Profezie e visioni della Casa degli Eterni

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Con Profezie e visioni della Casa degli Eterni si intende l'insieme delle esperienze vissute da Daenerys Targaryen nella Casa degli Eterni, comprendenti visioni del passato, depistaggi e trabocchetti degli Eterni e profezie vere e proprie.[1]


La ricerca degli Eterni

Nel 299 Daenerys Targaryen, alla ricerca sempre più disperata di alleati tra le fazioni politiche di Qarth, decide di recarsi nella Casa degli Eterni. Daenerys beve un calice di ombra della sera portole da un servitore con il volto appuntito e le mani piccole e rosa come quelle di un topo, che secondo lo stregone Pyat Pree le permetterà di vedere e udire ciò che gli Eterni le mostreranno, ed entra nel Palazzo di Polvere con la sola compagnia di Drogon e l'istruzione di procedere prendendo sempre la prima porta a destra in qualsiasi stanza o corridoio si trovi. Varcata la soglia si ritrova in un vestibolo di pietra con quattro porte, una su ogni parete; prendendo sempre la porta a destra supera una serie di stanze fino a un lungo corridoio dal soffitto alto, poco illuminato da una fila di torce. Sul lato sinistro del corridoio trova una lunga serie di porte. Alcune sono chiuse, altre aperte, e nelle stanze dietro di esse appaiono le prime visioni preannunziatele.[1]

La donna violentata

Una bellissima donna giace nuda sul pavimento, e quattro piccolissimi uomini dalle fattezze simili al servitore incontrato da Daenerys sulla soglia dell'edificio le infliggono violenze: in particolare uno di essi è intento a violentarla, mentre un altro le lacera i capezzoli con i denti.[1]

Interpretazione

La visione è allegorica, e rappresenta la devastazione apportata ai Sette Regni, descritti da Viserys a Danerys come un luogo incantevole e rappresentati dalla bellissima donna, dai quattro pretendenti che in quel momento sono in guerra: Joffrey Baratheon, Stannis Baratheon, Robb Stark e Balon Greyjoy, essendo al momento della visione già morto Renly Baratheon. Attraverso le sevizie la visione evidenzia il male apportato al reame dall'ambizione dei quattro contendenti, e le fattezze simili a quelle di topi ne mettono invece in mostra l'inadeguatezza come sovrani relegandoli ad una condizione più simile a quella di parassiti.[2][3]

Il banchetto

Un sontuoso banchetto è tramutato in un orrido mattatoio. Cadaveri a mucchi giacciono gli uni sugli altri tra tavoli e sedie distrutti, in mezzo a laghi di sangue. Molti corpi sono mutilati, alcuni sono senza gli arti, altri senza la testa. Mani mozzate sono ancora chiuse su calici e posate. Su un trono in posizione elevata siede un uomo, morto, con la testa di un lupo; porta una corona di ferro e in pugno stringe un cosciotto d'agnello a mo' di scettro. Gli occhi del re lupo seguono Daenerys in una muta, disperata invocazione.[1]

Interpretazione

Il riferimento al lupo e la descrizione della corona[4] richiamano la figura di Robb Stark, incoronato Re del Nord all'inizio del 299.[5]

La casa dalla porta rossa

Grazie alle facce di animali intagliate nella travatura di legno e all'albero di limoni che fa capolino da una finestra, Daenerys riconosce una stanza della casa con la porta rossa di Braavos, il luogo dove lei e il fratello hanno vissuto sotto la protezione di Ser Willem Darry. A un certo punto appare l'anziano cavaliere, che invita la ragazza a seguirlo porgendole la mano.[1]

Interpretazione

La residenza di Willem Darry a Braavos rappresenta per Daenerys Targaryen il solo rifugio sicuro dell'infanzia. La visione costituisce un tentativo degli Eterni di mettere alla prova la determinazione della ragazza nella sua ricerca, cercando di attrarla nella direzione sbagliata con la falsa promessa di protezione costituita dall'apparizione del cavaliere.[6]

Il re sul trono

In una cavernosa sala di pietra, dalle cui pareti incombono teschi di draghi, un vecchio dai lunghi capelli argentei riccamente vestito, seduto su un trono irto di protuberanze acuminate, si rivolge ad un uomo più in basso dicendogli: "Lascia che diventi il re di ossa carbonizzate e di carne bruciata. Lascia che diventi il re delle ceneri."[1]

Interpretazione

La visione mostra uno degli eventi cruciali della vita di Aerys Targaryen, padre di Daenerys: messo alle strette dalle forze ribelli di Robert Baratheon, comanda al suo Primo Cavaliere, il piromante Rossart, di posizionare centinaia di ampolle di altofuoco nei punti strategici di Approdo del Re, meditando di trasformare l'intera città in una distesa carbonizzata piuttosto che cederla all'usurpatore.[7] Daenerys, che fino a quel momento aveva avuto conoscenza degli episodi della Ribellione di Robert Baratheon solo nella versione fortemente schierata del fratello Viserys[6], viene per la prima volta messa faccia a faccia con la follia e la crudeltà del padre.[1]

