Mark Johnson Addy

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Mark Johnson Addy
Mark Johnson Addy nei panni di Robert Baratheon
Dati biografici
14/01/1964, York (GB)
Pagina IMDB di Mark Johnson Addy
Profilo Twitter di Mark Johnson Addy
Game of Thrones
Robert Baratheon
Stefano De Sando
01x01 - L'inverno sta arrivando
01x07 - Il gioco dei troni

Mark Johnson Addy interpreta il ruolo di Robert Baratheon nella serie TV Game of Thrones.


Biografia

Mark Johnson Addy è un attore britannico nato il 14 gennaio 1964 a York.[1]

All'età di diciassette anni inizia a lavorare allo York Theatre Royal nel montaggio delle scenografie[2]: lì nasce la sua passione per la recitazione che lo porta nel 1984 a diplomarsi alla Royal Accademy of Dramatic Art di Londra[3] negli stessi anni del collega Sean Bean[4].

Il suo primo lavoro televisivo risale al 1987, nel telefilm The Ritz, a cui seguono numerose altre apparizioni in serie televisive britanniche. Il debutto cinematografico risale al 1990 con il film horror a episodi Dark Romance Vol. 2, ma il vero successo arriva nel 1997: dopo averlo notato nella sit-com americana Sunnyside Farm, il regista Peter Cattaneo lo sceglie come co-protagonista della pellicola Full Monty. Seguono poi diverse altre apparizioni in film come Il destino di un cavaliere, I Flinstones in Viva Rock Vegas e Robin Hood di Ridley Scott.[1] Dal 2006 prende inoltre parte a diversi lavori teatrali al Comedy Theatre[5] e al National Theatre[6] di Londra.

Game of Thrones

Il 19 luglio 2009 viene ufficializzato dalla HBO il suo casting per il ruolo di Robert Baratheon, e nello stesso giorno Martin conferma la notizia con un post sul suo blog.[7]

Addy ha dichiarato di aver ricevuto per il provino solo il copione di tre o quattro scene, e di aver immediatamente pensato che potesse essere un bel lavoro: subito dopo acquistò e lesse tutti i libri.[4] A differenza di altri attori, che hanno preferito non leggere i libri per non farsi influenzare dalle vicende successive, Addy ha invece affermato che per lui è stato utilissimo portarsi avanti con la lettura per conoscere la storia passata del suo personaggio e tutti gli avvenimenti che hanno portato al profondo legame tra Robert Baratheon ed Eddard Stark. Esattamente come Sean Bean, Addy ha mantenuto il suo naturale accento del nord Inghilterra per l'interpretazione di Re Robert.[8]

In merito alla sua esperienza sul set, ha raccontato di aver trovato fondamentale il lavoro fatto dal reparto artistico, dai costumisti e da chi si occupa degli oggetti di scena. Non aveva mai lavorato in un set in scala come quello di Approdo del Re: hanno girato le scene nella Paint Hall di Belfast, dove hanno dipinto e assemblato navi enormi e dove, volendo, c'era lo spazio per ricreare un'intera città e girarci le scene. È stata dura per lui recitare con pellicce e abiti pesanti, e per la soddisfazione dei suoi figli ha dovuto imparare a cavalcare: le scene girate a cavallo sono state tra le più complicate e quelle che hanno richiesto più tempo. In generale girare Game of Thrones è stato per Mark Addy paragonabile al girare dieci lungometraggi uno dietro l'altro. In un'intervista infatti evidenzia come una delle differenze tra la HBO e le altre televisioni è che loro richiedono la stessa copertura di girato che si dovrebbe avere per un lungometraggio: questo comporta che bisogna girare da tutte le angolazioni senza tagli in modo da rendere la scena più ricca e dettagliata possibile.[8]

Nella stessa intervista Addy ammette di non aver mai girato una scena nella Sala del Trono, e che l'unico momento in cui si è seduto sul Trono di Spade è stato in occasione di alcuni scatti fotografici: con soddisfazione per il designer che l'ha creato, quando vi ci si è seduto sopra ha pensato esattamente a quello che il Trono di Spade rappresenta, ovvero la scomodità di star seduti su un simile seggio.[8]

Secondo Mark Addy Robert è un maniaco depressivo borderline, uno che non affronta le cose ma si nasconde dietro una bottiglia. Dovrebbe stare in mezzo ai suoi uomini come un soldato e non seduto ad un tavolo circondato da signori, è un ragazzo normale spinto verso un potere che non gli piace avere e questo gli crea un grande disappunto; in termini di recitazione, per Addy tutte queste sfaccettature sono grandiose ed è come cercare il giusto equilibrio in un equalizzatore grafico.[8][9]

Note