ACOK00

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ACOK00 - PROLOGO
File:IRDL Oscar.png
Il regno dei lupi
(Mondadori)
Cressen
Roccia del Drago
02x01 - Il Nord non dimentica
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AGOT72
DAENERYS X
ACOK00
PROLOGO
ACOK01
ARYA I

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ACOK00 è il prologo de Il regno dei lupi e de A Clash of Kings.

È il primo capitolo dedicato a Cressen de Il regno dei lupi, de A Clash of Kings e de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.


Sinossi

"Le ombre vengono per danzare, mio signore, danza anche tu, mio signore, danza anche tu…"


Cressen, maestro di Roccia del Drago, è alla finestra del suo studio intento ad ammirare la cometa rossa domandandosi se possa indicare un qualche presagio quando il suo apprendista Maestro Pylos gli annuncia l'arrivo della Principessa Shireen, figlia di Stannis Baratheon e del suo giullare Macchia. La bambina è desiderosa di vedere il corvo bianco giunto dalla Cittadella per segnalare la fine dell'estate. Cressen si fa aiutare a sistemarsi in poltrona, constatando con amarezza quanto sia ormai vecchio e vicino alla morte, e poi fa entrare i visitatori.

Mentre Pylos si allontana per prendere il corvo, Cressen ripensa al desolante ambiente che lo circonda: un castello tetro, una principessa triste e sfigurata dalla nascita, un giullare matto e incapace di divertire. Cerca poi di consolare Shireen per gli incubi che la affliggono riguardanti i draghi e la cometa, cercando di offrirle spiegazioni razionali in merito. Quando Pylos porta nella stanza il corvo bianco la bambina ne resta deliziata, ma al tempo stesso si sente turbata dalle bizzarre ed enigmatiche canzoni che Macchia si mette a cantare.

Poco dopo Pylos gli reca la notizia del ritorno al castello di Ser Davos Seaworth, e Cressen allora decide di recarsi da Stannis, chiedendo all'apprendista di accompagnarlo.

Giunto ai piedi della Torre del Drago Marino Cressen invita Pylos ad attenderlo lì, per vedere Stannis da solo. Mentre sale faticosamente le scale incrocia Davos, che gli dice di aver riferito a Lord Stannis l'esito infruttuoso della sua missione: nessuno dei lord della Terre della Tempesta appoggerà infatti la sua pretesa al trono come legittimo erede di suo fratello Robert. Racconta poi che Renly, il fratello più mondano e popolare di Stannis, persevera nel dichiararsi a sua volta Re dei Sette Regni. Davos riporta infine di aver già detto con schiettezza al proprio lord che con così pochi uomini non ha alcuna possibilità di successo nella guerra contro Joffrey. Prima di riprendere la salita, Cressen ripensa alla ferrea giustizia di Stannis, che ha fatto cavaliere Davos nonostante il suo passato da contrabbandiere, come ricompensa per aver portato cibo a Stannis durante l'assedio di Capo Tempesta, punendolo per lo stesso crimine con l'amputazione delle falangi della mano sinistra.

Giunge quindi al cospetto di Re Stannis, che lo accoglie malvolentieri e inizia subito a lamentarsi del fatto che la pretesa al trono di Renly è sostenuta da tanti nobili nonostante la sua più giovane età e in generale dei privilegi di cui il fratello minore ha sempre immeritatamente goduto. Cressen insiste perché egli si riappacifichi con il fratello o cerchi almeno un'alleanza con Robb Stark, ma Stannis, ritenendo entrambi usurpatori, rifiuta di farlo. Sembra più propenso a lasciarsi convincere quando il maestro propone un'alleanza con Lysa Arryn, ma in quella interviene sua moglie Selyse, che lo sprona a non implorare l'aiuto di quelli che dovrebbero solo riconoscersi come suoi sudditi e a convertirsi piuttosto alla fede nel Signore della Luce. La donna gli fa poi notare che i lord delle Terre della Tempesta si schiererebbero con lui se Renly dovesse morire, dicendogli che la sacerdotessa rossa Melisandre ha già previsto la sua fine nelle fiamme. Scandalizzato dalla proposta di fratricidio, Cressen lascia la stanza deluso dall'apparente consenso del suo lord all'idea.

