ࡱ> q`FbjbjqPqP*::F\P p p p p p p p p GIIIIII$~h`mp p mp p p p GGp d G0FFFp \ rp p p mm p p p $ In treno per Westeros In viaggio fra Approdo del Re e Stella al Tramonto Finalmente ci siamo mossi. E sempre trattenendo leggermente il fiato che avverto il primo sussulto del treno. E una sensazione un po strana. La partenza. In s non la vera partenza. Considerando che ci si svegliati alle 0400, che si saliti in macchina alle 0530, che si entrati in metropolitana alle 0600, che si arrivati nella stazione di Approdo del Re - Centrale alle 0638, si potrebbe obbiettare che la vera partenza sia realmente quando il mio treno si mosso sul binario 15. Eppure quando parte il treno, per me il vero significato della partenza; il viaggio che comincia. Ah, il tema del nostos, tanto caro agli antichi, mi avvolge e mi prende lanimo. Per me il viaggiare fra le cose pi belle da fare nella vita. Stiamo lasciando la stazione. Non posso non staccare gli occhi dal finestrino. Per fortuna sono in un posto singolo, vicino allintercomunicante fra le carrozze. Davanti i sedili sono disposti a pullman: nessuno dovrebbe disturbarmi. Sono a sinistra, quindi vedr il panorama a levante, visto che la nostra direzione per Sud. A destra, sul sedile accanto al finestrino opposto, c un tizio sulla cinquantina, con tanto di giacca e scarpe da tennis, giornale finanziario e lettore CD oltre di lui, dal finestrino vedo un altro treno AV, anche lui in partenza come noi alle 0730, diretto per ad AltoGiardino e Vecchia Citt. Lui potr approfittare delle rinnovata linea AV, che gli consentir i 320 km/h. Noi invece, percorrendo la linea lungo il Mare di Dorne, dovremo accontentarci dei 255 km/h Torno a guardare dal mio finestrino. Si esce lentamente dalle grandi arcate della stazione Centrale. Si percorrono gli scambi, mentre il macchinista accelera improvvisamente. Vedo vari locomotori e carrozze parcheggiate, poi si curva leggermente a sinistra, e dalla posizione in rilevato della ferrovia, vedo tutta Approdo del Re. Sebbene abiti a Viglebani, citt ad appena 30 km dalla Capitale, che quindi ho visto pi volte, non si pu non commuoversi allo spettacolo che ci si para davanti. L in fondo la RedKeep, in tutta la sua maest. Un tempo residenza dei re, aperta ora ai turisti, contiene il museo darmi e armature antiche pi ricco del mondo. E sempre dentro ad esso, il museo Westeros & Targaryen , fra i pi belli e interessanti, che narra degli ultimi dieci secoli della storia di Westeros, dallo sbarco di Aegon il Conquistatore. Ero arrivato in Centrale che era ancora buio, ma mentre in stazione trascorrevo il tempo a guardare i treni, mia grande passione, il cielo si schiarito. Ora i primi raggi di sole illuminano Approdo del Re. La Fortezza assume uno strano colore dorato, dovuto alla particolarit delle pietre rosse. Poi si vede il Sommo Tempio, con la sua grandissima cupola, attorniata da altre sei pi piccole che fanno da corona e da transetto. E i due bassi e decorati campanili che incorniciano la facciata classica. Non la vedo benissimo, in quanto alle mie spalle, praticamente. Si distingue bene invece il Pantheon, posto sulla riva del Rapide Nere, con le sue cupole in bronzo dorato, che inondano di vividi colori il cielo della citt. Dietro di me, invisibile, accanto alla stazione Centrale, c la Votivkirke, con le sue altissime guglie, le due torri alte 150m, e le navate interne dalle volte ogivali. Peccato non vederla. Fu costruita da re Aerys VI in ringraziamento per la fine di una pestilenza che attanagli Westeros per vari anni. Los tesso re fu colpito dal morbo, ma miracolosamente guarito, si prodig tantissimo anche in prima persona per aiutare i malati colpiti dalla malattia. Fu sempre re Aerys VI che costru le prime strutture sanitarie moderne, che contribuirono al miglioramento della salute pubblica generale. Fu un grande re, vissuto circa trecento anni fa. Le statue lo rappresentano sempre come una persona dallo sguardo buono, quasi amichevole, a volte mentre regge in braccio un bambino malato. Esepolto proprio nella Votivkirke. Ma ora siamo sul Targaryens Bridge, il pi famoso ponte di Approdo del Re. Costruito negli ultimi anni dell800 proprio per la ferrovia, composto in pratica da tre ponti affiancati, su ognuno dei quali passano due binari. Con le loro arcate in acciaio che si alzano e abbassano sui pilastri per ben tre volte, sono fra le costruzioni pi caratteristiche della citt. Dal ponte, che per fortuna percorriamo sul binario pi ad Est, si vede lestuario del fiume, sulle cui rive ci sono gli ormeggi per gli yacht. E giorno prefestivo, e molti stanno approntando la loro barca per una gita nel golfo, che si stende davanti ad Approdo del Re. Lo scenario veramente bello, anche se, essendo in autunno avanzato, il sole oramai sorge non pi dal mare, ma da dietro le basse colline della Foresta del Re. Passiamo il ponte, e il mio treno supera la stazione di Approdo del Re- Duetz senza fermarsi. La stazione piena di treni regionali che portano i lavoratori e gli studenti nella Capitale. Sui binari scorgo anche due possenti locomotive a vapore con rodaggio Pacific che fanno manovra. Una tutta verde e oro, laltra nel canonico nero. Forse effettueranno un treno speciale per tanti appassionati come me. Mi sovviene che poi alledicola in stazione non ho preso alcuna rivista! Va beh, il viaggio sar pure lungo, ma anche emozionante: non dovrei riuscire a trovare il tempo di leggere. Viaggiamo sempre nei sobborghi meridionali di Approdo del Re, fra le nuove e moderne industrie e quartieri residenziali dalle belle villette, tutte con il proprio giardino e un albero diverso. Nessuno vuole imitare il proprio vicino! Scorgo gli impianti della Merlyn, ditta che produce le pi potenti turbine a gas per aerei, navi e impianti a terra, oltre a lussuosissime auto. In effetti lunico grande impianto industriale presente nella capitale, poich le altre industrie sono principalmente concentrate a sud. Lelettrotreno sul quale viaggio infatti stato allestito dalla Maffei di Acquachiara, anche se lelettronica viene da Lancia del Sole Il pensare al treno mi riporta alla realt. Noto con piacere come lassetto variabile funziona bene, dando la sensazione, nelle brevi curve del tratta cittadino, di essere pi su un aereo che non su un treno. Lo schermo