Osha

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Osha è una donna del Popolo Libero, fuggita a sud della Barriera[1] e poi entrata a far parte della servitù di Grande Inverno.[2]

Osha
Apparizioni
A Game of Thrones - A Clash of Kings
Serie TV
Natalia Gastiain Tena
Laura Lenghi
Prima stagione - Seconda stagione


Descrizione fisica

È una donna alta, magra[1] e dal fisico mascolino, spigolosa e con poco seno.[3] È fisicamente forte, con braccia dure e muscolose[4] e gambe tutte tendini.[3] Ha un viso duro[1] e il corpo solcato di cicatrici.[3] I suoi capelli sono castani e arruffati, e quando li lascia crescere le danno un aspetto più femminile.[2]

Quando prende parte all'aggressione a Brandon Stark nella Foresta del Lupo, è vestita di stracci[1], cuoio e maglia di ferro.[2] Indossa un mezzo elmo a forma di scodella ed è armata di una lancia di quercia nera lunga otto piedi, con inserti di acciaio arrugginito.[1] Una volta entrata in servizio a Grande Inverno inizia a indossare un abito di lana grezza[2] con una corda come cintura.[3]

Descrizione psicologica

Venera gli Antichi Dei.[2]

Ha un atteggiamento rude, ma non si lamenta mai.[4]

È spaventata dai metalupi[2] ed è sempre guardinga nei loro confronti[3], mentre le cripte di Grande Inverno non le fanno alcuna paura.[4] Cerca ripetutamente di mettere al corrente la gente di Grande Inverno dei pericoli e delle creature credute estinte oltre la Barriera, contrapponendosi allo scettico Maestro Luwin.[2]

Si muove silenziosamente, in un modo che a Bran ricorda quello di un gatto, persino quando viene messa in catene.[2]

Ama il freddo.[3]

Inizialmente non si fa scrupoli a derubare un bambino come Bran e proporre ai compagni di consegnarlo a Mance Rayder[1], ma in seguito ci si affeziona e lo tratta con gentilezza, raccontandogli le sue esperienze di vita oltre la Barriera.[2]

Una volta al servizio degli Stark lo fa con fedeltà e onestà.[4]

Resoconto biografico

La vita oltre la Barriera e la fuga a sud

Robb le andò di fronte. Lo passava di tutta la testa, ma quando lui si avvicinò, lei cadde in ginocchio. "Lasciami la vita, lord Stark, ed essa sarà tua."


Osha nasce oltre la Barriera, e nel corso della sua vita si ritrova a combattere sia contro i Guardiani della Notte, uccidendone uno, sia contro altri membri del Popolo Libero.[3] In seguito, per sfuggire ai pericoli che si trovano in quelle terre[2] scappa a sud della Barriera insieme ai disertori dei Guardiani della Notte Stiv e Wallen, a Hali e altri due compagni.[1]

Giunto nella Foresta del Lupo, il gruppo si imbatte nel piccolo Brandon Stark in groppa a Danzatrice e decide di rapinarlo. Quando Stiv e Hali ordinano a Bran di scendere da cavallo, lui risponde di non poterlo fare. Osha nota allora le cinghie con cui il bambino è legato all'animale e capisce che sta dicendo la verità. Una volta compresa l'identità del bambino avanza l'idea di consegnarlo a Mance Rayder, che li ricompenserebbe per un prigioniero Stark, ma Stiv non ne vuole sapere di tornare oltre la Barriera.[1]

All'improvviso fa la sua comparsa Robb Stark, fratello maggiore di Bran, che ordina agli aggressori di arrendersi e chiama in aiuto Estate e Vento Grigio. Stiv incita allora i suoi compagni ad attaccare, ma questi vengono rapidamente sbranati dai metalupi. Osha affronta direttamente Robb cercando più volte di colpirlo al petto con la lancia, ma il giovane riesce a deviare tutti i colpi con la spada e a farle perdere l'equilibrio. Nel frattempo Stiv afferra Bran e gli punta la lama alla gola, costringendo così Robb a gettare la spada; ordina quindi a Osha di uccidere i due animali, ma lei rifiuta di avvicinarsi alle feroci creature. Sopraggiunge frattanto Theon Greyjoy che, prendendo Stiv di sorpresa, lo trafigge con una freccia.[1]

Osha cade in ginocchio e chiede pietà, promettendo a Robb di servirlo se le risparmierà la vita. Mentre Theon incita Robb a darla in pasto ai metalupi, Maestro Luwin consiglia di interrogarla, visto che si tratta di una Bruta, e così Robb decide di portarla a Grande Inverno.[1]

La vita a Grande Inverno

"L'inverno non ha re," sorrise Osha. "Se l'avessi visto lo sapresti anche tu, ragazzino dell'estate."