Il principe che fu promesso

Un uomo dai capelli argentei e gli occhi color indaco si rivolge ad una donna che allatta un neonato, affermando che il bambino si chiamerà Aegon, il miglior nome per un re. Lei gli chiede se comporrà una canzone per il bambino, ma lui risponde: "Ha già una canzone. È il Principe che fu promesso, e il suo canto è il Canto del Ghiaccio e del Fuoco." L'uomo poi, guardando in direzione di Daenerys quasi potesse vederla realmente, aggiunge che deve essercene un altro, perché il drago ha tre teste. Infine si avvicina a una finestra e la visione si dissolve mentre suona un'arpa dalle corde d'argento.[1]

Interpretazione

La visione mostra una scena di vita familiare di Rhaegar Targaryen con la moglie Elia Nymeros Martell, di poco successiva alla nascita del loro secondogenito Aegon.[8] In essa Daenerys apprende l'idea del fratello secondo cui Aegon sarebbe un predestinato e della necessità di avere un terzo figlio per ricostituire lo schema delle tre teste di drago che campeggiano nello stemma della Nobile Casa Targaryen.[1]

Il falso Pyat Pree

Pyat Pree, all'esterno della Casa degli Eterni, si stupisce che gli Eterni abbiano lasciato andare così presto Daenerys, ma la ragazza risponde di aver camminato per ore senza trovare nessuno. Lo stregone si offre allora di guidarla ma Daenerys rifiuta, ricordando gli avvertimenti ricevuti all'ingresso. La visione svanisce subito dopo.[1]

Interpretazione

La visione è un tentativo degli Eterni di sviare Daenerys dalla sua ricerca.[1]

I falsi Eterni

Dinanzi a Daenerys si presentano gli Eterni, regali, giovani e riccamente vestiti. Affermano di averla attesa da moltissimo tempo, e di aver inviato la stella rossa per guidarla fino a loro. Con voci suadenti la invitano ad avvicinarsi dicendole che vogliono donarle armi magiche e insegnarle il linguaggio segreto dei draghi. Grazie a Drogon, tuttavia, Daenerys nota una porta sulla destra e si rende conto che la stanza in cui si trova non può essere la sua destinazione.[1]

Interpretazione

La visione è un tentativo degli Eterni di sviare Daenerys dalla sua ricerca.[1]

Il colloquio con gli Eterni

Alla fine del percorso Daenerys giunge in una stanza poco illuminata, dominata da un enorme tavolo di pietra su cui levita un cuore umano, rigonfio e bluastro per la decomposizione ma ancora pulsante. Intorno al tavolo siedono gli Eterni. La ragazza chiede loro il significato delle visioni pervenutele lungo il tragitto, ma gli stregoni, anziché risponderle direttamente, le si rivolgono con l'appellativo di Figlia di Tre, la invitano a bere dal calice del ghiaccio e del fuoco e le presentano infine una serie di profezie accompagnate da ulteriori visioni.[1]

Le tre profezie

Gli Eterni profetizzano a Daenerys che dovrà accendere tre fuochi, uno per la vita, uno per la morte e uno per amare, dovrà cavalcare tre destrieri, uno per il piacere, uno per il terrore e uno per amare, e dovrà conoscere tre tradimenti, uno per il sangue, uno per l'oro e uno per l'amore.[1]

Interpretazione

L'ipotesi più accreditata per il fuoco della vita è la pira funeraria di Drogo, al cui interno si schiudono le uova dei draghi Drogon, Rhaegal e Viserion.[9] Il destriero per il piacere può essere riferito a Drogo oppure alla puledra argentea donatale da questi: a sostegno della prima ipotesi vi è il fatto che fin dalla prima notte di nozze Daenerys vive in modo soddisfacente l'intesa sessuale con marito[10]; inoltre il rapporto a partire dal quale Daenerys inizia a mostrare iniziativa in ambito sessuale, e che a suo parere è il momento del concepimento di Rhaego, si svolge nella posizione dell'amazzone, raffigurando anche fisicamente l'immagine di Daenerys che cavalca Drogo.[11] La seconda ipotesi si basa sul fatto che la puledra costituisce proprio il regalo di nozze di Drogo a Daenerys[10], oltre alla necessità di fornire una chiave di lettura più letterale per l'identificazione dei destrieri onde non sovrapporli con la terzina di visioni accompagnate all'appellativo "sposa del fuoco"[1]. Il tradimento del sangue potrebbe essere identificato tanto con Jorah Mormont quanto con Mirri Maz Duur. A sostegno della prima ipotesi vi è il fatto che la ricompensa promessa da Varys per l'operato di spionaggio di Jorah è il perdono reale e il rientro dall'esilio, quindi il ricongiungimento alla propria famiglia, di cui il sangue sarebbe metafora.[12] In favore della seconda ipotesi, invece, vi sono sia il fatto che la maegi perpetra il proprio tradimento verso Daenerys per vendicare il proprio popolo, anche in questo caso rappresentato metaforicamente dal sangue, sia l'utilizzo della magia del sangue.[13]

