Davos Seaworth

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Ser Davos Seaworth è un cavaliere al servizio di Re Stannis Baratheon, capitano della nave Betha Nera.[1]

 Davos Seaworth 
Dati personali
Manocorta, Cavaliere delle Cipolle
Ser
Nobile Casa Seaworth
Apparizioni
A Clash of Kings
Serie TV
Liam Cunningham
Rodolfo Bianchi
Seconda Stagione


Descrizione fisica

Davos è di corporatura magra, con occhi e capelli castani; in età adulta porta una barba corta che con il passare degli anni tende a diventare brizzolata. I suoi lineamenti tradiscono le sue origini popolane.[2]

Di solito veste in modo semplice, con abiti marroni e verdi.[2]

Porta attorno al collo un laccetto con un piccolo sacchetto di cuoio[2] dove tiene le sue falangi mozzate come portafortuna.[3]

Copre la mano sinistra mutilata con un guanto di cuoio.[2]

Quando si trova in mare la sua armatura è costituita interamente dalla tunica di cuoio e dal mezzo elmo.[4]

Descrizione psicologica

Uomo accorto e prudente, crede nella famiglia, ama sua moglie ed è orgoglioso dei suoi figli[3], ai quali pensa nei momenti difficili[4].

Pur avendo infranto molte leggi, non si considera malvagio: pensa invece a sé stesso come a un uomo moralmente grigio, come la maggior parte delle persone.[5]

È molto riconoscente a Stannis per gli onori e la posizione sociale che gli ha concesso[3], e non nutre alcun rancore nei suoi confronti per la punizione che gli ha inflitto[2]: lo ritiene infatti un uomo giusto[5] ed il re di diritto[3] dopo la morte di suo fratello Robert[6]. Anche per questo, è uno dei pochi a parlargli sempre con sincerità[3] e a non aver timore di illustrargli la realtà, senza dargli false speranze.[2]

A causa delle sue umili origini, tuttavia, non è amato dai nobili della corte di Stannis[2], che sono spesso invidiosi della sua posizione[5]. Davos stesso non dimentica mai le sue origini popolari[3], e pur non vergognandosene[4] è dell'opinione che lui e i suoi figli non dovrebbero immischiarsi nelle questioni dei lord. Nutre inoltre la speranza che la sua casata possa incrementare il proprio prestigio.[3]

Pur non essendo molto religioso, ha sempre seguito i riti del culto dei Sette Dei[3] e stenta a riconoscersi nel culto di R'hllor[5]. È invece superstizioso e crede nei gesti e negli oggetti portafortuna.[3]

È molto abile nella navigazione[2] e sa leggere le carte nautiche[3]. Il suo passato lavoro di contrabbandiere, inoltre, lo ha reso molto abile nel trovare i punti di approdo più nascosti e gli ha insegnato la pazienza.[3]


Resoconto biografico

Il contrabbandiere

"Tutto ciò che sono, è a lui che lo devo." Stannis lo aveva fatto cavaliere, gli aveva concesso un posto d'onore alla sua tavola e una galea da battaglia con cui navigare al posto della sua barca da contrabbandiere.


Davos nasce nel Fondo delle Pulci di Approdo del Re. Cresce povero, chiedendo l'elemosina e spesso accettando l'aiuto dei septon.[3]

Diventa poi un noto contrabbandiere.[2] In questa veste, fa spesso affari con Salladhor Saan.[3]

Durante la Ribellione di Robert Baratheon Davos porta soccorso nottetempo agli assediati di Capo Tempesta, aggirando il blocco navale dei Redwyne e le rocce insidiose del Golfo dei Naufragi con un piccolo vascello dalle vele nere. Il contrabbandiere porta al castello cipolle e pesce salato, sufficienti per mantenere la guarnigione di Stannis fino all'arrivo di Lord Stark[2] e alla fine dell'assedio[7].