a led posto sugli intercomunicanti delle carrozze indica il nome del treno (P90301 Dayne) e la sua destinazione: StarFall, Stella al Tramonto nelle nostra lingua. Sar un lungo viaggio. Chiss poi cosa mi ha spinto a partecipare al raduno dei forumisti conosciuti su internet. E proprio a StarFall dovevano farlo! Per, che viaggio che mi aspetta. Ecco a sinistra la reggia di SenzaPensieri! Bellissima! Voluta dal re Caerys I Targaryen, un inno al barocco, come il Sommo Tempio peraltro. Dalla ferrovia, che un po pi in alto, nonostante la distanza, si vede benissimo la grande facciata, con le tre strade che raggiungo la piazza antistante, chiusa dalle Grandi Scuderie a Levante e le Piccole Scuderie a ponente (che mi coprono leggermente la visuale...). Poi il palazzo, il Cortile di Marmo, quindi la parte retrostante, la Grande Facciata che d sul il Grande Viale, una strada che percorre quasi 5km fra getti dacqua e vialetti che si aprono sui lati perdendosi in boschetti segreti, giardino, colonnati, tempietti nascosti nel verde. Ovunque fontane. Grandi, piccole, medie, con draghi, grifoni, ninfe E la reggia pi splendida del mondo. I Targaryen vi risiedono solo per determinati periodi dellanno, di solito durante le grandi festivit, e poi la lasciano aperta al pubblico, trasferendosi nel barocco Hofburg, nel centro della Capitale. A dire il vero, con quellultimo rampollo un po strano, Caerys anche lui, il rischio di beccarsi un Targaryen mentre si visita la reggia altissimo. Pi di una volta sbucato allimprovviso in mezzo al pubblico, e sostituendosi alla guida, ha illustrato lui il palazzo che tipo! Appassionato darte, darchitettura, di botanica, di geologia, di cavalli e di polo, praticamente il curatore di qualsiasi mostra darte fatta nella capitale. Il suo buon gusto fuori discussione, la sua competenza sbalorditiva, ma forse insomma, quando morir sua madre la regina, toccher a lui essere re, e forse un po pi di contegno Meno male che oramai le monarchia solo rappresentativa, perch di Targaryen pazzi ce ne sono stati fin troppi. Lo stesso Caerys I non si godette la reggia, decapitato durante la rivoluzione! E che rivoluzione! Spinti dalle tasse esorbitanti, i mercanti e il popolino si ribellarono, e guidati dal Bronnwell, si organizzarono in un esercito che batt pi volte i realisti Targaryen. Re Caerys I fu preso e decapitato davanti alla RedKeep. Segui pi che la repubblica, una sorte di tirannide, con il Bronnwell che reggeva lo stato. Strano tipo il Bronnwell. Faceva ascendere le sue origini ad un mercenario che durante la Guerra dei Re salv la vita ad un piccolo Lannister. Solo chi ha un po di passione per la storia sa che quel Lannister divenne il Primo Cavaliere della regina Daenerys I, colei che riport sia i Targaryen che i draghi a Westeros. Per ricompensa Bronn ricevette un castello. Ma i suoi discendenti rimasero comunque sempre legati al mestiere delle armi, e uno torno dal Continente con lappellativo valyriano di Well: Bronnwell. Il dittatore fu amato e odiato. Amato per le sue guerre navali contro Braavos, che portarono westeros a dominare i mari, e quindi i commerci, arricchendo la nazione. Odiato per la sua dittatura: si voleva la repubblica! Dopo ventanni mor, e successe nuovamente il caos, con vari buffi o patetici personaggi che cercarono di impadronirsi del potere. Se solo uno di loro avesse avuto un decimo delle capacit del Bronnwell, avrebbe dominato sugli altri Sta di fatto, che mentre Caerys figlio di re Caerys I in esilio aspettava levolversi della situazione, un lupo del Nord, un generale che rispondeva al nome di Jon Stark, marci con le sue truppe fino ad Approdo del Re, pose fine alle schermaglie, e chiam il Targaryen. Incoronato come Caerys II, il giovane ventenne, colto e furbo, si prodig subito ad emanare una Costituzione nuova, nella quale i Targaryen avrebbero avuto solo funzione di rappresentanza, mentre a governare il popolo ci avrebbe pensato il Parlamento. Caerys II complet e si godette la reggia del padre per circa sessanta anni. Senza accorgermene siamo fuori da Approdo del Re, e, dopo aver superato lultima stazione, Approdo del Re Midi, ci troviamo in aperta campagna, circondati da prati e boschi. Non solo, siamo sulla nuovissima direttissima, che collega la Capitale a Capo Tempesta. Inaugurata da unannetto circa, lunica tratta dove il mio elettrotreno potr raggiungere i 300km/h. Il display sopra lintercomunicante ora comunica proprio la velocit del treno. Stiamo accelerando. Sento la spinta dovuta ai 6MW installati sulle nove carrozze che compongo il mio treno AV. Siamo a 220. No 230! La velocit continua a salire (250, 260, 270!), finche lindicatore si ferma ai 300km/h previsti. Simpatica liniziativa della compagnia ferroviaria di rendere pubblica la velocit del treno, al posto dellinformazione P90301 Dayne per Stella al Tramonto/StarFall, che si presume tutti a bordo conoscano Anche perch il treno ben costruito e pressurizzato, ed difficile accorgersi della velocit standoci sopra. Guardo la campagna collinare, che caratterizza la Foresta del Re. Stiamo correndo paralleli allautostrada A7 che fa il nostro stesso percorso. La vedo sulla destra, oltre il vicino che ora intento ad ascoltare il suo lettore CD. Dal mio finestrino invece vedo prati, con mucche al pascolo, piccoli paesini caratterizzati dalle loro casette in parte in legno, coi balconi ricoperti di fiori colorati. Alternate ai prati, le coltivazioni di luppolo. Non a caso la miglior birra viene dallo Stormland. Intanto il sole scomparso dietro a nuvole basse. Decisamente la regione decisa a tenere fede al suo nome. Si corre e si corre. Boschi, prati, luppolo, boschi. E incantevole. A destra ci sono le ultime basse montagne della Catena Dorniana, che poi dovremo attraversare. Che esperienza sar fare i valichi! Per ora intanto ci sono i paesini tutti ben curati, con i templi dal tetto spiovente e i campanili dal tetto a cipolla. Galleria, poi di nuovo allesterno. Il treno si inclina quasi impercettibilmente ad una curva a largo raggio. Altro paesino. Il senso di marcia sul binario di sinistra, quindi i treni che incrociamo passano davanti al finestrino opposto al mio. Non ha importanza comunque: la velocit relativa dei due treni incrocianti di quasi 600km/h, rendendo impossibile