ACOK60

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ACOK60 - SANSA
La regina dei draghi
(Mondadori)
Sansa Stark
Fortezza Rossa
02x09 - L'assedio
ACOK57
SANSA V

ACOK59
TYRION XIII
ACOK60
SANSA VI
ACOK61
TYRION XIV

ACOK62
SANSA VII

ACOK60 è il sessantesimo capitolo de A Clash of Kings e il ventinovesimo de La regina dei draghi.

È il quarto capitolo dedicato a Sansa Stark de La regina dei draghi, il sesto de A Clash of Kings e il dodicesimo de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.


Sinossi

"Piccola stupida. Le lacrime non sono l'unica arma di una donna. Tra le gambe ne hai un'altra, e ti suggerisco di imparare a usarla in fretta. Scoprirai che gli uomini usano le loro spade con estrema facilità... tutte e due le spade."


Sansa Stark e le altre donne della corte, assieme ad altri nobili non impegnati nella Battaglia delle Acque Nere, sono rifugiate nel Fortino di Maegor sotto la supervisione di Cersei Lannister. Osney Kettleblack entra nella sala per riferire alla regina le ultime notizie della battaglia: dalle sue parole Sansa apprende che lo scontro tra le flotte ha avuto inizio e che Tyrion Lannister ha appena ordinato di sollevare la catena per chiudere l'accesso alla foce delle Rapide Nere. Cersei vuole subito conoscere le condizioni di suo figlio Joffrey, e Ser Osney la rassicura dicendole che si trova sulle mura insieme al Folletto.

Giullari e musicisti cercano di intrattenere i nobili rifugiati, mentre Cersei trascorre il tempo bevendo vino. Quando Sansa esprime ammirazione per il coraggio degli uomini che combattono fuori dal castello, la regina ribatte che preferirebbe trovarsi al loro posto piuttosto che aspettare la propria sorte impotente. Quando poi la ragazza le chiede cosa succederebbe se la Fortezza Rossa cadesse, le illustra in modo disincantato gli stupri che le donne dovranno attendersi, turbando Sansa con quelle parole. Osserva inoltre che se Stannis Baratheon fosse un uomo meno rigido potrebbe cercare di ottenere la sua grazia con la seduzione, e consiglia anche a Sansa di imparare a usare questo strumento per i propri scopi.

Osney e Osfryd Kettleblack rientrano nella sala, raccontando che la battaglia sta volgendo a loro favore e che molte navi nemiche stanno bruciando. Segnalano inoltre alla regina tre servitori che hanno cercato di fuggire dal castello. Dopo aver decretato la loro condanna a morte, Cersei si rivolge di nuovo a Sansa spiegandole che per ottenere la fedeltà dei propri sudditi il terrore è più efficace della pietà, ma la ragazza decide tra sé e sé che se mai diventerà regina cercherà di farsi amare dal popolo.

Passato altro tempo, Cersei esprime crescente frustrazione per il fatto di rimanere rinchiusa nel fortino. Parla inoltre a Sansa del suo stretto rapporto con il gemello Jaime durante l'infanzia e di come si era sentita spaesata nello scoprire che non sarebbe stata addestrata alle armi insieme a lui. Poco dopo Osney giunge a riferirle che la situazione in battaglia si è fatta più critica e che un contingente di Stannis sta cercando di sfondare la Porta del Fango. In apprensione per il figlio, Cersei comanda che sia portato immediatamente al sicuro nel castello malgrado i contrordini di Tyrion.

Congedato Ser Osney, la regina dice a Sansa di essere consapevole che la ragazza in realtà spera nella vittoria del nemico. Ignorando i tentativi della ragazza di negare quella verità, le rivela che, nel caso il castello dovesse cadere, Ser Ilyn ha ricevuto l'ordine di giustiziarle entrambe per evitare che cadano nelle mani di Stannis.

Prime apparizioni

In questo capitolo non appare nessun nuovo personaggio.


Paginazione


Per approfondire la paginazione di A Clash of Kings, vedi la voce dedicata


  • - A Clash of Kings, edizione hardcover, Bantam Spectra, ISBN 978-0-553-10803-3, 1999, pagg. 636-641
  • - La regina dei draghi, edizione hardcover, Mondadori, ISBN 978-88-04-49656-4, 2001, pagg. 353-360