Grazie a questo servigio, Davos viene ricompensato da Stannis con delle terre a Capo Furore, un piccolo maniero e la nomina a cavaliere; viene tuttavia punito per i suoi anni da contrabbandiere con il taglio di una falange per ogni dito della mano sinistra ad accezione del pollice. In tale occasione, Davos accetta la punizione a patto che Stannis la esegua personalmente e sceglie come proprio cognome nobiliare Seaworth e come proprio vessillo una cipolla bianca su vele nere in campo grigio.[2]

Il cavaliere di Stannis

"Vengono dal basso, i miei ragazzi, esattamente come me, solo che a loro non piace rammentarsene. Quando guardano il nostro vessillo, tutto quello che vedono è un veliero nero che scivola nel vento. Non vogliono però vedere la cipolla."


Nel 298[8] Davos si reca ad Approdo del Re per il Torneo per il compleanno del principe Joffrey[3].

Quando, dopo la morte di Re Robert Baratheon[6], Stannis decide di rivendicare per sé la corona, Davos si reca fino a Lys per reclutare Salladhor Saan[3].

Successivamente viene mandato da Stannis a parlamentare con gli alfieri di Capo Tempesta nella speranza che si sollevino nel suo nome, ma solo pochi accettano di incontrarlo, tra cui le casate Swann, Penrose e Tarth. Da nessuna, però, arrivano sincere offerte di sostegno militare.[2]

Al suo ritorno a Roccia del Drago Davos viene ricevuto da Stannis e trascorrcon lui tutta la notte per riferirgli l'esito della sua missione, facendogli inoltre notare che sarà impossibile conquistare Approdo del Re con il loro scarno esercito. All'uscita dalle stanze del re, Davos incontra Maestro Cressen sulle scale e gli riferisce quanto ha appena spiegato al sovrano, lamentandosi anche della riluttanza di quest'ultimo ad accettare l'evidenza.[2]

Quella sera Davos siede al tavolo di Stannis insieme a molti suoi nobili alfieri: da quella posizione, intravede Cressen versare lo strangolatore nella coppa destinata a Melisandre; cerca di trattenere l'anziano maestro, ma non ci riesce ed assiste impotente alla sua morte.[2]

Qualche tempo dopo assiste al rogo delle statue dei Sette Dei operato da Melisandre sulla spiaggia dell'isola e zittisce i figli quando questi si lamentano del sacrilegio. Assiste poco dopo anche all'estrazione dalle fiamme di Portatrice di Luce e alla proclamazione di Stannis quale Azor Ahai rinato. Poco dopo, in una locanda, si incontra con Salladhor Saan, che gli dà notizie dalla capitale e si dimostra impaziente di combattere; gli racconta infine la leggenda di Azor Ahai, Nissa Nissa e Portatrice di Luce.[3]

Quella notte, mentre si trova sulla Betha Nera, viene svegliato da suo figlio Daven, che gli riferisce la convocazione da parte di Stannis. Una volta giunto presso il sovrano, questi gli legge la lettera sull'illegittimità di Re Joffrey e lo incarica di contribuire alla sua diffusione insieme ad Allard e Dale: tutti e tre dovranno sbarcare nei porti dei Sette Regni e delle Città Libere con bauli pieni di lettere da distribuire. Quando Davos gli fa notare che non ha prove dell'illegittimità del nipote, Stannis gli parla della possibilità di servirsi di Edric Storm, figlio bastardo di Robert Baratheon, in modo da far notare la sua differenza di aspetto rispetto a quello del giovane sovrano. Davos parte quindi verso nord, sbarcando a Città del Gabbiano, alle Dita, alle Tre Sorelle e a Porto Bianco per diffondere le lettere.[3]

La presa di Capo Tempesta

Questa notte, non sono un cavaliere. Questa notte, sono tornato a essere Davos il contrabbandiere. E come vorrei che tu fossi una cipolla.