distinguere alcunch allocchio umano. Ora siamo nella foresta che precede Capo Tempesta, in leggera discesa verso il mare. Qui da qualche parte fu sepolto un re Baratheon dal suo amante. Re Baratheon ucciso da un altro re Baratheon. Che tempi, lEvo dei Draghi, e la Guerra dei Re! Ampia curva a sinistra, con posto punto di interscambio: siamo arrivati alla fine della Direttissima, e ci stiamo infilando nella Linea Lenta che ci porter a Capo Tempesta. La DD invece prosegue ancora un po verso Sud, attraversando il Bosco delle Piogge. La riprenderemo dopo: da Capo Tempesta torneremo indietro. La citt in s non eccezionale. La collocazione geografica gli ha sempre impedito un grande sviluppo. Con circa un milione di abitanti, ha industrie di un po di tutto, e un po di nulla, visto che nessuna di esse leader in qualche settore. Il porto si sviluppato solo con lavvento del vapore, a causa delle fortissime tempeste che ne precludevano lutilizzo nel periodo velico. Scorgo i primi sobborghi e poi la citt stessa. A sinistra c una grossa fabbrica darmamenti. Fu costruita nell800 durante la Guerra di Secessione, per poter far giungere il pi rapidamente possibile le munizioni al fronte. In effetti Capo Tempesta deve a questa guerra il suo sviluppo. Posta in posizione strategica, divenne sede del comando delle operazioni militari, nonch principale punto di approvvigionamenti per le forze Nordiste. Entriamo lentamente nella stazione Capo Tempesta Piazza Baratheon. La famiglia che portava questo nome non esiste pi. Triste destino per un casato fra i pi potenti di Westeros, che diedero anche un re e due aspiranti tali Dalla stazione scorgo il massiccio castello, con lunica imponente torre. Non si vede la cattedrale. In stazione sali e scendi di gente. Cariiiiina la bionda! Ah no, prende il treno sullaltro binario. Peccato. Si riparte. Non invertiamo la marcia, ma sfrutteremo la cosiddetta Cintura Merci, che fa da circonvallazione ferroviaria alla citt. Usciamo con direzione per Levante, poi, passati in mezzo alla citt, il nostro elettrotreno viene deviato a sinistra, quindi vi immettiamo nella Cintura e procediamo a ritroso. Eccola, la Cattedrale! Anchessa nello stile ogivale della Votivkirke di Approdo del Re, ma costruita in mattoni con le navate tutte di uguale altezza. Dentro bellissima! Tutta bianca, con le colonne altissime e sottilissime che dividono le navate, mentre i finestroni sono collocati che stando nella navata centrale il visitatore non le possa vedere, ma sia inondato dalla luce che proviene da essi. Bellissimi i campanili in cotto, con le due sfere blu in stagno al posto delle classiche guglie. Sembrano il mondo stesso, come lo si vede da una foto satellitare! A destra c laeroporto militare. Un bambinetto qualche sedile avanti al mio indica a pap gli aerei, chiedendo spiegazioni. Il pap, con pazienza ne illustra le caratteristiche. Mi ricorda il mio di padre, quando da piccolo mi portava allaeroporto o al porto o in stazione Dalla pista improvvisamente si alza un caccia. Sale nel cielo plumbeo. Poi lo vedo apparire alla mia sinistra. Vola sopra di noi, in parallelo. Che il pilota sia appassionato di treni? Passano secondi eterni in cui il caccia si fa vedere da noi, poi agita le ali per salutarci e vola via verso il mare, verso la zona desercitazione. Il bambinetto tutto eccitato Il treno intanto ha accelerato, stiamo aggirando tutta la citt. Eccoci infine, dopo uno scambio, sulla linea che abbiamo gia percorso allandata, e che ora ci serve per raggiungere nuovamente la Direttissima. Nuovo bivio, poi di nuovo sulla linea AV. Questa tratta non consente di andare oltre i 250km/h, un po pi vecchia di quella precedentemente fatta. Inoltre le montagne di Dorne, che si stagliano oramai sulla destra, hanno costretto ad opere imponenti. E un lento susseguirsi di gallerie, tratti in trincea, poi sopraelevati, ponti (pochi), e poi nuovamente lunghe gallerie. Ne approfitto per pensare. Chiss come saranno gli altri forumisti. Chiss come sar il raduno. Che gente incontrer. Certo che questi scrittori Fantasy ne hanno di inventiva! Concepire un mondo con un territorio a forma di stivale! Che cosa ridicola. E poi, povera terra, piena di truppe mercenarie ovunque! E non solo, gli abitanti di questa penisola, dai molti nomi, Ausonia, Esperia, e e ah, lultimo non mi viene mai, beh, questi abitanti, pur facendo parte di un solo popolo, non si uniscono mai, fanno sempre guerra fra loro! Si sono uniti, in parte ovviamente, solo quando degli imperatori, che avevano lo stesso nome fra laltro, Federico, scesero dal loro impero al Nord per conquistarli. Che batosta che diedero a quello soprannominato Barbarossa, stando a quello scrittore Fantasy! Ma non prima che la loro citt pi grande venisse distrutta E quellaltro scrittore che narra di due stati che si son fatti una guerra durata ben centanni! Ma i miei romanzi preferiti rimangono quelli del Ciclo di Borgogna: quattro duchi che si succedono lun laltro e che rendono fortissimo il loro ducato, al punto da essere temuti dai re stessi. Che nomi! Filippo lArdito, Giovanni Senzapaura, Filippo il Buono e lultimo, il mio idolo, Carlo il Temerario! Peccato non siano realmente esistiti Chiss cosa si racconter al raduno. Gli altri avranno letto il ciclo dei Cavalieri delle Croce dArgento? Quellordine di monaci-guerrieri che costruisce castelli bellissimi sul confine del mondo civilizzato e lotta contro i barbari, e nel contempo si arricchisce con il monopolio dambra! Che storia, e che battaglie! E che castelli! Chiss se limmaginario castello di Malbork pi grande o pi piccolo di Delta delle Acque e Grande Inverno Si sale. Da un ponte vedo sotto la Linea Lenta. Stiamo salendo verso il Passo dei Cervi, valicato il quale saremo sul Mare di Dorne. Ecco, la grande galleria di valico no, siamo gi fuori, non era lei. E lunga 17km Ecco, ora ci siamo. Torniamo a pensare. Anzi a mangiare. Sono gi le 1030, e ho proprio fame. Mangio due panini che mi son portato da casa, mi bevo un succo di frutta al gusto dei Frutti della Valle. Sul cartone c limmagine del nido dellAquila. Sar meglio che mi alzi e mi sgranchisca un po le gambe. Vado avanti nel treno, passo le altre carrozze (ma possibile che non ci sia nessuna tipa carina?), raggiungo il ristorante/snack-bar. C un po di