendo leva tanto sul suo buon senso, quanto sulla sua avidità, e ci siamo recati a rocca Redwyne a chiedere spiegazioni a lord Paxter.
Nel corso del tragitto siamo però caduti vittime di un’imboscata da parte della guarnigione dell’isola…la battaglia è stata cruenta, ma si è risolta in nostro favore. Nel corso dell’assalto però le ferite ricevute da lord Stannis si sono rivelate mortali, ed è spirato poco dopo.
Con i miei compagni abbiamo deciso quindi di dare l’assalto alla rocca, oramai sguarnita, per mettere lord Redwyne di fronte ai propri crimini.
La battaglia è stata breve: usando contro di loro le stesse armi d’assedio da noi sequestrate, abbiamo convinto la guardia di palazzo che ogni resistenza sarebbe stata inutile; giunti dentro la rocca però ci siamo resi conto che lord Redwyne era già fuggito via, lontano dalla giustizia del Re.
Questo è quanto, Sire…mi rammarico di non esser riuscito a portare quel traditore di lord Redwyne dinanzi a voi, e mi rammarico ancora di più per la morte di lord Stannis, uomo valido come pochi.
Inoltre, se mi è concesso, vorrei porre l’accento sulla preoccupante situazione in cui versa l’Altopiano: prima Mullendore, ora Redwyne…ma il nostro buon lord Mace Tyrell esercita una pur minima forma di controllo sui suoi lord alfieri, oppure preferisce esercitare il suo controllo sulla sua tavola imbandita?”

Dopo un attimo di silenzio, il re riprende la parola: "Già, questa è una buona domanda, principe. E' una domanda ancora migliore, se pensiamo che lord Mace e la sua famiglia, unica tra tutte quelle nobili che avevano partecipato alla festa del mio quindicesimo anniversario, se ne è andata da palazzo quasi senza una parola. E non credo che il funerale della vecchia potesse giustificare una simile fuga in massa: per i Sette Dei, un re è comunque più importante di una madre!"
"Noto comunque che gli eventi occorsi al regno negli ultimi tempi sono gravi: prima la morte di lord Hoster; poi la morte del fido ser Renly e la fuga, che puzza di tradimento, di suo fratello lord Robert; questi maledetti Tyrell che hanno lasciato la corte; la morte di mio fratello, il principe Viserys, durante il viaggio di ritorno; anche, nel suo piccolo, la morte di Norbert Vance, che lord Hoster mi aveva indicato come possibile futuro membro del Concilio Ristretto; e ora la valorosa morte di lord Stannis: tutto sembra congiurare contro di me e contro il regno! La mia Guardia Reale ha perso ben due membri, il mio Concilio altri due... ed un altro ben presto lo perderà, visto lo stato del tesoro reale!
Attendevo solo il vostro ritorno, signori, per annunciarvi che ho deciso di licenziare lord Ditocorto. Non osavo farlo con tutti voi lontani, per timore che una congiura di borghesi volesse attentare alla mia vita, ma ora...".
"Mio sire", dice lo stesso lord Petyr Baelish, alzandosi dal seggio al quale era seduto, "Mi dolgo delle vostre parole, dopo glli anni si duro e volenteroso servizio per voi. Ma credo di avere una piccola notizia che potrebbe rialzare il vostro morale: anch'io attendevo solo la presenza di lord Connington e dei suoi compagni per rivelarvela. Non appena sono tornato dal viaggio a Luce Solitaria, con l'inutile prigioniero che sapete, ho ripreso le indagini sullo stato del nostro tesoro e sulle responsabilità per l'enorme buco che vi abbiamo trovato la sera della vostra festa. Ebbene, maestà, le indagini di lord Mooton e le mie conoscenze ci hanno permesso di individuare quest'uomo", dice, mentre due armigeri portano al loro cospetto un pover'uomo in catene, pestato a sangue. "Si chiama Solly, ed era un funzionario del tesoro - uno di quei borghesi che temevate si sarebbero sollevati in mio favore, ed invece complottavano ai miei danni. So che lui stesso ha prelevato parte del tesoro reale, sire: è stato visto. Lo abbiamo perquisito". Lord Baelish fa una pausa studiata. "Gli abbiamo trovato addosso poco denaro, chiavi, un foglio di pergamena e un pugnale..."

Inviato da: Lord Beric il Apr 9 2008, 10:57 PM


Lord Baelish fu sommerso dalle domande dei nobili. Mostrava loro con imbarazzo gli oggetti trovati addosso a Solly. Euron Greyjoy giocherellava con le chiavi, facendole roteare attorno all'indice della mano, mentre spaziava l'orizzonte dalla finestra. Oberyn Martell e Jaime Lannister fissavano la loro attenzione sul pugnale. Jon Arryn scrutava in controluce il foglio di carta bianco in cerca di segreti nascosti. Dopo qualche minuto fu quest'ultimo a rompere il silenzio. "Sire, credo di aver capito come risolvere questo mistero. Sentite quest'odore?" fece per annusare il foglio di carta, ma venne interrotto bruscamente da Jon Connington. "Lord Arryn, questo non è il momento adatto per perderci in chiacchiere. Sono sicuro che saprete fornirci una spiegazione dettagliata più tardi. Cosa avete scoperto?"
"Ebbene, se ci tenete tanto, sarò rapidissimo." Si girò a lato della sala e chiamò un servo "Portami del succo di limone e un pennello. Subito! O Lord Connington si arrabbierà." Il Re sembrava sul punto di esplodere "Arryn. Spero che tu sappia quello che stai facendo." Dagli altri Lord si levò un coro di proteste, ma fortunatamente il servo tornò nella sala con una coppetta piena di succo e un piccolo pennello e Jon Arryn fu lasciato libero di proseguire nel suo esperimento. "Molti anni fa, a Nido dell'Aquila lessi un vecchio libro in cui si descriveva un inchiostro magico usato ad Asshai delle Ombre capace di scomparire alla vista di tutti, tranne del legittimo destinatario del messaggio. Ma come accade spesso, dietro la magia c'è solo un buon trucco. State a vedere."
Appoggiò il foglio di carta sul tavolo, prese il pennello e ne bagnò delicatamente la punta nel succo di limone. Con rapide passate stese un sottilissimo strato di succo sul foglio e si fermò ad osservare. Tra lo stupore dei nobili sul foglio comparirono alcune frasi vergate a mano "6000 Dragoni d'oro verso Vecchia Città: a mezzanotte del giorno della festa il carro di Roland Storm attenderà alla Porta delle Rose"
La soddisfazione di Jon Arryn era evidente. "Sembra che abbiamo qualcuno che è scappato di nascosto. Almeno così pensava di fare. Sire, permetteteci di rimediare alla fuga di Paxter Redwine trovando questi traditori."
La lettura delle frasi aveva segnato ulteriormente il volto cupo di Raeghar. Alzò lentamente il capo e cercò con gli occhi un posto sicuro. L'incertezza lo riscosse. "Arryn, se dovete rimediare ad un errore, devo evitare che ne compiate un altro. Cosa intendete fare?"
Jon non se lo fece ripetere due volte. "Innanzitutto occorre capire quanto tempo abbiamo a disposizione per organizzare le difese. Bisogna stanare questo Roland Storm, in qualsiasi tana si sia nascosto e costringerlo a parlare. Dobbiamo sapere con chi si è incontrato e, soprattutto, con chi s'incontrerà ancora. Dovrebbe essere facile trovarlo. Se è in città è probabile che sia ancora nella zona della Porta delle Rose, ma se così non fosse, temo che avremmo dei grandi problemi. A questo punto non è da escludere un coinvolgimento degli Hightower e, forse, degli stessi Tyrell. Spero che Ser Loras riesca a farmi ricredere, ma di fronte a queste minacce Approdo del Re non è più un posto sicuro per voi."
Jon Connington appare pensieroso: "Ma di che festa si sta parlando nel messaggio? Non vorrei che fosse un riferimento alla festa tragicamente conclusasi con la morte di lord Hoster..."
Myles Mooton interviene: "Non può che essere così: non vi sono stati altri festeggiamenti, in città, né ne sono previsti a breve."
"Dobbiamo quindi pensare," interviene Ditocorto, "che questo messaggio sia riferito ad una consegna avvenuta nel passato, o forse saltata a causa della morte del Primo Cavaliere. Ma l'idea è: cosa ne possiamo ricavare di utile, adesso?"
"Mi chiedo se il nostro nuovo amico Mullendore non abbia qualcosa da suggerirci..."

Inviato da: the Imp il Apr 15 2008, 10:04 PM

Jaime si avvicina al prigioniero, si volge verso il re e chiede:
- Maestà, lasciatemi provare a far ragionare il prigioniero. Sono convinto di poterlo convincere dell'opportunità di "saltare il fosso" e di rimettersi alla vostra clemenza.
Si volge poi verso Sir Mark...
- Ser Mark Mullendore, avete cospirato contro il Regno e contro il vostro Re. Comunque vadano i piani dei vostri complici e dei vostri mandanti la vostra testa è ormai destinata a rotolare nella polvere, se sua maestà si mostrerà clemente. tuttavia io sono convinto che se vi dimostraste pentito, se ci forniste informazioni importanti per agire risolutamente per il bene del regno la vostra vita posso ancora essere risparmiata.
Dunque, Mullendore... chi sono i vostri mandanti!

Inviato da: Lord Beric il Apr 16 2008, 08:55 AM

QUOTE(Ser Jaime Lannister)
Jaime si avvicina al prigioniero, si volge verso il re e chiede:
- Maestà, lasciatemi provare a far ragionare il prigioniero. Sono convinto di poterlo convincere dell'opportunità di "saltare il fosso" e di rimettersi alla vostra clemenza.
Si volge poi verso Sir Mark...
- Ser Mark Mullendore, avete cospirato contro il Regno e contro il vostro Re. Comunque vadano i piani dei vostri complici e dei vostri mandanti la vostra testa è ormai destinata a rotolare nella polvere, se sua maestà si mostrerà clemente. tuttavia io sono convinto che se vi dimostraste pentito, se ci forniste informazioni importanti per agire risolutamente per il bene del regno la vostra vita posso ancora essere risparmiata.
Dunque, Mullendore... chi sono i vostri mandanti!


Mark Mullendore guarda ser Jaime con odio, e sputa nella sua direzione.
"Che gli Estranei vi portino alla dannazione, ser. Se la mia testa deve rotolare, non vedo perché dovrei regalarvi questa ultima soddisfazione. Quanto al vostro perdono reale, perché dovrei avere il perdono da un re destinato a perdere la sua corona?"
Ride.
"Pentirmi? E perché mai dovrei? Sono fiero di quello che ho fatto! E il reame un giorno si ricorderà di me come di colui che ha favorito l'ascesa di..."
Si interrompe, portandosi una mano alla bocca, lo sguardo furibondo.

Inviato da: Erin il Apr 16 2008, 02:34 PM

Ser Brynden si avvicina al prigioniero e lo squadra con cautela.

"Sembrate molto convinto della riuscita della cospirazione. Sembra anche che fosse prevista anche la vostra cattura. Ma mi sembra assai improbabile.-in tono ironico-Come potete vedere anche i migliori piani possono presentare degli intoppi. E quindi possono fallire...Ora voi vi trovate in una posizione di stallo...tra il vostro legittimo sovrano, che dispone della vostra vita, e un traditore...che presumibilmente vi ha abbandonato al vostro destino...e che vi disconoscerebbe se voi doveste parlare. Non mi pare una persona degna di lealtà.
Se proprio non volete fare il nome...sarei curioso di conoscere i motivi che vi hanno spinto, voi personalmente, a fare questa scelta. Cosa vi è stato promesso per il tradimento al nostro re?

Inviato da: Lord Beric il Apr 16 2008, 02:42 PM

QUOTE(Ser Brynden Tully)
Ser Brynden si avvicina al prigioniero e lo squadra con cautela.

"Sembrate molto convinto della riuscita della cospirazione. Sembra anche che fosse prevista anche la vostra cattura. Ma mi sembra assai improbabile.-in tono ironico-Come potete vedere anche i migliori piani possono presentare degli intoppi. E quindi possono fallire...Ora voi vi trovate in una posizione di stallo...tra il vostro legittimo sovrano, che dispone della vostra vita, e un traditore...che presumibilmente vi ha abbandonato al vostro destino...e che vi disconoscerebbe se voi doveste parlare. Non mi pare una persona degna di lealtà.
Se proprio non volete fare il nome...sarei curioso di conoscere i motivi che vi hanno spinto, voi personalmente, a fare questa scelta. Cosa vi è stato promesso per il tradimento al nostro re?


Il cavaliere fratello del vecchio Primo Cavaliere, eh!?!
Ride ancora.
Io, fossi in voi, non parlerei in questo modo. Vostro fratello, il grande lord, il saggio Primo Cavaliere... Ma voi lo conoscevate davvero? Di certo non quanto me, direi.
Mi chiamate traditore, ma in futuro la gente mi chiamerà con un altro nome!
Volete sapere cosa mi è stato promesso? Non ho problemi a dirvelo, perché sarà mio. Non mi ucciderete, lo so. E quando potrò contare sulla riconoscenza del mio signore, l'intero Altopiano sarà in mano mia!

Inviato da: Neshira il Apr 16 2008, 07:27 PM

Euron Greyjoy, ascoltando le parole del prigioniero, scuote mestamente il capo.
"Conquistare Approdo non significa conquistare il Regno. Per non parlare della fedeltà delle famiglie più potenti, che qui sono rappresentate al completo. Cos'ha il tuo signore più del nostro, al punto da non temere l'ostilità di noi tutti e dei nostri eserciti? Non ha un tesoro, altrimenti non avrebbe derubato quello reale. Non ha un suo esercito né alleati di peso, altrimenti non avrebbe mendicato l'aiuto dei mercenari, addirittura perdendone qualcuno per strada. Non sembra neanche avere il titolo per aspirare al trono, altrimenti non si vergognerebbe di celare la propria identità".
"Su una cosa però mi piacerebbe vederti accontentato: l'Altopiano. Lo vuoi interamente fra le tue mani? Benissimo. Ho una proposta che potrebbe interessare a re Rhaegar e ai nobili qui presenti per esaudire il tuo desiderio. Prima però rispondi".

Inviato da: Koorlick il Apr 16 2008, 09:20 PM

QUOTE(Euron Greyjoy)
Euron Greyjoy, ascoltando le parole del prigioniero, scuote mestamente il capo.
"Conquistare Approdo non significa conquistare il Regno. Per non parlare della fedeltà delle famiglie più potenti, che qui sono rappresentate al completo. Cos'ha il tuo signore più del nostro, al punto da non temere l'ostilità di noi tutti e dei nostri eserciti? Non ha un tesoro, altrimenti non avrebbe derubato quello reale. Non ha un suo esercito né alleati di peso, altrimenti non avrebbe mendicato l'aiuto dei mercenari, addirittura perdendone qualcuno per strada. Non sembra neanche avere il titolo per aspirare al trono, altrimenti non si vergognerebbe di celare la propria identità".
"Su una cosa però mi piacerebbe vederti accontentato: l'Altopiano. Lo vuoi interamente fra le tue mani? Benissimo. Ho una proposta che potrebbe interessare a re Rhaegar e ai nobili qui presenti per esaudire il tuo desiderio. Prima però rispondi".


Ti correggo, pirata. Il mio signore ha un tesoro ed ha un esercito, e molti soldati a lui fedeli. Ed è del tutto velleitario, da parte tua, immaginare che egli debba combattere contro tutte le casate di Westeros. Non trovi? Avete scoperto i nostri piani a Myr, siete stati indotti a visitare Luce Solitaria, sono emerse le responsabilità di lord Redwyne... chi altri? Quanti altri uomini, lord e cavalieri sono coinvolti? Hai una bella pretesa, a credere che non lo sia nessuno! Tu vanti l'alleanza degli uomini che hanno viaggiato con te, ma sei veramente sicuro che, se non loro, le loro casate siano fedeli? Quanto al titolo per aspirare al trono, temo che tu dimentichi qualcosa: sono molte le case dei Sette Regni nelle cui vene scorre sangue reale più antico di quello dei Targaryen. Chi ti dice che il titolo di Rhaegar valga più di quello del mio mandante?
Se poi veramente vuoi cedermi l'Altopiano, naturalmente, benissimo: ascolto il tuo piano e le tue proposte.

Inviato da: Il Prete Rosso il Apr 17 2008, 06:41 PM

A quell'aria di sfida, Jon Arryn non riuscì più a trattenersi.
"Se credete, con le vostre parole, di insinuare il minimo dubbio sulla lealtà di chi si trova in questa sala, sbagliate di grosso, Ser Mark.
E se credete che nessuno di noi avrà il coraggio di sporcare la propria spada con il vostro sangue, sbagliate due volte." Prese la propria daga e con un gesto rapido la portò ad un millimetro dalla fronte di Mullendore. "Voi non siete altro che una pedina in un disegno molto ampio. Spero che ve ne rendiate conto. Appena il vostro signore saprà che siete in mano nostra, e statene certo, sarà mia premura fargli arrivare la notizia dovunque esso sia, credo si dimenticherà delle promesse che vi ha fatto e non si fiderà più di voi. Probabilmente manderà un uomo ad uccidervi nel sonno e non sarò io ad impedirglielo. Siete in una brutta situazione e l'unico modo per uscirne è tornare nella grazia del Re. Il nostro Re. Parlate o questa daga si tingerà di rosso."

Inviato da: Lord Beric il Apr 17 2008, 09:07 PM

QUOTE(Lord Jon Arryn)

A quell'aria di sfida, Jon Arryn non riuscì più a trattenersi.
"Se credete, con le vostre parole, di insinuare il minimo dubbio sulla lealtà di chi si trova in questa sala, sbagliate di grosso, Ser Mark.
E se credete che nessuno di noi avrà il coraggio di sporcare la propria spada con il vostro sangue, sbagliate due volte." Prese la propria daga e con un gesto rapido la portò ad un millimetro dalla fronte di Mullendore. "Voi non siete altro che una pedina in un disegno molto ampio. Spero che ve ne rendiate conto. Appena il vostro signore saprà che siete in mano nostra, e statene certo, sarà mia premura fargli arrivare la notizia dovunque esso sia, credo si dimenticherà delle promesse che vi ha fatto e non si fiderà più di voi. Probabilmente manderà un uomo ad uccidervi nel sonno e non sarò io ad impedirglielo. Siete in una brutta situazione e l'unico modo per uscirne è tornare nella grazia del Re. Il nostro Re. Parlate o questa daga si tingerà di rosso."


La fronte di Mark Mullendore si copre immediatamente di minuscole gocce di sudore, che brillano alla luce delle torce.
Lord, voi sapete essere convincente... Pertanto vi dirò di guardare le vostre spalle, non le mie. Non insinuo alcun dubbio; le mie sono certezze. Se non tra i presenti, di certo tra le grandi famiglie di Westeros si nascondono dei ribelli. Non tutti combatteranno tra le fila di re Rhaegar. E chissà che persino qui, a corte, non vi siano uomini pronti a mozzare la testa del Drago, prima che questo sfoderi gli artigli...
Mullendore si interrompe perché Rhaegar, al sentire queste parole, con gli occhi praticamente fuori dalle orbite e urlando di rabbia si scaglia contro il prigioniero, chiudendogli le mani sul collo e strattonandolo ferocemente.
Se mi uccidete non potrò mai rivelarvi ciò che so... ricordatevelo..., ribatte Mullendore, con voce resa flebile dal tentativo di strangolamento. Se sopravviverò... forse...

Inviato da: the Imp il Apr 17 2008, 10:13 PM

QUOTE(Lord Beric @ Apr 16 2008, 08:55 AM) *

Mark Mullendore guarda ser Jaime con odio, e sputa nella sua direzione.
"Che gli Estranei vi portino alla dannazione, ser. Se la mia testa deve rotolare, non vedo perché dovrei regalarvi questa ultima soddisfazione. Quanto al vostro perdono reale, perché dovrei avere il perdono da un re destinato a perdere la sua corona?"
Ride.
"Pentirmi? E perché mai dovrei? Sono fiero di quello che ho fatto! E il reame un giorno si ricorderà di me come di colui che ha favorito l'ascesa di..."
Si interrompe, portandosi una mano alla bocca, lo sguardo furibondo.


"Ser, ringrazia i sette dei che la vostra saliva non mi ha raggiunto, o la tua fantomatica ricompensa sarebbe diventata persino più volatile.
Davvero pensi di poter ottenere una ricompensa così grande per aver semplicemente fatto il galoppino da un lato all'altro dei sette regni e del continente orientale? illuso! simili ricompense non si offrono a semplici pedine come te!
E comunque, nel caso non ti trovassimo utile, non vivresti abbastanza a lungo da riceverla... quand'anche il tuo mandante riuscisse a prevalere dopo che gran parte dei suoi piani, tutti basati sulla segretezza, sono stati svelati.
Offrici quel che sai di tua spontanea volontà, prima che te lo strappiamo con le tenaglie, e cogli l'unica opportunità che hai di uscire da questa storia con la testa sulle spalle, e senza inutili sofferenze, per il numero di anni che ti separa dalla vecchiaia, magari in qualche terra lontana dal continente occidentale, o su, alla barriera, dove avresti modo di riscattare in pieno il tuo onore.
Per finire, ti ricordo che ci sono molti modi per morire, e la spada di sir Ilyn è uno dei più gentili, una via di fuga dalle miserie del mondo verso giudizio del Padre.
Una via di fuga troppo semplice che potrebbe essere negata ad un traditore... [sogghigna]"


Inviato da: Lord Beric il Apr 18 2008, 08:53 AM

QUOTE(Ser Jaime Lannister)
"Ser, ringrazia i sette dei che la vostra saliva non mi ha raggiunto, o la tua fantomatica ricompensa sarebbe diventata persino più volatile.
Davvero pensi di poter ottenere una ricompensa così grande per aver semplicemente fatto il galoppino da un lato all'altro dei sette regni e del continente orientale? illuso! simili ricompense non si offrono a semplici pedine come te!
E comunque, nel caso non ti trovassimo utile, non vivresti abbastanza a lungo da riceverla... quand'anche il tuo mandante riuscisse a prevalere dopo che gran parte dei suoi piani, tutti basati sulla segretezza, sono stati svelati.
Offrici quel che sai di tua spontanea volontà, prima che te lo strappiamo con le tenaglie, e cogli l'unica opportunità che hai di uscire da questa storia con la testa sulle spalle, e senza inutili sofferenze, per il numero di anni che ti separa dalla vecchiaia, magari in qualche terra lontana dal continente occidentale, o su, alla barriera, dove avresti modo di riscattare in pieno il tuo onore.
Per finire, ti ricordo che ci sono molti modi per morire, e la spada di sir Ilyn è uno dei più gentili, una via di fuga dalle miserie del mondo verso giudizio del Padre.
Una via di fuga troppo semplice che potrebbe essere negata ad un traditore... [sogghigna]"


Tossice a causa del tentativo di strangolamento da parte del re, la sua voce è rauca, e parla a strattoni.
Cavaliere... Decisamente... L'offerta dei tuoi amici... Era più... Interessante... Lascia parlare... Loro... E non fare... Vuote minacce... A cui nemmeno... I tuoi amici... Credono...
Sputa per terra, e misto alla saliva c'è anche un po' di sangue.

Inviato da: Neshira il Apr 18 2008, 05:36 PM

Euron Greyjoy si avvicina con cautela a Jaime Lannister, schiarendosi la voce: "Cavaliere, non credo che il prigioniero in questo momento sia in grado di prestarti molta attenzione. Forse qualcuno dovrebbe intervenire" conclude, accennando al manto bianco di Jaime.