Convinto che l'atteggiamento di Stannis sia pesantemente condizionato dalla presenza di Melisandre, che ha già vinto la Regina Selyse alla fede di R'hllor, il maestro decide di cercare di avvelenarla e, una volta tornato nelle sue stanze, cerca nel laboratorio i cristalli del veleno noto come strangolatore. Poi, stremato, va a riposare.

Al risveglio Cressen si rende conto di non essere stato chiamato per partecipare al banchetto di Re Stannis insieme ai suoi alfieri, e si fa aiutare dai servitori a raggiungere la sala del castello. Lì giunto viene subito travolto da Macchia, impegnato nelle sue capriole, e viene aiutato a rialzarsi da Melisandre, che lo accoglie pronunciando un detto del culto del Signore della Luce. Di fronte allo scetticismo del vecchio verso la sua fede la donna gli mette in testa l'elmo da giullare di Macchia, definendo il buffone più saggio di lui.

Vedendo Pylos seduto sulla pedana, nel posto in genere occupato da lui, Cressen si lamenta di non essere stato svegliato, e il giovane ribatte imbarazzato che si è trattato di un ordine del re. A conferma di ciò, giunge l'annuncio di Stannis della deposizione di Cressen in quanto ormai ritenuto troppo anziano. Cercando di nascondere il proprio disappunto, Cressen si limita a chiedere di potersi sedere ancora una volta al tavolo insieme a loro; Davos gli offre un posto accanto al suo, che però è troppo lontano da quello di Melisandre per i piani del vecchio maestro. Informato da Davos dell'intenzione di Stannis di reclamare per sé la corona nonostante i pochi uomini a disposizione, Cressen fa un ultimo tentativo di persuaderlo a cercare l'alleanza con Lysa Arryn e Robb Stark. Selyse sottolinea che suo marito non ha bisogno altri alleati oltre a R'hllor, e quando Cressen dubita dei poteri del dio Melisandre lo deride spingendo Macchia a mettergli nuovamente in testa il suo elmo.

Nel tentativo di avvelenare finalmente la donna, il maestro afferra la coppa di Davos e di nascosto vi mette dentro un cristallo di strangolatore, proponendo a Melisandre di dividere il vino con lui. La donna ne beve una lunga sorsata e poi gli porge di nuovo la coppa, perché lui ne beva l'ultimo goccio. Dopo averlo fatto Cressen si sente soffocare, ma prima di morire si rende conto con grande stupore che la sacerdotessa rossa rimane illesa e imperturbabile, sottolineando la protezione offertale dal fuoco di R'hllor.

Prime apparizioni

Ardrian Celtigar - Axell Florent - Cressen - Davos Seaworth - Duram Bar Emmon - Guncer Sunglass - Macchia - Melisandre - Monford Velaryon - Pylos - Selyse Florent - Shireen Baratheon - Stannis Baratheon

Paginazione


Per approfondire la paginazione di A Clash of Kings, vedi la voce dedicata


  • File:Usa.png - A Clash of Kings, edizione hardcover, Bantam Spectra, ISBN 978-0-553-10803-3, 1999, pagg. 1-21
  • File:Uk.png - A Clash of Kings, edizione hardcover, Harper Collins, ISBN 978-0-00-224585-2, 1998, pagg. 1-21
  • File:Ger.png - Der Thron der Sieben Königreiche, edizione paperback, Blanvalet, ISBN 978-3-442-24923-7, 2000, pagg. 9-41
  • File:Fra.png - La Bataille des Rois, edizione paperback, J'ai Lu, ISBN 978-2-857-04620-2, 2000, pagg. 7-20
  • File:Ita.png - Il regno dei lupi, edizione hardcover, Mondadori, ISBN 978-88-04-49654-0, 2001, pagg. 9-37
  • File:Esp.png - Choque de reyes, edizione paperback, Gigamesh, ISBN 978-84-93270-22-3, 2003, pagg. XXX