gente che prende il caff e mangia brioche. Mi sa che dovr venire a mangiare qui, lidea di pranzare a panini proprio non mi garba. Chiedo informazioni al personale Chef-Express, che mi risponde con cortesia: un primo circa dieci dragoni, un trancio di pizza cinque. Si pu fare! Prenoto un tavolo per le 1230 circa. Torno a sedermi. Ancora galleria. Non siamo fuori! Come una persona in apnea sottacqua al risalire in superficie prende una boccata daria, cos anchio accolgo luscita dal traforo. Non si vede gran che, a dire il vero, ma meglio della galleria I monti sono sopra di noi, ci sovrastano. La valle stretta. La Catena Dorniania qui gi pi bassa, non supera i 2600m del Cervo Incoronato. Pi gi, dove noi faremo il prossimo valico, per superare le montagne che separano Stella del Tramonto dal resto di Westeros, ci sono monti di oltre 5000m, con il Grande Castello che sfiora i 5655m! L la neve perenne, anche se la latitudine bassa. Meta sciistica di rilievo, la Catena Dorniana luogo prediletto per le vacanze sia invernali che estive degli amanti della montagna. Le molte valli, raggiungibili grazie a simpatici e caratteristici trenini a scartamento ridotto, sono poco contaminate dal progresso, mentre la flora e la fauna sono fra le pi belle di Westeros. Il percorso ferroviario emozionante. La linea non consentirebbe di andare oltre i 200km/h, ma con lassetto variabile, il nostro treno v a 255, pendolando nelle curve. Sembra di essere su un caccia impegnato in un dogfight! Quando si curva a destra, dal finestrino opposto al mio sedile non si vede pi nulla fuorch i binari, a causa dellinclinazione. Che spettacolo. Scendiamo lanciatissimi! Ci stiamo avvicinando alla fine della tratta DD che collega Capo Tempesta a Genuahafen, uno dei principali porti di Westeros, e primo nello Stormland. Costruito dai Dondarrion nel 500, quando con lavvento dei cannoni dovettero ricostruire le loro fortificazioni, fu scelto proprio per ragioni economiche, Visto che oramai era inutile piazzare il proprio castello su cucuzzoli inaccessibili, tanto valeva costruire una fortezza in un posto strategico che potesse consentire un notevole sviluppo anche economico e commerciale. Abbandonato BlackHaven, ora cittadina turistica, Filibett Dondarrion si diede anima e corpo per dotare la nuova citt di una fortezza imprendibile. La cittadella di Genuahafen in effetti un capolavoro dellarchitettura militare, con i suo bastioni, le mezzelune, le controguardie, gli spalti sul fossato, i camminamenti sotterranei che si perdevano a raggiera per chilometri e chilometri intorno alla fortezza, unite fra loro da due gallerie capitali. La fortezza sub un lungo assedio da parte di invasori Braavosiani e Pentoshi nel 700, con tanto di guerra di mina e contromina, ma la bandiera della folgore non fu mai ammainata. E la citt fu salva. Intanto il treno continua a scendere lungo la valle che si fa sempre pi larga. E il sole fa capolino da dietro le nuvole. Ed eccolo. Lo zaffiro del Mare di Dorne. Bellissimo. Apparso allimprovviso alluscita da una galleria. Ora il treno lo costegger per circa mezzoretta. Questa zona che si affaccia sul mare di Dorne ha le pi belle spiagge in assoluto. Il mare stupendo, sempre caldo, mentre il susseguirsi di promontori e golfi nascondono piccoli villaggi di pescatori, dalle caratteristiche case colorate, che per secoli hanno vissuto isolati, protetti dalle montagne alle loro spalle. Solo a fine 800 fu costruita una strada per collegare questi paesi, e poi la ferrovia. Prima si giungeva solo dal mare o per vie impervie, che hanno tenuto lontani gli eserciti. La Strada delle Ossa infatti passava pi allinterno, facendo valichi e valichi. Adesso questi posti sono luoghi turistici. Per chi va al mare, non c nulla di meglio della Costa Zaffira. Scoperta dalla borghesia nel800, piena di ville stile floreale, nonch di casin. Poche le discoteche, tenute lontane dalle severe leggi contro linquinamento acustico. I giovani vanno sulla Riviera dei Fiori, a Nord di Vecchia Citt. Qui vengono invece i VIP. Passiamo Wyl, che scorgo fra una galleria e laltra. Ed eccoci, puntuali, a Genuahaven, alle 1208, e ci fermiamo a Porta Greyjoy, cos intitolata al grande ammiraglio, che sconfisse in tre diverse battaglie tre diverse flotte Braavosiane. Per certi versi spaccone e fanatico, era un reietto delle Isole di Ferro, allontanato (o fuggito, come sosteneva lui) dopo varie litigate con il lord suo padre. Arruolatosi in Marina, fece una rapidissima carriera, che lo porto al comando di varie navi, poi alla promozione ad ammiraglio. Proprio davanti a Genuahafen vinse la battaglia pi importante, grazie alla quale lassedio alla citt fu tolto. Dopo Porta Greyjoy, ecco che ci fermiamo alla stazione principale, Piazza Principe. Da qui si dirama la ferrovia per AltoGiardino. Le stazioni son piene di treni, e caratterizzate dallessere chiuse oin entrata e uscita da gallerie: lo spazio poco. Infatti la citt tutta abbarbicata sui monti retrostanti. Bellissima da visitare, famosa per il suo Acquario, pressoch invisibile a chi vi passa in treno. Per me comunque non un problema: mia madre vi nata, i miei nonni ci hanno abitato, e i periodi di vacanza trascorsi nella citt sono fra quelli a me pi cari. Anzi, ogni volta che la rivedo mi viene un po di malinconia. Ripenso alle porte fortificate, alle ottocentesche fortezze sulle colline, al porto, che tante volte mio padre mi ha portato a vedere Ripartiamo. Si vedo uno scorcio dei cantieri navali di Genuahaven. Qui durante la guerra di Secessione venivano varate le prime corazzate. Poco pi a sud avvenne la famosa battaglia navale che vide sette navi unioniste scontrarsi con sette secessioniste. Fin che i Blu persero ben tre corazzate, una sola i Grigi, ma i dorniani non cercarono pi scontri navali del genere, in quanto la potenza industriale degli unionisti era tale che per loro sostituire le navi affondate era roba da poco mentre i cantieri Secessionisti faticavano anche per costruire i semplici ma vitali cannoni La battaglia avvenne vicino alla costa, e sui fondali bassi giacciono ancora i relitti, met molto apprezzata dai sub. E anche ora di andare a mangiare. Mi trasferisco nella carrozza ristorante, e mi siedo al tavolo che ho prenotato. Comode le poltrone. Ordino un piatto di ravioli