Inviato da: Il Prete Rosso il Apr 18 2008, 07:46 PM

Insoddisfatto dall'andamento dell'interrogatorio, Jon Arryn chiama a raccolta i lord intorno al Re facendo bene attenzione che le sue poche parole non siano ascoltate in fondo alla sala da Mullendore.
"Sire, le minacce non hanno dato i risultati sperati. Forse è giunto il momento di rischiare il tutto per tutto. Dobbiamo far credere a ser Mark Mullendore di aver catturato Paxter Redwine, e che questi abbia iniziato a parlare. Lasciatemi fare, e se questo non funzionerà non so davvero cosa potrebbe smuovere quest'uomo dalle sue posizioni." Senza aspettare altro, Jon Arryn si dirige a grandi falcate da Mullendore e lo guarda attentamente. "Mullendore. Sembra che i vostri servigi varranno ben poco tra qualche ora. I nostri uomini hanno catturato un uomo ben più socievole di voi. E a quanto pare anche più affidabile. E' strano quanto alcune pedine costino poco, e quante invece valgano l'Altopiano." La frase si rompe in una risata beffarda "Devo ammetterlo. Siete stato molto abile a non scomporvi finora. Peccato che non siate il solo a conoscere certi segreti. Non è stato facile trovarlo, ma alla fine Roland Storm non si è dimostrato essere un fantasma. Sono sicuro che lo conosciate, vero?
E Paxter Redwine? Qualche giorno ancora e lo vedremo ai ceppi. Sarà molto più incline a collaborare. Ha molto da perdere, a differenza vostra. E la pace del Re per lui è l'unica soluzione. Per voi non rimane che la giustizia del re, a meno che non ci dimostriate il contrario. Avete da aggiungere qualcosa prima di finire i vostri giorni con la testa infilzata su una picca?"

Inviato da: Koorlick il Apr 18 2008, 09:07 PM

QUOTE(lord Jon Arryn)
Insoddisfatto dall'andamento dell'interrogatorio, Jon Arryn chiama a raccolta i lord intorno al Re facendo bene attenzione che le sue poche parole non siano ascoltate in fondo alla sala da Mullendore.
"Sire, le minacce non hanno dato i risultati sperati. Forse è giunto il momento di rischiare il tutto per tutto. Dobbiamo far credere a ser Mark Mullendore di aver catturato Paxter Redwine, e che questi abbia iniziato a parlare. Lasciatemi fare, e se questo non funzionerà non so davvero cosa potrebbe smuovere quest'uomo dalle sue posizioni." Senza aspettare altro, Jon Arryn si dirige a grandi falcate da Mullendore e lo guarda attentamente. "Mullendore. Sembra che i vostri servigi varranno ben poco tra qualche ora. I nostri uomini hanno catturato un uomo ben più socievole di voi. E a quanto pare anche più affidabile. E' strano quanto alcune pedine costino poco, e quante invece valgano l'Altopiano." La frase si rompe in una risata beffarda "Devo ammetterlo. Siete stato molto abile a non scomporvi finora. Peccato che non siate il solo a conoscere certi segreti. Non è stato facile trovarlo, ma alla fine Roland Storm non si è dimostrato essere un fantasma. Sono sicuro che lo conosciate, vero?
E Paxter Redwine? Qualche giorno ancora e lo vedremo ai ceppi. Sarà molto più incline a collaborare. Ha molto da perdere, a differenza vostra. E la pace del Re per lui è l'unica soluzione. Per voi non rimane che la giustizia del re, a meno che non ci dimostriate il contrario. Avete da aggiungere qualcosa prima di finire i vostri giorni con la testa infilzata su una picca?"


E che cosa avrebbe da perdere il Bastardo di Canto Notturno? Io ho da perdere la mia fedeltà e le mie promesse; lui anche. Lord Paxter, poi... non mi direte per caso di volergli permettere di restare ad Arbor, vero? Non ci crederei neppure se me lo giuraste, soprattutto dopo l'aggressione che il re mi ha rivolto, per colpe molto inferiori alle sue. In fondo, io mi sono solo messo in viaggio ed ho fatto da ponte tra Vecchia Città e le Città Libere: è lui ad aver organizzato tutto, è nella sua isola che dovevano sbarcare i mercenari, è lui che avrebbe dovuto pagarli... non certo io.
Vedo tuttavia che conoscete molti nomi: Mark Mullendore, Rolland Storm, Paxter Redwyne... chi sarà il prossimo? Quale sarà la prossima tessera che riuscirete ad infilare in questo gioco? Ma soprattutto: quand'è che vi renderete conto che il gioco è molto più grande di quanto vi sembri?


Nota: La regola è che potete postare un nuovo messaggio dopo che noi abbiamo risposto al precedente. Siete pregati di attenervi ad essa. Grazie.
Nel frattempo, un paio di messaggi sopra trovate anche la risposta a ser Jaime Lannister.

Inviato da: Neshira il Apr 19 2008, 07:16 PM

Euron Greyjoy osserva con sollievo il re allentare la presa sul prigioniero. Si avvicina quindi a quest'ultimo, piegandosi sulle ginocchia per osservarlo in volto. Il suo sguardo è carico d'ironia. "Lo vedi che succede a tirar troppo la corda, lord delle farfalle? Stai facendo arrabbiare tutti. Io sono ancora in grado di rispettare alla lettera la mia promessa, se il re, che sono certo la apprezzerà, me lo permetterà. Potrei persino metterla per iscritto, perché sono certo di poterla realizzare. Ora sta a te scegliere se dare ascolto a Occhio di Corvo e, anche senza meritarlo, vivere e ritrovarti fra le mani l'intero Altopiano, da Città Vecchia ad Altogiardino, dalle Marche meridionali al fiume Mander e oltre... oppure se morire qui per mano di uno qualsiasi dei presenti. Non aspettano altro, ne hai appena avuto la prova. Cosa scegli?".


Nota off-g: ma c'è stata una proroga? Se vi siete solo dimenticati di chiudere cancellate, è più semplice da seguire.

Inviato da: Koorlick il Apr 20 2008, 06:07 PM

QUOTE(Euron Greyjoy)
Euron Greyjoy osserva con sollievo il re allentare la presa sul prigioniero. Si avvicina quindi a quest'ultimo, piegandosi sulle ginocchia per osservarlo in volto. Il suo sguardo è carico d'ironia. "Lo vedi che succede a tirar troppo la corda, lord delle farfalle? Stai facendo arrabbiare tutti. Io sono ancora in grado di rispettare alla lettera la mia promessa, se il re, che sono certo la apprezzerà, me lo permetterà. Potrei persino metterla per iscritto, perché sono certo di poterla realizzare. Ora sta a te scegliere se dare ascolto a Occhio di Corvo e, anche senza meritarlo, vivere e ritrovarti fra le mani l'intero Altopiano, da Città Vecchia ad Altogiardino, dalle Marche meridionali al fiume Mander e oltre... oppure se morire qui per mano di uno qualsiasi dei presenti. Non aspettano altro, ne hai appena avuto la prova. Cosa scegli?".


Comincio ad essere stufo che continuiate a riempirmi di promesse, aggressione e minacce senza mai spiegarmi cosa volete da me.
La tua proposta mi interessa, pirata, questo è ovvio: se non mi interessasse avere tra le mie mani l'Altopiano, perché avrei fatto ciò che ho fatto? Però questo mi è già stato offerto, e nom vedo perché dovrei tradire le mie fedeltà per avere esattamente la stessa cosa. Vedo un solo motivo: ora sono vostro prigioniero e mi minacciate di morte, in modo più o meno espresso.
Ebbene, giurate che la mia vita sarà salva e che potrò andarmene di qui libero, e la vostra offerta supererà d'un tratto quella di chi finora ho servito. Ma soprattutto: ditemi cosa volete sapere, e valuterò se questo prezzo è sufficiente.

Inviato da: Neshira il Apr 20 2008, 10:36 PM

Una luce sinistra illumina gli occhi del pirata. "Te lo giuro davanti agli dèi, Mullendore. Sono certo che il Re si troverà d'accordo con la mia idea: io stesso mi prodigherò per far rispettare alla lettera quanto chiedi. Dicci chi sono i complici nella Fortezza Rossa, e avrai l'intero Altopiano fra le tue mani. Dicci anche dove si nasconde il tuo mandante, colui che intende usurpare il trono di Re Rhaegar, e avrai salva la vita. Dicci infine il suo nome, e sarai libero.

Inviato da: Lord Beric il Apr 21 2008, 08:51 AM

QUOTE(Euron Greyjoy)

Una luce sinistra illumina gli occhi del pirata. "Te lo giuro davanti agli dèi, Mullendore. Sono certo che il Re si troverà d'accordo con la mia idea: io stesso mi prodigherò per far rispettare alla lettera quanto chiedi. Dicci chi sono i complici nella Fortezza Rossa, e avrai l'intero Altopiano fra le tue mani. Dicci anche dove si nasconde il tuo mandante, colui che intende usurpare il trono di Re Rhaegar, e avrai salva la vita. Dicci infine il suo nome, e sarai libero.


Pirata, stiamo parlando dello stesso re che pochi minuti fa ha tentato di strangolarmi o del prossimo? Perché, vedete, se si tratta di questo, non credo di voler mettere ancora alla prova la sua benevolenza, mentre se si tratta del prossimo, mi darà quanto mi offrite senza pretendere nulla in cambio!
Le vostre proposte sono poi molto interessanti... Se io vi facessi il nome dei nostri uomini alla Fortezza Rossa e del luogo dove risiede il mio signore, sarei salvo e avrei la signoria dell'Altopiano, ma non sarei comunque libero... Ditemi, è forse usanza delle Isole di Ferro governare da una segreta?
Certo, se mi fate queste domande, vuol dire che il Bastardo di Canto Notturno non ha poi cantato davvero come direbbe il suo nome, né lo ha fatto Redwyne...
Né d'altra parte potrebbe essere altrimenti, altrimenti immagino che qualche pezzo del reame sarebbe già in preda alla guerra.

Inviato da: Neshira il Apr 21 2008, 10:05 PM

"Sei noioso, Mullendore, oltre che stupido. Non ti ho chiesto di descrivere la mia offerta: è evidente che a te convenga rispondere a tutt'e tre le domande a prescindere da cosa desideri di più. E cosa c'entrano i tuoi complici? Che confermino o meno le tue parole, è comunque la tua vita ad essere in gioco.
"Dimmi: hai dunque mentito poco fa, quando hai parlato di un'offerta che potrebbe superare quella del tuo mandante? La stai rifiutando? Se è così, mi farò da parte e lascerò che loro continuino da dove si sono interrotti". Con un ampio gesto, il braccio di Euron chiarisce in modo eloquente l'ultima affermazione. L'arco che descrive include Rhaegar, le cui mani tremanti sembrano ancora artigliare il collo del prigioniero, include Jaime e il suo sguardo carico di promesse poco rassicuranti, e Jon Arryn, con la daga stretta in pugno.
"Stai davvero rifiutando, Mullendore?"

Inviato da: Lord Beric il Apr 21 2008, 11:39 PM

QUOTE(Euron Greyjoy)

"Sei noioso, Mullendore, oltre che stupido. Non ti ho chiesto di descrivere la mia offerta: è evidente che a te convenga rispondere a tutt'e tre le domande a prescindere da cosa desideri di più. E cosa c'entrano i tuoi complici? Che confermino o meno le tue parole, è comunque la tua vita ad essere in gioco.
"Dimmi: hai dunque mentito poco fa, quando hai parlato di un'offerta che potrebbe superare quella del tuo mandante? La stai rifiutando? Se è così, mi farò da parte e lascerò che loro continuino da dove si sono interrotti". Con un ampio gesto, il braccio di Euron chiarisce in modo eloquente l'ultima affermazione. L'arco che descrive include Rhaegar, le cui mani tremanti sembrano ancora artigliare il collo del prigioniero, include Jaime e il suo sguardo carico di promesse poco rassicuranti, e Jon Arryn, con la daga stretta in pugno.
"Stai davvero rifiutando, Mullendore?"


È proprio questo il punto, Greyjoy... Voi promettete, Greyjoy, e promettete anche male, visto che a quanto pare volete fare di me un morto libero, o un signore dell'altopiano imprigionato, a seconda del mio genio e della mia buona volontà. Forse a Rolland Storm avrete promesso di essere il Signore di Vecchia Città alla Barriera?
Ride.
Ma i vostri amici di cui mi avete cortesemente ricordato l'esistenza, cosa ne pensano? Vecchio Arryn, la vostra daga resterebbe puntata alla mia gola, malgrado le profferte del pirata? E voi, Lannister, nel vostro mantello bianco, cosa ne pensate di questo tentativo di blandirmi e promettermi mari e monti? Principessa Rhaenys, posso contare sul vostro assenso per quanto riguarda le promesse fattemi, oppure quest'uomo ha scavalcato tutti voi?

Inviato da: the Imp il Apr 22 2008, 08:43 AM

"State cercando di ridicolizzare una generosa offerta con espedienti decisamente stupidi: ovviamente l'offerta, che Greyjoy ti ha fatto a pezzi per via del suo amore della retorica (immagino che a vivere su una nave di marinai muti si finisca per amare molto il suono della propria voce) è da accettare o rifiutare in un unico blocco: tutto quello che ti abbiamo chiesto in cambio di tutto quello che ti abbiamo promesso.
Non preoccuparti di quello che vogliamo noi (anche perchè non siamo noi a decidere, conta solo la volontà del re), preoccupati piuttosto di fare la scelta che più ti conviene, finchè ne hai la possibilità... personalmente mi sto già stufando, e per non perdere ulteriore tempo ti darei volentieri agli aguzzini... dacci la tua risposta, e preparati a riceverne la ricompensa, in un caso, o nell'altro!"

Inviato da: Lord Beric il Apr 22 2008, 10:09 AM

QUOTE(Ser Jaime Lannister)

"State cercando di ridicolizzare una generosa offerta con espedienti decisamente stupidi: ovviamente l'offerta, che Greyjoy ti ha fatto a pezzi per via del suo amore della retorica (immagino che a vivere su una nave di marinai muti si finisca per amare molto il suono della propria voce) è da accettare o rifiutare in un unico blocco: tutto quello che ti abbiamo chiesto in cambio di tutto quello che ti abbiamo promesso.
Non preoccuparti di quello che vogliamo noi (anche perchè non siamo noi a decidere, conta solo la volontà del re), preoccupati piuttosto di fare la scelta che più ti conviene, finchè ne hai la possibilità... personalmente mi sto già stufando, e per non perdere ulteriore tempo ti darei volentieri agli aguzzini... dacci la tua risposta, e preparati a riceverne la ricompensa, in un caso, o nell'altro!"


Ecco, la volontà del re... Mi pare che i suoi artigli sul collo dimostrino chiaramente la sua volontà.
Eppure vedo che non ho molte vie d'uscita.
Approdo sarà attaccata contemporaneamente dal mare e dalla terra, sarà schiacciata in una morsa senza scampo, e al drago verrà mozzata la testa prima che possa anche solo sfoderare gli artigli. Questo placherà la vostra sete di sapere?
Oppure vi interessa sapere quanti e quali sono i simpatizzanti alla nostra causa? No, non credo... Qualche testa inizierebbe a rotolare, e non penso sarebbe la mia!

Inviato da: L'Esiliato il Apr 22 2008, 09:17 PM

Jon Snow, accanto a Rhaegar, parla per la prima volta.
"Se non sarà la vostra testa a rotolare, quali altri scrupoli vi impediscono di rivelarci quei dannati nomi?"- a dispetto delle sue parole, il tono del giovane è pacato e dalla sua persona non traspare alcuna emozione. -
"Siete tanto fedele al vostro signore da giungere a perdere la vita per causa sua?"- chiese beffardo -"Bah....una volta che sarete morto, che ne sarà di tutte le ricchezze che vi furono promesse?"
- Jon allarga le braccia scuotendo la testa. -
"Siete molto abile con le parole, finora avete parlato senza tuttavia dire niente! Vi siete fatto beffe di noi, delle nostre minacce, delle generose offerte......In verità, non credo sappiate apprezzare la buona sorte quando questa vi tende una mano!"- poi, dopo una breve pausa, mentre la mano sfiorava l'elsa della spada, aggiunge in tono fermo -
"Da dove provengo io, ser, i traditori e gli spergiuri come voi non sono trattati con siffatta clemenza! La legge del Nord è tanto dura quanto giusta; la vita di uomini della vostra specie vale molto meno di quanto possiate immaginare....pensate di rivelarci il nome del vostro mandante, Mullendore?"
- poi, rivolgendosi a Re Rhaegar -
"Vostra Maestà, la Legge è presso di Voi e solo Voi potete prendere l'ultima decisione.
Se dipendesse da me vi chiederei di permettermi di lasciarmi eseguire questa sentenza o, se preferite, far venire mio padre con Ghiaccio. O...Ilyn Payne. "- un brivido di terrore corse lungo la schiena degli astanti al solo pronunciare con tono gelido il nome del boia reale. -"Da questo verme ho la sempre più ferma convinzione che non caveremo un ragno dal buco."
Concluse con lo sguardo fermo e gelido puntato su Mullendore.

Inviato da: Lord Beric il Apr 23 2008, 08:54 AM

QUOTE(Jon Snow)

Jon Snow, accanto a Rhaegar, parla per la prima volta.
"Se non sarà la vostra testa a rotolare, quali altri scrupoli vi impediscono di rivelarci quei dannati nomi?"- a dispetto delle sue parole, il tono del giovane è pacato e dalla sua persona non traspare alcuna emozione. -
"Siete tanto fedele al vostro signore da giungere a perdere la vita per causa sua?"- chiese beffardo -"Bah....una volta che sarete morto, che ne sarà di tutte le ricchezze che vi furono promesse?"
- Jon allarga le braccia scuotendo la testa. -
"Siete molto abile con le parole, finora avete parlato senza tuttavia dire niente! Vi siete fatto beffe di noi, delle nostre minacce, delle generose offerte......In verità, non credo sappiate apprezzare la buona sorte quando questa vi tende una mano!"- poi, dopo una breve pausa, mentre la mano sfiorava l'elsa della spada, aggiunge in tono fermo -
"Da dove provengo io, ser, i traditori e gli spergiuri come voi non sono trattati con siffatta clemenza! La legge del Nord è tanto dura quanto giusta; la vita di uomini della vostra specie vale molto meno di quanto possiate immaginare....pensate di rivelarci il nome del vostro mandante, Mullendore?"
- poi, rivolgendosi a Re Rhaegar -
"Vostra Maestà, la Legge è presso di Voi e solo Voi potete prendere l'ultima decisione.
Se dipendesse da me vi chiederei di permettermi di lasciarmi eseguire questa sentenza o, se preferite, far venire mio padre con Ghiaccio. O...Ilyn Payne. "- un brivido di terrore corse lungo la schiena degli astanti al solo pronunciare con tono gelido il nome del boia reale. -"Da questo verme ho la sempre più ferma convinzione che non caveremo un ragno dal buco."
Concluse con lo sguardo fermo e gelido puntato su Mullendore.


Direttamente chiamato in causa, Rhaegar parla per la prima volta:
Per quanto mi riguarda, questo insolente ha già fatto prendere troppa aria alla bocca. Ser Loras, andate a chiamare Ilyn Payne. Mi sono stancato di sentire idiozie. Né le blandizie di Euron Greyjoy né le minacce di Jon Arryn e Jaime Lannister ti hanno convinto a parlare? Molto bene. Non vedo utilità di procedere oltre. Scopriremo da soli ciò che ci serve, le minacce a cui siamo sottoposti, chi ha tramato per la morte di Hoster, chi ha intascato buona parte dell tesoro reale. Il tuo nuovo signore ti ricorderà come un martire per la sua causa, spero che questo ti sia sufficiente, anche se non sarai signore dell'Altopiano...

Ser Loras si allontana di fretta dalla stanza.

A questa scena, Mullendore sbianca in volto, prova più volte a parlare senza riuscirvi, e alla fine biascica:
Martire... Martire... No, no... L'Altopiano! Il tesoro... Vecchia Città, Vecchia Città, VECCHIA CITTA'!
RICHIAMATE QUEL RAGAZZO!

Inviato da: L'Esiliato il Apr 23 2008, 11:55 AM

"Vostra Maestà... - chiama rispettosamente Jon. - L'usanza del Nord dice che, quando togliamo la vita ad un uomo, è nostro dovere guardarlo diritto in faccia ed ascoltare le sue ultime parole prima di eseguire la sentenza. Se Vi compiace, concedete a questo infimo verme di chiarire il contorto pensiero che va formulando... nel tempo che Ser Loras impiegherà a tornare."
Poi, piantando su Mullendore il suo sguardo d'acciaio, afferma con voce glaciale:
"Se avete qualcosa da dire, ser, fatelo adesso prima che arrivi Ser Ilyn Payne; oppure portatevelo nella tomba!"

Inviato da: Lord Beric il Apr 23 2008, 07:04 PM

QUOTE(Jon Snow)

"Vostra Maestà... - chiama rispettosamente Jon. - L'usanza del Nord dice che, quando togliamo la vita ad un uomo, è nostro dovere guardarlo diritto in faccia ed ascoltare le sue ultime parole prima di eseguire la sentenza. Se Vi compiace, concedete a questo infimo verme di chiarire il contorto pensiero che va formulando... nel tempo che Ser Loras impiegherà a tornare."
Poi, piantando su Mullendore il suo sguardo d'acciaio, afferma con voce glaciale:
"Se avete qualcosa da dire, ser, fatelo adesso prima che arrivi Ser Ilyn Payne; oppure portatevelo nella tomba!"


Vecchia Città! È lì che è nato il complotto, è lì che è stata radunata la maggior parte dell'oro prima di inviarlo alle Città Libere!
Il Bastardo di Canto Notturno era il corriere; era lui che trasportava l'oro, piccoli ammanchi alla volta dal tesoro reale, da Approdo del Re a Vecchia Città.
La morte di Hoster... Quella non era prevista... Ha rovinato tutto...
Il suo tono di voce, sempre più fievole, fa spegnere il suo discorso in un sussurro.

Inviato da: L'Esiliato il Apr 23 2008, 10:02 PM

- Molto bene, Ser Mulledore - dice Jon, impassibile - sembra che infine abbiate deciso di smetterla con i giri di parole... Ammanchi dal Tesoro Reale, dite. E la morte di Lord- imprime maggior forza mentre pronuncia la parola- Hoster Tully non era prevista... Mhm... A questo punto viene naturale chiedervi: come facevate a procurarvi il denaro dal Tesoro Reale? Chi vi ha aiutato?- fa una pausa, fissando negli occhi il traditore.
- E soprattutto, penso sia ormai ora che voi ci sveliate il vostro mandante... Parlate in fretta...i passi di Ser Loras e Ser Ilyn già risuonano nella galleria......-

Inviato da: Lord Beric il Apr 24 2008, 08:50 AM

/me organizzatore mode on

Non sono ammessi due messaggi consecutivi da parte dei portavoce.
Il più recente è stato pertanto cancellato.

/me organizzatore mode off

QUOTE(Jon Snow)
- Molto bene, Ser Mulledore - dice Jon, impassibile - sembra che infine abbiate deciso di smetterla con i giri di parole... Ammanchi dal Tesoro Reale, dite. E la morte di Lord- imprime maggior forza mentre pronuncia la parola- Hoster Tully non era prevista... Mhm... A questo punto viene naturale chiedervi: come facevate a procurarvi il denaro dal Tesoro Reale? Chi vi ha aiutato?- fa una pausa, fissando negli occhi il traditore.
- E soprattutto, penso sia ormai ora che voi ci sveliate il vostro mandante... Parlate in fretta...i passi di Ser Loras e Ser Ilyn già risuonano nella galleria......-


Avevamo dei nostri uomini nella Fortezza, servitori fedeli che manomettevano i registri di Ditocorto e facevano sparire nottetempo il denaro.
Avevamo anche una rete di trasporti insospettabile: uomini in compagne di ventura che si facevano assumere da mercanti diretti ai punti di ritrovo, uomini travestiti da contadini, e così via.
Una volta raggiunti i porti, alla scadenza pattuita l'oro veniva inviato a Pentos... Ma se avete preso Illyrio questa storia già la conoscete.
Dannato, dannatissimo il giorno in cui Hoster è morto, gli Estrani lo port...

Si interrompe all'aprirsi della porta, da cui entrano ser Loras e un Ilyn Payne più spettrale che mai.