Al castello le viene assegnato un lavoro nelle cucine sotto la supervisione di Gage, che le permette di recarsi a pregare al Parco degli Dei in cambio di favori sessuali. Osha non è infastidita dalla cosa e trova Gage più gentile del suo precedente compagno Stiv.[2]

Diversi mesi dopo, come ricompensa per il buon comportamento tenuto dopo la sua cattura, Rodrik Cassel ordina di toglierle le catene ai polsi, lasciandole però quelle alle caviglie non fidandosi ancora del tutto.[4]

Un giorno, mentre Bran sta pregando nel Parco degli Dei per il fratello maggiore in partenza per la guerra, Osha gli si avvicina e gli spiega che lo stormire delle foglie è la risposta degli Antichi Dei alle sue preghiere, e che le divinità del Nord non possono aiutare Robb se questi si reca a sud, dove gli alberi-diga sono stati tutti abbattuti. Quando Hodor esce dal laghetto completamente nudo, resta colpita dalla grandezza del suo pene e lo paragona a un gigante. Poi racconta a Bran che oltre la Barriera esistono veramente i giganti e creature ancora più terribili. Gli descrive uno scenario spaventoso, con uomini che escono dalle loro case per non tornare più, o per tornare sotto forma di non-morti. Conclude dicendo che Robb dovrebbe marciare con il suo esercito in quella direzione anziché a sud, e Bran le promette di parlarne con il fratello.[2]

Quando Bran fa uno strano sogno in cui vede il padre Eddard nelle cripte, al risveglio vuole scendere laggiù a controllare e al rifiuto di Hodor di recarsi in un luogo per lui spaventoso si fa trasportare da Osha. Anche Maestro Luwin, scettico sul sogno di Bran, viene con loro. Giunti nei sotterranei camminano accanto alle statue degli antenati Stark e Bran le dice che raffigurano gli antichi Re dell'Inverno. Osha sorride a quell'affermazione, spiegando al bambino che, se anche lui avesse visto l'inverno come è capitato a lei, saprebbe che esso non ha alcun re. All'improvviso Cagnaccio sbuca dalle tenebre e morde Luwin a un braccio, per poi venire subito richiamato da Rickon, sceso a sua volta nelle cripte dopo aver fatto lo stesso sogno del fratello. Sistemato Bran sopra una statua, Osha aiuta l'anziano a rimettersi in piedi, e infine decidono tutti di recarsi nella torre del maestro.[4]

Una volta saliti, Osha medica la ferita di Luwin secondo le sue istruzioni, usando il latte di fuoco. Quando il maestro cerca di rassicurare Bran dicendo che i sogni non hanno alcun particolare significato, lei si oppone e sostiene che per alcuni sogni non è affatto così. Poi parla dell'esistenza dei Figli della Foresta oltre la Barriera, insieme ai giganti e ad altre creature ritenute estinte nei Sette Regni. Luwin la zittisce, accusandola di ripagare la gentilezza della Casa Stark riempendo la testa di Bran con storie assurde. All'improvviso arriva un corvo messaggero con la notizia della morte di Eddard. Bran intuisce il contenuto della lettera anche prima che venga letto, ma chiede comunque al maestro di comunicarglielo; Osha appoggia gentilmente una mano sul capo del bambino, dicendogli che lui sa già cosa c'è scritto.[4]

Qualche tempo dopo Bran le racconta che secondo Luwin i metalupi ululano alla cometa rossa avendola scambiata per la luna, ma Osha ribatte che i lupi sanno più cose del maestro e che la cometa significa sangue e fuoco. Chiede quindi al bambino se fa ancora sogni di lupo e, alla sua risposta affermativa, gli dice di non opporsi a questi in quanto gli dei stanno forse cercando di rispondere alle preghiere da lui fatte presso l'albero del cuore.[5]

In occasione della Festa del Raccolto del 299, è presente nella Sala Grande del castello e aiuta Hodor a sollevare Bran da Danzatrice e sistemarlo sulla piattaforma rialzata per il banchetto con gli ospiti. Durante la festa si sposta tra i tavoli riempiendo i boccali di birra; quando uno degli uomini di Leobald Tallhart mette una mano sotto la sua gonna Osha gli spacca una caraffa in testa, suscitando uno scoppio di risate.[6]

Custode dei principi

"Milord Greyjoy!" Osha si fece avanti a sua volta, scavalcando il cadavere di Mikken. "Anch'io sono stata portata qui come prigioniera. Tu c'eri il giorno in cui è successo."