alla Altogiardino e dei wurstel alla Riverland. Questioni di economia: i wurstel costano poco. Mangio mentre guardo ancora il panorama che cambia. I monti si stanno lentamente allontanando verso Ovest, mentre ci avviciniamo al confine con Dorne. Qui stato il centro della guerra di Secessione nellOttocento. I Dorniano tentarono lultima volta di riprendersi la libert. Le altre regioni manifestarono violentemente allidea. I Dorniano presero liniziativa, e assaltarono il forte posto a difesa di Lancia del Sole per prendere le armi. Fu la scintilla della guerra. Il re, un grande re, Aebrhaem I Targaryen, percorse tutto Westeros esortando la gente ad arruolarsi: non voleva una nazione spaccata! Insieme si era combattuto contro i Braavosiani, insieme si era sconfitto Pentos! Si era un solo popolo e una sola nazione. Se le parole non bastavano, un rapido colpo di mano (armato) avrebbe risistemato le cose. Fu un disastro. La prima battaglia fu una batosta inaspettata e durissima per gli Unionisti, battuti dai Grigi. Si dovette riprovare. Si pensava ad una guerra breve, e invece lEra Industriale aveva fornito armi per durare anni. Dorne dovette ordinare la coscrizione obbligatoria: 1,5 milioni di armati! Il Nord non ricorse a questo sistema, ma si fatic sempre a trovare volontari. In pratica la guerra fu combattuta dagli abitanti dello Stormland, i pi vicini e a rischio di invasione dai Secessionisti. Perch quelli dellAltopiano oramai, dopo secoli, non avevano pi rancore con i Dorniani. Cos va il mondo. Per cinque anni i Dorniani in camicia grigia combatterono solo con il coraggio e il valore contro gli Unionisti in blu, figli della societ industriale. Una guerra ineguale, col Nord che aveva tutto: uomini, risorse infinite, industrie gigantesche, che producevano venti volte quanto faceva il Sud. Alla fine limmane macello fin. I Dorniani, pi volte battuti, chiusi con lesercito ad Yronwood, si arresero. Aebrhaem I non voleva una punizione per Dorne. Costrinse banche e industrie ad investire nelle zone colpite dalla guerra, a ricostruire. Per questo, una sera a teatro fu ucciso da un fanatico unionista. Fu lultimo re a partecipare attivamente alla politica attiva. E se Westeros ancora un solo stato, suo il merito. Quando torno al posto , dopo aver pagato il conto (20 dragoni, ma ne valeva la pena), oramai il mare lontano, siamo sul lato meridionale della Catena Dorniana. Alla mia sinistra si stendono le praterie che poi diverranno il deserto di Dorne. Un tempo paese povero, Dorne ora allavanguardia tecnologica per le componenti elettroniche. La grande disponibilit di silicio e le condizioni climatiche hanno trasformato la zona intorno a Lancia del Sole nel paradiso dellElettronica. Da qui arrivano i tiristori che equipaggiano il moi treno AV. La Santagar&Sons la principale produttrice di componenti elettroniche per PC. Il paesaggio dominato dal verde delle basse colline. E sempre a Lancia del Sole, oramai citt gigantesca da oltre 6 milioni di abitanti, c Hollysand, dove si trovano gli studios di tutti i pi grandi produttori cinematografici di Westeros. Il deserto non si vede da qui. La linea ferroviaria sempre una AV, ma non possiamo andare oltre i 255 km/h. Il paesaggio collinare ci costringe a gallerie e ponti. Ora c solo una fermata prima di StarFall. Chiss i forumisti. Qualcuno sar gi l. Sicuramente chi ha preso laereo. Avrei in effetti dovuto prenderlo anchio invece di farmi circa 1950 km in treno per, vogliamo mettere il bello di un viaggio cos? Laereo comodo, sicuramente emozionante al decollo, piacevole in volo, ma troppo veloce. A mio avviso il viaggio va gustato, assaporato. Non capita spesso di fare lunghi viaggi, quindi vanno goduti in fondo. Sono come un bicchiere di ottimo vino, che va centellinato, non tracannato come fosse volgare birra. Ecco, avrei dovuto portarmi un bicchiere di vino con annessa bottiglia, poggiarla sul tavolino davanti a me, e sorseggiarlo lentamente per tutto il viaggio. Chiss che effetto avrebbe fatto. Ci siamo, si sale. Siamo nella valle che ci portiera al Passo dellOrco, il valico che bisogna passare per raggiungere StarFall. Abbiamo fatto unampia curva a destra, Da Sud verso Ovest. In effetti Stella del Tramonto circondata sui tre lati da montagne, rendendola per certi versi non troppo diversa dalla Valle. Solo un po pi piccola e pi calda. Infatti la citt si affaccia sullOceano. Ora, se il mare non proprio caldissimo, il clima comunque dovrebbe essere come a Dorne, cio desertico. Ma la presenza delle montagne dietro, coi loro venti freddi, lo rende mite e tiepido. Peraltro la catena montuosa rende oggigiorno difficile raggiungere la citt dei Dayne. Saliamo nella bella valle, cosparsa di boschi, con lautostrada come unico elemento deturpante del paesaggio. La vedo, con le tre corsie intasate di auto e camion in coda. Fessi, vedete a non prendere il treno! Beh, a dire il vero, tutto lo smog che stanno lasciando gi me lo beccher anchio, in un modo o nellaltro. Ma possibile che 1004 anni dopo lo sbarco di Aegon il Conquistatore, c ancora gente che punta sullauto e su mezzi di trasporto inquinanti! Torno a guardare i boschi colorati per lautunno. Al contrario dello Stormland, dove le foreste sono di sempreverdi, principalmente conifere, qui ci sono latifoglie che al sopraggiungere dellautunno si tingono dei pi svariati colori. Il sole poi aumenta la bellezza del paesaggio. Ora siamo su una vecchia ferrovia ad Alta velocit, costruita negli anni Trenta. Fu un opera colossale, ma necessaria. La Succursale, come si chiama questa linea, fu concepita per dar man forte alla vecchia linea ottocentesca, che con le sue livellette del 30/1000 consentiva la salita di treni con massa ridotta. Ora, rimodernata, consente a noi di andare a 220 km/h. mentre i treni normali la percorrono a 175 km/h. La linea lenta invece utilizzata dai merci, tirati su in doppia trazione da potentissimi locomotori elettrici. La Linea Lenta del Passo dellOrco fu la prima linea ferroviaria di una certa rilevanza ad essere elettrificata nel Mondo. Infatti gi nel 901 cera la catenaria elettrica, con un sistema trifase e due fili per portare la corrente ai locomotori. Che tempi! Che bello il pionierismo tecnologico! Che opera che fu! Si continua a salire, mentre lautostrada ci scavalca e