Inviato da: Rhaenys il Apr 24 2008, 10:33 AM

La principessa Rhaenys, dopo aver ascoltato in disparte l'interrogatorio si avvicina al prigioniero ridendo.
"Mi sono divertita veramente tanto a vedervi giocare con la piovra, ma pare ci sia voluto un lupo per farvi cominciare a parlare... " Ammicca in direzione di Jon Snow
"...bene Mullendore, non vi fermate.. avete ancora tanto da raccontare.."
Afferra Mullendore per i capelli e lo strattona vicino a sé. Negli occhi della giovane è chiaramente leggibile il disprezzo per quel traditore.
“Sarò molto sincera con voi: temo che ormai niente possa salvarvi la vita. Ma una rapida esecuzione credo sia di gran lunga migliore del trascorrerete i vostri ultimi giorni giù nelle celle nere, sebbene mio padre si vanti che siano vuote dall’inizio del suo regno state pur certo che per voi faremo un'eccezione. Non posso esser certa che Ilyn Payne riuscirà a farvi parlare, ma sicuramente urlerete… oh… quanto urlerete, vi sentiremo invocare la morte fin da quassù!"
Un ghigno diabolico si dipinge sullo splendido volto della principessa Rhaenys.
“Non mi interessa se porterete il vostro segreto con voi nella tomba, mi accontenterò della vostra atroce morte! Se voi non parlerete state pur certo che lo farà qualcun altro."
Gli occhi della principessa vanno a cercare quelli di Rhaegar e le scarlatte labbra della ragazza si dischiudono in un tenero sorriso per suo padre.
Quando si volta nuovamente verso il prigioniero la sua espressione è fredda e severa.
"Mio padre è stato fin troppo paziente con voi! Questa è dunque l’ultima possibilità che vi resta: non mi sembrate nella condizione di trattare, nè io mi accontenterò di qualche misera informazione… Ditemi chi è a capo di tutto questo!”



Inviato da: Lord Beric il Apr 24 2008, 11:43 PM

QUOTE(Principessa Rhaenys Targaryen)

La principessa Rhaenys, dopo aver ascoltato in disparte l'interrogatorio si avvicina al prigioniero ridendo.
"Mi sono divertita veramente tanto a vedervi giocare con la piovra, ma pare ci sia voluto un lupo per farvi cominciare a parlare... " Ammicca in direzione di Jon Snow
"...bene Mullendore, non vi fermate.. avete ancora tanto da raccontare.."
Afferra Mullendore per i capelli e lo strattona vicino a sé. Negli occhi della giovane è chiaramente leggibile il disprezzo per quel traditore.
“Sarò molto sincera con voi: temo che ormai niente possa salvarvi la vita. Ma una rapida esecuzione credo sia di gran lunga migliore del trascorrerete i vostri ultimi giorni giù nelle celle nere, sebbene mio padre si vanti che siano vuote dall’inizio del suo regno state pur certo che per voi faremo un'eccezione. Non posso esser certa che Ilyn Payne riuscirà a farvi parlare, ma sicuramente urlerete… oh… quanto urlerete, vi sentiremo invocare la morte fin da quassù!"
Un ghigno diabolico si dipinge sullo splendido volto della principessa Rhaenys.
“Non mi interessa se porterete il vostro segreto con voi nella tomba, mi accontenterò della vostra atroce morte! Se voi non parlerete state pur certo che lo farà qualcun altro."
Gli occhi della principessa vanno a cercare quelli di Rhaegar e le scarlatte labbra della ragazza si dischiudono in un tenero sorriso per suo padre.
Quando si volta nuovamente verso il prigioniero la sua espressione è fredda e severa.
"Mio padre è stato fin troppo paziente con voi! Questa è dunque l’ultima possibilità che vi resta: non mi sembrate nella condizione di trattare, nè io mi accontenterò di qualche misera informazione… Ditemi chi è a capo di tutto questo!”


E voi urlerete quando sarete presa, stuprata e uccisa da un esercito?
Un bel bocconcino come voi potrebbe restare in vita molto, molto a lungo... Ma non penso che la cosa vi aggraderebbe... O chissà, forse sì!
Ride.
Volete un nome? Ebbene, il giovane ragazzino che con tanta solerzia è corso a chiamare il boia come si sentirà, a sentir parlare dei suoi due zii che vivono a Vecchia Città?
Un solerte capitano della Guardia e un rinomato studioso... Chi meglio di loro potrebbe gestire un piano del genere?
Ride ancora.
Questa terra vedrà la più grande battaglia dai tempi del Campo di Fuoco! E come il drago venne nel sangue, se ne andrà allo stesso modo!

Inviato da: L'Esiliato il Apr 25 2008, 12:27 AM

Mulledore sta ancora ridendo sguaiatamente quando il calcio di Jon Snow lo colpisce, preciso, sulla mandibola. Fulmineo, il giovane uomo si è portato tra il traditore e la principessa, quasi a schermare quest'ultima dalle infami parole rivoltele dal decaduto cavaliere.

Il rumore secco della suola contro l'osso risuona nella sala. Alcune gocce di sangue schizzano sul pavimento mentre l'uomo, da in ginocchio che era, si accascia su un fianco, la risata trasformata in un sordo lamento.

Il giovane, paonazzo in volto, fissa l'uomo ai suoi piedi per qualche istante poi, con un enorme sforzo di volontà, si ricompone.
Nondimeno, la sua voce è ricolma di rabbia quando si rivolge all'uomo per terra davanti a sè.

- Mulledore, qualunque traccia di cavalleria possa esserci stata in voi è scomparsa del tutto.La vostra memoria è evidentemente corta, o la paura della morte vi ha fatto completamente uscire di senno. Se avete dei nomi da dire, diteli! Non fate inutili giri di parole! - il giovane calca le ultime parole, fissando con occhi torvi l'ex-cavaliere.

- Mulledore, il filo da cui pende la vostra patetica vita è ogni secondo più sottile. Ser Illyn ormai è arrivato, e sono certo che non si farà scrupoli a spiccarvi la testa dal busto immediatamente, se doveste ancora insultare o minacciare la Famiglia Reale. - prende il volto del traditore, da cui pende un filo di bava misto a sangue, tra le dita della mano destra, girandolo fino a fissarlo decisamente negli occhi- Diteci quei nomi e, forse, vivrete per vederla, quella battaglia di cui tanto farneticate... -

Inviato da: Koorlick il Apr 25 2008, 07:35 PM

QUOTE(Jon Snow)
Mulledore sta ancora ridendo sguaiatamente quando il calcio di Jon Snow lo colpisce, preciso, sulla mandibola. Fulmineo, il giovane uomo si è portato tra il traditore e la principessa, quasi a schermare quest'ultima dalle infami parole rivoltele dal decaduto cavaliere.

Il rumore secco della suola contro l'osso risuona nella sala. Alcune gocce di sangue schizzano sul pavimento mentre l'uomo, da in ginocchio che era, si accascia su un fianco, la risata trasformata in un sordo lamento.

Il giovane, paonazzo in volto, fissa l'uomo ai suoi piedi per qualche istante poi, con un enorme sforzo di volontà, si ricompone.
Nondimeno, la sua voce è ricolma di rabbia quando si rivolge all'uomo per terra davanti a sè.

- Mulledore, qualunque traccia di cavalleria possa esserci stata in voi è scomparsa del tutto.La vostra memoria è evidentemente corta, o la paura della morte vi ha fatto completamente uscire di senno. Se avete dei nomi da dire, diteli! Non fate inutili giri di parole! - il giovane calca le ultime parole, fissando con occhi torvi l'ex-cavaliere.

- Mulledore, il filo da cui pende la vostra patetica vita è ogni secondo più sottile. Ser Illyn ormai è arrivato, e sono certo che non si farà scrupoli a spiccarvi la testa dal busto immediatamente, se doveste ancora insultare o minacciare la Famiglia Reale. - prende il volto del traditore, da cui pende un filo di bava misto a sangue, tra le dita della mano destra, girandolo fino a fissarlo decisamente negli occhi- Diteci quei nomi e, forse, vivrete per vederla, quella battaglia di cui tanto farneticate... -


Ma non è più usanza che i giovani allevati a corte conoscano a menadito la genealogia delle famiglie più importanti? Bastardo, ho parlato di Vecchia Città, ho parlato degli zii di ser Loras, ho parlato di uno studioso e di un capitano della Guardia: chiunque, qui, ha riconosciuto nelle mie parole maestro Gormon e ser Moryn Tyrell. Colui che per saggezza e diritto dovrebbe essere Gran Maestro, ed il futuro comandante in capo del nostro esercito. Non vi pare ancora abbastanza?

Inviato da: Koorlick il Apr 27 2008, 08:36 PM

Ser Loras Tyrell, uscendo finalmente allo scoperto dopo un lungo periodo di silenzio, chiede a ser Mark: "Avete coinvolto i miei parenti, e di questo certo non vi posso essere grato. Mi dovete qualcosa, cavaliere, per la fedeltà che dovete alla mia casata, al mio lord padre... ed anche a me. Ed io ho tutto l'interesse di dimostrare che, anche se le vostre parole dovessero rivelarsi vere, non tutti i Tyrell sono marci e sleali verso il reame. So che vi è già stato chiesto, ma non credo alle vostre risposte reticenti: dove dovrebbe avvenire l'attacco che avete pianificato?".
Mullendore, ormai estenuato, risponde: "Avete ragione, cavaliere: devo fedeltà anche a voi, e sono certo che voi non siate coinvolto in tutto questo. Ciò mi dovrebbe imporre di rivelare ciò so soltanto a voi, e lasciarvi decidere poi, liberamente, se condividerlo o meno con i vostri compagni... ma dato che le vostre parole ora sono molto chiare, accetto la vostra richiesto, e dirò infine la verità. Quale migliore luogo per un attacco navale di un porto ormnai rimasto senza navi, grazie alla preziosa collaborazione del vostro amico pirata, anni fa? Niente è meglio di Lannisport, in questo caso".

Rhaegar fa il suo ingresso in un salone che para un mare in tempesta, seguito dai nobili che avevano condotto con lui l'interrogatorio di Mark Mullendore.
Tywin Lannister sta discutendo animatamente con il principe Aegon, ma all'arrivo del re si pianta dinanzi a lui e gli dice con voce glaciale: "Sire, questo non sarebbe successo, se ora fossi stato a Castel Granito, a difendere le terre che il mio titolo prevede siano sotto il mio dominio. Non aspetterò ulteriormente: Lannisport forse cadrà prima del mio arrivo, ma l'Ovest sarà difeso. Fratello, andiamo."
Prima che Rhaegar possa anche solo proferire parola, il lord del Leone esce con passo sicuro dalla grande sala, senza mai voltarsi, seguito da Lord Kevan.
Visibilmente imbarazzato, il re si schiarisce più volte la voce e poi inizia: "Bene... Bene... Il Leone ha capito da solo la propria destinazione, senza che dovessi essere io a spiegargliela... Molto bene! Principessa Arianne, desidero che voi immediatamente vi rechiate presso la vostra gente: voglio tutte le lance di Dorne pronte ai valichi delle Montagne il prima possibile. Viaggerete per nave. Principe Oberyn, non rivolgo a voi questa richiesta, e presto capirete il motivo. Lord Stark, voi farete lo stesso con la vostra gente; Vostro fratello Benjen nel suo viaggio di ritorno al Moat Cailin si fermerà presso Edmure Tully a rivolgergli il medesimo ordine... Mentre vostro figlio Robb mi sarà utile per intercedere presso Robert Baratheon. L'amicizia che lega le vostre famiglie spero tratterrà il Cervo dal prendere decisioni incosulte, malgrado sia noto il poco amore che nutre per me. Le truppe del Nord dovranno essere pronte ad Harrenal, in modo da poter controllare via terra tutti i principali accessi ad Approdo."
Eddard si acciglia notevolmente alla notizia, ma il re passa oltre.
"Greyjoy, le vostre mosse hanno prevenuto tutto questo, confido che la Flotta di Ferro sia pronta a dar battaglia nelle acque di Lannisport; vostro fratello Victarion è un buon comandante, conto su di lui per spezzare le reni ai ribelli! Jasper Arryn, a te il compito di condurre i cavalieri della Valle qui nella capitale; sospetto che questo attacco nell'Ovest sia solo un diversivo, e la capitale deve essere protetta."
Si rivolge infine al gruppo di nobili che tanta parte aveva avuto nello svelare il complotto: "Il vostro compito sarà il più delicato: a questa ribellione deve essere mozzato il capo prima che degeneri in una guerra senza quartiere! A voi quindi il dovere di recarvi a Vecchia Città ed arrestare i Tyrell coinvolti, oltre a chiunque altro riteniate opportuno. Ser Loras rimarrà qui, come mio ostaggio personale. Domani all'alba partierete, a cavallo, verso la vostra meta. Ser Arthur Dayne vi guiderà, come protettore di mia figlia Rhaenys."

All'alba, i nostri eroi si apprestano a partire.
Prima della partenza, tuttavia, ser Arthur li prende da parte e dice loro: "Miei signori, il re vuole una spedizione veloce, ma non possiamo permetterci di essere intercettati, come accadrebbe inevitabilmente ad un corteo composto da così tanti uomini. Andremo dunque a cavallo, in incognito, senza le nostre insegne, ed andremo separati, ognuno con una decina di uomini a propria disposizione, partendo scaglionati. Ad ognuno di voi fornirò ora un foglio con l'indicazione del percorso che dovremo fare in questo periodo di tempo."

Inviato da: Koorlick il May 8 2008, 02:13 PM

Alle porte della Fortezza, massima è la sorpresa nel vedere ser Brynden Tully interamente vestito di bianco, novello Cavaliere della Guardia Reale. "Molto bene," dice ser Arthur, "mettiamoci in cammino".

Il principe Oberyn Martell è il primo ad arrivare alle porte di Vecchia Città, poi giungono via via tutti gli altri.
Per ultimo, arriva anche il gruppo guidato da ser Arthur Dayne e dalla principessa Rhaenys.
Prima di entrare in città, ser Arthur invita tutti i nobili ad un breve conciliabolo e dice loro: "Nobili signori, spero che non abbiate incontrato particolari problemi, lungo il cammino. Rilevo che siamo partiti da Approdo del Re senza avere in mente un piano preciso. Il nostro compito, ora, è quello di catturare ser Moryn Tyrell, capitano della guardia di Vecchia Città, e suo fratello, l'arcimaestro Gormon: sono due personaggi pubblici, facili da trovare, ma difficilmente potremo permetterci di entrare semplicemente in città, presentarci davanti a loro sotto le insegne reali ed arrestarli senza dare spiegazione alcuna; a maggior ragione, non possiamo farlo senza conoscere la posizione in questo intrigo della casa Hightower e dei maestri della Cittadella.
Proprio per questo motivo, ritengo che sia opportuno discutere ora del piano da attuare per la loro cattura. Signori, attendo il consiglio di tutti voi".

Inviato da: Lord Beric il May 22 2008, 07:31 PM

Il primo a prendere la parola è Euron Greyjoy: "Avete mai provato a spezzare la catena di un maestro della Cittadella?" Euron risponde con un ghigno agli sguardi perplessi degli altri. "Immagino di no. Ebbene, il trucco è semplice: per avere successo al primo colpo, basta mirare all’anello forgiato col metallo più fragile. La situazione in cui si trovano i due Tyrrel non è molto diversa, essendo protetti da complici e alleati. Io propongo di inviare qualcuno in città per trovare l’anello debole fra chi li circonda. Una volta individuato, ci muoveremo per colpirlo. Il resto verrà di conseguenza, e nessuno dei nobili qui presenti rischierà nulla. Prima di agire, tuttavia, dovremo trovare un piccolo vascello con cui ripartire immediatamente, perché in questa missione non ci sarà spazio per la diplomazia. Fidatevi di me, ho già dimostrato la mia abilità come cacciatore."
"Senza vessilli reali", interloquisce il principe Oberyn, "'unica possibilità che abbiamo è quella di cogliere quei due fuori dalle loro faccende pubbliche. Attirarli fuori dalla cittadella, insomma. Fortunatamente non sono al corrente che il loro piano è stato quasi del tutto sventato, ma per compiere la cattura ci serve un contatto.
Se vogliamo evitare di dare dell'occhio, eviterei di scomodare i Maestri che conosco, anche perché, per quanto abili nelle conoscenze, non sarebbero in grado di portare ser Moryn Tyrell e l'arcimaestro Gormon nella nostra rete senza qualche intoppo. Suggerirei quindi di rivolgerci a mia figlia Sarella, che, fino a prima della mia partenza verso Approdo del Re, risiedeva a Vecchia città sotto falsa identità.
Oh, non chiedetemi per quali affari si trovi laggiù...le mie figlie hanno tutte uno spirito indomito, e le lascio molte libertà.
Tuttavia è una fortuna a nostro favore. Una volta arrivati a Vecchia città, molto discretamente, oserei dire, e magari a piccoli gruppi per non dare dell'occhio, prenderò contatti con lei. Intanto bisognerà chiederle appunto fino a che punto la famiglia Hightower sia coinvolta in questa congiura. Nella migliore delle ipotesi sarà poi in grado di portare i due traditori verso di noi, magari fingendo di essere dalla loro parte, o - perché no- comunicandogli che uno stremato Ser Mullendore li sta attendendo alle porte della città! E a quel punto non faremo altro che prenderli, impacchettarli e portarli al cospetto di Sua maestà. In caso contrario sarà comunque questione di poco tempo prima che la mia Sarella scopra dove si sono rintanati quei due topi di fogna, ma la conclusione sarà la stessa."
"E il ritorno? Insomma, mi pare che stiamo dimenticando che l'Altopiano è in mano alla famiglia Tyrell, e noi non potremo tornare ad Approdo del Re senza problemi, se preleveremo Gormon e Moryn." La voce di Jon Snow è carica di dubbi.
"La barca..." inizia Euron Greyjoy.
"Allungheremmo parecchio, pirata", prosegue Oberyn Martell. "Io opterei per deviare su Stelle al Tramonto, dove potremo contare sull'ospitalità dei Dayne, e dove potremo far sputare qualcosa di interessante ai prigionieri, se avremo un attimo di tempo. Fare ritorno ad Approdo passando per Sala dell'Estate non ci porterà via molto tempo, e soprattutto potremo avere la sicurezza di non essere inseguiti da dei fastidiosi fiorellini."
"Non so se possa essere sufficiente" fa pensieroso Jon Snow. "Presso Vecchia Città si trova Arnia del Miele, da tempo immemorabile sede della famiglia Beesbury. Ebbene, io sacrificherei parte delle nostre forze a capire se sono dalla nostra parte. Non è un'impresa in cui potremo avere la meglio con la forza, quindi il numero non sarà la nostra arma. Ecco la mia idea: potremmo mandare in avanscoperta tre piccoli gruppi formati da non più di quatto/cinque uomini ciascuno. Ogni gruppo avrà il compito di controllare rispettivamente i due ricercati ed anche gli Hightower; abbiamo solo sospetti su di loro, tuttavia è necessario ottenere delle prove di un loro eventuale coinvolgimento nel complotto ai danni del Regno, anche per sapere cosa aspettarci quando entreremo in città. Nel frattempo una piccola guarnigione potrebbe raggiungere Arnia del Miele ed appurare la fedeltà dei Beesbury ed eventualmente chiedere il loro aiuto. A questo punto gli uomini a nostra disposizione risulterebbero divisi in due grandi contingenti; il primo, ripartito in vari gruppi, attivo a Vecchia Città e presso Arnia del Miele, ed il secondo che entrerà in azione in un secondo tempo e che fungerà di supporto per l'arresto dei traditori. Durante la seconda fase del piano, ovvero la cattura, i gruppi dovranno agire quasi contemporaneamente, al fine di tagliare la fuga sia a Ser Tyrell sia a maestro Gormon nel caso avessero avvisaglie del pericolo che incombe su di loro."
"La tua idea, ragazzo", esclama ser Arthur, "non tiene conto di come faremo a catturare i nostri nemici, però... Avere una base a Arnia del Miele potrebbe essere una buona idea, ma dobbiamo capire come agire qui a Vecchia Città."
A voce bassa e ferma, ser Brynden si fa avanti: “Dobbiamo in primis essere cosapevoli del fatto che ci saranno occhi e orecchie praticamente ovunque. Se quello che abbiamo scoperto è vero, è anche possibile che parte delle guardie di Vecchia Città e dei maestri della Cittadella sia già schierata contro il nostro amato sovrano. Non mi stupirei nemmeno che i traditori siano già a conoscenza della cattura di Ser Mark e abbiano preparato qualcosa per una nostra visita.”
“In secondo luogo: gli obbiettivi che ci proponiamo. Dobbiamo catturare due membri di spicco della casa Tyrell, due persone che sarà difficile trovare nello stesso posto. Si può supporre che Maestro Gormon sia alla Cittadella, mentre ser Moryn potrebbe essere alla caserma della Guardia.
Siamo pochi, e in uno scontro armato la vittoria sarebbe fin troppo facile se ci troviamo schierata contro la Guardia Cittadina.
“Fino ad adesso hai esposto cose che sapevamo più o meno tutti, cavaliere”si spazientisce il principe Oberyn, ansioso di entrare in azione
“Infatti, ma credo fosse opportuno ribadirle, principe. Ecco il mio piano, che vi anticipo subito, è rischioso…specie per voi principessa-dice volgendo gli occhi azzurri su quelli spendidi e viola della giovane Targaryen-infatti se verrà rifiutato, potrò ben capire”
La principessa Rhaenys annuisce gravemente
“Esponete il vostro piano, ser, poiché non è certo il coraggio che manca alla mia casa e al mio sangue”
Brynden annuisce, cosapevole che gli occhi sono tutti puntati su di lui, ma soprattutto sente quelli della principessa. Quello che stava per proporre non era degno di un membro della guardia reale: lui doveva proteggere quella ragazza….ma se volevano riuscire…
“Il mio piano si basa sul fatto che solo una parte delle guardie sia disposta a tradire il re, ma che l’altra non sia ancora consapevole di quello che sta accadendo. Se Ser Moryn avesse reso partecipe tutta la guardia del tradimento, di certo si sarebbero creati dei disordini da parte di chi è ancora fedele al re. E anche se questi disordini fossero stati sedati, state certi che almeno un corvo messaggero sarebbe arrivato ad Approdo del re…”
“Si cavaliere, credo di poterti dare ragione” approva Oberyn
“La situazione è più difficile per quanto concerne la fedeltà dei Maestri della Cittadella, ma credo che una volta che avremmo Moryn nelle nostre mani, l’altro sarà più semplice da catturare, per lo meno a livello di resistenza fisica.”
“Dunque voi proponete di puntare su un solo obbiettivo”dice Ser Arthur
“Dico di puntare prima su uno e poi sull’altro. Il numero è già piccolo e se ci dividiamo sarà anche peggio”
“E quindi cosa proponete…?”
Brynden alza lo sguardo su Rhaenys, gli altri scompaiono dalla sua mente. Al suo piano basta solo il coraggio di una singola persona: quella ragazza, così fiera e orgogliosa.
“Che la principessa affronti da sola ser Moryn, con solo il suo protettore affianco”
Un coro di proteste si leva immediatamente. Alcuni gridano al complotto, Ser Arthur è pronto a snudare la spada, solo per il fatto che una cappa bianca abbia proposto una simile cosa. Solo due persone stanno zitte: la principessa, i cui occhi viola non si spostano da quelli azzurri di Brynden e Jon Snow i cui lineamenti duri del nord non tradiscono emozione.
“Fermi tutti!-esclama la principessa saettando ciascuno dei presenti con lo sguardo-Voglio sentire il resto….andate avanti cavaliere, ve ne prego”
“Mia signora,-ringrazia ser Brynden con un cenno del capo. Ormai parla solo con lei, è lei quella che deve decidere- Sapendo di essere diretti a Vecchia Città mi sono documentato e ho cercato, negli archivi di Approdo del Re, quello che ora vorrei mostrarvi.”
Tira fuori da una sacca del cavallo un foglio, ripiegato su se stesso diverse volte, che si rivela essere una mappa. Tutti si avvicinano all’ex Cavaliere della Porta Insanguinata che si inginocchia a terra per stendere la carta.
“E’ Vecchia Città”riconosce Oberyn
“Permetti una correzione principe, questa è la vecchia Vecchia Città”
Tutti si guardano perplessi
“Vedete, ho pensato che un posto importante come Vecchia Città, abbia avuto per forza rifacimenti su rifacimenti. E soprattutto non possono mancare i passaggi segreti e le vecchie condutture delle fogne. Sono pronto a scommettere che ce ne sono ovunque….da Castel Granito, ad Approdo del Re, a Nido Dell’Aquila…fino a Vecchia Città. Ho pensato sarebbe stato utile conoscerli…ma qui la mia fortuna è andata oltre. Qualcuno di voi ha una mappa attuale di Vecchia Città?”
Subito Ser Arthur passa la propria. La pianta, sebbene diversa in diversi tratti è facilmente riconoscibile.
“Guardate-dice Brynden mettendo le due mappe accanto e indicando un punto in quella di Ser Arthur-questa è la caserma….e proprio sotto- posa il dito nell’altra mappa-ci sono i vecchi condotti…”
“Notevole cavaliere-ammette la principessa-e dunque cosa proponete?”
“Mia signora, quello che vi chiedo è di andare alla caserma e di far valere i vostri diritti, pretendendo che il traditore venga consegnato. Ovviamente vi chiedo di indossare sotto gli abiti una cotta di maglia per proteggervi il più possibile….perché spero di scatenare una sommossa”
“Una sommossa!”lo sguardo di Oberyn si accende
“Si principe: noi altri, opportunamente coperti da mantelli, andremo nelle fogne, dubito che si siano curati di chiudere vecchi condotti o simili. Questa mappa è parecchio accurata e sbucheremo entro la caserma. Ho notato che è fatta come secondo modelli canonici, quindi non dovremmo avere difficoltà ad orientarci. Ci metteremo in punti strategici, dice indicando varie zone del cortile.
Il cardine del mio piano è il seguente: non tutti i traditori, se non lo stesso ser Moryn reggeranno il fatto di sentirsi scoperti dalla loro principessa…si sentiranno alle strette e ordineranno di catturarla.
Ora signori…ciascuno di noi ha avuto a che fare con delle guardie: come si reagisce quando si vede la propria principessa in pericolo?”
Tutti tacciono…il piano di Ser Brynden inizia ad essere chiaro a tutti.
“Noi individueremo i traditori, se sono a distanza accettabile li coglieremo di sorpresa. Altrimenti tireremo via i mantelli e ci porteremi vicini alle guardie perplesse che non capiscono perché i loro commilitoni cercano di catturare la principessa. Scommetto tutto quello che volete che tra capitani che conoscono da sempre, ma che si rivelano completamente diversi da quello che credevano e nobili sconosciuti che gridano di difendere la principessa, un soldato sceglie i secondi. Se come penso io, almeno due terzi dei soldati sono all’oscuro di tutto, la guardia cittadina sarà nostra in poco tempo. Non so se Ser Moryn sarà lì, ma di certo gli leviamo l’appoggio dei soldati e lo mettiamo alle strette. E poi ci si dirige alla Cittadella….dove si spera di ottenere lo stesso effetto, con le guardie a noi fedeli pronte a testimoniare….
Ecco il mio piano signori: semplice, basato sull’onestà e sull’onore di soldati fedeli al nostro re. Il rischio è notevole, specie per voi principessa-dice rivolto alla ragazza- quindi vi chiedo la vostra opinione. Se voi accetterete, vi chiedo solo una cosa….ho cercato nella mappa una via fogniaria che porti fuori dalla città. E’ abbastanza vicina a dove vi troverete voi, nel cortile. Quindi, se le cose si mettono male, vi prego di non tentare atti coraggiosi, ma di scappare. Noi siamo uomini d’arme: il periocolo di morire in battaglia ci è inculcato sin da quando impugnamo la spada di legno da bambini. Ma voi…siete tra le persone più coraggiose che conosca. Se gli dei avessero deciso diversamente per me e mi avessero dato dei figli, avrei preferito avere una figlia come voi che dieci figli maschi. Quindi ve ne prego-le prende la mano candida- a nome di tutti, se il mio piano viene accettato e va male, tralasciate l’eroismo e il coraggio e non date a vostro padre un dolore così grave. Scappate per le fogne e tornate ad Approdo del Re.”
La principessa annuisce grave, il pallore che accentua ancora di più la sua bellezza.
Ser Brynden annuisce, le lascia la mano e si rivolge a ser Arthur
“Ecco il mio piano capitano, con tutti i pro e i contro. Che ne dite?”
Ser Arthur, pensieroso, volge lo sguardo verso la principessa: “Molto bene ser Brynden. Se anche la principessa Rhaenys è d’accordo io approvo questo piano, però esigo che ci sia qualcuno ad accompagnarla entro le mura della città. Miei lord?”
Prima che qualcuno potesse anche solo parlare, fu la principessa stessa a rompere gli indugi: "Non c’è bisogno che gli altri diano il loro avvallo cavaliere. La soluzione proposta da ser Brynden offre ampi margini di successo, ed è questo che conta. Il fatto che io debba andare incontro a molti rischi poi, è del tutto irrilevante: sono una Targaryen quanto Aegon il Conquistatore, quando Aemon Cavaliere di Drago e quando Baelor Spezzalancia, e non saranno certo due ribelli a impaurirmi. Dunque signori, se nessuno ha qualche altra soluzione da proporre adesso la decisione è presa."
Con un sospiro, Arthur annuisce. "La decisione è presa. Ser Brynden, la vostra vita è legata a doppio filo a quella della principessa. Se qualcosa dovesse accaderle..."
"Non accadrà." La voce di Jon Snow è dura. "Ser Brynden non sarà il solo a proteggere la principessa."
Jaime Lannister annuisce con fare deciso, e avanza verso Rhaenys quasi a proteggerla fisicamente, mentre pian piano tutti si predispongono all'attuazione del piano proposto dal nuovo Manto Bianco.

