Concerto per Pianoforte e Orchestra in Fa maggiore n.1 "Il Torneo di Harrenhal"
Commento: Affacciato sull’Occhio degli Dei, circondato da campi coltivati, da viti su bassi colli e da filari di pioppi sorge l’imponente mole del castello di Harren il Nero, Harrenhal, che domina il circondario come una montagna solitaria, specchiandosi sul lago.
In questo luogo, nell’anno della Falsa Primavera, si tenne un grandissimo torneo, alle cui vicende fecero seguito la guerra civile che portò alla rovina il casato dei Targaryen. Nell’aria frizzante di primavera, sui verdi prati antistanti al castello, cavalieri dai multicolori vessilli vennero a sfidarsi davanti allo sguardo di soavi fanciulle. Centinaia di tende furono erette. Migliaia di bandiere, gonfaloni e stendardi garrirono al vento. E cavalli e cavalieri caricarono gli uni contro gli altri, nel torneo più bello di tutta la storia di Westeros. La sera poi, banchetti e balli si susseguivano, le fanciulle danzavano e i cavalieri bevevano a volontà. Alla musica dei menestrelli si univano le risate dei nobili. L’aria di festa non lasciava in alcun modo presagire la tempesta che di li a poco si sarebbe scatenata travolgendo tutti. Era il crepuscolo dei Targaryen.
L’atmosfera che si respira in questo luogo mi ha ispirato un brano musicale intitolato appunto “Il Torneo di Harrenhal” ed eseguito da un pianoforte e da un'orchestra che comprende strumenti a fiato (legni e ottoni) e ad arco e percussioni.
Tre temi, freschi e vivaci, eseguiti dagli archi e dai legni e poi ripresi dal pianoforte, descrivono i preparativi del torneo. Un tema solenne, eseguito dall’intera orchestra, annuncia l’ingresso del sovrano. Proprio su questo tema il pianoforte esegue una serie di variazioni, una sorta di excursus sulle eroiche gesta di Harrenhal. I legni ripropongono il tema originario, seguito dalla ripresa della melodia che ha aperto l’opera e che ora introduce i combattimenti. La musica è pervasa dall'allegria della festa del Torneo, con sprazzi di malinconia. Malinconia quasi crepuscolare dovuta
all'ineluttabile destino che porterà alla rovina un'intera generazione di cavalieri. Questo accadrà, ma non oggi, giorno di festa, perciò la breve parentesi tragica viene chiusa dagli archi che conducono al finale. Il tema che aveva aperto l’opera ora la chiude trionfalmente grazie al contributo dell’intera orchestra.
L’autore
Alessandro Santagostino Baldi
2008-08-30
La Torre della Gioia
Alessandro Santagostino Baldi
La Torre della Gioia
Commento: Il brano si riferisce alle vicende legate alla Torre della Gioia, con Eddard Stark che affronta i tre cavalieri della Guardia Reale: sir Gerold Hightower, sir Arthur Dayne e sir Oswell Whent.
Tre sono le tematiche. Il primo pezzo mostra l’attesa del duello, l’ansia della sorte, per poi incedere verso lo scontro, sottolineato drammaticamente dagli archi. Il ritmo ripetitivo della melodia (una cellula ritmica di due battute che viene ripetuta diverse volte con note diverse) è sottolineato dai pesanti accordi del pianoforte e tutto ciò rende alla perfezione l’ineluttabilità di ciò che la sorte ha prescritto. Improvvisamente inizia lo scontro. Non ci si aspetterebbe di certo un tema statico (il tempo è sempre lento e la fissità è accresciuta dalle note legate). Esso, tuttavia, ha qualcosa di eroico, non un eroismo trionfale, ma sconfitto, di chi ha comunque combattuto con tutte le sue forze ma ha perso. Si tratta di un momento veramente tragico e solenne al tempo stesso. Dolorose sono le note acute degli archi e altrettanto dolorosi sono gli accordi dei legni.
Seguono gli ultimi istanti di vita dei cavalieri sconfitti della Guardia Reale, nella drammatica angoscia dell’attesa del trapasso, confortati in ogni caso dall’aver svolto il proprio dovere e non aver tradito i giuramenti. Ciò che il destino ha voluto si è compiuto: sono state sconfitti e la loro sorte può sembrare ingiusta.
Segue infatti la ripresa del primo tema, che rappresenta quasi una sorta di ribellione dove il pianoforte è in contrasto con gli archi, che espongono la melodia.
Si tratta però di una ribellione vana ed effimera: un brutale accordo a piena orchestra introduce la variazione, eseguita dal pianoforte, del secondo tema. L’atmosfera è raccolta e si avverto le stesse sensazioni provate ascoltando il primo tema.
In ultimo la scena si sposta all’interno della torre, dove Eddard Stark trova la sorella Lyanna oramai morente. L’oboe sottolinea la malinconia del momento, con il fratello che abbraccia la sorella in fin di vita, promettendole di custodire il segreto da lei affidatogli. Il momento è sottolineato da un’altra ripresa del primo tema (ciò significa che anche per questi due personaggi la sorte è segnata ). Con il suono nostalgico dell’oboe e a quello cupo del clarinetto, che si alternano nell’esporre la melodia (il pianoforte esegue gli accordi), si conclude l’opera.
L’autore
Alessandro Santagostino Baldi
2008-12-22
01 Overture
Simone SK
Ho composto un'intero album, di 10 tracce, dedicate alle cronache. I testi sono tratti dai libri delle cronache, le musiche sono scritte da me. Avevo già provato ad invarlo per posta al boss di questo sito, ma non ho più ricevuto risposta. Nella speranza che tali canzoni vengano prese in considerazione, ne invierò una ad una attraverso tale modalità.
2008-12-22
02 Inno Sacro
Simone SK
Ho composto un'intero album, di 10 tracce, dedicate alle cronache. I testi sono tratti dai libri delle cronache, le musiche sono scritte da me.
2008-12-22
03 Il Canto dei Sette Dei
Simone SK
Ho composto un'intero album, di 10 tracce, dedicate alle cronache. I testi sono tratti dai libri delle cronache, le musiche sono scritte da me.
2008-12-22
06 Le Piogge di Castamere
Simone SK
Ho composto un'intero album, di 10 tracce, dedicate alle cronache. I testi sono tratti dai libri delle cronache, le musiche sono scritte da me.