Visioni e appellativi

Dopo aver udito le profezie, Daenerys chiede spiegazioni agli Eterni, che per tutta risposta le mostrano una nuova serie di visioni, intervallate da appellativi rivolti alla ragazza.[1] Le mostrano in successione la scena della morte di Viserys; un lord dalla pelle bronzea e i capelli argentei con un vessillo di uno stallone di fuoco sullo sfondo di una città in fiamme; rubini che schizzano dal petto di un principe morente che si accascia nell'acqua, mormorando il nome di una donna. Associato a questo trittico di immagini chiamano Daenerys "figlia della morte".[1] Mostrano poi alla giovane un re dagli occhi azzurri che non proietta alcuna ombra e solleva una spada rossa; un vessillo di stoffa con un drago che garrisce nel vento davanti a folle giubilanti; da una torre fumante una bestia di pietra dispiega le ali respirando fiamme di tenebra. Associato a questo trittico di immagini chiamano Daenerys "sterminatrice della menzogna".[1] Infine mostrano a Daenerys la sua cavalla argentea che avanza verso un torrente sotto una prodigiosa volta stellata; un cadavere sulla prora di una nave, con gli occhi che brillano sul volto livido e un sorriso triste sulle labbra grigie; un fiore azzurro che nasce da una muraglia di ghiaccio inondando l'aria di fragranza. Associato a questo trittico di immagini chiamano Daenerys "sposa del fuoco".[1]

Interpretazione

Il primo trittico di visioni rappresenta Viserys Targaryen, Rhaego[14] e Rhaegar Targaryen[15], il primo e il terzo nel momento della morte[15][14], e il secondo in una ipotetica raffigurazione del suo destino come Stallone che Monta il Mondo se fosse vissuto[14]. La definizione "figlia della morte" implica quindi che sono state queste tre morti a definire carattere e ambizioni di Daenerys.[1] La prima visione della seconda terzina raffigura Stannis Baratheon, riconoscibile dagli occhi azzurri[16], dalla spada Portatrice di Luce[17] e dalla mancanza di ombra, rimando alla magia di Melisandre[2]. L'appellativo "sterminatrice della menzogna" lascia supporre che Daenerys sarà destinata a prevalere su coloro che fonderanno su delle falsità le proprie pretese contro di lei.[1] La prima visione dell'ultimo gruppo è un riferimento indiretto a Drogo, che ha donato la puledra argentea a Daenerys come regalo di nozze.[10] L'appellativo "sposa del fuoco" sembra implicare una connessione tra l'elemento del fuoco e il legame, presumibilmente di natura amorosa, che Daenerys instaura con i protagonisti delle visioni. Nel caso di Drogo, la pira funeraria che ha fatto schiudere le uova di Drogon, Rhaegal e Viserion.[9]

Le ultime visioni

Immediatamente dopo l'alternanza di profezie e visioni, le immagini proposte dagli Eterni a Daenerys, questa volta diretti riferimenti alla sua vita, iniziano a succedersi in un crescendo di rapidità.[1]

Ombre che danzano

Daenerys scorge delle ombre, di aspetto terribile, vorticare e danzare all'interno di una tenda. I loro movimenti le danno l'idea che siano prive di ossa.[1]

Interpretazione

La scena è un diretto ricordo del rituale eseguito da Mirri Maz Duur per salvare la vita di Khal Drogo.[18]

La bambina che corre

La seconda visione mostra una bambina che corre scalza verso una grande casa dalla porta rossa.[1]

Interpretazione

La scena è attinta dai ricordi di Daenerys del tempo trascorso a Braavos durante l'infanzia.[6]

Mirri Maz Duur e il drago

Nella terza visione Daenerys vede Mirri Maz Duur urlare avvolta dalle fiamme, mentre un drago esce dalla sua fronte.[1]

Interpretazione

La scena è una rielaborazione dell'evento della pira funeraria di Khal Drogo, in cui Mirri Maz Duur viene arsa viva per il suo tradimento nei confronti di Daenerys. L'immagine simboleggia il legame diretto tra il sacrificio di sangue e la nascita dei draghi.[9]

Il cadavere trascinato

Trascinato da una cavalla argentea, il cadavere insanguinato di un uomo striscia e rimbalza sul terreno.[1]

Interpretazione

La scena è il ricordo della condanna a morte inflitta al mercante di vini che aveva tentato di avvelenare Daenerys.[19]

Il leone bianco

Un leone bianco corre in una prateria dove l'erba è più alta di un uomo.[1]

Interpretazione

La visione è un rimando alla pelliccia di hrakkar donata a Daenerys da Drogo.[19]

Il Dosh Khaleen

Al cospetto della Madre delle Montagne, una fila di anziane nude esce strisciando da un grande lago, poi le vecchie, rabbrividendo, si inginocchiano dinanzi a Daenerys.[1]

L'acclamazione

Innumerevoli schiavi innalzano mani lorde di sangue, inneggiando a Daenerys e cercando di avvicinarsi a lei in modo sempre più ossessivo e insistente.la ragazza sommersa dal loro bisogno di lei, apre le braccia cercando di donarsi a loro.[1]

Note