Inviato da: Lord Beric il May 23 2008, 05:09 PM

Il gruppo si ritrova ad Arnia del Miele, la cui fedeltà, secondo quanto suggerito da Jon Snow, era stata accertata dal piccolo gruppo di soldati di scorta.
Lord Beesbury, chino in avanti dal suo scranno, osserva quasi impaurito il fiore della nobiltà del reame che affolla la sua sala, e il prigioniero legato condotto al suo cospetto.
"Raccontatemi la vostra storia."
I nobili si guardano esitanti, poi, con un cenno, ser Arthur fa un cenno a Brynden Tully. Il Pesce Nero avanza, si inchina di fronte al signore del castello e inizia a raccontare con la sua voce roca.

Ci incamminammo verso uno degli accessi alle fogne sparsi nelle campagne intorno a Vecchia Città. Il fetore che usciva da quel tunnel era opprimente, ma nessuno storse il naso, tutti presi e concentrati negli ultimi preparativi per la partenza.
I foderi delle spade vennero oliati, le cinghie delle cotte di maglia vennero sistemate.
Quelli che dovevano entrare nelle fogne si coprirono con logori mantelli da viaggio.
Anche alla principessa venne fatta indossare un cotta di maglia e mentre gliela sistemava, ser Arthur non smise mai di ripeterle di non correre inutili rischi.
Appena prima della partenza, mi avvicinai ai due.
“Principessa, per ridurre al minimo i rischi in cui potrete incorrere, è imperativo che tutti noi si sia già preso posizione nel momento in cui voi arriverete nella caserma, in modo da poter intervenire subito in caso di bisogno. Vi chiedo dunque di attendere all’esterno delle mura della città. Manderò uno dei miei uomini ad avvisarvi che tutto è pronto, e a guidarvi verso la caserma.
Stando alla mappa della città non deve essere troppo lontana dalle mura”
La principessa acconsentì a questa ulteriore precauzione.
“Aspetterò che mi veniate a prendere, ser Brynden. Tuttavia, come membro della famiglia reale, sarebbe meglio se venissi accompagnata da un cappa bianca, per rendere ancora più ufficiale il mio ruolo qui a Vecchia Città”
Ser Arthur intervenne in suo favore.
“La principessa ha ragione. Ser Brynden, voi siete l’ideatore del piano, però è da poco che siete nella Guardia Reale e i soldati nella caserma potrebbero non riconoscervi come tale e non essere intimoriti dalla vostra presenza. Io invece porto la cappa bianca da molto tempo e il mio nome è orami legato a quello della Casa Targaryen. Accompagnerò io la principessa come suo protettore”
Ci dividemmo.
Entrammo nel condotto delle fognature, arrancando nella melma che arrivava fin quasi alle ginocchia. L’odore si faceva sempre più insopportabile andando avanti, e l’aria ben presto divenne calda e densa. Il fumo delle torce contribuiva a rendere la respirazione difficoltosa.
Avanzammo in silenzio, con l’unica compagnia dei topi e dei ratti che abitavano in quei tunnel.
Dopo alcune miglia la situazione migliorò: evidentemente eravamo arrivati sotto alla città, c’erano passerelle di legno e pietra ai lati del canale entro cui scorreva la melma, e potemmo avanzare più agevolmente.
Notammo delle luci filtrare dal soffitto, provenienti da qualche tombino o da qualche scolo posizionato lungo le stradine della città.
Dopo parecchi minuti qualcuno ruppe il silenzio.
Euron Greyjoy e jon Arryn stavano battibeccando circa alcuni trascorsi del pirata delle Isole di Ferro, quando il principe Oberyn li interruppe.
“Fate silenzio, ormai dovremmo esserci”
Osservai di nuovo la mappa che avevo scovato negli archivi di Approdo del Re.
“Miei lord, ci siamo. Proprio sopra di noi c’è la caserma – mostrai la mappa al resto del gruppo – e queste sono le uscite dalle fogne che dovremmo utilizzare per evitare di dare nell’occhio.”
“Conosco la caserma di Vecchia Città – intervenne il principe Oberyn – il cortile interno è attraversato da molta gente che vende merce o chiede l’elemosina. Potremmo aspettare la principessa direttamente li senza dare nell’occhio.”
“Molto bene. Andiamo”
Uscimmo dalle fogne utilizzando delle scale di metallo saldamente fissate alle pareti. Una volta fuori ci ritrovammo in una stradina deserta e sporca non meno dei tunnel che avevamo appena lasciato.
Mostrai la cartina di Vecchia Città ad uno dei miei uomini
“Appena ci saremo sistemati nel cortile della caserma, dirigiti senza farti notare verso le mura e guida da noi la principessa e ser Arthur”
Il soldato annuì.
Ci dirigemmo verso la caserma divisi in gruppetti da due o tre persone, nascondendo al meglio le armi e i volti sotto ai mantelli.
Nell’ultimo tratto di strada che percorsi insieme con Jon Snow nessuno ci degnò di uno sguardo, e in poco tempo arrivammo a destinazione.
Osservai il cortile della caserma, e quello che vidi mi piacque molto:
vi era qualche gruppetto di guardie cittadine che oziava annoiato nello spiazzo, mentre dall’edificio principale ogni tanto usciva una pattuglia, diretta a presidiare le strade.
Un intenso via vai di gente tuttavia, rendeva quel luogo molto caotico. Vi erano carri di mercanti che urlavano a gran voce per reclamizzare la loro merce, puttane che facevano lo stesso in modi molto più suadenti e mendicanti che chiedevano l’elemosina ad ogni angolo.
Osservando attentamente due di quei mendicanti, riconobbi il principe Oberyn e Euron Gryjoy, perfettamente immedesimati nella parte.
Jon Arryn e Jaime Lannister se ne stavano in disparte seminascosti dietro al carro di un mercante, mentre gli uomini della nostra scorta che ci avevano accompagnati si comportavano come se fossero comuni passanti.
Impiegammo appena pochi minuti per riconoscerci tutti, e ci mettemmo in posizione.
Feci un cenno ad uno degli uomini dietro di me, e questi partì per andare ad avvisare la principessa.
Passarono pochi minuti, quando d’un tratto molte delle teste presenti si voltarono.
Maestosa come una regina dell’antica Valyria, la principessa Rhaenys fece il suo ingresso nel cortile della caserma cavalcando un maestoso cavallo nero, con al suo fianco ser Arthur Dayne, splendido nella sua armatura bianca.
Dietro di loro venivano 8 soldati con le effigi dei Targaryen.
Vidi la principessa fermarsi nel centro del cortile, e passarono pochi attimi prima che una delle guardie si prostrò ai suoi piedi.
“Mia principessa – disse riconoscendo la giovane Targaryen – sono a vostra completa disposizione. Mi dica come posso servirla”
La principessa lo squadrò dall’alto, quando parlò il suo tono fu di una regalità incredibile
“Soldato, è mio desiderio parlare con ser Moryn Tyrell, capitano della guardia di Vecchia Città. Conducilo qui davanti a me. Ora. Chiama anche tutte le guardie che al momento sono presenti nella caserma.”
Il soldato quasi inciampò per soddisfare gli ordini della principessa, e a poco a poco la piazza si riempì di soldati.
Alcuni di loro, vedendo il caos che vi regnava, presero a mandare via i mercanti e le puttane che facevano di quel cortile un mercato.
Infine uscì ser Moryn. Subito notai che appariva teso e nervoso. La presenza della principessa lo metteva a disagio.
Le sue parole confermarono questa mia impressione
“Mia signora, è un onore per noi avervi qui. In cosa posso servirvi?”
Quando parlò, la principessa non si rivolse a lui direttamente, ma a tutta la gente presente nel cortile.
“Uomini di Vecchia Città, sono qui per questioni molto importanti! Recentemente è stato scoperto un tradimento a corte!! Qualcuno ha tramato per prendere il potere e assassinare il mio amato padre, e vostro Re, dal Trono di Spade!!”
Fui felice di notare che coloro che finsero stupore erano pochi. La maggioranza delle guardie presenti era esterrefatta, e alcuni tra i più desiderosi di mettersi in buona luce agli occhi della Corona offrirono la loro spada a Rhaenys rinnovando promesse di fedeltà e offrendo il loro contributo. Il piano sembrava avere ottime possibilità di riuscita.
Gli occhi viola della principessa si rivolsero poi a ser Moryn, gelidi come il ghiaccio della Barriera e penetranti come gli artigli del più feroce drago.
“Ser Moryn, il traditore Mark Mullendore ha fatto il vostro nome, insieme a quello del Maestro Gormon della Cittadella. Siete quindi accusato di cospirare contro il vostro legittimo sovrano. Vi ordino dunque di rendere conto di quanto è stato detto su di voi. Consegnate la spada e lasciatevi condurre davanti alla giustizia-le labbra della principessa si dischiusero in un sorriso gelido-Se siete innocente non avrete nulla da temere”
Quelle parole avevano lasciato il cortile silenzioso, sembrava impossibile che ci fossero tanti uomini. Gli unici suoni che si udivano erano quelli delle bandiere su dei pennoni, agitati dalla leggera brezza. Ma poi guardai Ser Moryn e tutto quel silenzio parve spezzarsi: un lento ma inesorabile brusio si fece avanti dalla folla di soldati, mentre il traditore cercava di nascondere un pallore fin troppo evidente
“Vostra Altezza non può disonorarmi con queste accuse….-balbettò-ho sempre servito fedelmente la corona…”
“Allora non avrete problemi a dimostrarlo”ribadì prontamente la giovane Targaryen
Il brusio divenne sempre più forte, e il mio sguardo corse alla folla di soldati. Come sospettavo erano tutti sorpresi da quanto detto, ma alcuni erano invece nervosi non meno del loro comandante. Feci un cenno a Jon Snow che annuì impercettibilmente: ecco coloro che erano partecipi del tradimento….una rapida occhiata me ne fece individuare una ventina almeno, tutti soldati di rango. Probabilmente ve ne erano almeno una cinquantina, contando quelli che erano fuori dalla nostra visuale.
Mi preparai a scattare, consapevole che quello che sarebbe accaduto nei prossimi secondi sarebbe stato fondamentale. Ser Moryn sudava freddo ormai: un animale preso in trappola, ma sapevo bene che è proprio quando una bestia si sente condannata che diventa maggiormente pericolosa, in quanto non ha niente da perdere.
“Guardie!-disse improvvisamente-Catturatela! E uccidete la sua scorta”
Mi dissi che era arrivato l’attimo cruciale. Le guardie, come previsto, erano sbalordite di un tale ordine e restavano perplesse, incerte se dare retta al loro comandante o se restare fedeli a Rhaenys, che continuava a restare gelida in groppa al suo cavallo.
Improvvisamente alcuni uomini fedeli a Moryn presero l’iniziativa e iniziarono ad incitare i soldati contro la principessa e i suoi uomini.
Era quello il momento di intervenire. A un tacito segnale, io e Jon Snow ci levammo i mantelli e ci facemmo avanti nel cortile.
“Soldati!-gridai-Quella è la vostra principessa! La figlia del vostro legittimo sovrano! Quale comandante ordinerebbe di alzare le armi contro di lei e la sua scorta!? DIFENDETE LA PRINCIPESSA!!!”
Il ruggito di risposta mi riempì di soddisfazione. Colsi il rapido cenno di assenso di Snow e poi mi lanciai alla carica dei pochi uomini che si facevano avanti, disperati. Intanto anche i miei compagni si erano fatti avanti. I capelli biondi di Jamie Lannister splendevano quanto la sua cappa bianca e ci fu un boato di ovazione quando gli uomini riconobbero il famoso cavaliere. Il principe Oberyn si fece avanti con la sua lancia e versò il primo sangue, contro un capitano che gli si era fatto avanti con cieca rabbia. Un colpo rapido e felino, che qualsiasi guerriero riconosce come perfetto.
Ormai i traditori era in fuga, o si facevano avanti. I soldati eccitati alla vista del sangue e infervorati dalla situazione iniziarono a braccarli, quasi non li avessero mai conosciuti.
Ben presto risuonarono urla di terrore in quel cortile, la brama di combattere stava esplodendo con troppa rabbia. Si lottava compagno contro compagno.
“Fermi!-gridai-Ogniuno ai suoi ranghi! Catturate i prigionieri…ma non fate loro del male! Ci servono VIVI!”
Anche se la brama di combattere era forte, quelli erano dei soldati abituati alla disciplina. Sentii che anche i miei compagni li richiamavano all’ordine, e quello che rischiava di diventare un caos, stava invece tornando a essere una caserma ordinato.
Con la coda dell’occhio mi volsi verso la principessa, indenne e gelida sopra il suo destriero nero. Aveva osservato la scena con gelido distacco. Davanti a lei stava ancora ser Moryn, pietrificato da quello che era successo. Mi feci avanti, certo che la situazione era calma e mi portai vicino a lui
“Traditore!-esclamai snudando la spada-Arrenditi e dammi le tue armi!”
Ser Moryn parve accorgersi solo in quel momento di avere una spada attaccata alla cintura. Un sorriso nervoso gli incurvò le labbra
“Pesce Nero!-esclamò snudando l’arma-A noi!”
Era un duello perso in partenza per quell’uomo, ma decisi di non sottovalutarlo. Intorno a noi si era creato lo spazio suffuiciente per un duello e ora il silenzio tornava a farla da padrona. Da un lato, la principessa con Ser Arthur accanto a lei, e la scorta reale, osservavano gelidi come statue. Dall’altra i miei compagni si erano fatti avanti, con alle spalle le guardie silenziose, molte delle quali tenevano fermi dei prigionieri. Ora si sarebbe decisa la sorte di quello che era stato il loro comandante.
Il duello non durò che pochi minuti. Moryn iniziò subito ad attaccare selvaggiamente. Una serie di colpi dati senza nessuna razionalità, la mossa peggiore che si possa compiere in un duello.
Lo lasciai sfogare per qualche minuto, limitandomi a parare e deviare i colpi. All’ennesimo attacco gli colpiì il polso col piatto della lama, e la sua spada cadde a terra.
“Arrenditi”dissi con calma
Lui fissò con lo sguardo la spada a terra, ma prevenni ogni sua idea e la allontanai con un calcio. Ma l’uomo è un animale tenace che non si arrende nemmeno davanti all’evidenza della sconfitta.
Prese lo stiletto che aveva attaccato al polso e si scagliò con cieca furia contro la principessa. Fu un attimo e la mia spada era penetrata nella sua schiena. La sabbia della caserma iniziò a tingersi di rosso, mentre lo stiletto cadeva dalla mano inerme. Gli occhi del traditore fissavano quelli di Rhaenys che nonostante l’orrore della morte non mosse uno zigomo del suo perfetto volto.
Estrassi la spada e il corpo cadde senza vita nella sabbia
“Altezza Reale-dissi-Mi spiace di aver ucciso il traditore, che poteva darci informazioni. Ma egli aveva alzato le armi contro di voi”
“Cavaliere-sorrise la principessa-Dalla guardia reale non pretendo altro”
I prigionieri erano una cinquantina, la maggior parte spaventata. Li facemmo gettare in prigione e decidemmo come agire. Ser Moryn era morto, restava solo Maestro Gormon.
“La cosa migliore da fare è agire subito”dissi ai miei compagni una volta dentro l’ufficio di Moryn
“Approvo-disse il principe Oberyn-non dobbiamo dare a Gormon il tempo di scappare”
“Principessa-continuai-Vi chiedo il permesso di andare alla cittadella con cento uomini e convincere Gormon a consegnarsi coi suoi compagni.”
“E sia cavaliere, ma verrò con voi-rispose la ragazza-sarò scortata dalle Cappe Bianche e dal Principe Oberyn. Voi altri, amici miei, resterete qui a organizzare la caserma”
La Cittadella appariva deserta, con le pesanti porte sbarrate. Evidentemente la notizia di quanto era successo ci aveva preceduti.
“Maestri della Cittadella!-esclamai-Siamo qui perché venga fatta giustizia. Ser Moryn è morto da traditore e sappiamo che anche Maestro Gormon ha cospirato contro la corona. Non vogliamo spargere sangue di uomini che non sanno impugnare armi…di conseguenza chiediamo che il traditore ci venga consegnato!”
Non giunse risposta, e ordinai alle guardie di disporsi in posizione di attacco. Forse sarebbe bastata solo una prova di forza e avrebbero ceduto. Con mia sorpresa invece le pesanti porte vennero aperte. Dei ragazzi, di certo dei novizi, data la loro giovane età si fecero avanti.
“Cavaliere-disse uno di questi, la voce ancora incerta dell’adolescenza-Maestro Gormon si è rinchiuso nel suo studio con alcuni altri di noi, ma non accenna ad uscire. Ti preghiamo di risolvere tu la questione, ma gli anziani ti supplicano di non spargere sangue.”
Annuiì e mi feci avanti col cavallo, seguito dal principe Oberyn. Prendemmo dieci uomini di scorta e ci facemmo condurre dai novizi nei meandri della Cittadella. Ogni tanto scorgevamo lo sguardo di qualche studioso impaurito: i Maestri non si mostrarono affatto.
“Dove sono i vostri superiori”chiede Oberyn mentre con lo sguardo scrutava ogni angolo pronto a difendersi da qualsiasi agguato.
“Il consiglio dei maestri si è riunito non appena si è saputo che Mestro Gormon aveva dato prova della sua colpevolezza scappando nel suo studio-spiegò il giovane dai capelli neri-E ora cercano di capire cosa è successo. Ci hanno ordinato di portarvi da Gormon e vi pregano di portarlo via”
“Capisco”commentai. Evidentemente la giustizia del re era temuta. Forse il consiglio dei maestri non era del tutto all’oscuro di quello che stava accadento, ma ora metteva le mani avanti consegnando il colpevole.
Arrivamo davanti a una massiccia porta di legno e i novizi si fecero da parte
“Gormon-esclamai-Apri la porta e consegnati alla giustizia del re!”
Nessuna risposta
Feci un cenno alle guardie e mi spostai. Una di loro aveva una pesante ascia, con la quale colpì pesantemente la serratura diverse volte, fino a quando questa non cedette con uno schianto. Le guardie sciamarono nella stanza. Come mi feci avanti seguito dal principe, vidi una decina di uomini, con le vesti da studioso e le pesanti catene di metallo al collo che stavano in un lato della stanza: alcuni tremanti, altri rassegnati, uno solo calmo e pronto a tutto Gormon.
“Brynden Tully suppongo-disse con calma-Principe Oberyn”
“Gormon-iniziai-ti consegni senza combattere?”
“La tua spada è ancora intrisa del sangue di mio fratello-disse fissandomi con occhi vacui-io non ho armi con cui combatterti, e anche se le avessi prevarresti su di me.”
Approvai con un cenno del capo, e ordinai alle guardie di farsi avanti per catturare tutti i traditori.
Gormon tuttavia non si fece prendere
“Fermi-disse con disprezzo ai soldati-anche se sotto accusa sono sempre un nobile, e come tale devo essere trattato. Ser Brynden mi fareste l’onore di essere voi a scortarmi?”
La proposta mi lasciò alquanto perplesso e soprattutto diffidente. Ecco le due facce della sconfitta: da una parte la disperazione e la furia cieca di Moryn, dall’altra la calma e la rassegnazione di Gormon e….
Mi feci avanti, lui restava immobile, troppo troppo calmo. E questa calma non era sfuggita nemmeno al principe Oberyn: una serpe sa riconoscere la calma prima dell’attacco del rettile.
Gormon pareva indifeso, mancava un metro a raggiungerlo: lessi l’ombra di un sorriso nei suoi occhi ed ebbi la conferma. Mi ritirai di scatto mentre il pugnale saettava verso di me. Lo sentiì sfiorarmi i capelli e poi andare a sbattere contro il muro.
Contemporaneamente la lancia della Vipera di Dorne era al collo di Gormon che ora non rideva più con lo sguardo, ma ci fissava con odio.
“Prenderò questo tuo gesto come un’ulteriore prova di colpevolezza” mi limitai a dire mentre le guardie lo prendevano.
Uscimmo dalla Cittadella con i prigionieri al seguito: li portammo alla caserma dove vennero messi in prigione. In particolare Gormon fu isolato dagli altri e sorvegliato con particolare cura.
Su mio consiglio la Cittadella venne presidiata da cento uomini. Per la sicurezza, facemmo intendere, nostra e loro.
Un traditore era morto, ma l’altro era vivo e poteva parlare. Mandammo un corvo messaggero ad Approdo del re per sapere quali fossero gli ordino del sovrano.
Tutto si era concluso in nemmeno un giorno, pensai soddisfatto, grazie a una mappa delle vecchie fogne, alla fedeltà delle guardie e l’incomparabile coraggio della principessa Rhaenys.


