Westeros Calling

23 giugno 2020
di Lord Beric

Nuovo aggiornamento sul blog di Martin. No, non è la notizia che aspettavamo, TWOW non è finito, e non c'è nemmeno una data precisa di rilascio. Però qualcosa di muove.

Qui di seguito la traduzione:


Devo ammetterlo, dopo mezzo anno di pandemia, quarantena, e distanziamento sociale, sto mostrando sintomi di cabin fever ... per metà è vero in senso letterle. Si, sono proprio in una vera cabina tra le montagne. No, non ho la febbre. Evvai! Per ora almeno, sto bene ... per un tizio settantunenne e fuori forma almeno ... e sto facendo tutto quel che posso per rimanere così.

Se non altro l'isolamento forzato mi ha aiutato a scrivere. Sto occupando molte ore tutti i giorni su TWOW, e faccio progressi costanti. Ho finito ieri un nuovo capitolo, un altro tre giorni fa, un altro ancora la settimana prima. Ma no, questo non significa che il libro sarà finito domani o pubblicato la prossima settimana, Sarà un libro 'grosso', e ho ancora un sacco da fare. Per favore non prestate fede a nessuno dei siti acchiappa-click a cui piace analizzare ogni singola parola dei miei post come fossero encicliche papali, per indovinarci chissà che significati nascosti. 

Mi si è spezzato il cuore quando CoNZealand si è dovuta trasformare in una convention virtuale a causa della pandemia, e io ho dovuto cancellare i miei piani (piani eccitanti!) di un lungo viaggio fino a Wellington con Parris e i miei seguaci ... ma c'è decisamente un lato positivo in tutto questo. L'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento è una lunga interruzione che potrebbe costarmi tutto lo slancio che ho preso. Posso sempre visitare Wellington l'anno prossimo quando, spero, sia la pandemia che TWOW saranno finiti.

Ho ancora in progetto di condurre gli Hugo Awards e rispettare tutti gli altri doveri da "proponitore di brindisi" per il worldcon, e ho iniziato a pre-registrare alcuni spezzoni per la cerimonia (una saggia precauzione, dato che sono senza speranze con Zoom e Skype e cose del genere), ma queste sono distrazioni e perdite di tempo minori che volare fino all'altro capo del mondo. Tra una pausa e l'altra, torno a Westeros. Di recente ho visitato Cersei, Asha, Tyrion, Ser Barristan e Areo Hotah. E sarò di ritorno a Braavos la prossima settimana. Ho brutte giornate, che mi buttano giù, e buone giornate, che mi sollevano, ma nonostante tutto sono soddisfatto di come le cose stanno andando.

Desidererei che le cose fossero più veloci, certamente. Nel lontano 1999, quando ero immerso nella scrittura di A STORM OF SWORDS, avevo una media di 150 pagine di manoscritto al mese. Temo che non recupererò mai più quell'andatura. Guardando indietro, non riesco a capacitarmi come facessi a sostenerla. Una febbre davvero.

In ogni caso... quando non scrivo, o penso alla scrittura, guardo la televisione eleggo. Gli editori mi mandano grosse pile di libri, dunque la mia pila dei “libri da leggere” è in crescita costante, non importa quanti ne legga. E certo, anche io compro dei libri. Non c'è nulla da fare, sono un drogato di libri. La nuova collezione di Stephen King IF IT BLEEDS è una delle mie letture recenti preferite. Amo queste raccolte di racconti che King sta facendo uscire tra un suo romanzo e un altro. Questa in particolare include una nuova storia di Holly Gibney, ed è sempre bello vedere di nuovo questo personaggio... ma c'è anche una storia chiamata “Rat” su uno scrittore che tenta di finire un romanzo in una baita isolata che... ah... ricorda molto me stesso per qualche ragione. A un certo punto, quando lo scrittore si perde cercando di capire quante sedie a dondolo uno sceriffo può mettere nella sua veranda, c'è un'accuratissima descrizione della specie di cose che mi capitano tutte le volte. Il protagonista di Steve ottiene un aiuto quando un ratto morto si rivela essere la sua musa. Per ora, nessun ratto nella mia baita. Sid aveva preso una coppia di topi l'anno scorso, ma li ha resi animali da compagnia. E Timmy e TomTom non sono stati utili in alcun modo con WINDS. (Per favore non mandatemi lunghi messaggi sui pericoli dei topi, le sappiamo tutte quelle cose).

Un altro libro che ho letto di recente che mi ha messo KO è THE GLASS HOTEL, l'ultimo di Emily St. John Mandel. Alcuni anni fa scrisse un (ahem) romanzo sci-fi post-pandemico chiamato STATION ELEVEN che ho amato ai tampi e che ora spero non si riveli profetico. Fu il mio romanzo preferito di quell'anno e penso che si meritasse di vincere gli Hugo e i Nebula. Che non vinse, purtroppo. Ma ho avuto Emily al mio teatro per un evento con autore, che è stato magnifico, e ho recuperato i suoi primi tre romanzi. Mi sono piaciuti davvero anche questi. Ora arriva l'ultimo, THE GLASS HOTEL. No, questo non è science fiction o fantasy. In effetti, sarei in grande difficoltà a dire cosa sia, se non che è un romanzo dannatamente buono. È su un hotel in un luogo remoto, le persone che lì lavorano, le persone che lì soggiornano, riguarda uno schema Ponzi e l'arte, la musica, e una famiglia disfunzionale e... oh, beh, non so per quale motivo, ma lo sapevo che appena avrei iniziato a leggerlo non mi sarei più fermato. Quando le persone descrivono un libro come “da divorare”, di solito parlano di romanzi che hanno molta trama, che il romanzo di Mandel sicuramente non ha, eppure in qualche modo e nonostante ciò continuo a divorarlo. E scrive magnificamente La sua prosa non è né eccessiva né troppo ornata, come è il caso di fin troppi scrittori che sono noti come manieristi, ma... è così carino, inquietante ed evocativo e immersivo... Immagino che si possa dire che sono un grande fanboy di Emily St. John Mandel. Aspetto impazientemente ciò che scriverà dopo.

Ci sono anche altre cose nella mia vita. Ho comprato una ferrovia ... beh, ho comprato un terzo di una ferrovia. Vedi il post sotto. Hollywood ha terribilmente rallentato per via della pandemia, ma THE HOUSE OF THE DRAGON sta ancora volando meravigliosamente, grazie a Ryan Condal e ai suoi scrittori e all'instancabile Ti Mikkel. Con il mio cappello da produttore, sono ancora coinvolto nel tentativo di portare sul grande schermo il brillante WHO FEARS DEATH di Nnedi Okorafor e rilanciare il progetto televisivo WILD CARDS. Abbiamo film in fase di sviluppo adattati dalle mie storie "Sandkings" e "The Ice Dragon" e "The Lost Lands", programmi televisivi in ​​sviluppo basati su opere di Roger Zelazny e Tony Hillerman, ci sono i cortometraggi segreti che stiamo facendo ... Beh, no, se lo dicessi, non sarebbe un segreto.

Ma quassù in montagna tutto sembra lontano, e gran parte del tutto ha traballato fino a fermarsi comunque, finché il Covid non se ne va.

Principalmente ci sono solo io a Westeros, con qualche deviazione occasionale in altri posti tra le pagine di un ottimo libro.

Ora dovete scusarmi, Arya sta chiamando. Credo che voglia uccidere qualcuno.