Quando Stannis guida il suo esercito verso Capo Tempesta, anche Ser Davos lo segue. Dopo la morte di Renly, assiste all'incontro tra il re e il castellano della fortezza, Ser Cortnay Penrose, che rifiuta di arrendersi e di consegnare Edric Storm. Lord Alester Florent esorta il sovrano ad usare il vecchio Lord Penrose, loro prigioniero, per ricattare il cavaliere, ma Davos si dichiara in disaccordo, temendo il disonore che tale scelta farebbe cadere sul suo sovrano, e stimando Ser Cortnay molto più degli ultimi arrivati nell'esercito di Stannis; suggerisce pertanto al re di lasciare perdere Capo Tempesta e dirigersi direttamente verso Approdo del Re, ma Stannis rifiuta la sua proposta, ritenendo che verrebbe interpretata come una sua sconfitta. Decide invece di affidarsi ai poteri di Melisandre ordina quindi a Davos di utilizzare le proprie doti di contrabbandiere per portare la Donna Rossa a Capo Tempesta in una piccola barca.[5]

Durante la traversata, Davos ha una impegnativa conversazione con Melisandre, che gli illustra alcuni fondamenti della religione di R'hllor e mette in discussione i valori in cui l'uomo ha sempre creduto. Una volta giunti sotto Capo Tempesta, l'uomo assiste alla nascita di un'ombra dal grembo della sacerdotessa.[5]

La Battaglia delle Acque Nere

Un istante più tardi arrivò il rombo. Il ponte della nave svanì sotto i suoi piedi e l'acqua del fiume delle Rapide Nere lo colpì in piena faccia, riempiendogli la bocca, le narici. Davos si ritrovò ad affondare, ad annegare. Non esisteva più né alto né basso, in preda al panico più cieco, Davos lottò con gambe e braccia finché riuscì a riemergere.


Tempo dopo, concluso con successo l'assedio di Capo Tempesta, Davos segue l'esercito di Stannis verso Approdo del Re. Lungo il tragitto i venti sono sfavorevoli e la flotta perde diverse navi. Nell'ultimo concilio di guerra prima della battaglia a bordo della Furia, il comandante, Ser Imry Florent, assegna a Davos e ai suoi figli un posto in seconda linea, sul lato di babordo. Allard e gli altri giovani lo ritengono un posto d'onore, ma Davos sottolinea soprattutto la sua pericolosità.[4]

Giunto nella Baia delle Acque Nere a bordo della Betha Nera, al segnale di Ser Imry Davos ordina alla sua nave di procedere veloce; nel passaggio nota la catena tra i torrioni all'imboccatura del fiume, ma non ne capisce la funzione. Dalla fortezza iniziano a piovere otri di olio incendiato e frecce, e la Betha Nera si ritrova nella zona più esposta. Le navi della flotta di Stannis entrano infine in contatto con quelle nemiche. Davos porta la Betha Nera in soccorso della Fedele e della Scettro ordinando agli arcieri di colpire la Chiglia del Re, il cui capitano crolla trafitto. Si impegna poi a speronare la Lady della Vergogna a poppa e a prua, con un impatto così violento da scaraventare in mare anche alcuni uomini della Lady della Seta, che si trova due navi oltre. Mentre la Betha Nera si stacca dalla Lady della Vergogna Davos si rende conto che il nemico sta usando l'altofuoco e che alcune navi stanno già bruciando. Più tardi la Beta Nera subisce un tentativo di speronamento della Cuore Bianco, ma riesce ad evitarlo e poi ordina l'abbordaggio della nave nemica. Vinto lo scontro, il cavaliere ha un attimo di pace per osservare lo la battaglia attorno a lui: ha l'impressione che l'esercito di Stannis stia vincendo, ma nota poi una grossa e malridotta chiatta Lannister grondare altofuoco allo stato puro avvicinarsi alla Pescespada. Davos cerca di avvisare il capitano di quest'ultima, ma quello non lo sente e non accorgendosi dell'altofuoco sperona la chiatta, facendo dilagare la sostanza nell'acqua e travolgendo così altre navi, tra cui la Betha Nera stessa. Finito nel fiume, Davos viene trascinato dalla corrente verso la baia. Ben presto si rende conto che i Lannister hanno alzato la catena alla foce del fiume, intrappolando così quasi tutte le navi della flotta di Stannis ed impedendo anche a lui di raggiungere la flotta di Salladhor Saan, rimasta nella baia.[4]

Famiglia e genealogia

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Capitoli

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Note