Un silenzio irreale era calato mentre, spinti dal racconto del Pesce Nero, i nobili di Westeros rivivevano quegli istanti. Gli occhi della principessa Rhaenys brillavano ancora al ricordo degli intensi avvenimenti che l'avevano vista protagonista.
E fu proprio lei, il volto bellissimo una maschera glaciale, a voltarsi per prima verso Gormon Tyrell: "E ora ditemi la verità, vi farò parlare, com'è vero che in me scorre il sangue del Drago."

Inviato da: Koorlick il May 25 2008, 10:25 PM

"Cosa avete intenzione di fare di quest'uomo?", chiede infine lord Beesbury. "Lo porterete a corte, oppure preferite interrogarlo qui?".
"Credo che la cosa più urgente sia interrogarlo, mio signore", risponde Arthur Dayne. "Solo dopo aver sentito cosa ha da dirci, potremo decidere se sia più opportuno tornare a corte, muoverci verso Lannisport, dove dovrebbe avvenire l'attacco, secondo le parole di ser Mark, oppure altro ancora".
Tutti convengono con le parole della Spada dell'Alba.
"Se è così, cavaliere", riprende lord Beesbury, "ovviamente potete avere a disposizione la sala delle torture, nei sotterranei del mio castello. Se non avete nulla in contrario, tuttavia, gradirei essere presente anch'io all'interrogatorio. Ho sempre sperato di vedere un arcimaestro soffrire - soprattutto un arcimaestro arrogante come Gormon".

Lord Beesbury accompagna dunque i suoi nobili ospiti nei sotterranei. Due guardie scortano maestro Gormon, che, una volta nella cella, viene posto su una sedia, a petto nudo. Il torturatore di Arnia del Miele ha in mano un tizzone ardente.
"Maestro Gormon, parlerò schiettamente. ", inizia ser Arthur. "La vostra congiura è stata ormai scoperta: il magistro Illyrio Mopatis e ser Mark Mullendore sono stati catturati, lord Redwyne è fuggito, vostro fratello è morto. Sappiamo che è coinvolto il Bastardo di Grazia degli Dei, che avete prelevato oro dal tesoro reale e che con esso avete ingaggiato la Compagnia Dorata. Sappiamo che l'attacco iniziale avverrà a Lannisport e, anche se sospettiamo che questo sia solo un diversivo, siamo ormai pronti ad affrontarlo. Ma vorremmo evitare ulteriori spargimenti di sangue e dolori per la nostra terra... e per voi.
Ebbene, prima che il nostro torturatore cominci la sua opera, cosa intendete rivelarci? Fino a che punto la vostra famiglia è coinvolta in questa vicenda? Cercate di essere convincente, maestro".
Gormon guarda ser Arthur Dayne con volto glaciale. Nessuna reazione.
Ad un cenno di lord Beesbury, il torturatore inizia il suo lavoro, marchiando a fuoco l'arcimaestro.
Non un urlo, non un lamento.
"Gormon, ti decidi a parlare?", insiste ser Arthur. "Perché avete fatto tutto questo? Non avete a cuore le sorti del nostro reame?"
"Le abbiamo", risponde Gormon, lo sguardo carico d'odio.
Il torturatore riprende la sua opera, e finalmente sul volto dell'arcimaestro compare una smorfia di dolore.
"Non vi dirò nulla, come nulla vi avrebbe detto mio fratello, come nulla avrebbe dovuto dirvi ser Mark - che la pagherà con la vita, naturalmente", dice, tra le sofferenze.
"Ser Mark riteneva che, come premio per i suoi servigi, gli sarebbe stato donato l'Altopiano", commenta il lord comandante della Guardia Reale. "Ha confessato solo dopo che Euron Greyjoy gli aveva promesso lo stesso premio da parte nostra".
"L'Altopiano?", chiede maestro Gormon, mentre un'espressione irridente si fa strada sul volto sofferente. "E voi credete davvero che i Tyrell avrebbero lasciato a qualcun altro l'Altopiano? Ser Mark si illudeva, naturalmente".
"Cosa gli sarebbe stato concesso, allora?", chiede ser Arthur.
"Forse Vecchia Città. Forse Arnia del Miele", dice il maestro, mentre il torturatore insiste a marchiarlo. "Non ho idea di cosa avesse in mente quel grassone di mio nipote".
Una voce dal sen fuggita. Lord Bessbury lancia uno sguardo preoccupato al lord comandante, poi prende la parola. "Dunque i Tyrell sono coinvolti fino a questo punto? C'è vostro nipote, il signore di Alto Giardino, dietro tutto questo?".
"I discendenti di Garth Manoverde", sospira maestro Gormon. "Siamo i diretti discendenti della casa Gardener: la nostra nobiltà viene da lontano - il nostro dominio su Westeros è più antico di quello dei draghi".
"Vostro nipote si trova ad Alto Giardino?", chiede ser Arthur, allarmato.
"Noi abbiamo inventato la cavalleria, nostre sono le leggende più amate ed imponenti", continua Gormon. Il torturatore, che si era interrotto non appena il maestro aveva iniziato a parlare, ad un cenno di lord Beesbury riprende la sua opera, strappando grida di dolore al maestro, che continua: "Non abbiamo mai avuto il posto che ci competeva, nei Sette Regni...".
"Dov'è vostro nipote?", insiste lord Beesbury.
"Dov'è andato dopo aver lasciato la corte?", aggiunge ser Arthur.
"Non è più ad Alto Giardino, no", confessa maestro Gormon, con un sospiro di sollievo, non appena l'aguzzino fa una pausa. "Siamo alla vigilia della presa di Lannisport, ormai: mancano pochi giorni, forse poche ore - certo Mace non ha intenzione di perdersi un simile evento... e poi deve prendere gli ultimi accordi".
"Accordi con chi? E dove?", lo incalza ser Arthur. Ormai le difese dell'arcimaestro sembrano fiaccate, ed il suo silenzio pare interrotto definitivamente.
"Emissari di Aemon il Guercio", balbetta. "Il tesoro reale. Al vecchio castello. Vicino a Lannisport.", dice, crollando.
"Quale castello?", insiste lord Beesbury.
"Si chiama Monte Fiorito. Era un avamposto dei Gardener in Occidente... ma ora è in disuso...". Sono le ultime parole che maestro Gormon pronuncia, prima di svenire, sfiancato dalla tensione e dalla tortura.

Approdo del Re, Lannisport o Monte Fiorito, dunque?
"Se prestiamo fede alle parole dell'arcimaestro, gli accordi tra lord Tyrell e la Compagnia Dorata verranno presi a Monte Fiorito", dice ser Arthur. "E' lì che si decideranno le sorti di questa ribellione: se riuscissmo a bloccare quell'incontro, magari cogliendo sul fatto lord Mace, forse potremmo ancora evitare l'attacco a Lannisport. La mia opinione, dunque, è che dobbiamo prendere Monte Fiorito, se lord Mace è ancora lì: potremo sfruttare ora l'aiuto di lord Beesbury, e probabilmente anche degli uomini della guardia di Vecchia Città, che hanno dimostrato di non essere in combutta con ser Moryn".

La via per Lannisport è un via vai di profughi, evacuati dalla città alle prime notizie della battaglia imminente. Ser Jaime freme di rabbia al pensiero dell'oltraggio fatto alla sua terra, e prega che suo padre sia già giunto a Castel Granito e abbia mobilitato le truppe. L'indignazione degli altri membri del drappello non è però da meno.
Fortunatamente, quando ormai Lannisport è a poco più di un giorno di viaggio, tra le notizie raccolte dai profughi ser Arthur è riuscito a coglierne alcune molto importanti: il re in persona si dice sia a pochi giorni di distanza dalla città, lord Tywin, pur non essendo riuscito a impedire lo sbarco dei ribelli, ne sta contenendo l'avanzata, nuove truppe stanno raggiungendo la città dalla terra e dal mare, non si sa con quali intenzioni... e, più di ogni altra cosa, lord Mace è a poche ore di distanza, e ha utilizzato un antico castello in rovina su un colle che domina la città come sua base, in modo da poter seguire in relativa sicurezza l'evolversi dello scontro.
Malgrado sia il tramonto, ser Dayne incalza il drappello a proseguire; è però notte inoltrata, una notte nera e senza luna, quando il gruppo si presenta all'imbocco di un vecchio ponte di assi e funi ormai in disuso da decenni. Malgrado la luce delle stelle non consenta di vedere il fondo del dirupo, il suono fragoroso di acqua corrente lascia presagire un torrente rigonfio d'acqua, il corso spezzato da innumerevoli massi e rocce.
Il ponte, da quel che si può vedere, non è in buono stato.
"E' escluso che possa reggere il peso dei cavalli corazzati della scorta", dice ser Arthur. "Ma io credo che sia importante arrivare quanto prima. Quindi...". Fa un cenno ad uno dei soldati. "ser Rosmond guiderà la scorta fino al prossimo ponte; io ed i miei nobili accompagnatori tenteremo una sortita".
Gli uomini della scorta, dunque, se ne vanno.
"Non possiamo comunque attraversarlo tutti assieme", da finalmente voce ai pensieri di tutti l'anziano lord Arryn. Un colpo di tosse è l'unico segno degli ultimi travagliati mesi sul vecchio signore di Nido dell'Aquila, ma lo sguardo fiero puntato verso la massa nera incombente del castello non lascia adito a dubbi sulla sua determinazione.
Jaime Lannister si muove furiosamente sul ciglio del burrone come il leone che adorna lo stemma della sua casata, e sbotta: "Bene, attraversiamolo uno alla volta, no?"
"Ho visto gomene messe peggio, anche se" commenta Euron Greyjoy, per una volta lo sguardo sarcastico sostituito da una genuina preoccupazione "non molte. Forse il peso di due persone lo reggerebbe..."
"Beh, uno o due, l'importante è fare in fretta", conclude Jon Snow, mettendo un piede sulla prima passerella. Il piede del giovane incontra solo il vuoto, e il ragazzo si ritrae di scatto, imprecando. "Alcune delle assi sono danneggiate!"
"Attraversarlo senza torce sarebbe una pazzia!", esclama ser Brynden.
"Quante ce ne sono rimaste?", la voce del principe Oberyn è bassa, ma in lui si sente l'eccitazione del cacciatore giunto vicino alla preda, e la frustrazione dell'essere bloccati ad un passo dal traguardo.
Rhaenys in persona va a controllare, dimentica, nella furia della caccia, persino del suo rango. "Solo una!"
Un gemito di costernazione si alza da ogni gola.
"Ricapitoliamo:" Jon Arryn è il primo a ritrovare l'abituale compostezza. "Il ponte non permetterà il passaggio di più di due persone alla volta."
"Non è possibile attraversare senza torce", prosegue Euron Greyjoy.
"E dobbiamo fare il più in fretta possibile, anche per evitare di perdere l'unica torcia che abbiamo" conclude la principessa Rhaenys.

"Molto bene, signori, come ci organizziamo per il passaggio?"

NB: le attuali indicazioni NON sono in qualche modo legate alla classifica.
Euron Greyjoy, avvezzo alle navi e a ponti sdrucciolevoli su mari in tempesta, è in grado di attraversare il ponte in 2 minuti.
Jon Snow, giovane e agile, ci impiega 4 minuti.
Il Principe Oberyn, dai riflessi pronti come la vipera di cui porta il nome, è in grado di compiere l'attraversamento in 6 minuti.
La principessa Rhaenys, cauta ma sicura, compie l'attraversamento in 8 minuti.
Ser Jaime Lannister, svelto ma appesantito dall'armatura bianca, ci mette 10 minuti.
Ser Arthur Dayne, posato e deciso, compie il tragitto in 12 minuti.
Ser Brynden Tully, attempato e non ancora avvezzo alla nuova armatura, impiega 14 minuti ad attraversare il ponte.
Infine, lord Jon Arryn, anziano e prudente, ci mette 16 minuti.

Note organizzative

Il portavoce deve inviare la soluzione dell’enigma entro mercoledì 4 giugno, alle ore 23.00 (compreso).
La soluzione consisterà nell'indicazione del tempo necessario per attraversare il ponte e della spiegazione del vostro metodo per raggiungere tale tempo.
Eccezionalmente, in questo caso, la classifica d'enigma sarà determinata dal tempo che verrà indicato nella risposta (chi riuscirà a raggiungere il tempo minore sarà considerato primo, e così via); solo in caso di parità si terrà conto del momento di arrivo della risposta. L'indicazione del metodo discriminerà tra risposte giuste e risposte sbagliate (saranno considerate errate solo le risposte senza indicazione del metodo, ovvero con un metodo che presenti errori di calcolo).

Oltre alla soluzione dell'enigma, in questo turno NON dovrà essere inviata l'indicazione dell'azione. Tutte le squadre che, oltre alla soluzione, invieranno anche un testo narrativo con la descrizione del modo in cui i personaggi dovranno attraversare il ponte e la descrizione della traversata e dei primi scontri avrà diritto ad un bonus.

Quanto alle comunicazioni, queste potranno avere luogo:
- a Vecchia Città, prima e dopo la cattura di maestro Gormon;
- ad Arnia del Miele
(in entrambi i casi, esse potranno essere sia orali che scritte, pubbliche, private o segrete);
- lungo la strada da Arnia del Miele a Monte Fiorito, solo orali, pubbliche o private, e solo con i presenti.
Si ricorda che le comunicazioni devono recare anche la modalità, il mezzo con cui vengono effettuate e il luogo in cui vengono effettuate. In caso contrario, tali dettagli saranno decisi dagli organizzatori.
Gli addetti alle comunicazioni sono invitati a consultare la lista aggiornata dei loro colleghi (alcune squadre fanno a turni, e dunque gli addetti possono cambiare di volta in volta).

Il seguito sarà pubblicato, salvo rinvii, alla chiusura di questo enigma: state sintonizzati!

Inviato da: Lord Beric il Jun 4 2008, 11:27 PM

I nobili si soffermano a pensare per qualche minuto, poi Jon Arryn prende la parola. "So come fare a passare nel minor tempo possibile..."
Concitatamente inizia a spiegare le modalità:
1)andata di jon S + Euron (4) 4
2)ritorno di Euron (2) 6
3)andata di jon A + brynden (16) 22
4)ritorno di Jon S (4) 26
5)a: jon s + euron (4) 30
6)r: euron (2) 32
7)a:arth +jaime (12) 44
8)r:Jon S (4) 48
9)a: jon s + euron (4) 52
10)r: euron (2) 54
11)a: rhaenys + oberyn (8) 62
12)r:jon s (4) 66
13)jon s + euron (4) 70
Il tempo totale è di 70 minuti.
Agendo in questo modo, il drappello riesce a superare agevolmente il ponte, e a portarsi a ridosso delle rovine. Il castello pare abbandonato, se non fosse per la luce che penetra dall'interno, così non vi sono difficoltà nell'attraversare il portone ormai diroccato.

Il gruppo penetra con circospezione nelle sale più interne del castello, lentamente, un passo alla volta, i sensi all'erta per cogliere quel minimo movimento che avrebbe decretato la fine dell'effetto sorpresa.

Alla fine di un lungo corridoio il Principe Oberyn, che precede di qualche decina di metri i compagni, fa cenno di arrestarsi. Indica poi due guardie, dall'aria minacciosa, che sbarrano l'ingresso ad un portone. Scambiandosi con Euron Greyjoy una serie di sguardi e di gesti, i due si allontanano furtivamente, e in capo a poco tempo le guardie crollano al suolo senza nemmeno emettere un gemito, entrambe con la gola trapassata. Il gruppo osserva con stupore e un velo di disgusto le convulsioni del malcapitato trapassato dalla lama avvelenata della Vipera Rossa.
Ser Brynden si avvicina alla porta, e la socchiude lievemente. Malgrado tutto, i pesanti battenti si aprono senza far rumore, svelando una specie di chiostro, dove il cortile interno è però sostituito da una pavimentazione con piastrelle bianche e nere.

Lì, al centro del cortile, si vede la pesante sagoma di Mace Tyrell, accompagnata da quella di diversi suoi lord e consiglieri: lord Redwyne, Rolland Storm, il bastardo di Canto Notturno, un uomo con le insegne della Guardia Dorata, dagli abiti impolverati come fosse giunto da poco da una lunga cavalcata, e diverse guardie.
La voce di ser Dayne è bassa ma perentoria: "Dobbiamo catturare Mace, ma non voglio spargimenti di sangue, se possibile... O comunque il minimo indispensabile. Miei lord, i vostri consigli, come ho avuto modo di vedere personalmente e come ha raccontato più volte lord Connington, sono stati spesso essenziali per la tenuta del reame. Allora vi chiedo: come vi muovereste, per catturare in un colpo solo questo falso re?"

Immagine IPB

NB: il gruppo è costituito dal giocatore bianco, il bianco muove e vince.
Mosse:
RE: una casella in ogni direzione, ortogonale e obliqua, mangia nella stessa direzione dello spostamento.
REGINA: un numero a scelta di caselle in ogni direazione, ortogonale e obliqua, mangia nella stessa direazione dello spostamento
TORRE: un numero a scelta di caselle in direazione ortogonale, mangia nella stessa direzione dello spostamento
ALFIERE: un numero a scelta di caselle in dirazione obliqua, mangia nella stessa direzione dello spostamento
CAVALLO: due caselle in una direzione ed una in direzione ortogonale alla prima, mangia nella stessa direzione dello spostamento
PEDONE: una casella in avanti (verso la riga 8 per il bianco, verso la 1 per il nero), due se si trova nella riga di partenza (2 per il bianco, 7 per il nero), mangia di una casella in direzione obliqua verso l'avanti.

Note organizzative

Questa volta, Il portavoce deve inviare la soluzione dell’enigma entro sabato 14 giugno, alle ore 23.00 (compreso).
La soluzione consisterà nell'indicazione del modo utile per catturare Mace Tyrell muovendo i vari pezzi per la stanza nel minor numero di mosse possibili.

Oltre alla soluzione dell'enigma, in questo turno NON dovrà essere inviata l'indicazione dell'azione. Tutte le squadre che, oltre alla soluzione, invieranno anche un testo narrativo con la descrizione del modo in cui i personaggi si muoveranno, fino alla cattura di lord Tyrell, avranno diritto ad un bonus.

Quanto alle comunicazioni, queste potranno avere luogo solo a Monte Fiorito, solo tra i personaggi del gruppo (gli avatar e ser Arthur Dayne) fino alla cattura di lord Mace Tyrell (esse potranno essere solo orali, pubbliche, private o segrete).
Si ricorda che le comunicazioni devono recare anche la modalità, il mezzo con cui vengono effettuate e il luogo in cui vengono effettuate. In caso contrario, tali dettagli saranno decisi dagli organizzatori.
Gli addetti alle comunicazioni sono invitati a consultare la lista aggiornata dei loro colleghi (alcune squadre fanno a turni, e dunque gli addetti possono cambiare di volta in volta).

Il prossimo enigma sarà pubblicato, salvo rinvii, domenica 15 giugno, alle ore 23.





NOTA: a causa della presentazione di testi e soluzioni quasi allo scadere, la classifica sarà aggiornata DOMANI.