inizia una lunga teoria di orripilanti ponti in cemento armato, mentre la Succursale sta a media costa e la Linea Lenta corre a valle, toccando i vari paesini. Saremo orami a 1000 m di quota. Ecco Lago Smeraldo. S, siamo a 1100. Il lago si apre in una conca fra le montagne, circondato dalle guglie dentate e innevate dei monti. Lo spettacolo mozzafiato. Il verde dato da particolarissimi pesci che vi nuotano dentro, una specie di molluschi che parlano fra di loro colorando di verde intenso alcuni punti del corpo, a seconda di quello che vogliono dirsi. I ricercatori sono affascinati da questa specie, semi-intelligente, e da anni gli ittoligi provano a comunicare con questi strani essere Tutta la zona cmq Parco Naturale, e sul lago non sono ammesse barche a motore. I paesini che vi si affacciano sono caratterizzati da costruzioni in legno, tipiche dellAlta Montagna. Qui si sente molto linflusso dellAltopiano nella cultura, e in fin dei conti gli abitanti hanno sangue misto, dorniano e di Altogiardino. Lelettroteno continua a correre, superando il piccolo lago. A tratti la Linea Lenta ci si affianca, ma poi nella nostra costante ascesa, la lasciamo pi in basso. Incrociamo vari treni, specie merci. Alle latifoglie iniziano a sostituirsi le conifere. Le cime innevate si fan sempre pi vicine, mentre la valle si restringe. Fra poco saremo sul famoso Gltzschtalviadukt. Il ponte ha tre particolarit. La prima che molto alto e tutto in muratura, con conseguente uso di pi ordini darchi sovrapposti. Il secondo, e che ci passano entrambe le linee sovrapposte, la Succursale sopra e la Linea Lenta sotto. La terza che scavalca una vallata laterale. Difatti, fra quota 1200 e 1350 c un improvvisa salita della valle. Per superare il balzo la Linea Lenta sfruttava una vallata laterale, con la quale, allungandosi dentro di esse e sfruttando un tornante, prendeva quota, con livellete del 35/1000! Con la costruzione della Succursale, la quale inizia a salire per tempo, con ascesa costante del 12/1000, si arrivava a dover superare la vallata laterale a circa 115m daltezza! Scartata lidea di allungarsi sulla vallata laterale, in quanto inutile, costoso, e fondamentalmente irrazionale, si pass a costruire il ponte. Ma gi che si era ai lavori, perch non rettificare anche la Linea Lenta, eliminando al livelletta del 35/1000, la pi aspra della salita? Ecco quindi che si costru, a valle del ponte, una doppia galleria elicoidale cosicch la Linea Lenta pot guadagnare circa 75 m di quota. Quindi si aveva una linea a 75 m e una a 115 m dal fondo valle. Per ragioni di razionalit, si pass a costruire un singolo ponte, con sotto la Linea Lenta e sopra la Succursale. Il Gltzschtalviadukt un opera stupenda e bellissima. La vallata in s superata da un ponte ad arco con una luce di 40m, sopra la quale passa la linea lenta, e un secondo arco sempre di 40m di luce, e di raggio in questo caso, che regge la Succursale. A monte e a valle di questa opera, cinque ordini di archi raggiungono il livello della Succursale, degradando lentamente man mano che la costa della montagna sale. Quindi, visto da valle a monte si ha: un ordine di archi, che poi sale a due, per reggere la Succursale, terzo ordine di archi (conto dallalto al basso) sopra il quale passa la Linea Lenta, che si immette uscendo da un galleria; altri due ordini di archi, che portano a cinque il totale; primo grande pilastro, doppia arcata che cavalca il fiume a fondovalle, secondo grande pilastro, nuovi ordini di archi sovrapposti in maniera degradante. E un po difficile da descriverlo. In effetti, nel passarci sopra in treno, si percepisce solo laltezza e nulla pi. Ma leleganza del ponte, che lo fa quasi sembrare parte integrante della valle, lo si pu vedere solo dal brutto ponte autostradale che corre leggermente pi in basso e quasi in parallelo. Questo lunico punto in cui la ferrovia pi in alto dellautostrada in tutta la linea Si sale ancora. Ora la valle pi stretta, il sole non vi penetra. Anzi, adesso che guardo bene, non c proprio. Distratto dal viaggio, non mi sono accorto delle nuvole apparse in cielo. Superiamo un bel paesino abbarbicato su un pendio. Conifere, conifere. Oramai le latifoglie colorate hanno lasciato il posto ai sempreverdi. Inizia a piovere, una pioggia leggera, quasi impercettibile alla velocit cui andiamo. Saremo a 1600 m . Siamo scesi a 175km/h, mentre le curve mettono a dura prova lassetto variabile e soprattutto i carrelli de treno. Questi ultimi sono legati per forza di cose ai binari, e le accelerazioni laterali le prendono tutte, non come noi passeggeri che le sentiamo attenuate grazie alle oscillazioni artificiali della cassa. E poi, eccoci, dopo unampia curva, a Sterzing, ultima citt prima del traforo. Costruita nel tardi 800 dagli aristocratici dorniano e dellAltopiano come luogo di vacanze esclusivo, la cittadina sorge al centro di ben tre vallate, in una conca naturale fra le alte montagne. Montagne quasi spoglie, visto che siamo a ben 1950 m, ora coperte di neve fin quasi a valle! Che bella la neve! Mi ha sempre affascinato! La zona meta degli sciatori perenni e dei rocciatori. Da Sterzing partono ben tre ferrovie a scartamento ridotto e cremagliera, una per valle, che portano i turisti agli alberghi posti a oltre 3000 m di quota, dove possono sciare tutto lanno, e vedere i paesaggi mozzafiato che offre il Massiccio dellOrco, il gruppo di montagne della zona. La prima ferrovia fu costruita nel 1870! Elettrificata nel 1899, fra le prime al mondo, e fra le poche che superano i 3200 m. Una rete di funivie e ski-lift portano poi gli sciatori ai campi innevati a 3800 m di quota. In inverno invece anche intorno alla citt si pu praticare sci di fondo. Attualmente Sterzing accoglie circa 60'000 abitanti, che diventano il quadruplo durante le vacanze estive e invernali. Qui finisce anche lautostrada, non potendo valicare con un traforo la catena, causa leccessiva lunghezza. Poche sono le strade nei dintorni, solo gli abitanti del luogo si muovono con fuoristrada. I turisti lasciano invece il proprio mezzo nei garage sotterranei e raggiungono le proprie zone turistiche tramite i treni e le funivie. A Sterzing c anche un piccolo aeroporto, che funge pi che altro da base per gli elicotteri del soccorso si montagna. Difatti qua ben