La notte in cui gli Uomini di Ferro di Theon Greyjoy prendono Grande Inverno Osha, che si trova nelle cucine insieme a Gage per preparare il pane del mattino, viene portata nella Sala Grande insieme al resto della servitù per assistere alla proclamazione della resa del castello a Theon. Dopo l'assassinio di Mikken e il giuramento di fedeltà agli invasori da parte di Reek, prigioniero al castello, Osha decide di offrire fintamente i propri servigi a Theon, ritenendo di poter, grazie a tale copertura, aiutare al meglio gli Stark; per risultare più convincente nella sua messinscena, spiega a Theon di non poterne più delle cucine e di volere di nuovo una picca in pugno. Stygg, uno degli Uomini di Ferro, le dice ironicamente di avere lui una picca per lei, ma la donna gli assesta una ginocchiata tra le gambe e gli strappa l'arma dalle mani. Theon ride e accetta quindi la sua offerta.[7]

Una delle notti successive la donna dei Bruti attua il suo piano per far fuggire Bran, Rickon, Hodor e i fratelli Reed adescando Drennan, uno degli Uomini di Ferro di pattuglia lungo i camminamenti delle mura, in cambio di un po' di cibo. I due si dirigono nel locale degli ingranaggi del ponte levatoio della Porta dei Cacciatori; mentre l'uomo è intento a spogliarsi Osha lo sgozza e poi abbassa il ponte. Nel frattempo gli altri fuggitivi liberano i due metalupi i quali uccidono Squint, giunto dopo aver sentito il rumore delle catene del ponte e il cui cadavere viene gettato nel fossato per non farlo trovare da altre sentinelle. Il gruppo si dirige quindi verso la Foresta del Lupo[8] ma una volta arrivati ai suoi margini, mentre i metalupi vengono mandati avanti per lasciare delle tracce, Osha e gli altri tornano indietro per nascondersi nelle cripte di Grande Inverno.[9]

Il gruppo resta nascosto al buio nelle cripte diversi giorni, grazie a una piccola scorta d'acqua, pane e carne secca. Dopo che Bran, attraverso gli occhi di Estate, vede il castello incendiato e tutti gli abitanti uccisi Osha, inizialmente titubante, decide di andare fuori a controllare dicendo agli altri di starle vicino. Prima di uscire si arma di una picca e mette di traverso sulla schiena la spada forgiata per la tomba di Eddard Stark. Una volta fuori vengono raggiunti da Estate e Cagnaccio, quindi esplorano le rovine del castello in cerca di sopravvissuti. Quando Bran incolpa Theon di quella devastazione, la donna gli fa notare che tra i cadaveri ci sono pure degli Uomini di Ferro e gli indica un corpo con un emblema che il bambino riconosce essere quello di Casa Bolton. Il gruppo trova poi Maestro Luwin agonizzante nel Parco degli Dei. Osha propone di fare una lettiga per trasportarlo, ma l'uomo risponde che non serve perché ormai sta morendo; le raccomanda inoltre di non tenere insieme i due principi in quanto eredi di Robb, anche se non sa consigliarle un rifugio sicuro. Quando l'anziano maestro le chiede come ultimo favore di porre fine alle sue sofferenze, la donna chiede ai Reed di portare via i bambini ed esegue quanto richiesto. Dopo averli raggiunti dichiara quindi che prenderà Rickon con sé e la sua intenzione di uscire dalla porta est del castello proseguendo per un po' sulla Strada del Re, mentre Bran dovrà restare con Hodor e i fratelli Reed. Al momento di separarsi Rickon piange aggrappandosi a una gamba di Hodor, Osha gli dà allora un colpetto con l'asta della picca e il bambino la segue senza proteste, insieme a Cagnaccio.[9]

Famiglia e genealogia

Ha un fratello oltre la Barriera.[2]

Note