PS: chiedo scusa per il ritardo, duole dirlo ma mi ero addormentato. unsure.gif

Inviato da: Koorlick il Jun 15 2008, 11:02 AM

Jaime Lannister rispose per primo <<Effetto sorpresa, non si aspettano un attacco, se entriamo a spade spianate non avranno quasi il tempo di reagire...>>
<<Hai detto bene cavaliere quasi.>> interruppe Martell lanciandogli uno sguardo di sfida <<Se riescono a reagire ne potrebbe uscire fuori un bagno di sangue, suggerisco invece un approccio più astuto, ho visto che davanti alla nostra c'è un altra porta gemella, sicuramente svoltando per quel corridoio la si può raggiungere.>> disse indicando un corridoio alla sinistra del gruppo che seguiva il perimetro del cortile <<Se due di noi raggiungeranno quella porta attireranno la loro attenzione, poi un altro gruppo più numeroso uscirà dalla porta davanti a noi insieme alla principessa, sicuramente penseranno che il primo gruppo faceva da esca e il secondo era la trappola quindi vedendolo abbasseranno la guardia, ed è li che scatterà la trappola, sbirciando dalla porta ho visto anche una bassa balconata sul nostro lato del cortile, io la raggiungerò salendo per la scala alla nostra destra e mi calerò da li usando la folta edera che la ricopre, sono bravo in queste cose, mi daranno tutti le spalle e mi sarà facile raggiungere Tyrell e prenderlo come ostaggio, quelli dell'altopiano sanno bene che con i miei veleni non si scherza quindi ci penseranno due volte prima di fare una mossa avventata, scacco matto>>
Gli altri membri del gruppo lo guardarono dubbiosi, <<Che ne pensate?>> Dayne iniziò a guardarli uno ad uno in cerca dei vari pareri.
<<E' un piano molto complicato e potrebbe fallire>> disse Jon Arryn
<<Ma fin'ora l'uso di una buona strategia seguita dettagliatamente ci ha sempre dato ottimi risultati, potrebbe funzionare>> rispose Tully
<<Mi piace l'azzardo>> rispose con un sorriso Greyjoy
<<Se non funziona possiamo sempre usare la forza>> ricordò Snow
<<Se falliamo avremo poco tempo prima dell'arrivo di eventuali rinforzi>> puntualizzo Rhaenys
<<I portoni hanno dei chiavistelli, chiudeteli alle vostre spalle e i rinforzi non arriveranno tanto presto>> rispose Martell
<<E' troppo articolato, certi piani riescono raramente, inoltre non mi piace battermi come una vipera velenosa>> disse Jaime
<<Meglio caricare come uno stupido felino?>> lo sfidò di nuovo il dorniano
Dayne pensò qualche istante poi decise che valeva la pena tentare e diede la parola all'ideatore del piano per i dettagli <<Molto bene, Euron e Jon saranno la prima esca, un minuto dopo che usciranno voi altri uscirete da questa porta e darete inizio al teatrino, se vi parlano rispondete come se foste sicuri della vittoria in modo da tenerli occupati senza dovervi scontrare, mi basteranno pochi attimi per colpire quindi tenete duro>>
Detto questo ognuno partì per prendere la propria posizione, mentre aspettavano Jaime guardo Dayne <<Non mi piace questa storia Comandante, ci stanno mettendo troppo>>, Dayne gli rispose con uno sguardo infastidito <<Ti stai preoccupando troppo Jaime, l'unica cosa di cui ti devi preoccupare è di proteggere la principessa quando saremo dentro>>
Poi il portone dall'altro lato del cortile si spalancò dando inizio al piano, dietro la soglia viderò un paio di stivali di un uomo a terrà prima che Snow sbarrasse il portone, evidentemente anche l'altro accesso era sorvegliato.
Il nemico accantono lo stupore e rispose con inaspettata rapidità all'attacco e in pochi attimi Greyjoy stava gia scontrandosi con Lord Redwyne mentre Ser Rolland Storm stava per incrociare la spada con Snow, infine due guardie sul fondo ovest del cortile si stavano avvicinando per fermarli.
Fu quello il momento di intervenire, spalancarono il loro portone ed entrarono a spade spianate, Tyrell con uno sguardo a metà stupito e a metà impaurito guardò i nuovi arrivati, poi riconobbe Rhaenys e un sorriso gli si stampò sul volto <<Principessa, è stato gentile da parte sua venire a farsi catturare, a quanto pare avrò presto una buona merce di scambio per mio figlio Loras>>
La principessa rispose con rabbia <<Vile traditore la tua rivolta finisce qui>>
Dayne reincalzò <<Arrenditi, non avrai rinforzi tanto presto>>, nel mentre Tully chiudeva l'altro portone.
<<Noi bastiamo e avanziamo>> rispose il bastardo di Canto Notturno evidentemente convinto di vincere contro due tra le migliori spade del regno, <<comunque la cosa si risolve subito>> e fece un cenno a una delle guardie vicino a Tyrell che si tolse dalla cintura un corno e lo suonò.
Consapevole del pericolo Dayne partì alla carica per impedirgli di suonarlo ancora, in pochi rapidi passi lo raggiunse e con un solo colpo della sua mitica spada lo squartò dal collo all'ombellico schizzando di sangue i vicini, però qualcosa andò storto perchè non riuscì ad estrarre subito la sua spada, probabilmente era rimasta incastrata in ciò che restava della guardia, quel breve attimo fu sufficiente alla guardia alla sua destra per estrarre il suo pugnale saltargli addosso e piantarglielo nel fianco da sotto l'armatura dal basso verso l'alto, Dayne se lo scrollo di dosso e liberò la sua spada ma per l'eccessiva quantità di sangue crollo in ginocchio, nel mentre la viperà rossa decise di intervenire ma la Cappa Dorata lo intravide e riuscì a spingere Tyrell sul fondo del cortile lontano dal pugnale del dorniano.
Tutto questo durò solo pochi attimi anche se a Ser Jaime Lannister sembrò molto di più, la vista del suo comandante ferito e il rumore dei rinforzi che cercavano di sfondare uno dei portoni furono sufficienti a fargli capire che era tempo di passare al piano B, il suo piano B, disse a Tully di difendere la principessa e partì alla carica lanciando un urlo di furore, lo stesso urlo che sul campo di battaglia impietriva i nemici e caricava di coraggio il cuore dei suoi compagni.
Pur con tutta l'armatura ci mise poco ad arrivare dall'altra parte del cortile, una guardia era ancora a terra mentre la cappa dorata non riuscì nemmeno a rallentarlo, con una spallata fu spazzato via, niente lo avrebbe fermato, dal canto suo Lord Tyrell aveva uno sguardo di puro terrore e sarebbe probabilmente scappato se dietro di lui ci fosse stata una via di fuga e non fosse stato con le spalle al muro, con un guizzo di disperato coraggio tentò un fendente verso il feroce leone che lo caricava, troppo lento...
A metà della mossa la cappa bianca aveva già schivato portandosi alla sua sinistra, la spada sbatte contro il selciato, Ser Jaime con un unica rapida mossa gli afferro il polso destro con la sinistra e strinse, un gemito usci dalle labbra del molle Lord che tenne la spada a stento fino a quando non gli arrivo una candida gomitata sul naso che con un secco rumore si ruppe, questa volta un urlo uscì dalle labbra del debole Tyrell che con il viso ricoperto di sangue e lacrime non fu più in grado di opporre resistenza ritrovandosi una volta ripreso disarmato e con il braccio destro immobilizzato dietro la schiena mentre la lama di una spada dal dorato pomo leonino premeva contro la sua tenera gola.
Ser Jaime guardò le varie guardie che stavano finalmente entrando da uno dei portoni sfondati, tutti ormai si dirigevano verso di lui, troppo tardi, <<Scacco matto fiorellino, vuoi ordinare ai tuoi di arrendersi o devo cominciare a tagliarti qualcuno dei tuoi doppiomenti?>> premette la lama contro la gola del suo prigioniero facendone sgorgare una goccia di sangue.
Ormai Tyrell era completamente terrorizzato, il campo di battaglia non era mai stato il suo mondo, e con le braghe bagnate del suo piscio ordino ai suoi di arrendersi e gettare le armi a terra, le guardie obbedirono quasi subito, i nobili impiegarono qualche secondo di più, probabilmente chiedendosi se valeva la pena salvare la vità di quel patetico Lord.
Ser Jaime Lannister guardò compiaciuto la sconfitta del nemico, poi fissò la vipera rossa <<Ecco dorniano, ora sai come combattono i Leoni!>>


Mentre Arryn e la principessa curavano Dayne facendogli riprendre i sensi, gli altri disarmarono i prigionieri, una ventina di guardie in tutto, e le rinchiusero nelle vecchie prigioni lasciandogli alcune provviste, nelle prigioni trovarono inaspettatamente un prigioniero Lannister, disse di chiamarsi Polliver e di appartenere al contingente di Ser Gregor Clegane, secondo il suo raccondo la montagna aveva ricevuto l'incarico di radunare altre forze nei dintorni per poi andare in soccorso di lord Tywin, lui fungeva da esploratore ed era stato catturato con una trappola il giorno prima da Ser Rolland Storm, disse che l'accampamento non era molto lontano e li ci sarebbe stata protezione per il gruppo.
Per fortuna ci fu una buona notizia da parte di Arryn <<Sembra che la ferita di Dayne non sia troppo grave, incredibilmente la lama che è riuscita a penetrare non ha lesionato organi ma la quantità di sangue persa è eccessiva, l'ho ricucito come potevo ma se non lo porteremo da un maestro al più presto rischia conseguenze serie!>>
<<Non ti preoccupare, abbiamo saputo che non molto distante da qui si trova un accampamento Lannister e conoscendone il comandante ci devono sicuramente esserci dei Maestri>> poi Jaime guardò il resto del gruppo <<Suggerisco di legare Dayne alla sella e di muoverci il più rapidamente possibile verso l'accampamento, fin'ora siamo stati fin troppo fortunati vagando in pochi per un terreno di scontro ma non possiamo sapere se i nostri nuovi amici aspettassero rinforzi, prenderemo tutti i cavalli e ci legheremo sopra le armi e le armature dei prigionieri nelle segrete, in questo modo non ci daranno noie nel caso si liberassero, porteremo Tyrell, Redwyne, Storm e la Cappa Dorata con noi e li interrogheremo una volta arrivati con tutta calma>>
Polliver intervenne con un sorriso maligno <<Vi assicuro che se volete sapere qualcosa da un prigioniero il mio signore è quello che fa per voi, un paio d'ore con il nostro Messer Sottile e saranno loro a supplicarvi di ascoltare i loro segreti>>
Tutti furono d'accordo tranne Greyjoy e Martell che dissero fosse meglio eliminare le guardie nelle segrete, ma la maggioranza fu con Ser Jaime nel rispondere che era un atto vile e insensato uccidere dei prigionieri, in mezz'ora furono pronti e dopo una rapida cavalcata di due ore raggiunsero un vasto accampamento dal cui padiglione principale sventolavano un Leone e tre Mastini, era tempo di fare qualche domanda e ottenere finalmente qualche risposta.

NB: la soluzione esatta partiva con T f1-f5.

Inviato da: Lord Beric il Jun 15 2008, 11:01 PM

L'accampamento di ser Gregor Clegane si trova ai piedi del colle su cui si erge Monte Fiorito. Lì i nobili westerosiani rinchiudono in una tenda-prigione la maggior parte dei prigionieri e, con l'aiuto del torturatore della Montagna che Cavalca, messer Sottile, iniziano ad interrogare lord Mace Tyrell.
"Finalmente vi abbiamo catturato, lord delle rose!", dice ser Arthur Dayne, che, ripresosi dalla ferita, in quanto capo della spedizione, ha l'incarico di fare le domande. "E con la vostra cattura poniamo termine a questa ribellione farsa!"
"La vostra ribellione farsa non è ancora conclusa, Spada dell'Alba", risponde il prigioniero, prima ancora che messer Sottile gli si avvicini. "Cosa vi fa credere che la mia cattura vi sia sufficiente?"
"Caduto il re, gli alfieri si inchinano", risponde ser Arthur. "Non lo sapete anche voi?"
"Caduto il re... bel detto, Dayne", risponde lord Tyrell con un sorriso. Il sorriso, tuttavia, viene subito congelato dall'intervento del torturatore, pronto a posare un tizzone ardente sulla sua faccia. Mace sbarra gli occhi, poi, con un filo di voce, continua: "Forse avreste ragione... se io fossi un re". Poi, a voce un po' più alta: "Ma altri sono i re: io sono solo un alfiere leale. E non sono l'unico".
Ser Arthur, preso in contropiede, chiede: "Come? Dunque non siete voi, il capo di questa congiura?".
"Capo, non capo... cosa volete che importi? Potete anche uccidermi: altri continueranno al mio posto, per la maggior gloria della casa Tyrell".
"Chi, dunque? Chi sarà il nostro nuovo nemico? Chi attacca il reame? E soprattutto: dove avverrà l'attacco?".
"Ma come, voi siete arrivati qui per caso? So che avete catturato ser Mark, ho visto tra i vostri prigionieri mio zio: non credo che siate ignari che l'attacco avverrà a Lannisport. Avverrà, anzi, sta già per avvenire: la notizia della mia cattura probabilmente non raggiungerà gli eserciti prima dell'attacco. Ma anche se lo facesse, poco importa: vi sono ben altri comandanti, laggiù, con un'abilità militare del tutto degna della mia".
"Questo non ci preoccupa", ironizza ser Arthur, "Ciascuno di noi sarebbe in grado anche con una sola mano di battere dieci comandanti dotati di tutta la vostra grande abilità militare!".
Gli occhi di lord Mace fiammeggiano. "Dite? Anche se questi perseguono la causa giusta, ser?".
Un colpo di messer Sottile. "Altri guideranno la battaglia di Lannisport, al posto mio. E lo faranno nel nome della più giusta delle cause: la gloria della casa Tyrell... e la restituzione del trono al re di diritto!".
"Il re di diritto?", chiede Dayne, imperturbabile. "E chi sarebbe, secondo voi? Un discendente di Garth Manoverde, scommetto!"
"Un discendente di draghi! Qualcuno il cui trono è stato sottratto con l'inganno e con la forza! Non dubitate, ser: i discendenti di Garth Manoverde siederanno sul trono. I figli di mia figlia Margaery siederanno sul trono, nonostante le pretese di quello sciocco di Rhaegar, che mi ha privato del privilegio di un fidanzamento che mi spettava di diritto! Ma quello stesso fidanzamento mi sarà donato, tra poco: mi sarà donato dal re di diritto".
Sui volti di alcuni dei presenti pare comparire un barlume di comprensione.
"Ma a chi vi riferite, lord?", chiede ancora ser Arthur, ignaro.
"Viserys lo sapeva, e si è portato nella tomba la sua conoscenza; in caso contrario, sarebbe stato con noi, ne sono certo!", urla lord Tyrell. "Aerys!", tuona, rivolto ai nobili presenti. "Nessuno Sterminatore! Non c'è mai stato uno sterminatore di re, ser Jaime: lo avete ferito, ma è sopravvissuto! Rhaegar non ha osato dare il colpo di grazia a suo padre... che quindi c'è, è ancora vivo, ed è chiuso nelle segrete della Fortezza Rossa!". Lo sguardo di lord Tyrell è trionfante. "Ed ora ditemi, signori: voi da che parte state? Chi è il vero re? Il re sul trono di spade, oppure quello nelle celle nere?". Un colpo di messer Sottile fa infine tacere il lord delle rose.
I nobili escono frastornati. Ser Arthur dice: "Non credete alle parole di quel folle. Non credeteci: se veramente le cose stessero come lui dice, qualcuno di noi lo avrebbe saputo, nel corso degli anni. Lord Arryn, ser Jaime, principessa Rhaenys: com'è possibile che tutti noi, che abbiamo vissuto a corte, non abbiamo mai sospettato una cosa del genere? Com'è possibile, a meno che... quella cosa sia falsa? A giudicare da questa finzione, c'è da dubitare anche dell'attacco a Lannisport, direi!". Eppure, un filo di dubbio incrina anche la voce della Spada dell'Alba.

Poco dopo, uno degli uomini di ser Gregor giunge da ser Arthur e dagli altri nobili, conducendo con sé un messaggero che indossa la livrea del Grifone.
"Ser Arthur, nobili signori", dice l'uomo. "Vi porto un messaggio da parte di lord Jon Connington, che sta giungendo verso Lannisport alla guida delle truppe reali. Lord Connington mi ha incaricato innanzitutto di perlustrare la zona e fare a voi rapporto della disposizione delle varie truppe, lord comandante. Ebbene: purtroppo è vero, le nostre sentinelle hanno verificato che vi è un esercito in avvicinamento via terra verso Lannisport, poco lontano da qui. Le sue insegne recano, tra gli altri stemmi, la rosa ed il cervo: immagino dunque che anche i Baratheon si siano uniti alle forze dei ribelli. Stranamente, c'è anche qualche drago a tre teste. Inoltre, al largo di Lannisport è stata avvistata una flotta che reca bandiere con il grappolo d'uva e con lo stallone infuocato, che mi dicono essere il vecchio stemma di Bittersteel: pare dunque che la flotta Redwyne stia trasportando la Compagnia Dorata verso la costa. Per fortuna, anche i nostri si stanno muovendo: le navi lunghe degli Uomini di Ferro si frappongono infatti tra Lannisport ed i Redwyne, impedendo loro di sbarcare. Le truppe di lord Connington sono ormai poco lontane, e lo stesso vale per i dorniani, che potrebbero cogliere i nemici da sud-est. I lupi e le trote, che giungono dal nord, sono pronti nei pressi di Harrenhal, nonostante gli Stark, per chissà quale motivo, abbiano fermato alcune truppe al Moat Cailin, mi dicono. D'altro canto, ho appreso che c'è anche almeno una nave Greyjoy fuori rotta, vicino a Delta delle Acque. Gli uomini della Valle sono fuori da Approdo del Re, pronti a difendere la nostra capitale, qualora qualcosa dovesse andare storto nella battaglia di Lannisport... Tutto bene, dunque.
Re Rhaegar ripone tutta la sua fiducia in voi: lord Connington ordina a ciascuno di voi di raggiungere il più velocemente possibile le truppe delle vostre rispettive casate, per guidarle in questa impresa. Re Rhaegar, inoltre, ha deciso di sbarrare ogni accesso ad Approdo del Re: i comandanti della Guardia Cittadina hanno l'ordine di aprire le porte solo a chi si presenterà davanti a loro con l'esatta parola d'ordine", aggiunge, porgendo un bigliettino a ser Arthur.
Dayne scruta il foglio e poi guarda il messaggero. "E questo cosa vuol dire?", chiede.
"Non lo so, signore", risponde l'uomo, imbarazzato. "Mi hanno detto di riferirvi, tuttavia, di ricopiare quel biglietto ed affidarne una copia ad ognuna delle persone di cui più vi fidate, tra i presenti. Tutto ciò che so, è che per ricavare la parola d'ordine dovete ricomporre, risolvere e guardare bene fin dall'inizio... e mischiare secondo un certo ordine, naturalmente. E' poco, me ne rendo conto, ma capite anche voi l'importanza di quel biglietto".

Ser Arthur ricopia il biglietto sette volte, e ne consegna una copia ad ognuno dei nobili che lo ha accompagnato.
"Ebbene, miei nobili signori: è giunto il momento di separarci. Affido ad ognuno di voi la parola d'ordine, in modo che, in casi estremi, possiate rifugiarvi ad Approdo del Re ovvero ergervi in difesa della capitale e del nostro re. Ognuno di voi, con una piccola scorta, raggiungerà le truppe della propria casata, che sono dislocate in punti strategici per difendere il reame. Ser Jaime, voi siete libero di raggiungere Castel Granito o Lannisport. L'importante è che ognuno si appresti a guidare le proprie truppe nella difesa del reame. Io, naturalmente, raggiungerò lord Connington insieme alla principessa Rhaenys".


Immagine IPB

Note organizzative

Questa volta, Il portavoce deve inviare la soluzione dell’enigma entro mercoledì 25 giugno, alle ore 23.00 (compreso).
La soluzione consisterà nell'indicazione della parola d'ordine necessaria per entrare ad Approdo del Re.
A differenza del solito, naturalmente, saranno considerate "vere" tutte le vostre soluzioni: tutti coloro che decifreranno il bigliettino, dunque, potranno utilizzare autonomamente quella parola d'ordine.

Oltre alla soluzione dell'enigma, in questo turno NON dovrà essere inviata l'indicazione dell'azione di gruppo, dato che il gruppo non esiste più.
Invece, tutte le squadre, a prescindere dalla soluzione o meno dell'enigma, potranno inviare il loro allineamento strategico: sono vere le parole di Mace Tyrell? E se sì, con chi vi schierate: difendete Rhaegar, oppure cambiate bandiera e vi alleate con i ribelli? E come decidete che si muovano le vostre truppe?
Non serve un testo narrativo, che in ogni caso per ora non verrebbe pubblicato: basta un'indicazione sintetica della vostra scelta.
Ovviamente, scegliere bene è importante, anche ai fini della classifica.


Quanto alle comunicazioni, queste potranno avere luogo a Monte Fiorito solo tra i personaggi del gruppo (e solo orali), nell'accampamento di ser Gregor Clegane (sia orali che scritte). Potranno avere luogo anche tramite veloci messaggeri, una volta seprati.
Si ricorda che le comunicazioni devono recare anche la modalità, il mezzo con cui vengono effettuate e il luogo in cui vengono effettuate. In caso contrario, tali dettagli saranno decisi dagli organizzatori.
Gli addetti alle comunicazioni sono invitati a consultare la lista aggiornata dei loro colleghi (alcune squadre fanno a turni, e dunque gli addetti possono cambiare di volta in volta).

Il seguito della trama, con il prossimo gioco, sarà pubblicato, salvo rinvii, domenica 29 giugno, alle ore 23.

Inviato da: Koorlick il Jun 16 2008, 02:00 PM

Nota di servizio

Ci siamo resi conto di qualche piccola imperfezione grafica nell'immagine di qui sopra, che speriamo non renda impossibile di per sé la comprensione dell'enigma.
Una versione un po' più chiara dell'immagine sarà contenuta nel file allegato.


Files allegati
File Allegato  Enigma16.bmp ( 978.05k ) Numero di download: 89

Inviato da: Lord Beric il Jun 24 2008, 09:52 PM

Causa imprevisti di forza maggiore, la chiusura di questo enigma sarà rinviata a SABATO, sempre alle 23.

Sempre per quel momento potrete inviare il messaggio in cui dichiarate da che parte desiderate schierarvi nella lotta.

Inviato da: Lord Beric il Jun 29 2008, 11:00 PM

Prima che i nobili si separino, lord Jon Arryn convoca tutti e dice, con voce tonante: ”Miei Lord, prima che possiate andare a difendere il vostro Re, vorrei che autenticaste questo documento che ho preparato. Sono un uomo anziano, le missioni che fin qui abbiamo compiuto insieme, hanno segnato il mio fisico, ma queste non sono nulla rispetto alle prove che dovremo affrontare. E' ora che pensi al bene della mia casata e della mia gente, prima che a me stesso. Mio figlio è ancora troppo giovane per reggere il peso del suo nome e se mi capitasse qualcosa ho paura che la nostra famiglia cadrebbe senza una guida. Tuttavia mio nipote Jasper ha dimostrato più volte il suo valore ed ora è alla testa del mio esercito pronto a difendere Approdo del Re. La gente della valle ha imparato a stimarlo ed in lui c'è saggezza e forza.
Qui tra noi ci sono delle guardie reali. Ser Brynden Tully, ser Jaime vorrei che mi siate testimoni.
Nomino Jasper Arryn mio erede a Nido dell'Aquila. Sarà protettore dell'Est e della Valle, a lui andranno tutti i miei titoli e le mie terre, secondo la tradizione. Vi prego ora di apporre il vostro sigillo." Dopo una piccola pausa" Ed ora se non vi dispiace, i preparativi mi attendono."

Poi i nobili si separano, pronti a raggiungere ognuno l’esercito della propria casata.
Durante il tragitto, Euron Greyjoy medita sul recondito significato del biglietto assegnatogli da ser Arthur.
Dice tra sé: “Il disegno ha dei difetti evidenti… ma potrebbe essere stato poco preciso il segno di ser Arthur – un cavaliere, dopotutto, non uno scriba. Credo che l'immagine rappresenti un quadrato esploso… sì, un quadrato con 9 caselle di lato. Una volta ricomposto, beh… ora vedo, ho già visto enigmi di questo tipo! La somma di tutti questi numeri è 405: se divido il quadrato in 9 quadranti, in ogni quadrante, in ogni riga, in ogni colonna potrebbero essere inserite una volta ciascuna tutte le cifre da 1 a 9. Ma allora i numeri qui segnati sono le somme, ecco! E quindi è possibile risolverlo! Ma da qui ad una parola d’ordine?

Quando giunge all’accampamento delle truppe del drago, ser Arthur Dayne è giunto esattamente alla stessa confusione, ma è stremato dallo sforzo, e non ha idea di come proseguire.
“Ma non hai sentito le parole del messaggero?”, gli chiede lord Jon Connington, di fronte alle sue recriminazioni. “Devo pensare che non fossero abbastanza chiare? Dovevate guardare bene fin dall’inizio: l’inizio di ogni sequenza colorata (cioè la casella in alto a sinistra, visto il modo in cui noi scriviamo), ma anche l’inizio delle parole che rappresentano i numeri… 1, 3, 8, 8, 9, cioè U, T, O, O, N. E poi dovevate mischiare: viene fuori TUONO, che è l’unica parola che ci permetterà di entrare ad Approdo del Re, spero da vincitori".

Ed infatti, qualche tempo dopo...