due squadron di grossi elicotteri da 12t e quattro di velivoli da 5t sono di base. I piloti, tutti ex-militari di provate capacit, sono fra i migliori esistenti a Westeros. Daltra parte, volare in condizioni demergenza fra le montagne richiede molto manico. Non a caso, dopo cinque anni di servizio alla base di Sterzing si viene decorati con una nastrino apposito, a ricordare il duro lavoro che si chiamati a svolgere, specie in inverno. Lentamente entriamo in stazione, affiancati dalla Linea Lenta a destra e dallautostrada a sinistra (toh, non sono pi in coda!). Passiamo le prime case in classico stile montano, poi il grosso aeroporto/eliporto, quindi il deposito locomotive di Sterzing, dove scorgo parecchie macchine spazzaneve, necessarie per tenere pulite le ferrovie dalle nevicate. Ed proprio la neve che lentamente mi accorgo essere presente anche a terra, tolta da strade e binari dagli infaticabili spazzaneve. Si entra lentamente nella grossa stazione, concepita non solo come ultima tratta a cielo aperto per la linea ferroviaria, ma anche come arteria fondamentale per collegare Sterzing con il resto del paese. In caso di abbondanti nevicate infatti, solo con la ferrovia si potrebbero portare su carichi di rilievo. E gi successo in pi di un inverno che le strade son rimaste bloccate, e quelle sbarrette di ferro sono rimaste lunico cordone ombelicale fra le tre valli e il resto del Mondo. La stazione piena di gente. Sotto i binari della ferrovia a scartamento normale, c la stazione per le tre linee a scartamento ridotto. Molto pratico, cos i turisti volendo non escono mai dalla stazione. Chiss se anche noi forumisti, una volta radunati, usciremo dalla stazione di StarFallScende molta gente, ne sale poco. Sono oramai le 1600 di pomeriggio, sono in viaggio da quasi nove ore. Lentamente abbandoniamo la stazione, per puntare dritti alla montagna, dentro la quale entreremo Sui fasci di binari dello scalo vedo molti treni merci che ci danno la precedenza, o aspettano il proprio turno ad entrare nella galleria. A sinistra ci sono le banchine per caricare le auto nei treni navetta che fanno la spola da una parte allaltra della catena montuosa. Difatti negli anni 70 si opt per costruire altri due fasci di binari dedicati al trasporto degli autoveicoli al posto di un tunnel stradale, ritenuto troppo complesso e pericoloso. I treni navetta partono mediamente ogni 5-7 minuti, ma in linea teorica si pu sopportare anche un treno ogni tre minuti. Il problema semmai poi scaricare gli autoveicoli negli scali merci ai due capi del tunnel. Ora, le viscere del Massiccio dellOrco sono attraversate da ben tre gallerie, di due binari ciascuna, pi due pi piccole, intercalate fra le tre maggiori, per emergenza. In origine la vecchia Linea Lenta saliva ancora fino a quota 2400 per avere una galleria pi corta, poi con lelettrificazione il tracciato stato abbandonato a favore di un traforo di base. Traforo di base raddoppiato negli anni Trenta con la costruzione della Succursale. La Galleria del Monte Orco, nome peraltro improprio, visto che la montagna si trova pi a Nord del tragitto che la ferrovia percorre, mentre il tunnel ne attraversa solo il Gruppo, lunga ben 37500m. Solo con lalimentazione elettrica stato possibile costruirla, quando cera il vapore, come ho gi detto, il traforo era pi corto, solo 15600m, ma bisognava salire a 2386m Usciamo dalla citt, il treno esegue una curva a destra, e poi entriamo nel tunnel, che percorreremo, per ragioni di sicurezza, a non oltre 200Km/h Posso schiacciare un pisolino. Sono davvero stanco! Reclino il sedile cerco di addormentarmi, anche se le luci accese nel corridoio centrale mi danno un po fastidio rimedio tirandomi sulla testa il cappuccio della felpa. Mi risveglio che siamo gi fuori dalla galleria, nella valle che ci porter a Stella al Tramonto. Siamo lanciati ad oltre 250 km/h, aiutati dalla minor pendenza della valle, che ha consentito una linea pi dritta. Ci sono curve e gallerie, di nuovo si avverte leffetto caccia in doghfight. Guardo lorologio: le 16.35. mi son svegliato giusto in tempo per vedere il personale ChefExpress che passa con il carrellino per la merenda. Chiedo un caff che mi viene prontamente servito (1 dragone andato). Continuiamo la nostra discesa. Penso ancora la mondo Fantasy. A quel personaggio che mi sempre piaciuto tanto, Braccio da Montone, soprannominato Fortebraccio, che espulso dalla sua citt natale, si diede a formare una compagnia di ventura, e dopo mille battaglie al servizio di svariati signori, riusc a tornare al luogo natio e far pagare il fio a coloro che esiliarono la sua famiglia quando lui era bambino Lavranno letto questo romanzo? Ci siamo, la valle si allarga. Ai paesi si sostituisco cittadine, mentre i monti si abbassano sempre di pi. Lautostrada, che rinasce dopo il tunnel ferroviario del Massiccio dellOrco, ora corre in parallelo a noi. Altra cittadina, che passiamo a monte, in quanto la Succursale non tocca le citt. Lagglomerato urbano Strongstone. Lo riconosco, perch qui dalla Linea Lenta si dirama una ferrovia che raggiunge laltro valico, verso Blackmont, sulla linea ferroviaria che collega Stella al Tramonto a Collina del Corno, e da l ad Altogiardino. Sono tre difatti i valichi ferroviari che mettono in comunicazione la citt dei Dayne con il resto di Westeros: quello da noi percorso, quello appena citato di Blackmont, e quello del Pizzo dUccello, che porta a Vecchia Citt. Inoltre c la ferrovia che seguendo il mare collega la StarFall a Sandstone e al resto della parte meridionale di Dorne. La Linea Lenta, uscita da Sandstone, corre in parallelo alla nostra destra, leggermente pi in basso, poi fa una curva, noi la superiamo con un breve viadotto, quindi entrambe le linee tornano in parallelo affiancandosi. Vedo sullaltra linea un lungo treno merci che trasporta auto di una nota marca, probabilmente destinate alla vendita a Starfall. Poich noi corriamo a 255 km/h e il merci a soli 120 km/h, un attimo raggiungerlo e superarlo. In testa ci sono ben due locomotori, azionati in comando multiplo, necessari per la salita al passo, ma superflui ora in discesa. Sono macchine moderne, dotate di frenatura elettrica, che consente non solo di evitare luso dei ceppi dei carri merci, ma anche di recuperare energia