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Al risveglio [[Cressen]] si rende conto di non essere stato chiamato per partecipare al banchetto di [[Re dei Sette Regni|Re]] [[Stannis Baratheon|Stannis]] insieme ai suoi alfieri, e si fa aiutare dai servitori a raggiungere la sala del castello. Lì giunto viene subito travolto da [[Macchia]], impegnato nelle sue capriole, e viene aiutato a rialzarsi da [[Melisandre]], che lo accoglie pronunciando un detto del culto del [[R'hllor|Signore della Luce]]. Di fronte allo scetticismo del vecchio verso la sua fede la donna gli mette in testa l'elmo da giullare di [[Macchia]], definendo il buffone più saggio di lui. | Al risveglio [[Cressen]] si rende conto di non essere stato chiamato per partecipare al banchetto di [[Re dei Sette Regni|Re]] [[Stannis Baratheon|Stannis]] insieme ai suoi alfieri, e si fa aiutare dai servitori a raggiungere la sala del castello. Lì giunto viene subito travolto da [[Macchia]], impegnato nelle sue capriole, e viene aiutato a rialzarsi da [[Melisandre]], che lo accoglie pronunciando un detto del culto del [[R'hllor|Signore della Luce]]. Di fronte allo scetticismo del vecchio verso la sua fede la donna gli mette in testa l'elmo da giullare di [[Macchia]], definendo il buffone più saggio di lui. | ||
Vedendo [[Pylos]] seduto sulla pedana, nel posto in genere occupato da lui, [[Cressen]] si lamenta di non essere stato svegliato, e il giovane ribatte imbarazzato che si è trattato di un ordine del re. A conferma di ciò, giunge l'annuncio di [[Stannis Baratheon|Stannis]] della deposizione di [[Cressen]] in quanto ormai ritenuto troppo anziano. Cercando di nascondere il proprio disappunto, [[Cressen]] si limita a chiedere di potersi sedere ancora una volta al tavolo insieme a loro; [[Davos | Vedendo [[Pylos]] seduto sulla pedana, nel posto in genere occupato da lui, [[Cressen]] si lamenta di non essere stato svegliato, e il giovane ribatte imbarazzato che si è trattato di un ordine del re. A conferma di ciò, giunge l'annuncio di [[Stannis Baratheon|Stannis]] della deposizione di [[Cressen]] in quanto ormai ritenuto troppo anziano. Cercando di nascondere il proprio disappunto, [[Cressen]] si limita a chiedere di potersi sedere ancora una volta al tavolo insieme a loro; [[Davos Seaworth|Davos]] gli offre un posto accanto al suo, che però è troppo lontano da quello di [[Melisandre]] per i piani del vecchio [[Maestri|maestro]]. Informato da [[Davos Seaworth|Davos]] dell'intenzione di [[Stannis Baratheon|Stannis]] di reclamare per sé la corona nonostante i pochi uomini a disposizione, [[Cressen]] fa un ultimo tentativo di persuaderlo a cercare l'alleanza con [[Lysa Tully|Lysa Arryn]] e [[Robb Stark]]. [[Selyse Florent|Selyse]] sottolinea che suo marito non ha bisogno altri alleati oltre a [[R'hllor]], e quando [[Cressen]] dubita dei poteri del dio [[Melisandre]] lo deride spingendo [[Macchia]] a mettergli nuovamente in testa il suo elmo. | ||
Nel tentativo di avvelenare finalmente la donna, il [[Maestri|maestro]] afferra la coppa di [[Davos Seaworth|Davos]] e di nascosto vi mette dentro un cristallo di [[Strangolatore|strangolatore]], proponendo a [[Melisandre]] di dividere il vino con lui. La donna ne beve una lunga sorsata e poi gli porge di nuovo la coppa, perché lui ne beva l'ultimo goccio. Dopo averlo fatto [[Cressen]] si sente soffocare, ma prima di morire si rende conto con grande stupore che la [[Preti rossi|sacerdotessa rossa]] rimane illesa e imperturbabile, sottolineando la protezione offertale dal fuoco di [[R'hllor]]. | Nel tentativo di avvelenare finalmente la donna, il [[Maestri|maestro]] afferra la coppa di [[Davos Seaworth|Davos]] e di nascosto vi mette dentro un cristallo di [[Strangolatore|strangolatore]], proponendo a [[Melisandre]] di dividere il vino con lui. La donna ne beve una lunga sorsata e poi gli porge di nuovo la coppa, perché lui ne beva l'ultimo goccio. Dopo averlo fatto [[Cressen]] si sente soffocare, ma prima di morire si rende conto con grande stupore che la [[Preti rossi|sacerdotessa rossa]] rimane illesa e imperturbabile, sottolineando la protezione offertale dal fuoco di [[R'hllor]]. |
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