Le porte di Approdo vengono spalancate dinanzi al gruppo dei grandi lord. Il popolino, ansioso di notizie sulla grande battaglia di Lannisport, si affastella contro le cappe dorate, che a fatica tentano di mantenere uno spazio per la parata trionfale dei nobili signori, e dei loro prigionieri lungo la Strada delle Sorelle.
In alto, nel cielo limpido, le colonne del Grande Tempio si stagliano come lance di cristallo, e per una volta, anche le rovine della Cripta dei Draghi paiono amichevoli. La Fortezza Rossa incombe via via più vicina, man mano che il gruppo percorre la strada che conduce alla reggia.
Le espressioni imperscutabili, ciascuno ripensa a quei momenti cruciali dopo la cattura di lord Mace, quando vennero messi di fronte alla notizia che Aerys era ancora vivo. Che ardua scelta! A chi prestare fiducia? A chi prestare fedeltà? E quanta indecisione, quando nessuno ancora sapeva cosa avrebbero fatto gli altri... Qualcuno, mosso dall'ambizione si sarebbe unito alla ribellione? Qualcuno, ritenendo fosse un proprio dovere ritenere Aerys il re legittimo, si sarebbe schierato dalla sua parte?
Senza avere quasi il coraggio di parlarsi, si erano separati, ciascuno si era unito alle forze schierate nei pressi di una Lannisport ferita mortalmente ma che ancora resisteva, grazie al generoso sforzo della milizia locale e della Flotta di Ferro che aveva impedito il sacco della ricca città occidentale. Ma quando, in quell'alba densa di fumo e cenere che si levò dopo Monte Fiorito, il gruppo aveva guardato verso l'abitato, una calma mortale regnava sovrana. Gli stendardi dei Tyrell e dei Baratheon svettavano ormai su gran parte delle torri della città, ma il Leone di Lannister teneva ancora, e finalmente le truppe provenienti da Castel Granito si erano schierate, assediando gli assedianti dal lato orientale delle mura. La Flotta di Ferro continuava le sue frenetiche manovre per impedire alle navi della Compagnia Dorata di attraccare per dare man forte agli uomini già sbarcati, ma quelle concitate mosse parevano solo l'anticamera della tempesta di lì a venire.
Nitriti lontani provenire da nord annunciavano l'arrivo altre truppe, e ben presto, diradato il polverone, una potente avanguardia di cavalieri sotto il sigillo degli Stark era schierata per il combattimento; assieme a loro, di certo incontrati durante il cammino, un vasto esercito proveniente dalle Terre dei Fiumi, su cui svettavano la trota dei Tully e l'aquila dei Mallister, piantava il proprio accampamento con esperta rapidità. A sud, più vicino a Monte Fiorito, un'avanguardia di lancieri dorniani, sotto il comando di Lord Yronwood, scambiava freneticamente messaggi con le truppe di Connington, schierate vicino agli uomini di Lord Tywin sul lato orientale della città. Con loro un folto gruppo di cavalieri della Valle, sotto il comando di Lord Royce, erano stati distaccati dalle forze principali che proteggevano la capitale. Il Drago a tre teste svettava assieme al Falco su un colle.
Quasi senza una parola, si erano separati, ciascuno diretto verso un punto diverso delle colline, ciascuno diretto dalla propria famiglie e dai propri uomini. Consapevoli che, forse, se l'ambizione o che altro li avessero fatti prendere decisioni differenti, o se queste scelte le avessero fatte le loro famiglie, un loro nuovo incontro avrebbe potuto essere mortale.
Un rapido gesto di Lord Connington riscosse tutti dai loro pensieri: i lord sono arrivati alla Fortezza Rossa. Con decisione entrano, e dopo poco tempo sono al cospetto del Re. Il Re sul Trono di Spade...
Le sue parole sono ferme e decise: "Raccontatemi".

Si fa quindi avanti.........


Note organizzative

Ogni squadra ha tempo fino a mercoledì 9 luglio alle ore 23 per inviare il testo in stile narrativo che descriva il rapporto che il vostro avatar farebbe a re Rhaegar dopo la vittoria di Lannisport.
Ovviamente, le squadre che hanno deciso di schierarsi con il re risultato sconfitto potranno "scaricare" la colpa su qualcun altro (per esempio, Randyll Tarly potrebbe dire: avevo l'influenza, è stato mio figlio Dickon a guidare le truppe ed a tradire... o simili).

Nello scrivere il testo, dovrete tenere conto del fatto che:
- i Tyrell ed i Baratheon cercano di liberare Lannisport e poi ripiegano verso Approdo del Re;
- alcune loro truppe sono in viaggio direttamente verso la capitale;
- la Compagnia Dorata è sulla flotta Redwyne, pronta a sbarcare presso Lannisport;
- le truppe dei Tully e dei Lannister si ergono insieme alle truppe dei draghi in difesa di Lannisport;
- le truppe degli Arryn sono fuori da Approdo del Re, pronti a difendere la città;
- per gli Stark e per i Martell è presente solo un avanguardia, mentre il resto delle truppe sono lontane e non riescono a giungere in tempo per la battaglia;
- la flotta Greyjoy, in realtà, è costituita solo da qualche nave, per quanto agguerrita; il grosso è rimasto indietro, nella speranza di piombare alle spalle degli invasori, ma arriva tardi;
- nessuno possiede la parola d'ordine per entrare ad Approdo del Re salvo Jon Connington;
- a corte c'è qualche ribelle che, se le cose si mettessero bene per lui, potrebbe tentare una sortita dall'interno;
- nessun avatar deve morire.

Inoltre, vi invitiamo a suggerire al re che cosa fare dei due lord che si sono apertamente dichiarati contro di lui.
Nel caso decideste di privarli delle loro terre e dei loro titoli, dovrete anche consigliare a Rhaegar a chi dare le stesse terre, scegliendo entro le possibilità indicate qui di seguito:
- Alto Giardino potrebbe andare a Willas Tyrell, al futuro marito di Margaery Tyrell (indicare chi), al lontano cugino Quentyn Tyrell, a ser Jon Fossoway (cognato di Mace), oppure a Mathis Rowan (membro del concilio ristretto);
- Capo Tempesta potrebbe andare a Joffrey Baratheon (sotto la reggenza di Cersei), ad Edric Storm e Shireen Baratheon, che verrebbero fidanzati (sotto la reggenza di Selyse), ad Andrew Estermont (cugino di Robert), a ser Donnel Swann (attualmente fidanzato di lady Tyene Sand), oppure a lord Jon Connington.

Quanto alle comunicazioni, queste potranno avere luogo:
- solo via corvo. ovunque (gli avatar sono separati tra loro e dagli altri personaggi più importanti).
Si ricorda che le comunicazioni devono recare anche la modalità, il mezzo con cui vengono effettuate e il luogo in cui vengono effettuate. In caso contrario, tali dettagli saranno decisi dagli organizzatori.
Gli addetti alle comunicazioni sono invitati a consultare la lista aggiornata dei loro colleghi (alcune squadre fanno a turni, e dunque gli addetti possono cambiare di volta in volta).

Il seguito sarà pubblicato, salvo rinvii, mercoledì 9 luglio, alle ore 23

Inviato da: Koorlick il Jul 13 2008, 12:22 PM

Alla richiesta del re Ser Jaime si fa avanti. Ha il braccio sinistro strettamente fasciato, l'unico segno della battaglia di Lannisport: Pycelle ha garantito che guarirà completamente in poco tempo. I ricordi della battaglia invece rimarranno per sempre nella sua memoria.

<<Maestà>> comincia Jaime, e nel rivolgersi con tale appellativo a Rhaegar sorride, è già una vittoria che l'uomo che lui ha scelto porti ancora una corona sulla testa <<dopo che Ser Arthur ci ebbe congedato ordinai a Clegane di assegnare una guida e una scorta a ciascuno dei nobili convenuti nel campo, perchè scortassero gli esponenti del più nobile sangue dei Sette Regni del continente occidentale, e perchè>> un sorriso <<non mi vergogno a dirlo, mi aiutassero, una volta di ritorno, a comprendere le intenzioni dei loro protetti e dei loro eserciti.>>
<<La situazione era molto grave: alcune delle torri che presidiano Lannisport erano già cadute, e solo la tenacia delle truppe che avevano resistito all'assalto delle avanguardie dei traditori avevano evitato che queste entrassero in città, dandoci il tempo di radunare i nostri eserciti e di concentrarli a difesa della città.
D'altra parte, anche gli assedianti avrebbero ricevuto presto sostanziosi rinforzi: in particolare eravamo preoccupati dall’arrivo della famosa e famigerata Compagnia Dorata, che sarebbe dovuta sbarcare dalle galee di Redwyne.
Io arrivai a Lannisport quando questa situazione già durava da alcuni giorni: l'assedio ancora non era completato, perché l'avanguardia dei Tyrell, guidata da Randyll Tarly, non aveva abbastanza uomini per occupare tutte le postazioni necessarie, per cui potei entrare senza problemi con le truppe di ser Gregor, raggiungendo il grosso dell'esercito di mio padre, che mi aveva preceduto di poche ore.
La sera stessa, gli uomini della scorta rientrarono. Una volta che li ebbi interrogati compresi come l'unica forza consistente sul campo dalla nostra parte sarebbe stata quella di Delta delle Acque, di cui il mio nobile confratello aveva preso il comando. Mai dubitai della fedeltà alla corona della nobile casata dei Tully, E un Lannister - Jaime si volta serafico verso l'uditorio - ripaga sempre i suoi debiti, - il suo sorriso poi si fa gelido - nel bene e nel male.
Dal momento che ormai il grosso delle nostre truppe erano arrivate, che i nostri esploratori ci riferivano che il giorno seguente sarebbero arrivati gli eserciti dei Tully per noi, e quelli dei Baratheon, le retroguardie delle truppe Tully e la compagnia dorata per i nostri avversari, calcolammo che il giorno seguente sarebbe stato quello decisivo, per cui la sera tenemmo una riunione del nostro stato maggiore per decidere come assegnare le truppe e come posizionarle.
Decidemmo di evitare l'assedio, e di rischiare la battaglia campale, in modo da non venire separati dai nostri alleati, da non rinunciare a manovre per ostacolare lo sbarco della flotta dei Redwyne e contemporaneamente ridurre l’estensione del fronte, sfruttando gli ostacoli naturali del territorio, che noi conoscevamo meglio. Allo stesso tempo, decidemmo di prendere posizione in prossimità delle mura, che ci avrebbero garantito protezione, un rifugio per eventuali ritirate, e ci avrebbe consentito di coprire i movimenti delle nostre truppe grazie al movimento degli arcieri dall'alto..
Mio padre, ovviamente, avrebbe comandato il grosso della fanteria, posto al centro dello schieramento.
Ai suoi comandi avrebbe avuto ser Staffon Lannister e i suoi figli, i fratelli Crakehall, lord Tytos Brax, ser Harys Swyft e Gawen Westerling, lord Philip Plumm e i suoi figli.
Mio nipote Joffrey, nonostante la giovane età, insistè per guidare l'ala sinistra dell'esercito, in modo da riscattare il disonore che suo padre gli aveva fatto cadere addosso.>>
Anche se Joffrey la aveva accolta di buon grado, l'idea era stata di lord Tywin, in realtà, ma Jaime non lo dice.
<<L'ala destra sarebbe stata assegnata a ser Gregor Clegane, mentre io avrei comandato la cavalleria, con ruoli di avanguardia, o, alternativamente, di supporto delle ali.>>
<<Non hai parlato di tuo zio Kevan, cavaliere>>interloquisce il Re.
<<E' un lord,ora, non ha compiuto il suo dovere di condurre le truppe a difendere le terre del fratello?>>
<<Naturalmente c'era anche lui, maestà. Si è offerto di offrire la sua esperienza a Joff, per consigliarlo e frenare la sua impazienza giovanile>> spiega Jaime, guardandosi bene dallo spiegare che in realtà comandava lui le truppe che nominalmente erano state assegnate al ragazzino.
Ci era voluta tutta l'autorità di suo padre per tenere a freno contemporaneamente Cersei (che non voleva sottoporre Joff a rischi), Joffrey (che non voleva rinunciare al comando), e Kevan (che, da quando era Lord era meno dipendente dal fratello, e avrebbe voluto un incarico più prestigioso).
Ma, nonostante tutte le proteste, come al solito l'inflessibile lord di Castel Granito l'aveva avuta vinta.
<<Resta anche mio fratello Tyrion, cui era stato dato il compito di riunire i resti della milizia cittadina, assoldare altri uomini, e usarla per operazioni di disturbo>> declama Jaime, cercando per solidarietà al fratello di far sembrare l'incarico più importante di quello che era, e non l'ennesima umiliazione di Tywin Lannister al suo terzogenito. Tyrion non aveva perso tempo a protestare, ma il suo sogghigno da Folletto aveva preoccupato Tywin ben più delle proteste degli altri, almeno questo era riuscito a ottenerlo.
<<All'alba, prima che gli eserciti nemici si schierassero, incontrai il mio confratello, il Pesce Nero, che era arrivato a cavallo precedendo le sue truppe, nella terra di nessuno tra i due accampamenti. Con poche parole ci salutammo, spiegai brevemente la situazione, e convenimmo di utilizzare una strategia che nel passato tanta buona sorte aveva portato alle forze del legittimo re.
Con ser Brynden Tully e con suo nipote Lord Edmure al comando delle armate di Delta delle Acque, avrebbero combattuto anche il principe Aegon e Lord Jon Connington alla guida dei Targaryen, Jasper Arryn al comando dei cavalieri della valle, Lord Eddard Stark con suo figlio Robb e il suo bastardo Jon Snow, anche se erano riusciti a portare solo piccole avanguardie. Anche i Greyjoy avrebbero cercato di rallentare l'invasione dal mare con le navi che erano riusciti a portare in tempo per la battaglia.
Dopo l'incontro, tornai dai miei uomini, incontrando Tyrion che, miracolosamente, era riuscito, nel breve tempo concessogli, a formare una milizia degna di questo nome, reclutata, scoprii poi, perlopiù dallo svuotamento delle prigioni, in cambio della grazia, e a costruire alcune macchine da guerra, che stava posizionando trasportandole con dei carri. Subito mandai un messaggero a mio padre, comunicandogli la decisione presa con ser Brynden, che lui, altrettanto rapidamente approvò tramite un secondo messaggero.>>

<<Pochi minuti di riposo e ci arrivò la notizia che il nemico si stava avvicinando, salii sulle mura in tempo per vedere un esercito numeroso a sud della città sotto numerosi stendardi tra cui spiccavano la rosa, il cervo e il drago, i ribelli erano quasi alle porte che immediatamente feci sbarrare, ma la sfortuna non era tutta li, un’enorme flotta si intravedeva al largo, secondo le informazioni ricevute era la flotta Redwyne che trasportava la Compagnia Dorata.
L'ala sinistra dell’esercito era sotto il comando di Lord Tarly, quella destra a Lord Florent, mentre il corpo centrale era sotto il comando di Robert Baratheon in persona.

La prima buona notizia della giornata arrivò quando a nord furono avvistate altre vele, un’avanguardia della flotta di ferro. Un numero di legni assai esiguo devo dire, ma abbastanza consistente per infastidire al flotta di Arbor e rendere arduo sbarcare i mercenari dell'Est>> fa una pausa per dare un occhiata a Euron Greyjoy, <<Ringrazio il tempismo e il coraggio del prode Occhio di Corvo, ben pochi si sarebbero buttati nello scontro con un simile svantaggio>>

<<Forte dei numeri che già aveva a disposizione, Robert voleva finire in fretta: non volendo aspettare il disagevole sbarco dei propri alleati decise di tentare un assalto frontale alle mura. Sia lode al Guerriero, la sua mente doveva esser annebbiata da furia omicida e frenesia di aver sangue. Con uno squillo di trombe i traditori si lanciarono all'assalto per sette volte, e per sette volte gli arcieri al comando di mio nipote e gli scorpioni di mio fratello ne fecero strage. questo tuttavia li scoraggiò appena, sembravano riempire l'orizzonte, formiche industriose che si adoperavano alla distruzione di Lannisport incuranti di tutto, della strage, del sangue, dei morti, e che sarebbero riuscite a prevalere con la semplice e brutale forza del loro numero.
Le nostre truppe iniziavano a scorarsi, quando arrivò la seconda buona notizia della giornata: da est si avvicinavano finalmente i nostri alleati, dagli stendardi si capì, come già sapevamo, che erano quasi tutti Tully con l'aggiunta di qualche piccolo distaccamento delle altre casate.
Ci volle poco perchè anche i ribelli li vedessero e in un attimo si ritirarono per riorganizzarsi alla battaglia, coperti nei movimenti dall’avanguardia di Lord Tarly, che si ritirò per ultimo.
Una volta che i rinforzi furono vicini alla città venni loro incontro con il grosso delle mie forze, e permisi loro di raggiungere le posizioni previste per la battaglia, lasciando mio padre a presidiare le porte della città.
Riincontrai così Ser Brynden Tully, e con lui gli altri condottieri che erano accorsi al suo fianco.
Eravamo malgrado tutto ancora penalizzati nel numero, tuttavia lo svantaggio numerico (i ribelli contavano sulle grandi masse dell'Altopiano) era compensato dal grande entusiasmo cagionato dall'arrivo dei rinforzi e dalle battaglie vinte fino a quel momento.
Come avevamo stabilito nell’incontro all’alba, ci preparammo a sfruttare la copertura delle mura cittadine attirandovi il nemico per poi schiacciarlo con la cavalleria. Mio padre con la fanteria sarebbe stato l'incudine, io e il Pesce Nero, al comando delle cavallerie Lannister e Tully avremmo fatto, alternativamente, da martello.
Si, la strategia che avevamo concordato era proprio la strategia che il principe Baelor Lancia Spezzata e suo fratello, il futuro re Maekar adottarono a Pratorosso, e che tanta parta ebbe nello sbaragliare le forze di Blackfyre.
La furia di Robert fu provvidenziale ancora una volta: si gettò a testa bassa nella trappola coi suoi uomini, mandando il suo schieramento a infrangersi contro le truppe di mio padre, schierate a falange, in modo da avere la massima resistenza e sacrificando la mobilità.
Da parte nostra, io e il mio confratello fummo molto rapidi ad approfittare della rottura degli schieramenti avversari, e piombammo su di loro decimandoli.
Ser Brynden uccise Lord Caron e Lord Swann, io cercai di raggiungere Robert, ma fui fermato dalla sua guardia, riuscii a sorpassarli, ma nel frattempo Robert era già riuscito ad allontanarsi, raggiungendo la sua retroguardia.
L'avanzamento delle truppe di Tarly e Florent consentì a Robert di ritirarsi e riorganizzarsi.
Dividemmo anche noi le nostre forze: Ser Brynden avrebbe condotto le forze Tully contro Lord Florent, appoggiando le truppe esauste di Joffrey, mentre io avrei unito sotto il mio comando le forze Lannister mie e quelle residue di ser Gregor, andando a impegnare il temibile Lord di Colle del Corno, che stava avvicinandosi con decisione alle mura. Ci appostammo su una collina molto vicina alle mura cittadine e aspettammo che il nostro nemico incoraggiato dal vantaggio numerico ci attaccasse.
Si fecero avanti i fanti, e subito vennero bersagliati da una vera e propria pioggia mortale che scendeva dalle mura. Questo li rallentò, li scoraggiò e di certo riequilibrò un po' il numero dei belligeranti.
Poi fu lo scontro sul campo, urla selvagge e il clangore del metallo contro il metallo. Malgrado ci battessimo come leoni il nemico ci stava spingendo inesorabilmente sempre più verso le mura.
Fu a quel punto che la nostra cavalleria caricò sul fianco Tarly imponendogli moltissime perdite finché i cavalieri di Baratheon non si rigettarono nella mischia, sfondando le linee i difesa che mio padre aveva schierato, a quel punto ogni schema saltò, ogni strategia fu dimenticata, la battaglia divenne un brutale carnaio, spade e sangue ovunque, e la pioggia mortale di frecce che scendeva dalle mura si arrestò, per non uccidere gli amici con il nemico. Ormai un solo imperativo governava gli uomini: uccidere per non morire.
A un certo punto Tarly smise di cercare di forzare il blocco che le mie truppe gli avevano imposto e cominciò una lenta ritirata verso il campo seguito dal resto delle forze ribelli. Dovevo impedirgli la ritirata ad ogni costo, oppure sarebbe potuto ritornare sul campo in un secondo momento coi rinforzi: ero consapevole che se non fossimo riusciti a tagliare la testa dei ribelli la compagnia dorata avrebbe ribaltato le sorti dello scontro prendendo alle spalle il nostro martello.
Fu come se Ser Gregor mi leggesse nel pensiero: al comando di un manipolo di soldati si aprì un varco sanguinoso nello schieramento nemico, mi è stato detto che con un solo colpo tagliò in due Ser Hobber Redwyne. L'avanzata inesorabile della montagna seminò terrore nel cuore dei ribelli, da quel momento nessuno riuscì a trovare il coraggio di affrontarlo e il varco si trasformo in una voragine in cui io stesso mi infilai. Nel frattempo parte della nostra cavalleria era riuscita ad aggirare il nemico e a impedirgli una ritirata ordinata, la nostra strategia stava dando i frutti sperati, ma finchè non avremmo concluso positivamente lo scontro, l'esito finale della battaglia era appeso ad un filo.
Ormai il grosso delle navi Greyjoy era in fiamme o impegnato in un abbordaggio, per cui la flotta Redwyne si preparava a sbarcare.
Mio padre mandò degli arcieri con frecce infuocate per ritardare il più possibile lo sbarco. Si scoprì che anche il Pesce Nero aveva avuto la stessa idea, per cui le navi si ritrovarono sotto un fuoco incrociato che creò loro notevoli difficoltà. Quando mio fratello accorse con le sue balliste, e affondò l'ammiraglia con degli specchi incendiari, venne messo il carico definitivo, ma ciononostante, le navi erano troppe per essere fermate tutte, per cui gli uomini della Compagnia Dorata iniziarono a sbarcare.
Per quato riguarda me, nel frattempo, al comando di un gruppo di coraggiosi mi ero ormai ricongiunto a Ser Gregor e i suoi e puntavamo al cuore del nemico, smembrai due giovani cavalieri dell'altopiano e di colpo mi ritrovai all'interno del circolo delle guardie di Tarly, egli mi aspettava calmo e concentrato con la sua temibile Veleno del Cuore sguainata.
Tra consumati uomini d'arme non c'è spazio per le parole, le galanterie, le sfide. Partimmo entrambi ad un tempo, l'acciaio cozzava contro l'acciaio, e la sua terribile arma sollevava mari di scintille ad ogni colpo. Ser Gregor attese senza intromettersi, un cerchio si formò attorno a noi.
Randyll Tarly oltre ad essere un grande generale era anche un superbo guerriero, e la grande spada di acciaio di Valirya lo poneva in deciso vantaggio.
La sua strategia era semplice ed efficace, menare potenti colpi che a lungo andare avrebbero spezzato la mia spada, di semplice acciaio.
La sua arma inoltre era più leggera, e la mia resistenza si sarebbe esaurita di certo prima che lui cedesse. Dovevo ucciderlo e dovevo farlo presto, o la mia testa sarebbe finita su di una picca.
Randyll si accorgeva che mano mano che lo scontro procedeva la mia stanchezza aumentava, la mia arma cominciava a dar segni di cedimento ed il suo vantaggio aumentava.
Preso dalla frenesia di uccidermi comincio a menare colpi sempre più impetuosi, affondi sempre più decisi finchè con un gran colpo che avrebbe potuto tagliarmi in due spezzò la mia spada. tuttavia riuscii a malapena a deviare il colpo ed egli si ritrovò sbilanciato dal stesso impeto. Avevo una possibilità e non la gettai alle ortiche. Infilai il troncone della spada sotto la sua ascella, in uno dei pochi punti vulnerabili della sua armatura. Tarly strabuzzò gli occhi dietro la visiera, poi quando torsi la spada un gorgoglio orribile - domando perdono alle lady qui presenti - mi annunciò la sua dipartita.
I nemici vedendomi disarmato mi furono addosso da tutte le parti e solo raccogliendo Veleno nel Cuore e roteandola sopra la mia testa riuscii a salvarmi, furono in molti a finire decapitati in quella carica, l'acciaio di Valirya non perdona>> e in quel momento tutti notano lo spadone legato di traverso sulla schiena del cavaliere che con un sorriso spiega <<La tengo ancora perchè non c'è più nessun Tarly maschio che può reclamarla, Dickon Tarly partecipò alla battaglia come scudiero di suo padre e fu trovato con una freccia nel petto tra i tanti cadaveri mentre Samwell Tarly è entrato nei guardiani della notte rinunciando al suo nome e alla sua eredità, quindi la tengo come bottino di guerra>>
<<Tornando alla battaglia sire devi sapere che la morte di Lord Tarly fu come un segnale, a migliaia gettarono le armi e fuggirono via inseguiti dai nostri, ma furono fermati dalle avanguardie della Compagnia Dorata che nel frattempo erano riuscite a sbarcare e radunarsi in gran numero. Ordinai ai miei di fermarsi e di ritirarsi sotto le mura per riunirci di nuovo al resto dell'esercito, ne approfittammo per tirare il fiato ormai consapevoli dell'imminenza della fine. nonostante il valore e il coraggio dei nostri la grande vittoria che stavamo per conseguire ci era stato rubata al calare del sole da un destino crudele.