elettrica. Difatti, frenando il treno, i locomotori utilizzano i motori come generatori, e inviano lenergia in linea attraverso i pantografi, in pratica facendo risparmiare energia alla rete elettrica. Su alcune linee a forte dislivello bastano due treni in discesa per alimentarne uno in salita. In pratica si viaggia quasi senza consumare energia elettrica! In questo caso lapporto del treno alla corrente in linea limitato, ma comunque benvenuto in una linea le cui sottostazioni elettriche di alimentazione sono sempre impegnate al massimo a fornire potenza alla catenaria, catenaria dalla quale poi la corrente infine attinta dai locomotori. Oramai il paesaggio quasi collinare, e in fondo alla valle si vedono gi i grattacieli di Stella al Tramonto. Il nostro P90301 Dayne quasi arrivato a destinazione. E il sole sta tramontando. Sono le 1715. A questa latitudine lastro tramonta un po dopo che nella capitale, ma in compenso il crepuscolo pi breve. Fra un quarto dora sar buio. Ma ecco, a destra, su una collinetta, la Fondazione Dayne, con il famoso telescopio. Fu l che un Dayne, per un infelice matrimonio con una Stark dal cuore di ghiaccio, si rifugi, abbandonando la spada che da sempre aveva caratterizzato la casata, e impugnando invece un telescopio. Per star lontano dal suo palazzo, si fece costruire prima una villetta con una torretta per le osservazioni astronomiche, poi, man mano che gli cresceva linteresse per gli astri, strutture sempre pi grosse e sofisticate per reggere telescopi sempre pi precisi. E daltra parte, come poteva un Dayne non amare le stelle? Scopr vari pianeti, e astri, e studi il sole e la luna. Fond lastronomia moderna. Poi si diede alla chimica, pur di stare lontano dalla moglie, quel lord infelice. E per non dover andare a tavola a pranzo, distraendosi dalle sue ricerche, faceva preparare dal suo maggiordomo dei panini ripieni con carne di maiale e salse varie, che tuttoggi si chiamano Daynewich. Con lui nacque la vocazione del casato per le scienze, e labbandono dellarte della scherma. Daltra parte si era nel Settecento, e i cannoni facevano gi abbastanza morti senza aver bisogno di abili spadaccini. Un altro Dayne si lanci nella chimica, un terzo enunci il principio della Forza di Dayne, principio base per il motore elettrico. Da l part linteresse per lelettrotecnica. Lo scopritore del motore elettrico, dopo aver messo a punto un piccolo modellino funzionante, fond il DIT, Daynes Istitute of Technology, ver vanto di StarFall. E da questo istituto che furono inventati nel secolo appena concluso il RADAR e il SONAR. Poi si pass alle componenti elettroniche pi sofisticate. E dai primi convertitori Ignitron ed Eccitron ai moderni azionamenti elettronici a GTO e IGBT. Da qui escono tutti i migliori ingegneri di Westeros. La Fondazione Dayne, invece, oltre ad amministrare le ricchezze della famiglia (i cui membri sono molto riservati, e raramente appaiono in pubblico) e il DIT, si occupa direttamente del campus di astronomia con il telescopio, peraltro ora inutilizzabile a causa dellinquinamento luminoso. Passiamo anche il grande telescopio, e quindi curviamo a sinistra, scavalcando nuovamente la Linea Lenta e poi anche lautostrada. Oramai si vedono i sobborghi, o meglio, le luci, visto che comincia a fare buio. Mi rilasso, cercando di trattenere leccitazione. Fra poco meno di unora conoscer gli altri forumisti. E vedr StarFall per la terza volta, con i suoi templi caratterizzati dalle alte cupole, i palazzi dalle imponenti e razionali facciate, i grossi parchi alberati Ci siamo quasi. Lemozione fa sembra il tempo mancante ora lunghissimo ora brevissimo. Laltoparlante del treno annuncia che stiamo per arrivare a Stella al Tramonto con otto minuti di anticipo. Quindi alle 1825 rallentiamo violentemente e passiamo la prima stazione, StarFall Porta Levante, poi tratto in galleria artificiale, percorso nuovamente a discreta velocit (160km/h), poi riemergiamo, avvolti dalle luci della citt, con le strade, i grattacieli, i grandi centri commerciali tutto illuminato. Che spettacolo. In fin dei conti bello arrivare a destinazione col buio. Da un non so che di completamento al viaggio. I binari che ci affiancano ora sono pieni di treni regionali, che portano a casa i lavoratori dalla grande citt. Stiamo arrivando. Sento il continuo saltellare dei carrelli sugli scambi. Alcuni passeggeri gi si preparano. Io aspetto, tanto tempo ce n. Voglio assaporare il tutto fino alla fine. Vedo vari locomotori, e poi altri treni. Che manna per me che sono un appassionato! Ecco, oramai i fasci di binari sono tantissimi, ci siamo quasi. Superiamo anche Starfall Zoolgarten, e dopo ancora pochissimi chilometri siamo arrivati a Starfall - Centrale, stazione di testa della citt dorniana. Entriamo lentamente, con solennit. Il nostro elettrotreno sembra stanco, e un po affaticato, dopo la lunga corsa. Sono le 1900 in punto quando si ferma, esattamente otto minuti prima dellorario previsto, come annunciato dal capotreno. Abbiamo percorso circa 1950km in 11h e 30, con una media oraria di quasi 170km/h e una velocit di punta di 300km/h. Non male. Davvero. Lemozione mi sale dentro al petto. Adesso incontrer i forumisti. Faccio un bel respiro per calmarmi. Raduno la mia roba, e scendo dal treno. Lo guardo con orgoglio, l fermo, quasi ansimante, un po sporco per la pioggia presa al Valico dellOrco, e per tutti quella strada percorsa in massima parte a velocit superiori ai 200km/h. Percorro la banchina, sono sul binario 4, gettando continuamente sguardi al mio treno. I pacchi di reostati sul tetto rilasciano calore in continuazione, vedo laria tremare sopra di essi. Raggiungo la testa del binario, do un ultimo sguardo affettuoso allelettrotreno, che col suo muso sporco sembra guardarmi con supponenza, e dirmi: io il mio lavoro lho fatto, e bene. E tu?. Vorrei quasi dargli una pacca sul muso, tanto mi ci sono affezionato, dopo quasi una giornata di viaggio. Poi mi volto e mi dirigo in cerca dei forumisti. Dov lappuntamento? Ah gi, binario 1. IJKOPj   r s U  < }~89w  !ǿړڋ⋷wh CJaJh &h(+D6CJaJh"gCJaJh &CJaJhXGCJaJh(+Dh(+D6CJaJhbCJaJh(+DCJaJh@1CJaJh)CJaJh{[h)CJaJh{[CJaJhCJaJh(+DhRCJ$aJ$h(+Dh)CJ$aJ$.JKLMNOP04;FOW]b%hjctwe{ ~Egd)$a$gd)F4L`qC$%,- !!" 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