Ma, mentre il grosso della Compagnia Dorata s'appressava alla costa ecco un altra flotta apparire, non si capiva chi fossero ma non sembravano le navi lunghe degli uomini di ferro, ne la pesanti galee di Arbor. Molti tra i nobili chiesero di abbandonare la difesa ad oltranza di Lannisport per arretrare fino a Castel Granito, oppure sui passi montani e ritentare la sorte in un altra battaglia su un terreno più congeniale>> Jaime guarda Lord Eddard <<Ma io non potevo abbandonare Lannisport al suo destino e mio padre consigliò di capire chi fosse il nuovo arrivato prima che di dar l'ordine di ritirata>>

<<Le navi ultime arrivate attraccarono e sbarcarono un'armata di mercenari, uomini dai tratti orientali. Per la città era finita, ma stranamente man mano che gli orientali s'appressavano alla compagnia dorata il loro atteggiamento sembrava tutt'altro che amichevole e alla fine i due schieramenti attaccarono battaglia e si affrontarono con ferocia.
Il nostro cuore fu pino di speranza. Quando tutto pareva finito ecco un aiuto insperato giungere dal mare. Al contrario i traditori precipitarono nella disperazione, vedendo la preda tanto a lungo rincorsa fuggire all'ultimo istante. Era il momento di colpire, di porre fine a quella lunga e sanguinosa battaglia! Caricammo le forze nemiche sul fianco, una stategia che diede i frutti sperati: gli schieramenti nemici sbandarono paurosamente, uomini fuggivano ormai in rotta, Robert Bharatheon raccolse i cocci del suo esercito e diede ordine di ritirarsi, pochi dei suoi lo fecero in buon ordine, ripiegando verso sud ovest in una lenta ritirata che in breve divenne una vera e propria fuga, in molti furono raggiunti e uccisi o catturati.>>

<<Scoprii ben presto che i sopravvenuti erano uomini del conte Voldan di Myr, con un armata mercenaria di Tyrosh appositamente ingaggiata. Il conte difatti era in affari con la mia famiglia, dovendo ricostruire la flotta di Lannisport. Appreso a Myr dell'obiettivo della compagnia dorata e consapevole che in caso di caduta di Lannisport difficilmente sarebbe rientrato degli ingenti capitali già investiti egli decise di comprare ogni nave da guerra disponibile nei cantieri di Myr, e di consegnarcele assieme a quelle già approntate: i Myriani sono uomini di affari e sanno che a volte è meglio accontentarsi di un margine minore piuttosto che perder tutto. Mi risulta inoltre che mio padre sia stato piuttosto generoso con lui, e si sia fatto carico dell'ingaggio dei tyroshi, rinunciando persino a ridiscutere l'osceno ricarico pattuito col conte come si era riproposto di fare.>>
<<Alla fine della giornata Florent era caduto nelle nostre mani, i suoi uomini all'accampamento erano tutti morti o prigionieri o in rotta. Molti Lord e cavalieri rimasero sul campo insieme ai loro uomini. Di quasi tutte le principali famiglie dei traditori avevamo un esponente in ostaggio, molti si affrettarono a giurare fedeltà a vostra maestà ed implorare il perdono>> Jaime si volta ed indica un gruppo di uomini in catene che si inginocchiano di fronte a Rhaegar e blaterano qualcosa.

<<Ci riorganizzammo e all'alba del giorno dopo, mentre mio padre con i suoi alfieri rimaneva ad assicurare la sicurezza di Lannisport dando la caccia alle truppe sbandate degli invasori, io e gli altri condottieri alleati, con le nostre truppe più veloci partimmo all'inseguimento dei traditori che con un incredibile rapidità si dirigevano verso Approdo del Re che come seppi in seguito era assediata da Ser Garlan Tyrell, difesa solo dalle cappe dorate e dagli uomini del vallo di Arryn. Per cinque giorni io e Ser Brynden ci demmo il cambio al comando dell'avanguardia e ci scontrammo ripetutamente con la loro retroguardia non lasciandogli mai il tempo per riposarsi, ad ogni giorno nuove forze si univano a noi>>

<<Li raggiungemmo il settimo giorno davanti alle mura di Approdo del Re, avendo alcune ore di vantaggio erano riusciti a riunirsi con le forze di Ser Garlan e a sfondare le porte della capitale proprio al nostro arrivo, la nostra carica immediata non diede loro il tempo di passare in molti e ne fece scempio schiacciandoli contro le mura sotto la caduta di enormi blocchi di pietra gettati dai difensori, olio bollente e frecce, l'effetto sorpresa aggiunto al vantaggio numerico e al morale alto ci rese invincibili e fu solo questione di tempo perchè la vittoria fosse nostra, vidi Ser Brynden disarcionare e lasciare sul campo Ser Garlan a pochi metri da me e questo fu quasi letale per il morale nemico. Nel frattempo però ero preoccupato per i nemici penetrati dalla breccia e fu grazie a quel momento di distrazione dalla battaglia che riuscii a notare del movimento vicino alle Rapide Nere, Lord Robert Barahteon e i suoi cavalieri ingaggiavano battaglia contro il principe Aegon e i suoi che avevano la peggio, con un ordine guidai un manipolo di cavalieri per portare soccorso e avvicinandomi vidi una scena agghiacciante, Lord Robert era riuscito a disarcionare il principe e ora alzava la sua enorme mazza per finire il principe steso al suolo. - Robert, - gridai - io contro di te, uomo contro uomo, acciaio contro acciaio - Rise, una risata folle e selvaggia, ordinò ai suoi uomini di lasciar libero il principe Aegon se lui fosse stato abbattuto e mi caricò con furia selvaggia. Mi preparai a sostenere l'impatto del più temibile degli avversari.>>

<<Io e Robert ci odiavamo, per molti motivi, come sua maestà di certo saprà. Vi assicuro che le sue parole furono tutt'altro che gentili e di certo non sono adatte alle orecchie delle tante dame qui presenti. Mi caricò, dicevo, e tento di colpirmi con la sua mostruosa mazza ferrata, ma Veleno nel Cuore mi salvo la vita perchè al contrario delle tante fragili spade spezzate da quell'arma famosa si piegò leggermente assorbendo l'urto. Robert mi fu comunque sopra. L'impatto con la sua mole enorme mi fece veder le stelle. Non ho capito bene come ma mi ritrovai schiacciato dal suo corpo mentre il gigante mi strangolava con entrambe le mani. Mi mancava l'aria, e cominciava ad offuscarmisi la vista. Potevo lasciarmi andare, sarebbe stato dolce il riposo, dopo tutto. Mi riebbi, capii che avevo pochi istanti prima che calasse il buio, e poi la morte. Per liberare il braccio, schiacciato dal suo corpo enorme coperto di ferro forzai così tanto che si ruppe. Urlai di rabbia e di dolore, urlai disperatamente per trovare la forza di infilargli veleno del cuore nel fianco. Urlai quando rivoltai l'arma nelle sue viscere e il mostro scivolò di lato mentre l'aria fresca mi riempiva di nuovo i polmoni.>>

<< Così accadde, gli uomini di Robert rispettarono l'ultimo ordine del Lord traditore, e lasciarono libero Aegon. Il principe mi portò in città (ero ridotto piuttosto male) mentre il pesce nero soffocava le ultime sacche di resistenza e i lord di Robert gettavano le armi e si affrettavano a giurare fedeltà alla corona. >>


Il re ascolta il rapporto con sguardo corrucciato: la vittoria ha arriso agli uomini a lui fedeli, ma ora c'è un regno da ricostruire.
"Grazie, ser Jaime, del vostro accurato rapporto", dice. "Ero certo che un membro della mia Guardia Reale avrebbe dimostrato tutto il suo valore anche in questo frangente". Poi, rivolto a tutti, continua: "Ma tutti voi siete stati valorosi e fedeli, negli ultimi mesi. Lord Connington, ser Arthur, ser Brynden, principe Oberyn, Occhio di Corvo, giovane Jon Snow, venerando lord Arryn, figlia mia, devo ringraziare tutti voi. E' stata una lunga traversata, ma senza l'impegno e la forza di ciascuno di voi ora non siederei più su questo trono, a quanto pare." Una pausa.
"Immagino che tutti voi sarete stanchi. Per parte mia, grazie a voi ho potuto restare seduto sul mio trono di spade... ma questo non è il seggio più comodo del mondo. Proprio per questo motivo, credo di aver bisogno di uomini fedeli che siedano al mio fianco, uomini fedeli come voi vi siete dimostrati, che mi aiutino a portare il pesante fardello del potere. Ebbene, ora andremo tutti a riposare, ma domani tutti i nobili presenti sono convocati qui, nella sala del trono, perché avrò delle importanti comunicazioni per voi".
Tutti i nobili rientrano dunque nei propri alloggiamenti presso la Fortezza Rossa, in attesa delle importanti comunicazioni ma felici di potersi finalmente godere un po' di riposo.

Il giorno successivo, anche il volto del re è più disteso, come se le macerie attorno a Lannisport e le tensioni nel suo regno fossero solo un butto ricordo.
Giungono i nobili.
Euron Greyjoy con il suo seguito, felice di ritrovare a corte entrambi i suoi nipoti: Theon, rimasto sempre a corte, in compagnia della principessa Arianne Martell, ed Asha, giunta di recente da Delta delle Acque, nel seguito di lord Edmure, a cui aveva recato le condoglianze della casata per la morte di lord Hoster.
Il principe Oberyn, circondato da alcuni tra i più importanti nobili dorniani, fa un cenno di assenso, nel vedere la figlia in quella compagnia. Ser Brynden, al contrario, sembra sorpreso, ma sta lungo una parete, in compagnia dei suoi recenti compagni: ser Arthur Dayne, con Alba nel suo fodero, ser Jaime Lannister, che ha conservato per sé Veleno del Cuore dopo la fine di casa Tarly, il fedele ser Richard Lonmouth, l'esperto ser Barristan Selmy ed il bel ser Arys Oakheart, di ritorno da Dorne. Tutti notano che in quella compagnia c'è ancora un posto vacante, quello del settimo uomo, dopo la morte del principe Viserys e di ser Renly Baratheon.
La principessa Rhaenys, con sorpresa e sconcerto di molti, non si trova in compagnia dei Martell, dove sempre è stata nel corso della sua vita, ma degli Stark: insieme al giovane Jon Snow, reca i suoi omaggi al glaciale signore del Nord, lord Eddard.
Jon Arryn si è ricongiunto finalmente al suo nuovo erede, ser Jasper, reso cavaliere nonostante la tenera età per aver guidato le truppe Arryn, e guarda tutti gli altri dall'alto della sua esperienza, ripensando alla moglie ed al figlio che dovrà ritrovare al Nido dell'Aquila, chiarendo le sue mosse senza creare incidenti diplomatici: un compito lungo ed ingrato di cucitura politica che gli impedirà di restare a corte nei prossimi anni.
Infine, in fondo alla sala, insieme a tutti i nobili minori ma isolati da loro, vi sono due altri gruppi di persone: la vedova di lord Robert Baratheon, con i suoi tre figli, che guardano in cagnesco la vedova di lord Stannis, con la figlia ed il nipote bastardo; e, poco distante, i tre figli superstiti di lord Mace Tyrell, Willas, il suo legittimo erede, il valoroso ser Loras, che ha accompagnato molte delle vicende degli ultimi mesi, e la giovane Margaery, la cui mano prima della ribellione era appetita da molti - ma ora altrettanti si chiedono se lo sarà ancora, dopo la caduta in disgrazia di suo padre e della sua nobile casa.
Accanto al re siedono i membri del Concilio Ristretto, lord Varys, il Ragno Tessitore, il Gran Maestro Pycelle... e nessun altro. Lord Baelish ha perso molta della fiducia del re a causa dell'ammanco nel tesoro reale, e, quanto a lord Mathis Rowan, Rhaegar non riesce a fidarsi del tutto di un uomo dell'Altopiano, dopo gli ultimi avvenimenti. Poco distanti da loro, in piedi, volti impenetrabili nonostante siano gli unici a sapere in anticipo cosa avverrà di lì a poco, vi sono il principe Aegon, erede al trono di spade, lord Myles Mooton, un tempo scudiero del re, nonché lord Jon Connington di Cava del Grifone e la sua nobile moglie, lady Ashara della nobile casa Dayne.
Finalmente il re inizia a parlare.
"Miei nobili signori, vi ho invitato a partecipare a questo incontro annunciandovi importanti comunicazioni per oggi: sono felice di avervi tutti qui. Questa avventura, dai risvolti funesti, è iniziata nel corso della festa per i 15 anni del mio regno. Credo che ora, a sua degna conclusione, tale festa dovrebbe essere ripetuta, da qui a pochi mesi, per festeggiare il mio nuovo regno, dopo la fine della grave ribellione che ci ha toccati così da vicino, più grave di quella che mi ha portato sul trono - probabilmente, la più grande minaccia al potere della casa Targaryen dalla morte di Maelys il Mostruoso e dalla fine delle pretese dei Blackfyre.
Ebbene: lord Robert Baratheon è morto; lord Mace Tyrell è prigioniero nelle celle nere, e lì resterà fino a che non decideremo una condanna diversa per il suo tradimento. Ma Capo Tempesta ed Alto Giardino sono ancora là, in attesa di un uomo forte che le possa riportare nella pace del re.
Se lord Stannis fosse ancora vivo, probabilmente avrei chiesto a lui di guidare Capo Tempesta, pur scavalcando i legittimi eredi del traditore: ma Arbor, purtroppo, mi ha privato di uno dei miei più fidi compagni e collaboratori. Credo tuttavia che le Terre della Tempesta debbano restare a casa Baratheon, perché così vuole la tradizione, e perché non vorrei privare di esse una casata che vanta pur sempre forti vincoli di parentela con i draghi. Il mio fido lord Connington mi ha sottoposto questa scelta: dare Capo Tempesta al figlio di un traditore, che pure ne contestava la legittimità, oppure darla alla figlia del mio fedele alleato, consentendo il matrimonio tra lei ed il giovane Edric Storm, figlio certo ma naturale di lord Robert? Si tratta di ragazzi, in fondo: nessuno di loro possiede la forza che io avrei voluto per Capo Tempesta. Ma se la scelta è questa, credo che debba ricadere su un figlio di casa Lannister, che mi è rimasta sempre fedele, piuttosto che sui figli di casa Florent, che nascondeva nel suo seno così tanti traditori.
Sono dunque felice di accogliere nella pace del re lord Joffrey Baratheon, nuovo signore di Capo Tempesta, e la sua signora e reggente, lady Cersei della casa Lannister, sua madre.
Ma passiamo ad Alto Giardino, la cui ribellione tanti grattacapi mi ha dato. Qui c'è un erede legittimo, Willas Tyrell, un uomo sulla cui probiltà e lealtà nessuno avrebbe dubitato... fino a poco tempo fa. Ma il tradimento di lord Mace richiede ben altri pensieri, temo. Vedo che i figli di lord Mace sono qui, e nessuno di loro è in catene.
Willas, ser Loras, lady Margaery, chiedo a voi di inginocchiarvi e di giurare nuovamente fedeltà a me ed ai Sette Regni. Lo farete, e almeno parte dei vostri titoli resterà in capo a Willas. Non lo farete, e sarete privati delle vostre terre, ma liberi di andare in esilio".
Willas, ser Loras e Margaery fanno pochi passi avanti, con volto cupo, e si inginocchiano davanti al loro sovrano.
"Sire", dice Willas, "rinneghiamo l'operato di nostro padre e di nostro fratello, e vi chiediamo umilmente il perdono reale".
"Concesso", risponde Rhaegar, magnanimo. "Willas Tyrell, ti inginocchi da me come penitente, e ti rialzerai come lord di Alto Giardino e lord supremo dell'Altopiano". Willas si rialza. "Credo tuttavia che il titolo di Protettore del Sud, che potrebbe essere ben più che onorifico, se la ribellione dovesse tornare, non si addica al figlio di un traditore, e tantomeno ad un uomo adulto che non è potuto diventare cavaliere. Con editto reale, dunque, decido che, da oggi in poi, il titolo di Protettore del Sud spetterà alla casa Connington, ed in particolare, in questo momento difficile, alord Jon, mio fedele amico.
Due ampi territori mi hanno tradito: lord Tyrell e lord Baratheon hanno potuto godere dell'appoggio di molti dei loro alfieri. I loro figli governeranno al posto loro, ma sono convinto che ci voglia qualcosa di più per poter ricucire i rapporti con i sudditi di quelle terre e quindi sanare le ferite inferte al nostro regno. Credo ci voglia un uomo di quelle terre, per fare questo. Credo che il mio amico fraterno e fedele compagno, lord Connington, che proviene dalle Terre della Tempesta, potrà essere il giusto ambasciatore presso di loro. Dopo di lui, se al re compiacerà, il titolo passerà al suo erede".
Lord Connington fa appena un cenno col capo, senza alcuna sorpresa per l'onore e l'onere che gli erano appena stati conferiti.
"Inoltre, la flotta di casa Redwyne ha fatto molti danni alla mia causa, e non si addice certo all'attuale situazione che una simile potenza navale sia controllata dall'Altopiano: due terzi di quelle navi saranno dunque confiscate, ed entreranno a fare parte della flotta reale.
Al contempo, Arbor verrà sottratta alla sua legittima casata, visto che i Redwyne hanno partecipato attivamente alla ribellione. Tale seggio sarà assegnato ad un grande navigatore, che ha contribuito a ritardare la flotta Redwyne e la Compagnia Dorata: Occhio di Corvo, spetterà a voi comunicare a vostro fratello Victarion che tale onore sarà suo, insieme alla mano della giovane lady Desmera, se la vorrà.
Avrò bisogno anche di altri uomini fedeli nell'Altopiano: la casa Tarly è estinta, e ritengo che nessuno possa incarnare meglio i doveri di fedeltà nei miei confronti di mio cugino, il principe Oberyn, che controllerà dunque un seggio nel pieno di quelle terre", aggiunge il re.
"...ma non è tutto ciò che ho in serbo per voi, cugino. Restate in ascolto.
Vedo lì, accanto alla parete, la mia guardia reale. Vedo sei uomini valorosi, che mi hanno difeso in ogni circostanza, fino ad oggi. Vedo sei uomini, dunque, non sette: e temo che questo potrebbe offendere i miei Sette Dei. E' ora dunque che un settimo uomo venga nominato. Vedo lì Dayne, Tully, Lonmouth, Oakheart, Selmy e Lannister; e prima di loro, Targaryen e Baratheon, e prima ancora, Martell, Hightower, Whent e Darry, e prima ancora... Molti dei Sette Regni sono stati rappresentati nella Guardia Reale, ma vi è un territorio, che tanto ha dato al reame in questa vicenda, che non ha mai avuto un uomo tra i manti bianchi del re. Anche per questo, sono felice di accogliere in questo consesso un uomo letale, che reputo degno di indossare questo mantello.
Qarl la Fanciulla, giunto qui nel seguiro di lady Asha Greyjoy, fate pure un passo avanti: anche se non siete un cavaliere, d'ora in poi vi sarà un Uomo di Ferro a difendere il re e la sua famiglia... ed il suo Primo Cavaliere, naturalmente. Giurerete nelle mani di ser Arthur Dayne e davanti a me, domani.
Jon Snow, vi siete rivelato un giovane tenace, e so che in questi anni a corte e ancora nel corso di quest'avventura avete imparato a godere dell'amicizia di tutti i miei figli. Se lo volete, resterete ancora a corte, come mio scudiero personale, e un giorno non molto lontano, se riterrete di accedere ai sette unguenti nonostante la vostra fede negli antichi dei, io stesso vi ordinerò cavaliere".
Il sovrano fa una pausa.
"Ma guardate le persone accanto a me: le morti di lord Hoster e di lord Stannis hanno ridotto a ben poco il mio Concilio Ristretto, soprattutto ora che lord Baelish e lord Rowan, dopo tanto tempo, godranno di altri incarichi, lontano da corte.
Ho deciso di confermare a lord Myles Mooton la mia stima, investendolo stabilmente della carica di Maestro del Conio. che ha già ricoperto provvisoriamente dopo la partenza di lord Baelish verso Luce Solitaria.
Ma ho bisogno anche di un Maestro della Flotta, che sostituisca lord Stannis Baratheon. Ser Jaime, voi siete un membro della mia Guardia Reale, ma ho appreso dal vostro rapporto che grazie alla vostra intraprendenza la nobile casa Lannister sta ricostruendo la sua flotta con l'aiuto dei myriani: quale uomo migliore di voi, dunque, per fare in modo che, un giorno, quella flotta sia al servizio di tutti i Sette Regni, accanto alla flotta reale, per frenare eventuali minacce che dovessero arrivare dal mare? Ser Jaime Lannister, voi sarete d'ora in poi il mio nuovo Maestro della Flotta.
Vi è poi il ruolo di Maestro delle Leggi, per il quale ho bisogno di un uomo fedele, tenace e rigoroso, che conosca al contempo i piaceri delle dolci trasgressioni, e sappia per questo vedere chiaramente la linea sottile che passa tra l'urgenza della vendetta e la necessità del perdono. Credo che nessun uomo potrebbe incarnare queste qualità meglio di mio cugino. Principe Oberyn, tocca di nuovo a voi: signore della Collina del Corno e Maestro delle Leggi", dice, guardando una alla volta le persone che chiama.
"Ma mi manca pur sempre un Primo Cavaliere: un uomo che sappia costruire ciò che desidera il re, ma anche un uomo, io credo, che sia l'altra faccia del re, che abbia idee originali e desideri suoi propri, e dunque sappia plasmare a sua immagine e somiglianza, e ad immagine e somiglianza del re, il governo dei Sette Regni.
Ciò che il re sogna, il Primo Cavaliere costruisce: mio io voglio un uomo che mi aiuti anche a sognare.
E credo che Euron Greyjoy abbia dimostrato negli ultimi mesi di essere l'uomo giusto per questo lavoro. Con la protezione della Guardia Reale e l'equipaggio della sua Silenzio ormeggiato in porto, ovviamente", conclude il sovrano, ammiccando verso il pirata.
"Tra qualche mese convocherò la grande festa per il mio regno; anzi, per la riconquista del mio regno, vorrei quasi dire. E spero che voi tutti, e molti altri, vorrete essere qui, a festeggiare con me e con gli uomini che mi accompagneranno, d'ora in poi, nel governo dei Sette Regni".

Inviato da: Koorlick il Jul 13 2008, 12:24 PM

1 - GREYJOY 1276 punti

2 - MARTELL 1081 punti

3 - LANNISTER 1076 punti

4 - STARK 1073 punti

5 - ARRYN 1016 punti

6 - TULLY 789 punti

7 - TARGARYEN 562 punti

8 - BARATHEON 309 punti

9 - TYRELL 286 punti

Inviato da: Koorlick il Jul 17 2008, 08:37 PM

Ho visto che in uno dei questionari un giocatore ha chiesto di poter conoscere l'andamento storico dei punteggi.
Se vi accontentate, nell'immagine allegata trovate il grafico storico delle posizioni in classifica smile.gif


Anteprime allegate
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